
Sposato e padre di due figli, Italo Casini era nato a Pisa il 27 settembre 1920.
Sergente del 7° Reggimento Artiglieria Divisione Fanteria, fu fatto prigioniero in territorio italiano dopo l’Armistizio e deportato, assieme ad altri 233 prigionieri, nel Campo di concentramento Dachau su un convoglio partito da Trieste il 16 novembre 1944 .
Arrivato a Dachau il 18 novembre 1944, gli venne assegnato il numero di matricola 128763 e fu alloggiato nel Blocco 13. A Dachau fu classificato come deportato per motivi precauzionali con misure speciali di sorveglianza e non trasferibile in altro lager (SCH/NAL).


Il 29 aprile 1945, quando i soldati dell’Esercito americano liberarono il Lager, Italo era ancora vivo ma ammalato di tubercolosi e fisicamente in condizioni disperate (secondo alcune testimonianze riferite ai famigliari, Italo al momento della liberazione pesava 31 chili perché “aveva tentato la fuga per numerose volte, ed ogni volta che veniva nuovamente catturato, la sua alimentazione veniva ridotta”. Venne ricoverato presso l’Ospedale americano di Dachau ma non riuscì più a riprendersi e il 15 giugno 1945 morì.


Venne inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Dachau (Lager Friedhof) alla posizione tombale J / 4 / 1140 per poi essere esumato e traslato nel cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera alla posizione tombale: riquadro 4 / fila 8 / tomba 56.
Grazie all’impegno della figlia Morena, da qualche anno le Spoglie di Italo Casini sono state rimpatriate e riposano nel Cimitero comunale di Pisa.