La storia di Ignazio

Sempre grazie all’aiuto di Giuseppe Todaro di Sicilstoria, è stato possibile ricostruire le vicende del soldato agrigentino Ignazio Fraterrì, le cui Spoglie, grazie al grandissimo impegno della nipote Santina (che ha fornito dati e foto), sono state rimpatriate nel novembre del 2012.

Ignazio in divisa

Fraterrì Ignazio, nato il 7 gennaio 1909 a Casteltermini (Agrigento). Soldato del 121° Reggimento di Fanteria. Fatto prigioniero dai tedeschi il 19 settembre 1943 a Fiume ed internato in Polonia nello Stalag I A di Stablack (Prussia Orientale). Matricola 11077. Trasferito allo Stalag VIII A di Görlitz. Morto per malattia a Görlitz (in polacco Zgorzelec – Voivodato della Bassa Slesia) l’11 maggio 1944. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero dello Stalag di Görlitz/Moys localizzato in Seindenberg Strasse. Esumato da Onorcaduti nella seconda metà degli anni ’50 e traslato a Bielany-Varsavia / Cimitero militare italiano (Polonia). Posizione tombale: Mausoleo destro, fila 3, tomba 629. Fonti: Ministero della Difesa, Archivio Anrp, Deutsche Dienststelle (WASt).


RIMPATRIO SPOGLIE SOLDATO FRATERRI’ IGNAZIO

Ricostruzione di Santina Fraterrì (nipote)

Nato a Casteltermini il 07/01/1909 – Deceduto a Gorlitz / Zgorzelec (Polonia) il 11/05/1944 – Sepolto a Bielany (Polonia) nel Cimitero Militare Italiano d’Onore : Riquadro – Mausoleo Dx, Fila 3, Tomba 629.

Il soldato di cui sopra era sposato con Schillaci Santa (N. 17/04/1910 – M. 01/08/2002), con la quale ha avuto n. 3 figli : Calogero (N. 1937) – Calogera (N. 1939) e Francesco (N. 1942) (mio padre).
Mia nonna rimase vedova all’età di 34 anni ed ha cresciuto ed educato da sola i suoi tre figli.
Mia nonna mi raccontava sempre che nell’agosto 1941, durante un permesso/licenza, mio nonno era a Casteltermini e lei ne rimase incinta di mio papà.
Quando a maggio del 1942 nacque mio papà lei si recò al municipio per inviare un comunicato al marito, arruolato in guerra in Germania, per comunicare la nascita del figlio Francesco.
Dopo non so quanto tempo mio nonno gli rispose, a stesso mezzo, che era felicissimo del lieto evento e le chiedeva di aspettare il suo prossimo ritorno in paese per battezzarlo.
Così fece mia nonna.
Ma dopo il mese di maggio del 1944 mia nonna fu chiamata al municipio per una comunicazione che la riguardava: “Il marito era deceduto”, (causa mancata
alimentazione).
Mio nonno non ha mai più conosciuto il figlio, ne tanto meno mio papà ha mai conosciuto il padre se non da un’unica foto che si ritrovava mia nonna a casa.
Durante tutti questi anni tantissime volte si è raccontata questa storia in famiglia, come tante volte mio papà ha espresso amarezza e tristezza per non avere mai conosciuto il padre.
Durante tutti questi anni la mia famiglia quando si recava a portare un fiore ad un congiunto al cimitero, nello stesso modo si recava e portava un fiore al monumento dei caduti, sito in Piazza Duomo, di fronte la Chiesa Madre, dove nel lato di fronte al Municipio è riportato il nominativo di mio nonno.
Nell’anno 2010, un grande amico di mio papà, nonché ex collega alla Provincia Regionale di Agrigento, Geom. Mattaliano Giuseppe, alle dipendenze della quale mio
papà ha lavorato per 35 anni, dal 1969 quando per una Legge vigente in quei periodi, ha avuto diritto all’accesso a questo impiego pubblico perché orfano di guerra, riferisce a mio papà di aver letto un articolo su una rivista agrigentina : “L’ALTRA AGRIGENTO” “Anno 2 – Numero 9 – Gennaio 2010 – Pagg. nn. 28/29/30”, dove venivano elencati i Cimiteri europei di Germania, Austria e Polonia ove erano sepolti i militari dispersi agrigentini.
Avendo letto il suddetto nominativo tra i soldati di Casteltermini, dato che il nostro non è un cognome comune, dato che conosceva la storia della morte del papà del suo amico Francesco, ha subito intuito che quello doveva essere mio nonno.
Ci ha consegnato la rivista e dopo aver letto l’articolo ed appreso che era possibile riportare qui le spoglie di mio nonno e dopo oltre 60 anni averlo in una tomba qui dove poter apporre un fiore, e dopo aver constatato la felicità di mio papà all’idea di avere vicino suo padre, mi sono attivata affinché questo fosse possibile.
L’Ufficio competente al quale ho inoltrato la richiesta di rimpatrio spoglie è :
MINISTERO DELLA DIFESA – Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra – Direzione Situazione e Statistica – Ufficio Estero – Via XX Settembre n. 123/a ROMA (1° Mar. Matuozzo).
Loro, grazie alla documentazione che ho prodotto e che loro mi avevano richiesto, hanno curato la parte burocratica.
Loro mi hanno proposto (io potevo indicarne una di mia fiducia) l’agenzia di pompe funebri della Polonia che, coadiuvata dal Consolato Italiano in Polonia e dalle Autorità competenti, ha provveduto alla esumazione, alla raccolta delle spoglie in una apposita cassetta ed al trasporto aereo della stessa presso un aeroporto siciliano.
Ci hanno proposto un preventivo di spesa che la mia famiglia ha accettato e pagato percomplessive €. 1.620,00.

Santina Fraterrì

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Il rimpatrio di Ignazio Fraterrì (tratto da L’Altra Agrigento online del 28 novembre 2012)

2 pensieri su “La storia di Ignazio

  1. Grazie per aver pubblicato questo articolo sulla storia della nostra famiglia riguardante il rimpatrio delle spoglie di mio nonno, il Soldato Fante Ignazio Fraterrì.
    Riconoscente, Santina.

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