Giuseppe Costantini tra i Caduti sepolti a Francoforte

“Ciao, complimenti per il tuo lavoro, abbiamo ritrovato oggi il fratello di mio nonno disperso in guerra che ora giace a Francoforte e ci organizzeremo per andare. Ho visto delle foto con dei resti ma è possibile rimpatriarli? Siamo scossi ed emozionati, la mia bisnonna ha atteso per anni il suo ritorno e non ha mai saputo dove fosse. Giorgia”


“Cara Giorgia, questi i dati che ho archiviato sul tuo parente:

Costantini Giuseppe, nato il 3 settembre 1922 a Castel Frentano (Chieti) – in altri documenti risulta essere nato a Roma. Marò. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 ed internato in Germania nello Stalag XII D di Treviri (Trier). Trasferito allo Stalag XII F di Freinsheim. Morto per polmonite a Neunkirchen il 14 marzo 1944 (in altri documenti risulta essere deceduto nel dicembre 1943). Inumato in prima sepoltura nel Cimitero principale di Neunkirchen/Saar. Nella seconda metà degli anni ’50 venne esumato e traslato dal Ministero della Difesa nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Friedhof Westhausen) dove si trova tuttora, alla posizione tombale: riquadro K / fila 2 / tomba 24.

Tra le schede di ricerca dell’Ufficio Informazioni Vaticano per i Prigionieri di Guerra  ne ho trovate due che si riferiscono al Costantini Giuseppe che stai cercando. Il nome compare nell’elenco 743: elenco spedito da Bolzano nel mese di agosto e giunto il 10 settembre 1945 relativo a circa 1000 deportati in Germania deceduti, malati o in attesa di rimpatrio, suddiviso per provincia di appartenenza e trasmesso al vicariato di Roma dal Comitato di assistenza ai rimpatriati e nell’elenco 304/E: elenco di 3464 prigionieri civili e militari internati in Germania, compilato in base alla corrispondenza originale trasmessa all’Ufficio Informazioni dalla Croce Rossa internazionale.

Inoltre ho trovato una dichiarazione fatta da un superstite sulla sorte del Costantini (attualmente depositata presso l’Archivio di Stato di Bolzano) – (vedi allegato).

Ti allego anche la foto della tomba.

Roberto Zamboni

costantini giuseppe archivio bolzano
Elenco testimonianze al rientro dall’internamento (Archivio di Stato di Bolzano)
Tomba di Costantini Giuseppe nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno

Questo ragazzo nella foto era il fratello di mio nonno, Giuseppe, detto Peppe o Peppino perché era il più piccolo di 4 fratelli. Peppino partì per la guerra appena 20enne e non tornò mai più. Negli anni la famiglia non seppe mai dove fosse, non ricevette notizie né ebbe una tomba su cui piangere. Nei racconti di mio nonno ricordo ancora la commozione di chi non si è rassegnato mai alla scomparsa di un fratello, partito e non tornato.
Quando ero piccola, nei racconti, era “lo zio morto in guerra” di cui erano rimaste solo molte foto in bianco e nero tra gli album dei miei nonni. Personalmente non ho mai pensato di avviare ricerche in internet: l’ho sempre creduto disperso e quindi impossibile da ritrovare. Così per me “scomparso” significava davvero “mai più ritrovato” e per questo non ho neanche mai provato a cercare.
La settimana scorsa però, tra le tovaglie di casa, è inspiegabilmente apparsa una cartolina da lui inviata nel febbraio del ’44 dal campo di lavoro XII F in Germania.
Per curiosità abbiamo iniziato delle ricerche in internet sui campi di lavoro ma mai avrei potuto immaginare che dopo 75 anni sarei riuscita a ritrovare mio zio!
Grazie all’impegno di Roberto Zamboni e della sua pagina Dimenticati di Stato dell’esistenza dell’albo IMI caduti alboimicaduti ( per info sugli IMI leggete qui) La resistenza dei militari italiani nei lager imi

abbiamo scoperto le tappe della deportazione di nostro zio, fino a sapere che è sepolto nel cimitero militare italiano d’onore a Francoforte, in Germania.

Non riesco a spiegare l’emozione che ho provato in quel momento e al contempo il grande dispiacere di non aver saputo prima. Soprattutto ho pensato a mio nonno, a quanto sarebbe stato più sereno se solo avesse potuto sapere dove fosse suo fratello, dignitosamente sepolto, mentre gli anni continuavano a passare senza che le risposte arrivassero.
Nessuno lo ha più cercato e invece, mentre una famiglia piangeva un giovane figlio scomparso, lui stesso aveva ricevuto una degna sepoltura così lontano da casa ( nelle storie tramandate si diceva fosse morto in Russia o in Germania).
Scrivo questo post chiedendo ai miei contatti di condividere per consentire di far conoscere questa storia alle famiglie che stanno ancora cercando i loro cari scomparsi in guerra. Lo scrivo anche per coloro che hanno rinunciato a cercare, convinti che gli “scomparsi” non siano presenti in alcun archivio ufficiale.
Mi piace pensare che mio zio abbia voluto farsi ritrovare dopo 75 anni e senz’altro presto andremo a rendergli omaggio.

Giorgia

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