Una gavetta, un articolo di giornale, il tam-tam sui social e i famigliari sono venuti a conoscere la sorte di Carmelo nel giro di poche ore.
Questo l’articolo di Andrea Di Grazia pubblicato su Catania Today ieri 22 febbraio 2021
La gavetta di un soldato catanese emerge in un campo di concentramento: si cercano i familiari
“Gli autori della scoperta vorrebbero poter consegnare la gavetta che hanno tra le mani, con incise le sue generalità, alla famiglia. Si sono quindi rivolti a CataniaToday per rintracciarla a distanza di 77 anni
Nel fango di un campo di prigionia tedesco situato vicino alla città di Meppen, in Germania, due ricercatori di cimeli storici olandesi, armati di metal detector, hanno ritrovato la gavetta di un soldato catanese, morto nel 1944 per malattia durante la sua detenzione nel secondo conflitto mondiale. Il suo nome è Carmelo La Rosa. Era nato l’11 maggio 1922 nel capoluogo etneo e, durante l’ultimo conflitto mondiale, ha prestato servizio nel 31° reggimento fanteria, per poi essere catturato nel 1943 sull’Isola d’Elba. Adesso, gli autori della scoperta vorrebbero poter consegnare la gavetta che hanno tra le mani, con incise le sue generalità, alla famiglia. Si sono quindi rivolti a CataniaToday per rintracciarla a distanza di 77 anni.”

“Incidere le lettere del proprio nome su questi attrezzi di uso quotidiano, che erano praticamente gli unici effetti personali ammessi nel campo di prigionia, era una prassi comune in quel periodo buio. La Rosa, malato e probabilmente consapevole del proprio destino, ha così lasciato una traccia della propria presenza nello stalag VI-C, costruito nel 1933 sei chilometri ad ovest del villaggio Oberlangen, nel nord-ovest della Germania. In questo campo di concentramento persero la vita molti suoi commilitoni italiani, insieme a migliaia di soldati dell’armata russa, dell’esercito belga e jugoslavo. Gli internati erano costretti a patire il freddo, la fame ed i lavori forzati. Una situazione che durò fino all’arrivo dell’armata Canadese, nell’aprile del 1945. Carmelo La Rosa morì un anno prima, nel ’44, ed è sepolto nel cimitero militare italiano d’Onore ad Amburgo. Chiunque abbia un legame di parentela con lui può contattare la nostra redazione. La notizia del ritrovamento è stata data dal gruppo di ricerca storica “Ww2 Tuscany Hunters” con base in Toscana, vicino Firenze.”
Lo stesso giorno ricevo questa mail…
Catania, 22 febbraio 2021
Salve sono il figlio della nipote di un soldato italiano di Catania che dovrebbe essere sepolto nel Cimitero di Amburgo (almeno é quello che crediamo). Il suo nome è La Rosa Carmelo.
Purtroppo con gli anni non ci è stato possibile risalire completamente ai dati anagrafici e alla reale data di nascita, le uniche notizie che sappiamo tramandate dal mio defunto nonno sono quelle che ebbe la notizia di suo fratello morto giovanissimo in Germania in un campo di prigionia. Gli arrivò al tempo anche la lettera dove spiegavano l’ubicazione della tomba ma purtroppo non abbiamo più trovato questo documento.
Le mando questa mail perché da poco abbiamo saputo del ritrovamento in un campo di una gavetta con inciso il nome e il cognome “LA ROSA CARMELO”. Ovviamente può ben immaginare la sorpresa.
Siccome vorrei sapere qualcosa di più per approfondire la storia e gli spostamenti dello zio di mia madre e magari capire se realmente questa gavetta potesse appartenere a lui, vorrei chiederle se magari da qualche parte nei vostri archivi risulta essere figlio di LA ROSA SALVATORE E DI STEFANO CARMELA.
Grazie anticipatamente. Distinti saluti.
Carissimi,
questi sono i dati che ho archiviato e relativi al vostro parente:
La Rosa Carmelo, figlio di Salvatore e di Di Stefano Carmela, nasce l’11 maggio 1922 a Catania. Celibe e di religione cattolica, risiede con la famiglia a Catania in Via Vitaliti, 4. Dichiara come mestiere di essere panettiere. Soldato del 31° Reggimento di Fanteria (risulta anche 214° Fanteria), viene fatto prigioniero dai tedeschi sull’Isola d’Elba il 17 settembre 1943 ed internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C dove gli viene assegnato il numero di matricola 103190. Nel novembre del 1943 viene trasferito allo Stalag VI C/Z di Versen (Neu Versen). Il 1° dicembre 1943 viene trasferito allo Stalag VI J ed impiegato presso il comando di lavoro n° 1173. Muore per malattia (bronchite influenzale – debolezza fisica – debolezza cardiaca) a Velbert il 4 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Cattolico di Velbert (Nord Reno Westfalia) alla posizione tombale campo 1, posizione 6, tomba 91 (numero di registrazione 424/1948). Nella seconda metà degli anni ’50 il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra (Ministero della Difesa) ne fa esumare le Spoglie e le fa traslare nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Amburgo (Hauptfriedhof Öjendorf) alla posizione tombale riquadro 1, fila T, tomba 44, dove si trovano tutt’ora.
Vi allego il documento di registrazione nel lager del vostro parente, la notifica ed il certificato di morte, un elenco delle sepolture di varie località (tra queste Velbert) e alcuni registri con le posizioni tombali di prima inumazione del vostro caro.
[…]
Un abbraccio fraterno.
Roberto Zamboni

