MALAGNINO Francesco, nato il 1° settembre 1923 a Manduria (Taranto) 1a, 10 – Soldato – Deceduto il 27 agosto 1946 – Sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino 1a – Posizione tombale: riquadro 2 – fila 12 – numero 4 – tomba 521 8. Fonti: 1a, 8, 10 – Maria Antonietta Malagnino (nipote).
Ricostruzione di Maria Antonietta Malagnino
Caro zio, mi hanno chiesto di parlare di te… io non so cosa dire, ti ho conosciuto dai ricordi di nonna e di mio padre, ma non ti ho mai potuto abbracciare.
Quando nonna bella, come la chiamavo io, veniva a casa, parlava sempre di te, diceva che eri il migliore della sua famiglia, lei giudicava i suoi figli dal cuore e tu lo avevi grande.
Eri un contadino appassionato della fisarmonica e quando tornavi la sera stanco dal lavoro portavi in spalle lo zio Palmo detto Mario che era disabile.
Lui solo con te riusciva a mangiare e a sorridere. Poi coccolavi la piccola Immacolata che era sempre ammalata.
Zio… io promisi a nonna bella che ti avrei trovato ed infatti grazie all’aiuto di tanta brava gente quest’anno abbiamo saputo dove sei stato sepolto, sappiamo anche che sei stato catturato a Trento il 9 settembre 1943 e portato nel campo di concentramento M-Stalag III B. Da allora sino alla tua morte non ci sono documenti.
Allora ho cercato di informarmi, capire, e ho scoperto dai documenti spediti dalla Germania che i militari italiani che non si piegarono ad Hitler furono internati nei campi sparsi intorno a Berlino con lo status di prigionieri di guerra (IMI) e dopo diventarono lavoratori civili coatti.
Sei morto a Berlino-Wested in un lazzaretto … zio le nostre mezze verità non sono una pagina di storia perché le alleanze del male non sono state ancora rese pubbliche.
Come sei stato utilizzato in quegli anni prima della tua morte non lo sapremo mai.
Voglio solo ripetere le parole di nonna bella che mi disse quando avevo circa sette anni: «Antonella trova il mio Francesco Gregorio e quando lo troverai digli che noi l’abbiamo sempre amato, digli che io lo penso sempre …».
La notizia della tua scomparsa sconvolse nonno Michele che per il dolore ebbe dopo poco un ictus e rimase in quel letto sino alla sua morte.
Caro zio, ora sei avvolto dall’amore di Dio e della tua famiglia.
A noi rimane l’incombenza di scoprire la verità intera e in quel quadrato bianco del cimitero dove sei stato sepolto nella fredda Berlino, la nonna bella mi ha fatto poggiare per qualche minuto un maglione che lei aveva fatto a mano per te, con una promessa:
«Antonella, quando lo troverai portagli questo maglione, aveva sempre freddo il mio Francesco!».
Soldato Francesco Malagnino