Storie – Deleo Tabanelli

TABANELLI Deleo, nato il 6 ottobre 1920 a Faenza (Ravenna) 1a, 10 – Soldato – Matricola 7923 – Effettivo al magazzino viveri Art. Barravecchia – Prigioniero dei tedeschi 2b – Deceduto a Dortmund il 23 giugno 1944 – Sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Germania) 1a – Posizione tombale: riquadro E – fila 9 – tomba 16 1a. Fonti: 1a,1b, 2b,10 – Marinella Lotti (nipote).

deleo tabanelliDeleo Tabanelli

Il Resto del Carlino del 20 novembre 2012

Marinella Lotti è arrivata fino a Francoforte per trovare la tomba di uno zio mai conosciuto.

Si chiamava Deleo Tabanelli, nato a Faenza nel 1920, soldato di leva allo scoppio della seconda Guerra mondiale, fu inviato a Zara, sul fronte jugoslavo.

Ritornò a Faenza, per l’ultima volta, nel 1942, in licenza. Poi, dopo l’8 settembre, di lui si persero le tracce.

Il 15 giugno 1946, il Distretto militare di Ravenna comunicò alla famiglia che il soldato Tabanelli risultava «Disperso in Germania».

L’ufficio anagrafe di Faenza registrò il decesso avvenuto a Dortmund, in data 23 gennaio 1944. Le uniche informazioni arrivarono a fine guerra dai racconti di alcuni commilitoni;

raccontarono che erano stati fatti prigionieri dai Tedeschi a Spalato (ex-Jugoslavia) e deportati a Dortmund e lì, effettivamente, Deleo era deceduto per «malattia». Una comunicazione del 1947, inviata dallo Schedario mondiale dei dispersi, comunicò che «il giovane soldato riposa nel cimitero di Dortmund sotto una piccola croce».

Gli anni successivi trascorsero nel dolore e nel ricordo di quel figlio e fratello, ma nessuno era materialmente in grado di affrontare un viaggio così lontano.

Negli anni ’60, uno dei fratelli recatosi in Germania per lavoro, visitò il cimitero di Dortmund, ma senza esito: la tomba non fu trovata.

«Mia madre – racconta la nipote – unica sorella, attraverso associazioni e ripetute lettere al Ministero della Difesa si impegnò in tutti i modi per avere notizie certe; se n’è andata dieci anni fa senza avere una risposta.

Non è mai stata comunicata alla famiglia la traslazione della salma da Dortmund a Francoforte.

Poi, casualmente, incontro Roberto Zamboni, un ricercatore veronese che da anni raccoglie e diffonde attraverso il suo sito i nomi di quelli che lui definisce giustamente «Dimenticati di Stato», i Caduti della Seconda Guerra mondiale, le cui salme non sono mai state rimpatriate.

È bastato uno scambio di poche mail per scoprire la collocazione della tomba di mio zio: non a Dortmund, ma a Francoforte, in un cimitero che accoglie 4.788 italiani.

Roberto mi ha fornito tutte le indicazioni necessarie, ho contattato il consolato italiano che lo gestisce e, con mio figlio Nicola, sono partita per visitare, finalmente, la tomba di mio zio, convinta che al mio ritorno avrei subito avviato le pratiche per il rimpatrio.

Quando a Francoforte sono entrata in quel cimitero così composto e sereno, ho capito che il posto di mio zio è lì, con le migliaia di fratelli accomunati dallo stesso destino e che, come dice Roberto, il nostro Paese ha dimenticato.

tabanelli deleo francoforte - CopiaMarinella Lotti con il figlio sulla tomba del loro congiunto
OLYMPUS DIGITAL CAMERATomba nel cimitero di Francoforte

357) tabanelli articolo

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