Appelli e ricerche dispersi

… non ha importanza quale fosse la loro divisa, quale religione professassero o quali idee politiche avessero, quando penso a loro, riesco a vedere solo le loro madri …

Su richiesta dei parenti, pubblico le foto e i dati dei soldati dati per dispersi, nel caso qualcuno avesse notizie sulla loro sorte o nel caso il loro nome risultasse in qualche diario di guerra.

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Alla ricerca di Francesco Pascariello

foto Francesco PascarielloQuesta è la storia di mio prozio Francesco Pascariello, nato a San Michele Salentino, fratello di mia nonna Maria Antonia, e figlio di Tommaso e Francesca.
È il 1942 quando Francesco, a soli 19 anni, viene chiamato alla Armi.
La nonna mi raccontava a volte di questo fratello, partito per la guerra quando lei aveva solo 6 anni, e mai tornato.
Nel 1963 la nonna lascia San Michele con il marito Pietro per trasferirsi a Rimini, senza mai dimenticare la sua città natale.
In occasione del 100° anniversario della nascita di Francesco, decido di provare a cercare informazioni su di lui.
Le uniche informazioni che ho sono nome e cognome. Nessuno oggi in vita si ricorda la sua data di nascita.
Inizio le ricerche dal Comune di San Michele, grazie al quale apprendo che è nato il 03/01/1923.
Scrivo al Ministero della difesa e all’archivio di stato di Taranto, il quale mi procura il fascicolo matricolare di Francesco.
Scopro così che fu arruolato nel 309º fanteria, e si imbarcó per Rodi. Dopo l’8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e tenuto in prigionia.
All’interno del fascicolo, trovo con grande sorpresa due lettere (che allego) da lui spedite alla famiglia, e probabilmente mai giunte a destinazione. La prima è datata 26 agosto 1943, qualche giorno prima della cattura, mentre la seconda è datata 23/01/1944, ultima data in cui si hanno notizie di lui, dove dice di trovarsi internato nel 5º campo di raccolta di Rodi.
Ho scritto ad Arolsen, al Bundes Archiv, agli archivi dei memoriali russi, a Varsavia, all’Archivio Vaticano… non ho lasciato nulla al caso per cercare di ricostruire la sua storia.
Ad oggi per tutti risulta disperso a Rodi nel gennaio 1944, ma pur essendo passati 81 anni dal giorno della sua partenza, nessuno lo ha dimenticato.
Pochi giorni fa ho fatto personalmente richiesta per l’assegnazione della medaglia d’onore.
Se qualcuno avesse qualche notizia, o conosce la storia di altri militari arruolati nel 309° fanteria che potrebbe avere avuto una storia ed un percorso simile a quella di Francesco, mi può contattare (gabriele.andreozzi.rimini@gmail.com).
Grazie

Gabriele Andreozzi

FASCICOLO MATRICOLARE

PRIMA LETTERA SCRITTA DA FRANCESCO

SECONDA LETTERA SCRITTA DA FRANCESCO


Si cercano notizie sulla sorte di Crescenzo Peperone

Cerco notizie inerenti mio nonno; Peperone Crescenzo nato a Bonito il 21/12/1915, effettivo al 26° Regt Artiglieria della Divisione Pavia , risulta disperso dal 1° agosto 1943 a seguito agli eventi bellici avvenuti sul fronte greco-albanese.

Marco Peperone

marco.peperone75@gmail.com


Alfonso Principe – Disperso in Germania

Cerco notizie del mio prozio Alfonso Principe, disperso su fronte tedesco durante la seconda guerra mondiale.

Alfonso, figlio di Vincenzo e di De Cristofaro Rosina, era nato a Bojano, in provincia di Campobasso, il 3 aprile 1921.

Soldato di leva classe 1921, matricola 10920;
chiamato alle armi il 12 gennaio 1941, nell’8° Centro Automobilistico;
assegnato al 227° autoreparto misto in formazione, il 1 luglio 1941;
trasferito al 169° autoreparto leggero, il 6 dicembre 1941;
effettivo al 52° autoreparto e assegnato al 169° autoreparto mobilitato, il 2 gennaio 1942 – Albania/Montenegro;
trasferito al 203° autoreparto misto divisione Taurinense, il 19 maggio 1943 – Posta Militare 200 – Albania/Montenegro;
catturato dai tedeschi e condotto in Germania, il 9 settembre 1943 – presente nel database degli IMI;
messaggio al padre dalla prigionia 1 gennaio 1944, da scheda della Croce Rossa Internazionale, FELDPOST 41974 (non conosco il contenuto del messaggio e non so se sia mai arrivato a destinazione);
disperso durante la prigionia in Germania, data ufficiale di dispersione 26 aprile 1944.
Queste informazioni sono state da me reperite tramite ruolo matricolare inviatomi dall’Archivio di Stato di Campobasso, da copia di una scheda presente nello schedario dei messaggi inviati dai prigionieri di guerra della Croce Rossa Internazionale, dal verbale di irreperibilità inviatomi da Onorcaduti, da informazioni relative agli IMI, presente sul sito “imi caduti” inviatomi dal sig. Roberto Zamboni.

Sto ancora attendendo risposta da Arolsen e devo approfondire la ricerca presso l’Archivio Storico Militare di Roma. Sarebbe inoltre utile capire dove fosse collocata la Feldpost 41974.

Lo zio, presente negli albi dei caduti e/o dispersi ufficiali, non è mai presente negli elenchi del suo comune di nascita, né il suo nome compare sui monumenti ai caduti, dove sono indicati anche i dispersi. Credo che questo sia dovuto al fatto che il mio bisnonno, fino alla sua morte, fosse certo che suo figlio avrebbe fatto ritorno a casa.

Oggi io voglio dare una risposta a questo tormento che ha accompagnato la vita dei suoi cari, dei suoi genitori e dei suoi fratelli.

Grazie a tutti coloro che riusciranno a darmi anche il più piccolo aiuto, utile alla ricostruzione di questa storia.

Eleonora Principe

eleonora.principe@live.it

Alfonso Principe
Alfonso Principe

Si cercano notizie sulla sorte di Amleto Cavagna

Buongiorno dr. Zamboni chi le scrive è Matteo Stoppini che è alla ricerca di informazioni inerenti il prozio Sergente Maggiore Amleto Cavagna facente parte dello storico 33° Reggimento Fanteria “Livorno” di istanza nel ’43 in Sicilia.

Il congiunto è nato il 28/08/1914 a Torre d’Isola (pv); paternità Cavagna Cesare, maternità Melotti Enrichetta. Data di morte 03/07/1943 in zona Gela. L’unica cosa che possiedo è la foto che ho allegato, non ho altri documenti o informazioni.

Chi avesse notizie può contattare Matteo Stoppini alla seguente mail: stoppini.m@gmail.com

Amleto Cavagna

Prigioniero in Australia – Ricostruiamo la storia di Pasquale Pellegrino

Buongiorno, mi chiamo Alina Pellegrino.
Da qualche anno conduco una ricerca su mio nonno […].
Mio nonno si chiamava Pasquale Pellegrino, registrato all’Archivio Nazionale Australiano anche come Pellegrini. Matricola numero 163338.
Mio nonno venne fatto prigioniero e lavorò a Wyalkatchem, nell’Ovest Australia dove lavorò come contadino in un campo di lavoro.
Durante una giornata di lavoro venne investito da un trattore e ricoverato all’ospedale di Wyalkatchem per una frattura alla gamba.

Pellegrino foto
Pasquale Pellegrino

Durante la vecchiaia mio nonno ebbe un ictus che gli tolse l’uso della parola e buona parte di lucidità. Non potevamo più comunicare con lui, ne lui con noi se non per mezzo di versi e qualche parola.
In questi mesi di degenza chiamava solo un nome da noi interpretato come ‘Pina’ e diceva ‘prendi il bimbo prendi il bimbo’ e subito dopo mimava un mal di gamba.
Queste frasi mi hanno accompagnata fino alla matura età quando decisi di voler conoscere quella donna o qualcuno della sua famiglia. Perchè probabilmente si trattava di un infermiera che si prendeva cura di mio nonno e aveva questo bambino.
Scrivendo a qualche residente di Wyalkatchem trovato su Facebook pare sia riuscita ad avere qualche risposta. Sembrerebbe che la donna si chiamasse Tina Mary Leewin e che la bambina fosse nata il 9 Aprile 1940, non mi hanno dato altre informazioni, ne come si è arrivato a questo nome, so solo che è stato chiesto alle anziane del paese.
Ecco, mi piacerebbe sapere chi fosse e sapere qualcosa di più sul mio meraviglioso nonno.

[…]

Con stima, Alina.

Per visualizzare i documenti si veda l’articolo:

https://dimenticatidistato.com/2017/05/20/prigioniero-in-australia/

Si cercano notizie di Giuseppe Migliosi
MIGLIOSI GIUSEPPE
Giuseppe Migliosi

Egr. Sig. Zamboni,
siete la mia unica speranza per poter avere notizie di mio zio fratello di papà, soldato Giuseppe Migliosi, dato per disperso il 16 maggio 1943 durante un combattimento in località Bioce Croazia.
Vorrei avere, se fosse possibile, qualche informazione su di lui, anche se so che è troppo tardi, ma mio padre è morto che io avevo solo 20 anni e solo adesso che sono in pensione e ho sulle mani questa foto non posso fare a meno di desiderare di dare degna sepoltura a questo povero giovane, accanto alla mamma e al fratello.
Vi spedisco l’atto di scomparizione assieme alla foto con i dati sul retro che riporto: Migliosi Giuseppe figlio di Vincenzo e di Casagrande Moretti Assunta nato il 16 ottobre 1920 ad Assisi (PG), matricola militare 10358, appartenente al 383° Reggimento Fanteria 3° Battaglione, 2° compagnia – Posta militare 200.
Purtroppo non ho altre notizie. Ringrazio per l’attenzione e nella speranza di avere vostre notizie e poter dare consolazione a sua sorella che ancora assieme a noi prega per lui, Le porgo distinti saluti.
Migliosi Marcello – marcemig54@gmail.com

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Retro della fotografia

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Si cercano notizie su Ermenegildo Conti

Buona sera sig. Zamboni,
sono incappato nel vostro sito cercando di rintracciare lo zio di mio padre (Soldato Conti Ermenegildo ) dato per disperso in Russia il 01/02/1943.
Vorremmo sapere se fosse possibile qualche informazione in più, se mai ce ne fossero.
Gli unici documenti in nostro possesso sono un paio di foto, una del 1935 quando era a Verona ed una dal fronte russo, la carta di identità e l’ultima lettera dal fronte datata 16/06/1942.

Soldato Conti Ermenegildo, nato il 19/09/1912 ad Arzago D’adda (Bg), maternità – Meani Caterina, paternità – Conti Camillo, dato per disperso 01/02/1943
d’istanza nel 8° Reggimento Artiglieria del Pasubio – Reparto munizioni e viveri 3° gruppo Posta Militare 83 (Russia).
Vi invio gli allegati con foto e lettera e chiedo se fosse possibile di pubblicarle sul vostro sito, magari qualcuno nei racconti del nonno o dello zio ha avuto modo di sentirne parlare o ne riconosce il volto in qualche foto.
Purtroppo altro non sappiamo.
Ringrazio anticipatamente per il vostro interessamento, nella speranza di dare degna sepoltura allo zio disperso.
Grazie.
Perego Andrea – andreaperek@alice.it

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Nonno Paolo disperso in Croazia

Egr. sig. Zamboni,
sono il nipote omonimo del Carabiniere Reale Paolo LA ROSA nato a Floridia (SR) il 06/07/1909 che non ha mai conosciuto suo figlio (mio padre Sebastiano nato il 01/09/1940).
Mio padre l’ha solo conosciuto in foto e nelle rarissime cartoline invitate dal fronte.
Dalla scarna documentazione ricevuta, risulterebbe che nonno é stato dichiarato morto presunto, credo il 31/08/1941.
Nella cartolina che Le ho allegato, nonno ha scritto “Carabiniere 2° Battaglione – 3 Comp. -Posta Militare 47 – Ogulinski ….. – Croazia”.
Questi sono gli unici dati che ci sono arrivati.
Dai racconti di nonna ho saputo che nonno Paolo, prima di essere chiamato alle armi nel 1940, faceva servizio a Gela (CL) come Carabiniere, dopo aver frequentato il corso alla Scuola Allievi Carabinieri Reali di Torino.
Le sue ultime notizie dal fronte, lo davano in servizio in Croazia dove rimase vittima di un’imboscata con altri commilitoni, e da lì non se ne seppe più nulla.
Purtroppo non ho mai avuto la forza di chiedere di più a nonna perché lei non ne parlava volentieri, aveva un dolore grande e sembrava che avesse rimosso ogni ricordo di quel periodo; i suoi racconti apparivano nitidi solo quando parlava della sua età adolescenziale e dal dopoguerra in avanti.
Mia nonna, benché rimasta presunta vedova per molti anni e poi vedova, si é presa cura dei suoi suoceri perché erano rimasti soli; nonno Paolo era il loro figlio unico.
Ho provato a fare ricerche su internet, sul conflitto nel territorio della Croazia ed in particolare a Ogulinski, ma non ho trovato nulla se non la conferma che quella località era contraddistinta dalla Posta Militare 47.
Navigando su internet, dopo aver trovato il suo nome ed il suo inestimabile lavoro di ricerca, mi sono deciso a scriveLe.
Attraverso i link del suo sito, ho solo trovato nel data base del Ministero della Difesa, il nome di nonno con luogo di decesso e di sepoltura sconosciuti.
Spero che attraverso il suo sito, pubblicando questo mio post, possa riceve qualche altro dettaglio degli eventi che hanno coinvolto la vita di mio nonno o magari suggerimenti su come poter fare altre ricerche di quel periodo storico in quella località croata.
La ringrazio sin d’ora per il lavoro svolto e che continua a svolgere e Le porgo distinti saluti.

f.to Paolo La Rosa

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Romano cerca notizie del suo papà dato per disperso in Yugoslavia

19 settembre 2016

Caro Roberto,
ti invio i dati di mio padre. Ho aggiunto un’altra foto con quattro suoi commilitoni che potrebbero essere utili alle loro famiglie se venissero riconosciuti. Certo sono passati tanti anni. La foto è del 1942 ed è stata scattata in Yugoslavia. Mio padre è il quarto da sinistra. Un caro saluto, Romano

delsoldato-luigiDELSOLDATO LUIGI, figlio di Umberto e di Pramori Leoncina, nato a Medesano (PR) il 25 dicembre 1908. Soldato matricola 11141 ex militare 80^ legione cc.nn. reparto autisti. Chiamato alle armi per mesi 9 poi ridotti a 6 il 26 settembre 1929. Mandato in congedo illimitato il 30 ottobre 1929
Richiamato nell’80^ legione m.v.s.n. il 9 gennaio 1941. Prigioniero di guerra dei tedeschi il 09 settembre 1943 sembra in Montenegro. Dichiarato disperso nei fatti d’arme di Serajevo (Zenica) il 25 aprile 1945. Fu catturato dai tedeschi in Albania ed ivi adibito al lavoro coatto, ferito per bombardamento aereo e contemporaneo attacco dei partigiani Titini il 25 aprile 1945 a Zenica. Avute le prime cure in piccolo ospedale da campo fu trasferito, pare, a Serajevo e da tale data scomparve, e dopo tale fatto non venne riconosciuto tra i militari dei quali fu accertata la morte o la prigionia. La località da cui scrisse una delle sue ultime lettere del 23 febbraio 1945 portava il n° di posta FELD POST 45542/A.

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Luigi Delsoldato (il quarto da sinistra) in Yugoslavia nel 1942 assieme ad alcuni suoi commilitoni

Si cerano notizie di Francesco Durante

18 settembre 2016

Salve, sono da poco a conoscenza di queste associazioni dedite a dare memoria a quanti partiti per la guerra non fecero più ritorno dai loro cari. Io sono giovane e cresciuta lontana dagli orrori di quei tempi ma non per questo si può dimenticare… sono la pronipote di un disperso e da quando ho l’uso della ragione mi sono sempre interrogata sul suo destino chiedendomi se fosse peggio la morte o il dubbio su quello che è potuto essere il destino di un uomo. Vi lascio i pochi dati che ho e confido in una vostra risposta. Grazie

Le sue ultime notizie risalgono al 20 settembre 1942 quando indirizzando una lettera alla sua famiglia dove aveva una figlia di pochi mesi e chiedeva gli spedissero qualche bene di prima necessità perché prossimo a partire per la Russia.

Durante FrancescoDurante Francesco, nato il 19 marzo 1922 a Francavilla in Sinni (Potenza). Sposato con Albina Ziella. Geniere del Genio Pontieri. Matricola 85034. Dato per disperso (morte presunta) in data 20 settembre 1942.

Chiunque avesse notizie su questo disperso può contattare il gestore del sito (Roberto Zamboni) scrivendo a: dimenticatidistato@gmail.com


Chi l’ha visto?

Su segnalazione di Barbara Antonini.

Alessandra Picci è alla ricerca dei parenti di questo partigiano.

Augusto Sesana morì come partigiano il giorno dopo la Liberazione dell’Italia e di lui nessuno seppe mai le origini. Il suo monumento si trova nel paese di Ornago in provincia di Monza e Brianza.


Messina Giuseppe

Salve, sono Concetta Messina e abito in Svizzera da parecchi anni. La foto allegata è stata fatta a Udine nel 1940 dal fotografo Giulio Tardivello. Vorrei avere notizie di mio zio, fratello maggiore di mio papà Carmelo. Si chiamava Giuseppe Messina ed era un soldato, siciliano come me, di San Piero Patti (Me). Era stato inviato in Grecia, a Rodi. Mi farebbe piacere sapere se lei può aiutarmi a ritrovare qualche persona ancora in vita che se lo ricorda. So che li chiedo molto… Se vivesse mio zio l’anno prossimo avrebbe avuto 100 anni (era del 1917). Da un sopravvissuto che era nella sua compagnia (era soldato di fanteria) abbiamo saputo che si trovava sul Piroscafo Oria, affondato con altri italiani e tedeschi. Nel mio paese di origine, ci hanno avvisato della sua morte nel 1952 e abbiamo saputo che è morto nel 1944 dopo che era stato fatto prigioniero dai tedeschi nel 1943.

A Udine invece c’era stato nel 1940.

Grazie di cuore. (Ogni volta che vedo un film di guerra e quando parlano dell’armistizio, penso sempre a lui.

Saluti da Ginevra. Concetta

Cara Concetta,
temo che tuo zio Giuseppe sia uno dei tanti ragazzi morti nel naufragio del Piroscafo Oria.

Infatti il suo nome appare nell’elenco degli imbarcati (http://www.piroscafooria.it/elenco-dispersi-piroscafo-oria.php).

Questi sono i dati che ho trovato:
MESSINA Giuseppe, nato il 16 novembre 1917 a San Pietro Patti (Messina). Soldato della 167a Compagnia Genio (Genio e Chimici). Fatto prigioniero dai tedeschi in Grecia ed imbarcato sul Piroscafo Oria (requisito a Rodi dai tedeschi per trasporto prigionieri) per essere portato sulla terraferna ed essere internato in Germania. Naufragato al largo dell’Isola di Patroklos. Dato per disperso dalla data dell’11 febbraio 1944 (morte presunta).
Tra le schede di ricerca dell’Ufficio Informazioni Vaticano per i Prigionieri di Guerra ne ho trovata una che fa riferimento a tuo zio, tra i naufraghi dell’Oria, stilata due anni dopo la sua scomparsa (1945).

Messina Giuseppe 2
Giuseppe Messina

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Schirato Giovanni AntonioBuongiorno Sig. Zamboni,
mi chiamo Margherita Schirato e sono la nipote di Schirato Giovanni Antonio disperso in Russia.

Volevo chiedere se Lei riesce ad ottenere ulteriori notizie su ciò che è accaduto a mio nonno.
Dai documenti in mio possesso, richiesti all’ Archivio di Stato di Vicenza, al Centro Docum. di Verona, e all’Onor Caduti, risulta che mio nonno Schirato Giovanni Antonio fu Marco e fu Pizzato Angela nato a Valrovina (oggi Bassano del Grappa) Vicenza il 19/11/1911, soldato appartenente al 53^ Regg. Fanteria Divis. Sforzesca 12^ Comp. 3^ Battagl., risulta disperso sul fronte Russo in combattimento dal 25/01/1943.

Nel caso in cui le potessero servire per eventuali ricerche, Le allego una foto di mio nonno, la copia del verbale di irreperibilità e la copia del Foglio Matricolare.
RingraziandoLa anticipatamente per il prezioso lavoro che sta svolgendo, Le porgo i più cordiali saluti.

Margherita Schirato

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Alberto_Paglialunga 5Fermo, 10 febbraio 2016

Purtroppo quello che so di mio nonno, il soldato Artigliere Alberto Paglialunga nato a Fermo il 10 gennaio 1912 è pochissimo, in quanto mia mamma aveva 6 anni e non ha ricordi di lui. Era contadino non so se avesse fatto qualche scuola.
Il padre si chiamava Giovanni Paglialunga sposato con Anna Maria (purtroppo so solo il nome). Hanno avuto sette figli, quattro maschi e tre femmine. I nomi dei figli erano: Enrico, Alfredo, Alberto e Guido, delle femmine: Assunta, Paola che si fece suora e l’altra purtroppo non ricordiamo, ma sono tutti morti negli anni. Due dei quattro maschi sono morti in guerra e si sono salvati solo Guido che era in servizio in Sardegna ed Enrico che fu congedato perché gli era nato il quarto figlio. So anche che la loro mamma è impazzita dal dolore per la morte di entrambi.
La moglie del soldato Alberto Paglialunga si chiamava Teresa Mattoni sposata il 2 aprile 1936 a Fermo e deceduta 5 maggio 1981, il padre e la madre di lei si chiamavano Mattoni Faustino e Maria Corradini e avevano due figlie Teresa e Luigia.
Il soldato Alberto Paglialunga ha avuto due figlie: Paglialunga Anna Maria (mia mamma) nata a Fermo il 12 ottobre 1937 e Giovanna nata a Fermo il 31 luglio 1940 e deceduta a Fermo il 30 maggio 1991. La moglie non si risposò più, visse e morì da sola.
Purtroppo non sono a conoscenza delle date di nascita e morte degli altri parenti.
Il soldato Alberto Paglialunga è morto giovane ed abitando nelle campagne Fermane, non aveva molti amici, dalle ricerche che feci io stessa 40 anni fa mi è stato detto che era un bravo uomo buono, calmo pacato disponibile, grande lavoratore ed era alto, molto alto.
Le figlie del soldato di Alberto Paglialunga, Anna Maria e Giovanna poco dopo che il Padre fu dato disperso nel 1943, vennero messe entrambe in un collegio per figli di orfani e reduci dalla guerra a Roma, nei pressi di Ostia antica, perché la loro madre aveva difficoltà economiche, da lì mia mamma Anna Maria, vi restò fino al compimento di dieci anni circa e Giovanna fu trasferita in un altro collegio da dove ne uscì al compimento di 18 anni.
Che dire per nessuno di loro è stato facile vivere una vita senza mai avere un supporto dallo Stato che nonostante gli avessero tolto il Padre, non ne hanno mai riconosciuta l’avvenuta morte e tanto meno a mia mamma rilasciata una pensione di orfana perché il Padre era semplicemente DISPERSO. Oltre al danno anche la beffa. Mia mamma nonostante ora è invalida causa tumori al 100% non percepisce nessuna pensione ma ancora lo aspetta e anche io sinceramente ci spero ancora, visto mai, una piastrina o una lettera ritrovata. Di lui ci resta la foto che troverete nell’allegato insieme ad un Rublo Russo moneta in corso in quegli anni che spedì dal fronte Russo in una lettera a mia nonna Teresa.

Per qualsiasi chiarimento o informazione potete rivolgervi a Del Zozzo Silvia
Mail: silvydesy@gmail.com

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10 novembre 2015

Egregio sig. Zamboni, ho avuto conoscenza del Suo nome tramite il Giornale di Brescia.

Due settimane fa ho inoltrato una e-mail al Ministero della Difesa per ricercare mio zio, Olindo Tomasi, nato il 20/09/1917 in località Canè di Vione (Bs); caporale nell’artiglieria contraerea nell’ultima guerra mondiale.

Fatto prigioniero dalle truppe canadesi in Francia, la corrispondenza gli veniva indirizzata presso Feld-post 32873/D.

Numerose ricerche sono state effettuate da mio nonno tramite la Croce Rossa italiana, ma senza risultato; io stessa ho cercato notizie tramite “Famiglia Cristiana”. Dal ministero mi hanno inviato la risposta che trova in allegato.

Le chiedo se tra le Sue ricerche ha la possibilità di trovare altri dati inerenti mio zio. La ringrazio anticipatamente per la disponibilità che vorrà concedermi e per l’attenzione.

Distinti saluti  – Tomasi Daniela

Eventuali informazioni possono essere indirizzate a danipucci@hotmail.it

Tomasi OlindoTOMASI Olindo di Albino e fu Tomasi Mamfilia, nato il 20 settembre 1917 a Canè di Vione (Brescia).

Caporale del 127° Gruppo Artiglieria Contraerea, dislocato sulla Costa Azzurra / Francia (Posta Militare n° 44), matricola 3370 del distretto militare di Brescia.

Fatto prigioniero dai tedeschi tra Tolone e Nizza dopo l’8 settembre 1943.

Aggregato all’esercito tedesco (numero di posta militare tedesca Feldpost – 32873 D) ed inviato in Normandia a Calvados/Bény-sur-Mer, presso Caen.

Sue ultime notizie si ebbero il 1° giugno 1944 (ultima lettera ricevuta dalla famiglia il 17 febbraio 1944). Presumibilmente fatto prigioniero dalle truppe canadesi.

Dato per disperso.

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Su richiesta di Daniela Porcacchia inserisco questa lettera, già pubblicata nel novembre del 2011 sui loro blog dai giornalisti RAI Roberto Olla (Blog Passato/Presente) e Pino Scaccia (Blog Lettere dal Don), nella speranza che si possa risalire a qualcosa di nuovo.

Mi chiamo Daniela Porcacchia, vivo a Roma e lavoro presso l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro in qualità di archeologa. Consultando il sito “www.centoventesimo.com” ho avuto modo di leggere l’intervista a Gino Papuli. Sono interessata alle vicende legate alla guerra in Russia perché a Pawlograd è morto mio zio Riccardo Porcacchia, a tutt’oggi disperso. Ho iniziato due mesi fa questa ricerca storica e non so nulla, ma con la mia ostinazione voglio andare fino in fondo. Chissà! Mio zio aveva ventuno anni quando partì, a dicembre del 1940. Faceva parte del C.S.I.R. – Geniere – Lanciafiamme – I Btg. Chimico “A” – 37° Reggimento, Fanteria – Divisione TORINO. Il foglio matricolare ci dice che il 26.10.1941, alle ore 11,45 è disperso presso Dmitriewskoie (Pawlograd): uscito in pattuglia non rientrerà più al campo. Le autorità di competenza non hanno elementi nuovi utili per la soluzione definitiva del caso. Ma i parenti non desistono. Presso la chiesa dei Sette Santi Fondatori a P.zza Salerno a Roma ho incontrato persone che mi hanno dato suggerimenti per la ricerca. Sono venuta a conoscenza dell ’UNIRR di Roma il cui Presidente, persona affabile e competente, mi ha messo in contatto con persone che hanno un nutrito archivio sull’argomento, compreso l’elenco dei prigionieri di guerra, a disposizione del Governo italiano in seguito all’accordo Italia-Russia. In occasione della commemorazione dei morti in Russia, tenutasi il 24 settembre u.s., ho incontrato i miei parenti che, addolorati, mi hanno rivelato di conoscere la triste fine di mio zio di cui non si è mai parlato per il rispetto di mia nonna. Mi hanno raccontato che un gruppo di soldati furono fatti prigionieri, tra questi mio zio. C’era tra i Russi un gruppo di ubriachi che hanno prelevato mio zio portandolo in un luogo dove lo avrebbero ucciso. Hanno poi liberato il corpo legato ad un albero ed occultato lì, in quello stesso luogo. Il suo nome quindi non sarebbe tra i prigionieri ufficiali! Due reduci che allora hanno assistito impotenti ed inorriditi, finita la guerra, hanno raccontato con dovizia di particolari. Un mio congiunto circa i testimoni, nel frattempo deceduti, parla di persone che abitavano vicino Frascati. Sarebbe prezioso sapere i loro nomi e quale fosse il luogo di detenzione. Mi chiedo: non c’è, finita la guerra, l’obbligo di riferire circa gli eventi, le perdite di uomini , insomma di stendere un rapporto agli organi competenti ? Esistono negli archivi militari le composizioni dei Reggimenti e dei Reparti? La lista dei compagni d’armi? Già l’ing. Gino Papuli nell’intervista a “centoventesimo” ricordava molte cose. Ci tengo a identificare la prigione perché il Presidente dell’ UNIRR di Cargnacco (Udine) mi ha assicurato che il Ministero della Difesa qualora avesse elementi nuovi per una ricerca si attiverebbe per individuare il luogo di sepoltura. Chissà! I due reduci parlavano non di lande sconfinate ma di un luogo vicino ad un centro abitato. Parlavano di luci, finestre illuminate, di vita familiare a due passi da loro. Dice qualcosa tutto questo che scrivo? Qualcuno dei reduci o qualcuno che ha raccolto testimonianze può aggiungere altro? Mi impegnerò per andare a consultare i diari di guerra presso l’Esercito e le relazioni dei Cappellani di guerra presso il Vicariato militare. Ho saputo recentemente che nel 2002 è stata consegnata la salma del soldato Papa Luigi di Itri, morto lo stesso giorno , la stessa ora e località di mio zio. Il Cappellano alla cerimonia di consegna ad Itri non ha voluto parlare della sorte toccata all’altro commilitone, certo cruenta. In quell’anno sono state consegnate altre sei salme con nome e venti ignote. I recuperi sono continui. Non bisogna spegnere l’interesse su questo triste capitolo di storia. Come lavoro d’equipe ho trovato molto interessante lo studio effettuato da un gruppo di ricercatori del CNR consultabile sul sito “campagnadirussia.info”. Con la strumentazione tecnologica attuale infatti, si può dare un nuovo impulso agli studi storici finora effettuati per dare una risposta ai tanti quesiti di questa guerra ed a facilitare il recupero dei soldati non più ritornati. Ringrazio per tutto quello che potrò sapere, nelle possibilità di chi sa.

Per contatti: daniela.porcacchia@alice.it

Porcacchia RiccardoRiccardo Porcacchia, nato a Roma, il 03/05/1919, disperso in Ucraina – Pawlograd (Dmitriewskoie) il 26/10/1941 Matricola 18441 – Distretto RM I (36) Divisione TORINO

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ACCETTURA GI11215171_10201191015652822_5149212284347510683_nUSEPPE inizialmente dichiarato disperso sul fronte Russo il 30 novembre 1942 poi deceduto nel dicembre del 1942 per eventi bellici.

Fatto strano in famiglia abbiamo ritrovato fotografie datate 26 giugno 1943 da Alba, probabilmente dalla Caserma Govone. L’ho ritrovato sulla lista ANVRG (i caduti di Aba-BEL – Archivio Ranvich) morto di malattia in patria il 9 luglio 45 Rep V.GENIO .9.

Quel 9 non so cosa significa. Questo Archivo Ranvich è secretato in Svizzera e appartiene a casa Savoia.

Credo sia ora di aprire questo archivio per sapere che fine hanno fatto i figli innocenti che vi sono elencati e per individuare le loro sepolture.

Giuseppe è nato a Rotondella (MT) il 25 ottobre 1922, figlio di Antonio e Comparato Filomena, il suo stato civile celibe. Grazie a chiunque può darmi qualche informazione utile a ritrovare il suo luogo di sepoltura per riportarlo al suo paese.

Enia Accettura

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12193350_1699220780296878_5054058936453200119_n - CopiaIl Caporal Maggiore NITRATO IZZO Giuseppe, figlio di Pietro e Pirone Paolina, era nato il 15 giugno 1917 a Torre Annunziata (Napoli). Celibe, abitava con i genitori a Torre Annunziata, in Via Pastore, 25. Appartenente al Comando Base B, presso il Consolato d’Italia a Mostar (Albania) con numero di matricola 1172, dopo l’8 settembre 1943, venne fatto prigioniero dai tedeschi. Nell’inverno del 1944 (data presunta 3 gennaio 1944), assieme ad altri prigionieri, venne portato a spalare la neve nella località di Belsei [presumibilmente Belsch] sulla strada che portava ai pozzi petroliferi di Albasano [ndr Elbasan – Divisione Amministrativa di Elbasan-Berat]. Durante questa operazione, il gruppo di tedeschi che sorvegliava i prigionieri fu attaccato da partigiani albanesi. Nel furioso combattimento tra tedeschi e partigiani, Giuseppe rimase ferito all’addome da una pallottola e morì poco dopo. Fu trasportato dai compagni in fuga in un vicino boschetto nei pressi di Belsei/Belsh e ivi sepolto. Probabilmente il Commissariato Generale, che negli anni ’60 fece traslare le Spoglie di tutti i caduti sepolti in Albania nel Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari, non riuscì ad individuarne la sepoltura, visto che Giuseppe risulta tuttora per il Ministero della Difesa un “Disperso”, sepolto genericamente in Albania.

31 ottobre 2015

Buongiorno, non so se può aiutarmi, mi chiamo Armando Nitrato Izzo e ho 27 anni. Sono anni che provo ad avere notizie di un mio prozio deceduto in Albania nell’inverno del 1943/1944 e sono arrivato ad un buon punto perchè sono riuscito a farmi dare della documentazione sulla presunta dinamica della sua morte e su un testimone che era con lui al momento della sua morte e che ho provato a contattare, ma i patenti mi riferivano che purtroppo era morto da tempo. Ora ho provato a chiedere lo stato di servizio e dall’archivio non risulta nulla (mi hanno riferito dal distretto militare di Nola – trasferito a Napoli). Non riesco a capire a quale reparto apparteneva, sapere qualcosa in più su di lui. In una lettera che mi hanno mandato la dicitura “albo d’oro” ma non capisco quale. Mi puó aiutare in qualche maniera ad avere ancora più informazioni? Se vuole posso inviarle la documentazione in mio possesso. Grazie

Armando Nitrato Izzo

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Rinaldi Mario e genitori - Copia (2)
Rinaldi Mario

Rinaldi Mario

Salve, sono la pronipote del Caduto Rinaldi Mario, nato a S.Agata Feltria il 02.05.21 (nei documenti depositati in comune risulta 12.05.1921) che, sembra essere deceduto nel naufragio dell’Oria nel Mare Egeo. Era stato fatto salire come prigioniero su Piroscafo Oria che affondò l’11.02.1944 a Charakas Attiki Anatoliki – Grecia.

Dico sembra che sia deceduto, perché il suo nome è sulla lista degli imbarcati, ma lui fu visto da un compaesano dopo la fine del conflitto sempre nelle Terre della Grecia… ma non fece mai ritorno e nemmeno diede mai sue notizie.
Forse fu fatto prigioniero dopo l’affondamento e portato in qualche campo anche lui e magari…per motivi di cuore é rimasto lontano…

Se per caso qualcuno avesse un parente di buona memoria…

Grazie

Barbara Antonini – Rimini – BABYBIO@libero.it

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giovanni bastianoni
Bastianoni Giovanni

Salve, il fratello di mio nonno era un caporale maggiore dei bersaglieri, è caduto in Croazia il 7 Agosto 1943, ad oggi risulta disperso. Avrei bisogno di eventuali indirizzi mail o altro al fine di ritrovare il luogo di sepoltura o per avere informazioni utili sul luogo esatto in cui è caduto. Chiedo a chiunque avesse informazioni su di lui, sui fatti intercorsi in quel frangente per quel reggimento, o su qualche altro militare facente parte della stessa divisione che l’avesse semplicemente conosciuto di contattarmi all’indirizzo di posta: bastiandrea@libero.i

Distinti saluti Andrea Bastianoni
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Pisetta Eugenio

(Ricevo e pubblico – da Lorenzo Bonvicini)

Pisetta Eugenio di Antonio e fu Anesi Caterina, nato ad Albiano (Trento) il 18 dicembre 1920 fu richiamato alle armi il 2 settembre 1942 presso il 17° Reggimento Fanteria “Acqui” – 3a Compagnia Silandro col grado di soldato. Quindi venne mobilitato e nel gennaio 1943 trasferito al 317° Reggimento Fanteria “Acqui” 2a Compagnia 3° Battaglione / Posta Militare 412.
Dal settembre 1943 risulta prigioniero dei tedeschi nel Campo di concentramento di Argostoli (Isola di Cefalionia). Quindi in località con numero di Feldpost 56625 G, indi a Feldpost 56625 B, poi al seguente indirizzo: “MARINA POSTAMPT WIEN” (17 luglio 1944).
Successivamente si trovava, al 5 febbraio 1945, data dalla quale il suddeto prigioniero militare non dava più notizie di sè ai congiunti, al seguente indirizzo: Feldpost (Posta Militare) 11147 E.
Dal 5 febbraio 1945, il suddetto Pisetta Eugenio non ha più dato notizie di sè.

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Toselli Vittorio
Toselli Vittorio

Il profilo Facebook al link che segue è stato creato con la speranza di rintracciare informazioni su mio zio Vittorio Toselli , soldato dell’80° Reggimento di Fanteria “Roma”, III° Battaglione , 11a Compagnia , Divisione “Pasubio” CSIR ARMIR . Russia , fronte del Don , settore dell’ansa di Ogalew ( Оголев , cappello frigio ) Abrossimowo, Monastyrschina .

 Fu dichiarato DISPERSO in LOCALITA’ NON NOTA il 15-01-1943

La sua ultima lettera è datata 05-12-1942

T O S E L L I    V I T T O R I O

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pasquale ardanese
Ardanese Pasquale

Mio nonno Ardanese Pasquale, nato a Villanova del Battista (AV) il 28/04/1920 e figlio di Ardanese Celestino e Gelormini Viola, era un soldato appartenente al 31° Reggimento Fanteria I° Compagnia P.M. 121, dislocato a Creta (51° divisione fanteria “Siena”). Dal foglio matricolare si legge che il numero di matricola è 13267, ed è stato richiamato alle armi a gennaio 1941. Dal gennaio ad aprile 1943 è mandato in licenza di convalescenza a casa per una ferita credo alla schiena. Dimesso dall’ospedale di Caserta il 9 aprile 1943. La prima metà di maggio è a Mestre in procinto di partire con il treno verso la sua destinazione. La sua partenza è rimandata almeno una volta. Il 28 maggio è al comando base di Atene. Rientra poi a Creta forse a giugno del 1943. L’ultima lettera ricevuta è del 13 agosto 1943. Nelle lettere da maggio ad agosto 1943 dice di stare male e di essere dispensato da ogni servizio, chiede di essere ricoverato in ospedale ma non gli è concesso. Nel foglio matricolare è scritto che l’8 settembre risulta sbandato per eventi bellici e a gennaio 1944 disperso a Creta per internamento militare. Il verbale di irreperibilità viene prima rilasciato il 26/11/46 poi annullato il 15/1/47 e infine ripristinato in data 1/2/47. In una cartolina datata 8/5/1946 un suo collega sopravvissuto (Pascuzzo Carmine di Aprigliano Vico, Cosenza) e rientrato a casa da 23 giorni chiede sue notizie, dicendo che l’ultima volta che si sono visti è stato il 23 ottobre 1943. Mi chiedo come mai il 23 ottobre la strada tra mio nonno e il suo collega Pascuzzo Carmine si sono separate. Mi chiedo anche se possa essere stato imbarcato su una delle tre navi partite da Creta e affondate la Sinfra, Petrella e Sifnos oppure internato. Chiedo a chiunque avesse informazioni su di lui , sui fatti intercorsi in quel frangente per quel reggimento, sul suo collega sopracitato o su qualche altro militare facente parte della stessa divisione che l’avesse semplicemente conosciuto di contattarmi all’indirizzo di posta: elisabettaardanese@gmail.com

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Giovanna Bruno

Buongiorno, scrissi tempo fa anche a chi l’ha visto per una scomparsa nel 1944, allora non potei andare avanti perché il mio bisnonno, che era ancora vivo, avrebbe sofferto non poco qualunque fosse stato l’esito della ricerca, così ci riprovo adesso ed allego la foto della mia bisnonna Giovanna Bruno e di seguito le circostanze della sua scomparsa: era nata a Cese (AQ) probabilmente il 12, gennaio 1918, coniugata con Carmine de Blasis. Fu dispersa nel bombardamento americano di Massa d’Albe (AQ) del 12 Maggio 1944, non abbiamo mai trovato il suo corpo e vorremmo darle degna sepoltura o, se ci ha già pensato qualcun altro, avere un posto dove portare un fiore. In Massa era di stanza la X Armata Tedesca comandata da Vietnghoff, sappiamo per certo che la mia bisnonna è stata presa su una camionetta tedesca durante la fuga (testimone oculare, riallacciò la somiglianza del fratello di mia nonna al viso di quella ragazza che si levò le mani dalla faccia quando lei, cercando il fratello, urlava dietro ogni camionetta per chiamarlo), ma è l’ultimo posto dove è stata vista, aveva 26 anni e indossava una maglietta arancione. Quel giorno ha segnato l’inizio dell’arretramento tedesco, con l’eliminazione della Linea Gotica che tagliava in due l’Italia, infatti un po’ in tutta la nazione ci fu un gran casotto, fu distrutta anche l’abbazia di Montecassino. Purtroppo negli archivi di Massa d’Albe è classificata tra i caduti, c’è una regola per cui se entro un tot di tempo non si trova né corpo né nulla la persona scomparsa passa automaticamente a morta e non si sono mai curati di cercarla e nessuno ha mai trovato né sepolto questo corpo, vorrei tanto sapere dove l’ha portata quella camionetta, magari l’ha gettata da qualche parte e lei è morta di stenti. Esistevano tre diretti discendenti e sono mia nonna Antonina De Blasis che all’epoca aveva 6 anni e deceduta a maggio di quest’anno, Agusto e Fiorino De Blasis, suoi fratelli, all’epoca molto piccoli. Io sono la pronipote. Ho cercato anche tra alcune liste di emigrati in America ma molti non avevano un’identità e ci sono diverse Giovanna Bruno di cui però non si conosce l’età. Se avete bisogno di altri contatti fatemi sapere. Grazie per l’aiuto che ci darete. In allegato la foto.

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Beppino Razzoli

Buongiorno, mi rivolgo a Voi, per chiederVi se potevate aiutarmi nella ricerca di un congiunto disperso nella Campagna di Russia durante la Seconda Guerra mondiale. Il suo nome era Beppino Razzoli, nato a Villa Minozzo (RE) il 4/7/1917 e di lui ho solo una foto cartolina che inviò alla mia nonna nella quale è scritto 6° Battaglione Alpini, Verona, Plotone Arditi. Sono anni che cerco notizie su di lui, ma non sono riuscito a reperire nulla, solo che è stato dato disperso in data 31/01/1943 come si usava di consueto, ma vorrei avere maggiori notizie. Mi sono anche recato personalmente nei luoghi di conflitti nei pressi del Don, in Russia, ma non sono riuscito a sapere nulla. Ho già interpellato Onorcaduti, UNIRR, il 6° Battaglione Storico Alpini di Verona, la Croce Rossa, il Museo Sacrario di Udine, gli archivi dei beni culturali, per avere almeno il foglio matricolare, ma vorrei sapere di più, se un suo amico o commilitone, possa avere maggiori particolari sulla data ed il luogo della sua morte. A Villa Minozzo potrebbero esservi ancora alcuni reduci della compagnia di Beppino o forse parenti dei reduci che potrebbero aiutarmi, so che un certo Bertini Adorno era inquadrato nella stessa Compagnia di Beppino, ma anche lui è deceduto il 31/01/1943. Qualsiasi notizia, anche da parte di un commilitone, di un parente o un amico, sarebbe estremamente preziosa per me e per la mia mamma (sua figlia). RingraziandoVi anticipatamente per la Vs. gentilezza. Saluti, Francesco Nicotera

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Lapide nel Cimitero di Cisternino

“Gent.mi, ho provato a fare una ricerca sul Fante Giordano Giuliano di Giuliano nato a Cuneo e morto nel mio paese (Cisternino prov. di Brindisi), ma nulla….
I miei parenti lo hanno tumulato nella tomba di famiglia perché i familiari non avevano i mezzi e mio padre ha scritto la frase sulla tomba. i Familiari non sono mai venuti. Vi allego la foto. Grazie, Tiziana Biunno”.

Cara Tiziana, ho trovato dei dati su un Fante Giordano che potrebbero corrispondere a quelli che mi hai inviato. Ci sono delle discrepanze sull’anno di nascita e sulla paternità ma potrebbe trattarsi di errori di trascrizione all’atto della sepoltura. Questi sono i dati che sono riuscito a rintracciare. Dati Ministero della Difesa: GIORDANO Giuliano, nato il 10 ottobre 1920 a Cuneo. Deceduto il 30 novembre 1943. Luogo del decesso sconosciuto. Luogo di sepoltura: Italia (si sa che è morto in Italia ma non si conosce il luogo di morte o di sepoltura). Dati Ufficio Informazioni Vaticano per i Prigionieri di Guerra: GIORDANO Giuliano di Michele, nato a Spinetta (Frazione di Cuneo) nel 1920. Soldato del 336° Reggimento di Fanteria / 1° Battaglione / 3° Compagnia. Posta Militare 92. Richieste informazioni al Vaticano da: GIORDANO Michele – R. Gantezi / Spinetta (Cuneo). Richiesta inviata il 30 marzo 1944.

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D’Ecclesis Giovanni

Sottotenente F.Carr. D’Ecclesis Giovanni – In servizio presso il 1° Reggimento di Fanteria Carrista – Vercelli – Nato a Grumo Appula (Bari) il 7 settembre 1921 – Distretto Militare di Bari – Catturato a Vercelli, dove prestava servizio; fu deportato l’8 settembre 1943 allo Stammlager 327 di Jaroslaw (Polonia) nel Governatorato Generale di Przemysl – Matricola 1188 N/AZ. Uteriori notizie lo davano a Berlino il 6 novembre 1944, poi a Stettino, e l’ultima notizia a Ettal (Germania) il 6 dicembre 1944. Il Ministero della Difesa (Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra) riporta nella banca dati di aver avuto sue ultime notizie in data 17 ottobre 1943.

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Edmondo Sarti

Carissimo Roberto, che piacere ricevere una risposta… sono anni che cerco di dare un po di dignità alla vita di mio zio ma devo dire con nessun risultato; lo stesso risultato hanno ottenuto i mie nonni e i suoi fratelli e sorelle. Io vivo a San Francisco in California e ho sempre pensato che con l’avvento di Internet avrei potuto far luce su questa faccenda e malgrado le varie sconfitte non mollerò fino a quando non avrò risposte. Questi sono i dati di cui sono in possesso. Mio Zio si chiamava Edmondo Sarti (sono suo omonimo) ed era nato a Portomaggiore in provincia di Ferrara il 17 maggio 1923 da Sarti Camillo e Mascellani Ines. Era arruolato nell’aeronautica e abbandonò l’arma dopo 8 settembre. Dalle voci che corrono fu rastrellato e deportato in Germania (forse a Bratislva), ma non si sa di sicuro. La mia nonna e il mio papà fecero parecchie ricerche presso lo Stato italiano con le sue ultime lettere (che per altro non furono mai restituite) ma non se ne seppe nulla. La ringrazio ancora per la disponibilità. Sinceramente Edmondo

Rispondo per Sarti Edmondo. Il Ministero della Difesa nel suo elenco lo indica inquadrato in una formazione della R.S.I. disperso in Germania. L’appartenenza alla R.S.I. non è visibile nel data base on-line, ma sulla scheda cartacea. Penso sia un particolare in più per eventuali ricerche. Distinti saluti – Roberto Boris (per questo commento, vedere fondo pagina).

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Forte Pasquale

Forte Pasquale, di Pietro e Vittoria, nato a Maranola di Formia (Littoria ora Latina) il 7 aprile 1923. Soldato del 112° Reggimento Artiglieria di Marcia / Reparto Specializzato / Gruppo 100 / 17° Reparto / Savona. L’11 settembre 1941 si trova a Littoria. Il giorno seguente parte per Sezze: 3° Campo federale Sezze / Allievi istruttori di Littoria. Viene trasferito a Nola (Napoli) in data 11 settembre 1942 dove rimane fino al giugno del 1943. In data 13 giugno 1943 viene promosso con il grado di Caporale. Nell’ultima lettera spedita il 19 giugno 1943 accenna ad una imminente partenza. Il 25 giugno 1943 invia alla famiglia una cartolina postale annunciando la sua partenza da Nola per destinazione non specificata. Dopo l’8 settembre 1943, il Vaticano rintraccerà il suo nominativo in un elenco di prigionieri dei tedeschi provenienti dai Balcani, dalla Grecia e dall’Isola di Rodi e deportati in Germania.
Da quel momento di lui si perdono le tracce.

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Nicolia Giovanni

Nicolia Giovanni nato il 7 luglio 1920 a Ceccano (Frosinone), figlio di Nicolia Cesare e Liburdi Filomena. Era arruolato nella 50a Divisione di Fanteria “Regina” – Matricola 18223 – , piu precisamente al 309° Reggimento dell’Esercito. A quell’epoca il Generale era Michele Scaroina, il Sergente Maggiore Michele Mimmo e il Tenente Viviani. Al 309° Reggimento fu affidato il Settore Vati a Calato. Alcuni dei suoi compagni perirono per mano dei tedeschi l’8 settembre del ’43 tra cui i fanti: Alberto Cesena, Luigi Bertelli, Fiorindo Salvatorelli, Attilio Panzetti, Emilio Manetti, Martino Gioia, Michele Gabriele, Antonio Mataroccia e in fine Filippo Simone. Mio zio risulta disperso dal 30 gennaio 1944 come riportato dal certificato di irreperibililità. Prima della presunta data di scoparsa, il 309° Reggimento si trovava a Gadurrà / Isola di Rodi / Grecia (settembre del ’43). Da lì in poi non si è più saputo nulla. Informazioni fornite da Ardovini Cesare (nipote del disperso).

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Della Porta Giacomo

Gentile Signor Zamboni, eccomi a Lei per spiegarle la vicenda di mio fratello Giacomo, e che si ricollega a notizie che noi avemmo nel 1946 dopo un nostro annunzio di ricerca a cui rispose un Brigadiere dei Carabinieri, e cioè che lo aveva visto nell’estate del 1945 in un ospedale e che come lui era in attesa di rimpatrio, ma al momento di partire aveva preferito seguire una infermiera, di cui si era innamorato, a Brno, città natale di questa signora. Sembra, diceva questo signore, che mio fratello non ricordasse nulla della sua vita passata, né dei suoi fratelli e genitori, soltanto vagamente di essere vissuto in una cittadina di mare ( e veramente noi siamo vissuti fino al 1943 a Terracina sul mare). Ora vedo che dal documento che Lei gentilmente mi spedì che il 1° luglio 1945 fu visto all’Ospedale di Monaco e poi non se ne seppe più nulla; forse bisognerebbe sapere se è andato con l’infermiera a Brno (allora Cecoslovacchia – ora Repubblica Ceca). Io non so proprio cosa potrei fare ancora, ho 92 anni e mi affido a lei per avere qualche consiglio  in merito. Un cordiale saluto, Teresa Della Porta – Roma – DELLA PORTA Giacomo, nato il 10 giugno 1919 a Roma. Figlio di Enrico e Giorgina Giorgi. Ultimo indirizzo conosciuto: Roma / Via Ludovico Muratori, 25. Arrestato a Ferrara il 20 ottobre 1944. Deportato a Dachau il 18 dicembre 1944. (consegnato tramite l’Ufficio Principale SS – Tribunale III “Hauptamt SS – Gericht III Priem”). Trasferito nel Campo di concentramento di Buchenwald dove gli viene assegnato il numero di matricola 85619 ed il triangolo rosso del prigioniero politico. Il 9 gennaio 1945 viene trasferito al sottocampo di Ohrdruf (dipendente da Buchenwald noto con il pseudonimo di “SIII”. Il 13 marzo 1945 viene trasferito al campo di concentramento di Bergen Belsen.

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Tommaso Calogero Immordino durante la Seconda Guerra mondiale
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Tommaso Calogero Immordino in un foto da giovane

Immordino Tommaso Calogero, nato a Villalba (Caltanissetta), il 14 Maggio 1908, da Immordino Giovanni e Argenti Caterina – Legionario della M.V.S.N. Compagnia Comando C.C.N.N. –  Richiamato alle armi nel Novembre 1942 ed inviato in Croazia ( Jugoslavia), all’87° Rgt. Fanteria e poi dislocato al 342° Btg. Costiero con il grado di Caporale e tiratore scelto. La sua scomparsa risale al giorno della battaglia del 17 Febbraio 1943 a Prozor, tra Mostar e Jablanica. Dato per disperso fino ad oggi, dallo Stato Maggiore del  Ministero della Difesa. È stata possibile la raccolta dei dati e dei documenti su questo disperso solo grazie e soprattutto all’interessamento e alle intense ricerche condotte personalmente fin dal 1990 dalla nuora del disperso Calogera, nonché moglie del suo unico figlio Giovanni che, come i quattro nipoti, non hanno mai dimenticato il loro caro e sperano ancora in un miracolo. Un augurio e un abbraccio al figlio (Giovanni), alla nuora (Rina) e ai 4 nipoti: Rosanna, Fabio, Monia e Claudia, perché possano ricevere le notizie che cercano (Roberto Zamboni)

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Sibio Nicola

 Sibio Nicola nato ad Andria (BA) il 17 dicembre 1914 e li residente fino alla sua chiamata alle armi. Dai dati in mio possesso estratti dal suo foglio matricolare risulta essere stato richiamato alle armi il 26 agosto 1939. Imbarcato a Bari il 1° settembre 1939 e sbarcato a Kos il 5 settembre 1939 in forza al 10° Reggimento Fanteria presumibilmente 1° compagnia. Inivato in licenza straordinaria il 15 febbraio 1940 a casa. Richiamato alle armi il 29 maggio 1940 e imbarcato a Bari per l’Egeo il 2 giugno 1940. Nuovamente a Kos, in forza al 10° Reggimento Fanteria. Successivamente rientrato in patria il 22 dicembre 1941 per 30 giorni. Ripartito per l’Egeo il 10 marzo 1942 sul piropscafo “Italia” e giunto a Rodi il 27 marzo 1942. Trasferito al 309° Reggimento Fanteria (forse 10° compagnia) in Rodi. Viene catturato dai tedeschi l’ 11 settembre 1943 e presumibilmente rinchiuso in campo di concentramento. Viene dato per disperso il 29 gennaio 1944 in Rodi. Da quella data si sono perse le tracce di mio nonno. Nessuno  ha mai contattato  sua moglie e poi le sue figlie in merito alla sua eventuale morte o luogo di sepoltura. Chiedo a chiunque abbia informazioni in merito al suo nominativo, ai luoghi dove ha vissuto in quegli anni, i periodi e i corpi militari che ho citato precedentemente, mi possa contattare. Grazie. aldosaverio@gmail.com

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Di Pietro Ezio

Pubblico la foto di mio zio, fratello di mia madre, e i dati del Soldato: Di Pietro Ezio nato Avezzano (AQ) il 22.9.1921, Soldato di Leva del Distretto di Sulmona (AQ) avente il numero di Matricola 8235. Faceva parte della 143° Compagnia Battaglione “L’Aquila” 9° Reggimento Alpini Divisione “Julia”. Dal Foglio Matricolare risulta che ha partecipato dal 18.08.1942 al 22.12.1942 alle operazioni di guerra svoltesi sul fronte Russo. In occasione del combattimento del giorno 22.12.1942 nella località di “Ivanowka” a quota 204,6 tra i Soldati deceduti nel combattimento, dopo una verifica, non fu trovato il corpo di mio zio, risultato disperso e non identificato. A seguito di quella  battaglia su proposta della Commissione Militare costituita appositamente ha conferito la “Medaglia di Bronzo al Valore Militare” e la “Croce al Merito di Guerra”. Il conferimento avviene per Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero della Difesa, con la seguente motivazione: “Durante un violento combattimento, accerchiato il suo Reparto, si univa ad un gruppo di valorosi Soldati, al Comando di un Ufficiale, si è lanciato al contrattacco per aprire un varco nelle file avversarie. Incurante del micidiale fuoco d’armi automatiche riusciva ad avvicinarsi ad una mitragliatrice ed a ridurla al silenzio con un nutrito lancio di bombe a mano. Nel successivo sviluppo del combattimento, sopraffatto scompariva nella mischia”. Il Tenente Giuseppe Prisco ha dichiarato che il giorno 22.12.1942 nella località di “Ivanowka” a quota 204,6 tra i Soldati deceduti nel combattimento trovarono il corpo del Tenente Enrico Rebeggiani “Medaglia d’Oro”, come mai non hanno trovato il corpo di mio zio che risulta disperso nello stesso posto. Non riesco a spiegarmi come una persona possa scomparire nel nulla. È vero che erano in guerra e forse quei Soldati non hanno avuto una degna sepoltura, qualcuno dovrà pur sapere che fine abbiano fatto; non c’è una testimonianza visiva diretta verbalizzata da qualche Ufficiale del Reparto. Dopo un combattimento non è difficile stabilire chi è deceduto o ferito. Le salme dei Soldati di solido sono recuperabili, qualche volta no, ma in tal caso ci sono le testimonianze dei Commilitoni o testimoni oculari che hanno visto con i propri occhi. Se c’è qualcuno che si riconosce in questo scritto, avrei piacere di contattare qualche vecchio Commilitone ancora vivente o anche sapere se qualcuno lo ha conosciuto, faceva parte del Battaglione” L’Aquila” 143° Compagnia 9° Reggimento Alpini Divisione “JIULIA”. Spero di essere stato chiaro nell’esporre la situazione. Grazie.   ercoleagostino@libero.it

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deluciasebastianonatoamugnanodelcardinaleavil21.01.1922
De Lucia Sebastiano

De Lucia Sebastiano, nato a Mugnano del Cardinale (Avellino) il 21 gennaio 1922 – Deceduto a Rodi (Grecia) – Dato per disperso (morte presunta) l’8 settembre 1943.

Rispondo per De Lucia Sebastiano nato a Mugnano del Cardinale. Dovrebbe essere quel De Lucia Sebastiano internato nel Stammlager IV/B Muhlberg/Elbe, matricola 827775 presente nello schedario dell’Archivio Vaticano (DELUCACALCE_DEMARCHETTO – Ft. 436). Non è certo deceduto a Creta. Distini saluti – Roberto Boris (per questo commento, vedere fondo pagina).

In effetti risulta un De Lucia Sebastiano tra le schede di ricerca del Vaticano…

de lucia sebastiano asv

e grazie alle indicazioni e ai documenti di Maria Cristina Ferro, possiamo pubblicare quanto segue.

“Caro Roberto

sto facendo ricerche sugli “IMI di Zeithain”. Ho ricevuto dall’archivio di Stato di Bolzano la copia di 15 schede provenienti dall’ospedale militare di Wasungen (ne hanno circa 3000!!!), relative a  militari trasferiti da Wasungen a Zeithain il giorno 12 febbraio 1944 insieme allo zio di mio marito di cui ho scritto la storia. Erano tutti con diagnosi di TBC e, secondo il racconto dello zio di mio marito, morirono tutti, o a Zeithain o dopo essere stati rimpatriati col treno della Croce Rossa partito da Zeithain il 12 giugno 1944.

Di quasi tutti ho trovato i dati nei due archivi online di Onorcaduti (quindi con data di morte) tranne tre nominativi.

Uno di questi tre si chiamava Sebastiano De Lucia, nato a Mugnano del Cardinale (AV): non esiste negli archivi di Onorcaduti.

Nel tuo sito l’ho trovato citato nella pagina
https://dimenticatidistato.com/appelli-e-ricerche-dispersi/”.

La data di nascita del De Lucia internato in Germania non corrisponde con i dati che mi sono stati inviati dai parenti del caduto, ma potrebbe trattarsi della stessa persona.

De Lucia Sebastiano scheda

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Sergente Maggiore Runcio Antonio

Sergente Maggiore Runcio Antonio, figlio di Carlo, nato a Molfetta (Bari) il 17 giugno 1915 – Appartenente al 14° Reggimento di Artiglieria / Direzione Artiglieria “Tirana” (1° Gruppo / 1a Batteria obici 100-17) / Posta Militare 52 (Albania) – Dato per disperso in combattimento il 7 settembre 1943.

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Sansone Michele

Sansone Michele, nato a Monteverde (Avellino) il 21 luglio 1920 – Caporal Maggiore dell’81° Reggimento di Fanteria – Partito per la Campagna di Russia e dato per disperso in data 12 dicembre 1942 – Prat. C.G.O.C.G. n. 134654.

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disperso-tomassettidavid18giugno1941
Tomassetti David

Soldato Tomassetti David, nato a Cannara (Perugia) il 1° maggio 1915 – Già effettivo alla 6^ Compagnia Chimica dell’8^ Armata – Dichiarato disperso con verbale di irreperibilità redatto dal 35° Fanteria Motorizzato “Pistoia” il 7 agosto 1942, in occasione di un fatto d’armi contro ribelli in località Sipah – Lago Alessandro (Croazia) il 6 maggio 1942.

15 pensieri su “Appelli e ricerche dispersi

  1. Rispondo per De Lucia Sebastiano nato a Mugnano del Cardinale. Dovrebbe essere quel De Lucia Sebastiano internato nel Stammlager IV/B Muhlberg/Elbe, matricola 827775 presente nello schedario dell’Archivio Vaticano (DELUCACALCE_DEMARCHETTO – Ft. 436). Non è certo deceduto a Creta.
    Distini saluti

    Roberto Boris

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    • Potrebbe anche essere, e se fosse non sarebbe certo morto a Creta. Nella scheda però, non viene riportata la data di nascita e potrebbe anche trattarsi di un omonimo. Di certo una ricerca può essere fatta presso il WAST di Berlino per vedere se risulta qualche documento sul De Lucia. Roberto Zamboni

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  2. Rispondo per Sarti Edmondo. Il Ministero della Difesa nel suo elenco lo indica inquadrato in una formazione della R.S.I. disperso in Germania. L’appartenenza alla R.S.I. non è visibile nel data base on-line, ma sulla scheda cartacea. Penso sia un particolare in più per eventuali ricerche.
    Distinti saluti
    Roberto Boris

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  3. Gentilissimo Roberto come mai nella vecchia banca Dati del ministero Risultano 2 Accettura Giuseppe. Uno dei due con le generalita’ di mio cugino, l’altro senza generalita’ sepolto al sacrario d’oltremare a Bari.Nella nuova banca dati,ce ne’ uno solo , l’altro e’ scomparso .Le sembra normale questa omissione?

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    • Il Ministero della Difesa ha fatto un grosso “pasticcio” con i suoi data base. Quello vecchio aveva molti più nominativi, quello “nuovo” solo quei nominativi di cui si possedevano i dati anagrafici completi, gli altri (anche se presenti nel vecchio data base, ma con dati anagrafici parziali o assenti) sono “spariti”. Non si capisce il motivo di questo. Anche i caduti con dati anagrafici parziali “esistevano” e di loro comunque c’era una traccia ma, in questo modo, anche quella traccia si è persa. Il vecchio data base (http://www.difesa.it/Ministro/Commissariato_Generale_per_le_Onoranze_ai_Caduti_in_Guerra/Pagine/Ricerca_sepolture.aspx) è scomparso misteriosamente lasciando on line solo quello nuovo (http://www.difesa.it/Il_Ministro/ONORCADUTI/Pagine/Amministrativo.aspx) che ha il solo pregio di indicare, quando possibile, la prima sepoltura (quella dove generalmente avvenne il decesso) e la seconda (quella attuale). Nel caso di Accettura Giuseppe quello sepolto a Bari (sacrario militare oltremare) non avendo i dati anagrafici completi, l’hanno tolto.
      Distinti saluti
      Roberto

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      • Ciao Roberto volevo chiederti come mai al sacrario di bari non risulta neppure quel nome tra i sepolti?se risulta come prima sepoltura dovrebbe essere ancora li’, …… Distinti saluti

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  4. Cara Enia, se il nome era riportato nella vecchia banca dati (o nella nuova) i Resti del Caduto Accettura Giuseppe, mancanti di altri dati anagrafici, dovrebbero trovarsi tuttora a Bari. Ovviamente soltanto Onorcaduti può darti (diciamo DOVREBBE darti) delle risposte più precise. Un abbraccio, Roberto

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    • Ciao Roberto ho trovato il caduto Accettura Giuseppe Sepolto al sacrario di Bari, c’e’ anche L’urna con i resti, pero’ porta paternita’ Francesco, e non Antonio, e’ possibile un errore di trascrizione? Anche sul foglio matricolare ho trovato vari errori tipo il cognome della madre ,FRANCO Filomena invece di Comparato Filomena.Mi consigli qualcosa??’

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  5. Salve
    Mio nonno sopravvissuto della seconda guerra mondiale dal fronte nord-africano cerca notizie sul fratello partito nello stesso periodo sul fronte russo

    Questi i suoi dati
    Michelangelo Mazzeo
    nato a Ricadi il 18/02/1917
    sul sito dell’UNIRR risultava appartenere alla fanteria 81 RGT. FTR. e deceduto il 16/12/1942 (luogo sconosciuto)

    Se ho capito bene tra il 16-17 dicembre risulta il primo sfondamento della linea italiana da parte dei russi.

    Se puqualcuno può aiutarmi a sapere qualcosa di più…
    marcomaccarone@alice.it
    grazie

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  6. Gentile Sig. Zamboni, con viva sorpresa ieri 30 ottobre, casualmente ho ravvisato nelle immagini postate sul suo sito le foto dello zio di mia moglie, disperso in Grecia, del quale non si sapeva assolutamente nulla: il soldato Abbatescianni Giuseppe di Bari, le cui spoglie, Lei ha rintracciato nel cimitero militale italiano di Berlino Zehlendorf. A nome della famiglia tutta Le siamo infinitamente grati per il suo encomiabile e impagabile lavoro di ricerca. Quanto prima, grazie a tutte le informazioni che riporta, avvieremo le relative pratiche per la giusta traslazione nella tomba di famiglia, qui a Bari, dove da 74 anni vi è solo la fotografia del congiunto. Intanto abbiamo rilevato foto che ignoravamo e ci chiediamo se oltre quei preziosi reperti vi siano altri effetti personali. Col piacere di ulteriori notizie, nel rinnovarLe i sensi di profonda stima, siamo a salutarLa nel segno di sincera amicizia. Manlio Chieppa e Abbatescianni Maria

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