16 ottobre 2015
Caro Roberto, la mamma (morta a 94 anni il 2 ottobre scorso) non ci ha mai raccontato grandi fatti circa suo fratello, anche per la sua breve vita evidentemente. Disperso in guerra non hanno più saputo niente. Solo tre anni fa cercando sul sito del Ministero della Difesa abbiamo saputo quando morì e dove fu sepolto.
Grazie ancora tantissimo.
Massimo Gualtieri
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Di Antonio si sa poco. Non aveva ancora vent’anni quando di lui si persero le tracce. Sabatino, il suo papà, nel 1944 aveva chiesto aiuto al Vaticano per riuscire a rintracciare qualcosa di quel figlio del quale da mesi non si sapeva più nulla. Ma anche la Santa Sede non era riuscita a trovare nulla di concreto.
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Antonio era scomparso. Disperso. Così ai suoi genitori e alla sorella non era rimasto altro che rimanere in attesa che un giorno Antonio tornasse. Purtroppo, Antonio non sarebbe tornato.
Antonio Scocchetti era nato l’8 novembre 1924 a Spoleto (Perugia).
Dopo l’8 settembre 1943 era stato fatto prigioniero dai tedeschi ed internato nel Campo di concentramento di Bolzano, in località Gries, che fungeva da campo di smistamento per la deportazione verso i lager tedeschi.
La mattina del 19 gennaio, Antonio ed altri 358 prigionieri (tra questi anche mio zio – Luciano Zamboni) furono caricati su camion e portati alla stazione ferroviaria di Bolzano dove li attendeva un treno merci, scortato da militi SS e polizia altoatesina, che aveva come destinazione finale il Campo di concentramento di Flossenbürg.
Era il pomeriggio del 23 gennaio 1945 e dai vagoni oltre ai vivi furono scaricati anche una decina di morti.
Antonio, con gli altri prigionieri, fu avviato a piedi verso il campo di concentramento che si trovava a qualche chilometro più in alto rispetto alla stazione ferroviaria.
All’arrivo nel lager, dovette subire la procedura standard prevista per ogni deportato. Fu spogliato di ogni avere, dei vestiti e della dignità, rapato, rasato e lavato. Gli venne fornito il vestiario e, trasferito al blocco 20, immatricolato. Antonio ebbe il numero di matricola 43581 e il triangolo distintivo rosso con la «I» nera che lo classificava come prigioniero politico italiano.

Flossenbürg era un campo di concentramento «principale», dal quale i deportati erano smistati in campi satellite, detti «Kommandos», per essere impiegati nei lavori più svariati.
Il 20 febbraio 1945, dopo il periodo di «quarantena», vale a dire l’intervallo che precedeva il decentramento, Antonio con altri detenuti fu inviato al Sottocampo di Obertraubling (un sobborgo di Regensburg).
Purtroppo, per le condizioni di vita terribili e le malattie (nel campo era scoppiata un’epidemia di tifo), Antonio riuscì a sopravvivere solamente un mese. Era il 20 marzo 1945.

Nel dopoguerra i caduti sepolti nel terreno che ospitava il Kommando di Obertraubling furono esumati.
Le salme dei 230 deportati non identificati vennero traslate nel grande cimitero del Campo di concentramento di Flossenbürg (Lagerfriedhof).
Altri deportati furono invece identificati e successivamente traslati nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera.
Tra questi anche Antonio.
Nominativi degli identificati a Obertraubling e traslati a Monaco di Baviera:
Avigdor Enrico Doro, nato il 17 agosto 1927 a Torino. Partigiano. Matricola 43467. Decentrato a Obertraubling il 20 febbraio 1945. Deceduto il 27 marzo 1945. Traslato a Monaco di Baviera / Waldfriedhof / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 6 / fila 7 / tomba 43.
Baldovin Terenzio, nato il 5 aprile 1926 a Lozzo di Cadore (Belluno). Figlio di Lorenzo e Dolores. Studente. Partigiano. Matricola 43469. Decentrato a Obertraubling il 20 febbraio 1945. Morto il 3 aprile 1945. Traslato a Monaco di Baviera / Waldfriedhof / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 6 / fila 7 / tomba 44. Resti rimpatriati.
De Angeli Bruno, nato il 28 maggio 1915 a San Giovanni Lupatoto (Verona). Matricola 43447. Decentrato a Obertraubling il 20 febbraio 1945. Deceduto il 3 aprile 1945. Traslato a Monaco di Baviera / Waldfriedhof / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 6 / fila 7 / tomba 42.
Caviglia Tommaso, nato il 25 novembre 1926 a Morbello (Alessandria). Matricola 43569. Decentrato a Obertraubling il 20 febbraio 1945. Deceduto il 16 marzo 1945. Traslato a Monaco di Baviera / Waldfriedhof / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 6 / fila 7 / tomba 45.
Del Piero Fortunato (detto Pin) di Emilio e Giulia Michelazzi, nato il 6 aprile 1924 a Roveredo in Piano (Pordenone). Deportato a Flossenburg il 21 dicembre 1944. Matricola 40146 Flossenburg. Decentrato a Obertraubling il 20 febbraio 1945. Morto il 20 marzo 1945. Traslato a Monaco di Baviera / Waldfriedhof / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 6 / fila 7 / tomba 41. Resti rimpatriati.
Pastarini Arnaldo di Luigi, nato il 9 marzo 1924 a Gualtieri (Reggio Emilia). Matricola 43717. Decentrato a Obertraubling il 20 febbraio 1945. Deceduto il 20 marzo 1945. Traslato a Monaco di Baviera / Waldfriedhof / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 6 / fila 7 / tomba 47.
Pianon Fortunato, nato l’8 novembre 1923 a Tambre d’Alpago / Frazione Pianon (belluno). Matricola 43712. Decentrato a Obertraubling il 20 febbraio 1945. Deceduto il 16 marzo 1945. Traslato a Monaco di Baviera / Waldfriedhof / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 6 / fila 7 / tomba 46.
Scocchetti Antonio, nato l’8 novembre 1924 a Spoleto (Perugia). Matricola 43581. Decentrato a Obertraubling il 20 febbraio 1945. Deceduto il 20 marzo 1945. Traslato a Monaco di Baviera / Waldfriedhof / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 6 / fila 7 / tomba 32.