Articolo di Laura Vacchelli – Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Pescarolo ed Uniti (Cremona)
𝗖𝗔𝗥𝗢𝗧𝗧𝗜 𝗟𝗨𝗜𝗚𝗜 – 𝗕𝗲𝗿𝘀𝗮𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝗲𝘃𝗲 𝗧𝗲𝗿𝘇𝗮𝗴𝗻𝗶 (𝗣𝗲𝘀𝗰𝗮𝗿𝗼𝗹𝗼 𝗲𝗱 𝗨𝗻𝗶𝘁𝗶) 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗶𝗹 𝟮𝟳 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟭𝟵𝟰𝟱
L’emozione di poter parlare di questo nostro Caduto ha per me un sapore un po’ più amaro…è difficile e doloroso parlare in generale del sacrificio dei nostri Caduti, se poi uno di loro è un familiare lo è ancora di più!
Eh sì, 𝗖𝗔𝗥𝗢𝗧𝗧𝗜 𝗟𝗨𝗜𝗚𝗜 era il fratello della mia nonna materna, Maria, e da quella maledetta guerra non è mai tornato e nemmeno le sue spoglie mortali potranno mai essere riportate in Patria.
Ho fatto molte ricerche per trovare il maggior numero di informazioni, ho avuto notizie ovviamente tramite i miei familiari. Grazie poi a Roberto Zamboni, curatore del sito “dimenticati di stato”, ho ricostruito parte della prigionia. Dai registri dell’Archivio di Stato di Cremona ho reperito i dati anagrafici, la carriera militare, le chiamate in guerra e altri dettagli sulla cattura.
Cercando poi ulteriori notizie circa la notte della morte, mi sono imbattuta in un libro, intitolato “Il lager di Hindenburg. La strage del 27 gennaio 1945”, che mi ha spezzato ancor di più il cuore. Un prigioniero dello stesso campo, sopravvissuto agli orrori dello sterminio, ha raccontato con dettagli particolareggiati e agghiaccianti quanto accaduto in quella maledetta notte del 27 gennaio 1945 e proprio in quel libro compariva anche il nome di Luigi. Grazie a quella testimonianza, sono riuscita finalmente a capire quello che realmente è successo al povero zio e ai tanti internati come lui.
𝙈𝙖 𝙘𝙝𝙞 𝙚𝙧𝙖 𝘾𝙖𝙧𝙤𝙩𝙩𝙞 𝙇𝙪𝙞𝙜𝙞?
𝗖𝗔𝗥𝗢𝗧𝗧𝗜 𝗟𝗨𝗜𝗚𝗜, nasce a Gadesco Pieve Delmona (CR), il 7 aprile 1910 (atto di nascita n. 12 del 1910 del già Comune di Pieve Delmona) da C͟A͟R͟O͟T͟T͟I͟ ͟E͟R͟N͟E͟S͟T͟O͟ (1878-1943) e D͟O͟N͟D͟I͟ ͟P͟A͟L͟M͟I͟R͟A͟ (1885-1966).
Vive dapprima a Pieve Delmona e si trasferisce poi a Pieve Terzagni, frazione di Pescarolo ed Uniti, con i genitori e i fratelli Erminia, Mario, Albino, Maria, Elena ed Anna.
Svolge il servizio di leva come Bersagliere nel 4° Reggimento dal 18 gennaio 1930 al 7 aprile 1931 (matricola n. 18649 del Distretto Militare di Cremona).
Si sposa a Pescarolo ed Uniti il 29 dicembre 1937 con 𝗠𝗔𝗥𝗜𝗔 𝗔𝗭𝗭𝗢𝗟𝗜𝗡𝗜, nata a Pescarolo ed Uniti il 29 dicembre 1913 (atto di nascita n. 37 del 1913 del Comune di Pescarolo ed Uniti), come risulta dall’atto di matrimonio n. 24 parte 2° serie A anno 1937 del Comune di Pescarolo ed Uniti.
Vive con la moglie a Pieve Terzagni, frazione di Pescarolo ed Uniti, in già Via C. Cavour n. 7, oggi Via Dante Alighieri, e dalla loro unione nascono le figlie 𝗔𝗺𝗲𝗹𝗶𝗮, 𝗖𝗲𝘀𝗮𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗲𝗱 𝗘𝗿𝗻𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮.
Richiamato alle armi il 23 agosto 1939, viene inviato prima all’8° Reggimento Bersaglieri, a seguire, dopo un periodo di congedo, il 1° marzo 1941 viene mandato al 7° Reggimento Bersaglieri a Bolzano e mobilitato con il 97° Nucleo A.P. Vipiteno-Bolzano.
Proprio a Vipiteno viene catturato dai tedeschi e fatto prigioniero l’8 settembre 1943 e internato come Militare Italiano nel campo di prigionia tedesco M. Stammlager II A 84 VII di Neubrandenburg, nel nord della Germania (Matricola n. 100522), da qui poi il passaggio in uno dei 45 sottocampi di Auschwitz, e precisamente all’Hermannschachtlager di Hindenburg (oggi Zabrze) città dell’Alta Slesia, nel campo Stalag VIII B Teschen in Oberschlesien.
La città di Hindenburg viene occupata dall’Armata Rossa il 26 gennaio 1945 e nella notte fra il 27 e il 28 gennaio avviene la strage di numerosi prigionieri, che tentando la fuga vengono colpiti a morte, alle spalle, dalla furia tedesca, che sopraffatta dall’avanzata sovietica, scaricò su degli inermi, l’ultimo conato di furore, e che in ritirata non lasciava al nemico né deportati né prigionieri, o li trasferiva o li sterminava.
In quella strage del 27 gennaio 1945 alle ore 24 anche Luigi rimane ucciso per l’esplosione di una granata nei pressi del campo Lt 22 a Hindenburg (Voivodato della Slesia).
I cadaveri restano nelle strade parecchi giorni e il freddo, intensissimo, ne impedisce l’immediato disfacimento. I cadaveri vengono trasferiti poi sul sagrato della chiesa di S. Francesco di Hindenburg all’ingresso del cimitero in attesa che il governo della città autorizzi la sepoltura. Sepoltura che sarà decisa il 7 febbraio, cioè una diecina di giorni dopo l’occupazione della città.

Tra i cadaveri c’è anche il corpo di Luigi, che affiancato agli altri italiani, viene poi sepolto in una fossa comune nel cimitero di Hindenburg presso la Chiesa di S. Francesco, per essere trasferito in seguito nell’Ossario destro del Cimitero Militare Italiano d’Onore di Bielany-Varsavia in Polonia. La sua sepoltura è in trincea, pertanto non esumabile, e le sue spoglie mortali non potranno mai essere riportate a casa.
Un destino crudele, che lo ha visto morire proprio quel 𝟮𝟳 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟭𝟵𝟰𝟱 mentre si abbattevano i cancelli dell’orrore di Auschwitz e si aprivano gli occhi e le coscienze di fronte agli orrori dello sterminio.
Il Presidente
Laura Vacchelli



