le scrivo per comunicarle che mio Zio, il Soldato G. B. Marini, è rientrato a Lavagna (GE), sua città natale ed è stato tumulato nella Tomba di famiglia, assieme ai genitori e fratelli.
A tal fine le allego l’articolo del Nuovo Levante, del 2 Novembre, per sua conoscenza.
La ringrazio nuovamente per aver permesso di rintracciare e rimpatriare il nostro congiunto.
Cordialità,
Nadia Marini
Marini Giovanni Battista, nato il 13 febbraio 1922 a Lavagna (Genova). Soldato del 3° Reggimento Granatieri. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 ed internato in Germania, presumibilmente (visto il luogo di prima sepoltura) presso lo Stalag VI A di Hemer. Deceduto il 16 giugno 1945. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero italiano di Hemer/Hiserlon (An Duloh Italianerfriedhof). Nella seconda metà degli anni ’50, esumato e traslato dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Friedhof Westhausen). Sepolto alla posizione tombale: riquadro P / fila 8 / tomba 11.
Articolo tratto da il “Nuovo Levante” del 2 novembre 2018
Buongiorno Roberto finalmente riesco a scrivere e inviarle alcune foto relative al rimpatrio di nostro nonno, del 29 settembre a Fossano nella Chiesa del Salice e sepolto nel cimitero di Fossano, nella tomba di famiglia , insieme a suo figlio Antonio.
E’ stata una bellissima cerimonia in cui hanno partecipato alcune Autorità del Comune di Fossano, le Rappresentanze Militari e le Scuole. All’inizio della cerimonia c’è stata l’allocuzione commossa e sentita del Signor Maurizio Castelli, capogruppo ANA di Fossano, il quale ha raccontato le condizioni di vita in cui hanno vissuto gli IMI durante la prigionia e di come furono sfruttati e utilizzati dal governo tedesco nei campi di lavoro. Durante la funzione le parole di Don Mario si sono alternate con la musica di una tromba egregiamente suonata dal maestro Oreste Uberto.
Non smetteremo mai di ringraziarla sentitamente per tutte le informazioni che ci ha dato e soprattutto per averci dato la possibilità di avere la foto e conoscere la storia di nostro nonno.
Tanta è stata l’emozione durante la consegna della cassetta con i resti mortali a Francesco il figlio di Carmine che l’ha custodita per un po’ di giorni nella sua casa e accogliendo ogni sera, nipoti , parenti amici per recitare il rosario e onorare la memoria di un padre tanto atteso e tanto cercato …..
Ad Aiello del Sabato (luogo di nascita di Carmine) hanno organizzato una messa con la presenza del Sindaco e con tutti i familiari presenti ed inoltre il Comune ha preparato una targa per onorare la memoria del Soldato Picariello Carmine.
Un forte abbraccio da parte di tutta la nostra famiglia!!
Carmine Picariello, nato il 31 gennaio 1909 ad Aiello del Sabato (Avellino) era un soldato del 260° Reggimento di Fanteria e venne catturato dai tedeschi a Fiume il 19 settembre 1943. Internato negli Stalag X B di Sandbostel (matricola 196156) e poi trasferito allo Stalag XI B di Fallingbostel, ad una trentina di chilometri da Bergen Belsen. Deceduto a Bergen Belsen (Bassa Sasonia) per malattia il 13 dicembre 1944, le sue spoglie furono esumate e traslate ad Amburgo / Hauptfriedhof Öjendorf / Cimitero militare italiano d’onore (Germania) alla posizione tombale: riquadro 1 / fila F / tomba 31 dove si trovano tuttora. Fonti: Ministero della Difesa, Archivio Anrp, Deutsche Dienststelle (WASt). Fotografia gentilmente concessa per la pubblicazione dalla Dott.ssa Rosina Zucco (Anrp).
Fante Picariello Carmine – riquadro 1 fila F tomba 31 (foto M. W.)Riquadro 1 (foto M. W.)
“Ciao Roberto, sono Claudio Di Vita, ci siamo sentiti un po’ di tempo fa, sono nipote dell’aviere Giovanni Di Vita nato il 30/05/1923 a Montesarchio e deceduto il 07/02/1945 in territorio tedesco. Grazie alle tue utilissime informazioni finalmente io e mia moglie Anna ci siamo recati ad Amburgo, al Cimitero Militare d’Onore Italiano, dove abbiamo vissuto l’emozione di fare omaggio alla tomba di mio zio. E’ stato un momento toccante, tanto atteso, che in un certo senso ci ha dato pace. Ti ringrazio di cuore per averlo reso possibile. […] Ciao, GRAZIE Claudio Di Vita”.
Di Vita Giovanni, nato il 30 maggio 1923 a Montesarchio (Benevento). Aviere della 120a Squadriglia Osservazione Aerea. Fatto prigioniero dopo l’8 settembre 1943 ed internato in Germania. Morto il 7 febbraio 1945. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero d’onore di Euskirchen (Nord Reno-Vestfalia). Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Hauptfriedhof Öjendorf) all posizione tombale riquadro 2 – fila Y – tomba 2.
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Foglio matricolare 1Foglio matricolare 2Foglio matricolare 3Atto di morte 1Atto di morte 2
“Buongiorno, sono Patrizia Flecchia, nipote dello scomparso Bigoni Renato, prigioniero di guerra, morto nel padiglione B a Sanbostel, di tubercolosi ossea.
Questa è l’unica cosa che abbiamo saputo tramite missiva, ricevuta qualche mese dopo la sua scomparsa.
Ho trovato soltanto oggi il sito con il riferimento ai dimenticati di guerra e al luogo di sepoltura del nonno.
[…]
Vorrei ringraziare per il lavoro fatto che mi consente oggi di sapere almeno, dove poter trovare le spoglie di mio nonno.
Cordialmente, Patrizia Flecchia”.
Riquadro 2 – CMI Amburgo (Foto M. W.)Tomba dell’Artigliere Renato Bigoni – CMI Amburgo (Foto M. W.)
Bigoni Renato, nato il 18 agosto 1915 a Pieve Santo Stefano (Arezzo). Soldato del 52° Reggimento Artiglieria Divisione Fanteria. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 ed internato in Germania nello Stalag X B di Sandbostel. Morto a Sandbostel il 14 aprile 1945 ed inumato (prima sepoltura) nel cimitero dello Stalag di Sandbostel. Esumato e traslato dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Hauptfriedhof Öjendorf). Posizione tombale: riquadro 2 / fila Q / tomba 14.