In ricordo di Roberto

Cesena, 27 gennaio 2016

Caro Roberto,
grazie per il lavoro paziente e prezioso che stai svolgendo.
Da anni mi dico che vorrei studiare questa storia dimenticata perché è la storia di mio nonno, Roberto Biondi, di cui porto il nome e la memoria viva.
Roberto è uno dei giovani che dopo l’8 settembre ha fatto una scelta di libertà e coraggio fino alla fine. Internato in un campo in Germania, non è più tornato. Ha lasciato Giovanna, mia nonna, deceduta tre anni fa, e due bambini, il piccolo Aurelio, morto nel 1947 di leucemia, e mia madre Giuseppina, nata nel 1941.

Roberto era un bersagliere, un uomo colto, allegro, generoso. Di lui mi restano le tante lettere scritte alla nonna negli anni di guerra, e le poche cartoline (7) scritte dai lager. Sono lettere d’amore strazianti, commoventi, e poi le parole si sono ridotte a un sussurro, a un lamento debole, quando si trovava prigioniero in Germania. Diceva “ho visto cose che non riesco neanche a raccontare”. Diceva “non vedo l’ora di vivere la mia vita con te”. E poi non diceva più neppure quello. Muore sotto un bombardamento alleato il 25 marzo 1945, un mese prima della fine della guerra.

Sepolto nel cimitero militare di Amburgo, la nonna non si è data pace fino a che ha potuto riabbracciare quei resti e farli riposare vicino al piccolo Aurelio. Era il gennaio 2002, quando la mamma, dopo lettere scritte ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio che si sono succeduti negli anni, è finalmente riuscita a far rientrare la salma.

Oggi ho trascorso il pomeriggio cercando tracce di quelle vite, e nuovamente mi sono imbattuta nel tuo lavoro, nelle storie e nei volti di chi non c’è più, e ho pensato di raccontarti anche questa, di storia.

Resto comunque a tua disposizione per qualsiasi cosa.

Grazie ancora, e un saluto caro,

Roberta Ioli

Biondi Roberto, nato il 10 settembre 1916 a Cesena (Forlì-Cesena). Sergente del 9° Reggimento Bersaglieri. Fatto prigioniero ed internato in Germania nello Stalag VI J di Fichtenhain / Comando di lavoro n° 127 / matricola 105100. Trasferito il 9 gennaio 1945 al Lager di Bergheim / Colonia (Nord Reno-Vestfalia) ed impiegato presso la Fabbrica Martinswerk Gmb di Bergheim. Morto a Gummersbach il 25 marzo 1945. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale Wiedenest di Lieberhausen (Quartiere di Gummersbach). Esumato e traslato ad Amburgo / Hauptfriedhof Öjendorf / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 3 / fila Y / tomba 39. Resti rimpatriati.

giovanna e roberto
Roberto con la moglie Giovanna

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