La storia di Carlo – Dall’Istria ai campi di concentramento di Flossenbürg e Dachau


 

Carlo Vidovic era nato il 4 dicembre 1911 ad Abbazia/Opatija (Fiume – Istria). Sposato con Franica Zrinscak era padre di due bambini: Claudio, nato nel 1938 ed Edo nato nel 1942.

Durante l’occupazione nazifascista Carlo era entrato a far parte di una formazione partigiana, e per questo motivo venne arrestato dai tedeschi (con la collaborazione dei fascisti Ustasha) ad Icici (Fiume), imprigionato nelle carceri di Fiume e poi trasferito nelle prigioni triestine.

Il 18 dicembre 1944, assieme ad altri prigionieri, venne portato alla stazione ferroviaria di Trieste, caricato su un treno merci e deportato. La sua destinazione era il Campo di concentramento di Flossenbürg.

Il treno fece fermata a Gorizia e Udine, dove vennero caricati altri prigionieri, per poi proseguire verso la Germania con un “carico” di 260 persone. Il viaggio durò tre giorni.

Casacca “zebrata” di un deportato politico italiano – Immagine tratta da http://www.lager.it

Flossenbürg era un campo di concentramento «principale», dal quale i deportati venivano smistati in sottocampi, detti «Kommandos», per essere impiegati nei lavori più svariati. Dopo il periodo di «quarantena», vale a dire l’intervallo che precedeva il decentramento, che era di alcune settimane, generalmente i prigionieri venivano inviati ai sottocampi. Il 21 dicembre 1944, all’arrivo nel lager, dovette subire la procedura standard prevista per ogni deportato. Fu spogliato di ogni avere, dei vestiti e della dignità, rapato, rasato e lavato. Gli venne fornito il vestiario e, trasferito al blocco 20, immatricolato. Carlo ebbe il numero di matricola 40362 e il triangolo rosso con la «IT» nera che lo classificava come prigioniero politico italiano.

Quattordici giorni dopo il suo arrivo, il 4 gennaio 1945, Carlo venne decentrato a Hersbruck (sottocampo dipendente da Flossenbürg).

Già dai primi giorni di aprile, le truppe americane avevano iniziato l’avanzata verso il Lager di Flossenbürg. Intuendo che sarebbero arrivati di lì a pochi giorni, il comandante del campo, Max Koegel, decise l’evacuazione sia del lager principale che dei  campi satellite di Hersbruck, Regensburg e Plattling, spostando i prigionieri in treno o a piedi verso sud, con destinazione il Campo di concentramento di Dachau.

I primi deportati ad essere evacuati (8 aprile 1945) appartenevano ad un convoglio di ammalati ed arrivarono a Dachau il 9 aprile. Tra questi, quasi sicuramente anche Carlo.

Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (anni ’60)

Infatti, dalla documentazione, Carlo Vidovic risulta essere stato immatricolato a Dachau il giorno 9 aprile 1945, con il numero di matricola 151314.

Il 29 aprile 1945, quando i primi soldati dell’esercito americano entrarono nel Lager di Dachau, trovarono una situazione catastrofica, con migliaia di deportati gravemente ammalati e deperiti, causa di mesi di maltrattamenti, sofferenze e fame.

Carlo, presumibilmente in condizioni fisiche disperate, fu ricoverato presso l’ospedale americano, dove morì il 20 maggio 1945.

Venne sepolto nel cimitero comunale di Dachau (Waldfriedhof) e nel 1957 le sue Spoglie furono esumate dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra per essere traslate nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera, alla posizione tombale: riquadro 4,  fila 9,  tomba 74.

Tratto da Banca dati Onorcaduti
File sepolture Onorcaduti – Archivio Zamboni / Dimenticati di Stato

 

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Nell’immediato dopoguerra la famiglia venne a sapere da un ex deportato che abitava in un paese vicino che Carlo era morto a Dachau. Dopo aver sentito i racconti di questo ex deportato, i famigliari si convinsero che Carlo fosse finito in una delle tante fosse comuni approntate in fretta e furia per evitare il diffondersi di epidemie. Così Franika rimase vedova a soli 33 anni con due bambini piccoli.

 

Franica Zrinscak Vidovic con il marito Carlo (1938)

 

Anni dopo, Claudio, il figlio maggiore di Carlo, emigrò prima in Italia e poi in Francia, da dove prese contatti con la zia (Pierina) che viveva a Chicago, riuscendo a trasferirsi negli Stati Uniti.

Nel 1968, anche Edo con la mamma Franika riuscirono ad emigrare negli USA (Edo racconta che arrivarono a Chicago con in tasca solamente 50 dollari).

Claudio Vidovic (purtroppo morto nel 1982) ha avuto una figlia, Claudia, mentre Edo ha avuto tre figli: Eddy, Nancy e Sandy.

Ed è proprio Sandy che cercando in Internet si è imbattuta nel sito “Dimenticati di Stato” ed è riuscita a conoscere la sorte di quel nonno creduto per tutti questi anni finito in una fossa comune.

Lo scorso anno, la moglie di Claudio, Lila (e mamma di Claudia), è riuscita a mettere un fiore sulla tomba di Carlo.

 

2017 – Per la prima volta dopo 73 anni, Lila mette un fiore sulla tomba di Carlo

 

Il 22 maggio 2018, anche le nipoti Sendy e Nancy sono partite da Chicago ed hanno raggiunto il Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera.

Per loro è stata una grandissima emozione, poter piangere, dopo 73 anni, sulla tomba di quel nonno mai conosciuto.

 

 

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Elenco generale dei Caduti sepolti nel Cimitero militare italiano di Monaco di Baviera (Waldfriedhof)


 

 

Gli italiani sepolti a Neckargartach

Giuseppe Volpe e gli altri…

Alcuni giorni fa ho ricevuto una mail di ringraziamento da parte della nipote di un caduto morto nel Campo di concentramento di Neckargartach (campo satellite dipendente da Natzweiler).

Valentina, questo il nome della nipote, mi ha inviato alcune immagini del luogo dove era stato sepolto il nonno assieme a molti altri deportati, facendomi notare che sulla lapide commemorativa erano riportati i nomi di altri italiani.

Partendo da questi dati di base sono riuscito a risalire all’identità ed al percorso di deportazione di questi nostri connazionali.


Desidero ringraziarla anch’io di vero cuore per il suo lavoro.

Oggi sono riuscita ad andare a trovare – prima della mia famiglia – mio nonno, Giuseppe Volpe, maresciallo dei carabinieri, morto nel 1944 nel cimitero di guerra tedesco dove riposa.

Lei è stato l’unico ad indicare correttamente il sito di Neckargartach (Heilbronn) come quello di sepoltura e le sono infinitamente grata per avermi consentito di posare il primo fiore da settant’anni sulla sua tomba.

[…]

Un grandissimo e sentito ringraziamento da parte mia e di tutta la mia famiglia per quanto ci ha donato quest’oggi.

Valentina Volpe


 

Giuseppe Volpe era nato il 21 gennaio 1905 a La Maddalena (Sassari). Brigadiere dei Carabinieri, venne catturato dai tedeschi presumibilmente sul fronte croato dopo l’8 settembre. Il 17 dicembre 1943 venne inserito in un trasporto partito dalla stazione di Trieste formato da 101 prigionieri. Il treno aveva come destinazione il Campo di concentramento di Dachau. All’arrivo nel lager (20 dicembre 1943) gli venne assegnato il numero di matricola 60657 e fu classificato come deportato per motivi precauzionali (sigla SCH – Schutzhäftlinge). Il 27 marzo 1944 venne trasferito nel Campo di concentramento di Natzweiler, in Alsazia, dove gli assegnarono il numero di matricola 10160. Venne poi decentrato nel sottocampo di Neckargartach (dipendente dal KZ Natzweiler). Giuseppe morì il giorno di Natale del 1944.


 

 

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Grazie alle foto inviate da Valentina, sono riuscito a rintracciare tutti i dati anagrafici e sulla deportazione di 40 prigionieri italiani morti nel sottocampo di Neckargartach.

Elenco caduti italiani sepolti a Neckargartach-Heilbronn

Babich Francesco, nato a Tupliaco (Pola) il 2 agosto 1923. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64622. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8081. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 9 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Barbalic Pietro, nato a Baska-Nova (Bascanova di Veglia) (Fiume) il 1° luglio 1907. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64468. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8089. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 24 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Bason Luca, nato a Gallignana di Pisino (Pola) il 15 ottobre 1910. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64451. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8091. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 9 febbraio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Beni Antonio (sulla lapide commemorativa è riportato Antonia), nato a Pedena di Pisino (Pola) l’8 febbraio 1924. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64636. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8098. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 24 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Borsi Giuseppe, nato a Barbana d’Istria (Pola) il 27 aprile 1911. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Pola il 17 novembre 1943 (durante la sosta a Trieste vennero aggiunti altri prigionieri). Immatricolato il 20 novembre 1943. Matricola 58458. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 9537. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 29 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Bubich Beniamino, nato a Moncalvo (Pola) il 4 giugno 1916. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64465. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8136. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 23 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Carnardo o Carmardo Vincenzo, nato a Mammola (Reggio Calabria) il 4 luglio 1902. Deportato a Natzweiler (Alsazia). Matricola 18164. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 8 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Conti Gino, nato a Imola (Bologna) il 25 agosto 1901. Deportato a Natzweiler (Alsazia) il 27 giugno 1944. Matricola 18167. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 7 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Cuttic Michele, nato a Gaiano (Pola) il 7 maggio 1911. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 66472. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8159. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 14 gennaio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Cuttic Natale, nato a Gaiano (Pola) il 28 ottobre 1921. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64484. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8161. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 20 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Cuttic Natale, nato a Gaiano (Pola) il 26 dicembre 1912. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64483. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 16 marzo 1944. Matricola 8160. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 11 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Damiani Carmelo, nato a Makarska (Macarsca) (Croazia) il 11 novembre 1910. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64486. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8163. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 13 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Fonovic Paolo, nato a Albona (Pola) il 12 gennaio 1902. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64492. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8184. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 31 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Galimberti Felice, nato a Desio (Milano) il 19 marzo 1908. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Peschiera del Garda il 20 settembre 1943. Immatricolato il 22 settembre 1943. Matricola 54255. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 settembre 1944. Matricola 9622. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 5 gennaio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Mametti Angelo, nato a Soresina (Cremona) il 30 gennaio 1909. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Peschiera del Garda il 20 settembre 1943. Immatricolato il 22 settembre 1943. Matricola 54050. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 9761. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 16 febbraio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Michetti Giovanni, nato a Roseto degli Abruzzi (Teramo) il 8 febbraio 1919. Deportato a Dachau. Immatricolato il 12 gennaio 1944. Matricola 61334. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8325. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 8 febbraio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Maraston Augustin (Agostino), nato a Visinada (Pola) il 6 agosto 1912. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64634. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8307. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 3 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Papalia Rocco, nato a Delianuova (Reggio Calabria) il 24 luglio 1921. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Peschiera del Garda il 20 settembre 1943. Immatricolato il 22 settembre 1943. Matricola 54808. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 9864. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 5 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Passamonti Domenico, nato a Montevidon (Ascoli Piceno) il 18 gennaio 1923. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Peschiera del Garda il 20 settembre 1943. Immatricolato il 22 settembre 1943. Matricola 54250. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 9866. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 13 gennaio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Perinotto Giovanni, nato a Neunkirchen – Saar (Germania) il 28 novembre 1902. Deportato a Natzweiler (Alsazia) il 21 aprile 1943. Matricola 3254. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 23 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Petteruti Francesco, nato a Roccamonfina (Napoli) il 3 dicembre 1921. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Verona il 29 febbraio 1944. Immatricolato il 1 marzo 1944. Matricola 64773. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8375. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 1 gennaio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Podrecca Elio, nato a San Pietro al Natisone (Udine) il 3 marzo 1912. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 30 novembre 1943. Immatricolato il 2 dicembre 1943. Matricola 59037. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 9904. Decentrato a Markirch (sottocampo di Natzweiler). Morto a Markirch il 10 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Puttigna Francesco, nato a Lindaro di Pisino (Pola) il 20 ottobre 1921. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64641. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8397. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 7 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Radole o Radolli Giovanni, nato a Rebici (Istria) il 23 settembre 1918. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Pola il 17 novembre 1943 (durante la sosta a Trieste vennero aggiunti altri prigionieri). Immatricolato il 20 novembre 1943. Matricola 58396. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 9923. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 26 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Radolli Giuseppe, nato a Marzana di Dignano d’Istria (Pola) il 23 aprile 1915. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64553. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8401. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 29 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Renier Antonio, nato a Gallignana di Pisino (Pola) il 20 ottobre 1923. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64632. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8411. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 9 febbraio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Rigo Antonio o Antonia, nato a Abrega di Parenzo (Pola) il 17 gennaio 1905. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64549. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8416. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 11 gennaio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Segotta Biagio, nato a Cavrano (Pola) il 2 febbraio 1911. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64563. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8439. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 14 febbraio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Serdoz o Sardoc Gaetano, nato a Montona (Pola) il 23 luglio 1903. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 30 novembre 1943. Immatricolato il 2 dicembre 1943. Matricola 59175. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 9954. Decentrato a Markirch (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 17 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Spigich o Spighich Liberato, nato a Cavrano (Pola) il 17 febbraio 1908. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64568. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8461. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 18 febbraio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Stanich Attilio, nato a Pisino (Pola) il 23 gennaio 1923. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 17 dicembre 1943. Immatricolato il 20 dicembre 1943. Matricola 60672. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 10063. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 5 gennaio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Sullich Simone, nato a Novaglia / Novalja (Isola di Pag – Croazia) il 3 aprile 1908. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64559. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8465. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 31 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Suttil Ferruccio, nato a Pola (Pola) il 27 settembre 1922. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 30 novembre 1943. Immatricolato il 2 dicembre 1943. Matricola 59033. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 10022. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 20 gennaio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Tiepolo Pietro, nato a Padova (Padova) il 2 ottobre 1923. Deportato a Dachau. Immatricolato il 16 marzo 1944. Matricola 65593. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 10087. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 16 febbraio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Vitassi Carlo, nato a Dignano (Istria) il 29 ottobre 1923. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 14 gennaio 1944. Immatricolato il 16 gennaio 1944. Matricola 61667. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 10153. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 26 gennaio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Vlacovich Antonio, nato a Antignana (Pola) il 9 aprile 1901. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 17 dicembre 1943. Immatricolato il 20 dicembre 1943. Matricola 60643. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 10154. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 13 febbraio 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Volpe Giuseppe, nato a La Maddalena (Sassari) il 21 gennaio 1905. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 17 dicembre 1943. Immatricolato il 20 dicembre 1943. Matricola 60657. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 10160. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 25 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Zucca Peppino Giuseppe o Nicola, nato a Narbolia (Cagliari) il 16 febbraio 1914. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Peschiera del Garda il 20 settembre 1943. Immatricolato il 22 settembre 1943. Matricola 55449. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 27 marzo 1944. Matricola 10204. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 31 dicembre 1944. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).

Zulian Pasquale, nato a Gaiano di Dignano d’Istria (Pola) il 9 febbraio 1923. Deportato a Dachau su un convoglio partito da Trieste il 26 febbraio 1944. Immatricolato il 28 febbraio 1944. Matricola 64593. Trasferito a Natzweiler (Alsazia) il 13 marzo 1944. Matricola 8567. Decentrato a Neckargartach (sottocampo di Natzweiler). Morto a Neckargartach il 28 marzo 1945. Sepolto a Neckargartach-Heilbronn (fossa comune).


Fonti consultate per la ricerca:

Elenchi deportati italiani tratti da Associazione Nazionale Ex Deportati (Milano) – Presidenza Nazionale – «Archivio Tibaldi» – Elenco digitalizzato dei deportati italiani (tratto dall’archivio privato di Italo Tibaldi) in Archivio Zamboni

Copie documenti originali tratti dall’Archivio dell’International Tracing Service (ITS) di Bad Arolsen

Elenchi deportati in Brunello Mantelli, Nicola Tranfaglia – Il libro dei deportati. I deportati politici 1943-1945 – Ugo Mursia Editore

Elenchi deportati in Valeria Morelli – I deportati italiani nei campi di sterminio, 1943-1945 – P. Artigianelli, 1965

“Trasporti” dei deportati 1943-1945 in Compagni di Viaggio” – Italo Tibaldi – Franco Angeli Editore

Richieste d’indennizzo (dirette e indirette) in “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” – Supplemento Ordinario n° 130 del 22 maggio 1968

Archivium Secretum Vaticanum / Cav 52: «Inter Arma Caritas» – L’Ufficio Informazioni Vaticano per i prigionieri di guerra, istituito da Pio XII (1939-1947) – A cura di Francesca Di Giovanni e Giuseppina Roselli. Presentazione di Sergio Pagano (2004) – Volume 1 / Inventario, volume 2 / Documenti. Schedario digitalizzato (schede di ricerca in formato digitale, dei militari e dei civili di cui si chiesero notizie tra il 1939 e il 1947)

Banca dati dei Caduti e Dispersi della 2ª Guerra Mondiale (Onorcaduti – Ministero della Difesa).

Albo degli IMI Caduti / Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione.

Caduti d’Istria


Come già riportato in un articolo di febbraio su questo sito, è ormai da qualche anno che la Professoressa Dolores Mihelić Malbašić, ha iniziato delle ricerche in Istria (sua terra natale) analoghe a quelle portate avanti da “Dimenticati di Stato”: cercare le famiglie dei caduti italiani d’Istria morti in prigionia o per cause di guerra nei territori del Terzo Reich per metterle a conoscenza che i loro cari non sono dei “dispersi” ma che hanno trovato degna sepoltura.

Dolores è la nipote di Antonio Ventin di Visinada, appartenente al Reggimento dei Granatieri di Sardegna, morto nel 1944 in un bombardamento aereo in Bassa Sassonia e solamente qualche anno fa è venuta a sapere dov’era stato sepolto lo zio. Questo l’ha spinta a far conoscere la storia dello zio e rintracciare i parenti di altri Caduti d’Istria sepolti nei cimiteri militari italiani d’onore.

Attualmente Dolores divulga la sua ricerca con mostre ed interventi nelle scuole.


Tomba nel Cimitero di Amburgo
Dolores Mihelić Malbašić (al centro) alla consegna della Medaglia d’Onore in memoria dello zio Antonio
Dolores durante una delle sue esposizioni documentali

Alcuni giorni fa è stata invitata ad una tavola rotonda organizzata da due professori di storia: Igor Jovanović e Igor Šaponja, conosciuti nel 2013 durante la presentazione di un loro progetto a Cittanova: trovare quante più persone dell’Istria, finite prigioniere nei campi di concentramento, disposte a raccontare la propria storia. Fino ad oggi hanno raccolto più di 200 ore di filmati. Si dedicano al progetto con tanta passione sapendo che ogni giorno che passa ci sono sempre meno testimoni (questo il link che porta alla pagina Istarsko povijesno društvo – Società storica istriana).

Di seguito riporto la traduzione dell’articolo de “La voce dell’Istria” sul quale viene riportato l’esito della tavola rotonda.


 

Vorrei che mio padre visitasse la tomba di suo padre!

Durante la Seconda Guerra Mondiale più di 20.000 Istriani furono portati nei campi di concentramento nazisti. Più di 5.000 non fecero ritorno. Le storie dei sopravvissuti e le poche informazioni della Croce Rossa per decenni sono state l’unica fonte d’informazioni sul destino di queste persone. Alla tavola rotonda “Dove sono finiti?”, tenutasi ieri sera nella Casa antifascista di Pola, i familiari delle vittime dei campi di concentramento nazisti hanno raccontato, che dopo 70 anni, finalmente hanno scoperto il destino dei loro parenti e alla fine hanno potuto porre dei fiori e accendere una candela sulle loro tombe.

Oltre ai professori di storia di Pola, Igor Šaponja e Igor Jovanović, che sono i leader del progetto “Destini istriani” il quale fa parte del progetto della Società Storica Istriana “Secolo dell’antifascismo europeo. Istria tra il locale e il globale”, e che erano i moderatori di questo incontro, sugli sfortunati destini dei loro nonni ne parlavano i loro nipoti, oggi professoresse di economia Magda Ivančić e Dolores Mihelić Malbašić nonché il pedagogo del dramma dell’INK (Teatro Popolare Istriano) Aleksandar Bančić, mentre Valter Harić si è scusato di non poter partecipare ma ha mandato informazioni su suo nonno Božo da Smoljanci, che morì nel campo di Bergen-Belsen a 41 anni. Nella sua introduzione, Jovanović ha precisato che, secondo i dati pubblicati di recente dalla Croce Rossa tedesca, i tedeschi stanno ancora cercando 1,4 milioni di persone disperse durante la seconda guerra mondiale, la Russia sta cercando quattro milioni di dispersi e gli Americani cercano 43.000 concittadini.

Magda Ivančić, con l’aiuto di Šaponja e Jovanović i quali le hanno fornito dei documenti, e prima di tutto, come ha detto, ringraziando la meticolosità tedesca, è riuscita a scoprire, dopo molto tempo, il destino di suo nonno di Valtura, che morì all’età di 49 anni in un campo di lavoro meno conosciuto nell’area dell’odierna Repubblica Ceca. Sua nonna morì non sapendo il destino del marito. “Si sospettava che mio nonno fosse stato tradito, come tanti altri a Valtura, da un fascista locale, che è stato ucciso dopo la guerra. Lo stesso ha mandato molte persone nei campi di concentramento”, ha detto Ivančić, concludendo: “La guerra è terribile e inutile. È morto davvero senza alcun motivo, innocente, non era nemmeno nell’esercito”.

Una donna locale ha denunciato anche il fabbro Josip Bančić, nonno di Aleksandar Bančić, nato nel 1910 a Krničari Dolenji vicino a Žminj, che per prima finì nel campo di Dachau e poi nel campo Neuengamme vicino ad Amburgo. Col tempo, suo nipote, attraverso varie fonti e archivi, ha appreso che suo nonno, chiamato al tempo Giuseppe Banci, fu sepolto nel cimitero militare d’onore italiano, e cosi poté visitare la tomba del nonno ad Amburgo. Il nonno è morto per un attacco di cuore durante la pulizia di bombe e macerie dopo il bombardamento americano di Amburgo.

“Mio padre non ha mai incontrato il proprio padre perché mio nonno è morto nel dicembre del 1944 e mio padre è nato nel gennaio del 1945. Papà non aveva niente di materiale del padre perché durante la guerra la casa é stata saccheggiata ed infine bruciata. Sono rimaste soltanto due fotografie del nonno. Il mio desiderio era quello di dare a mio padre qualcosa di simbolico del proprio padre, così ho inviato la richiesta per la Medaglia d’onore al Governo italiano, le quali si concedono su richiesta della famiglia, e l’abbiamo ottenuta nel 2016. Mi dispiace che il nostro paese non riconosca questa gente come gente nostra, propri cittadini, perché al tempo erano cittadini dell’Italia, ha detto Bančić e ha proseguito: “Nella mia famiglia c’era un muro di silenzio attorno a mio nonno., Vorrei che mio padre visitasse la tomba di suo padre, ed è mio desiderio farlo tornare a casa. É nato mio figlio, e volevo che mio figlio sapesse come è finito il suo bisnonno, che non si ripeta mai più”.

Dolores Mihelić Malbašić gestisce un progetto per trovare e informare le famiglie di tutti gli Istriani che sono morti come membri del Regio esercito italiano. Lei ha perso in un campo di concentramento il fratello della nonna, Antonio Ventin, nato nel 1916 a Vižinada. Dopo, come ha detto, 66 anni di silenzio e dolore, ha scoperto che è morto nel 1944 durante il bombardamento alleato della fabbrica tedesca di motori aeronautici in cui lavorava come detenuto del campo. Fu sepolto sotto un albero in Germania.

Sono partita alla ricerca principalmente a causa del dolore di mia nonna la quale non si è mai potuta rassegnare che il proprio fratello non avesse una tomba, ha detto Dolores Mihelić Malbašić la quale mette a disposizione a tutti gli interessati un elenco con più di 280 nomi di soldati istriani appartenenti al Regio esercito e civili uccisi nei campi con lo scopo di raggiungere il più famiglie possibile ed informale, grazie a questo elenco, della sorte dei propri famigliari. La tavola rotonda è stata organizzata dall’Associazione dei combattenti antifascisti e antifascisti della città di Pola, dalla Società Storica Istriana e dall’Associazione croata di insegnanti di storia. (Zoran ANGELESKI, registrato da Dejan ŠTIFANIĆ)

Abbiamo dato un volto anche a Bruno

Sono il nipote di un caduto che grazie a Lei ho scoperto essere nel cimitero di Francoforte (Bruno Pais dei Mori).

Voglio abbracciarLa e dirLe grazie …mi ricordo i nonni lo davano per disperso ora so dov’è… […]…

Grazie ancora, grazie per tutto e per sempre Signor Zamboni che Dio gliene renda merito!

Armando Moroldo


Pais dei Mori Bruno, nato il 19 luglio 1920 ad Auronzo di Cadore. Autiere del 174° Reparto Automobilista. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 ed internato in Germania nello Stalag VI C di Bathorn. Trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Morto per malattia presso l’ospedale per prigionieri di guerra di Dortmund il 23 luglio 1944. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero per prigionieri di guerra di Dortmund. Posizione tombale: campo 11 – tomba n° 166. Esumato e traslato a Francoforte sul Meno / Friedhof Westhausen / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro M / fila 4 /tomba 3. Fonti: famigliari; Ministero della Difesa; Albo IMI Caduti.


E a breve, tornerà nella sua amata terra!

Anche Aldo avrà un fiore sulla tomba

Dolo (Venezia), 15 maggio 2018

Buongiorno volevo ringraziarla dal profondo del mio cuore perché col suo meraviglioso contributo (l’elenco dei nomi) mio marito e i suoi fratelli sono riusciti a scoprire finalmente dove uno dei loro zii riposa. In tutti questi anni nessuno sapeva niente tranne che fosse partito per la seconda guerra mondiale a 19 anni e non fosse più tornato a casa. Dalle poche notizie tramandate a voce sembrava fosse morto in Germania, però non si sapeva né quando né come né tantomeno in quale luogo fosse stato sepolto. Ora grazie alla sua lista abbiamo scoperto dove si trova.

Grazie di cuore.

Ade Zago


Finotto Aldo, nato il 3 maggio 1923 a Chioggia (Venezia). Soldato del 9° Reggimento Bersaglieri. Fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Rovereto ed internato in Germania nello Stalag VI C di Bathorn. Trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Morto per malattia il 18 dicembre 1944 presso lo Stalag VI C/Z di Fullen. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Gross Fullen. Esumato e traslato ad Amburgo / Hauptfriedhof Öjendorf / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 3 / fila H / tomba 11.