Luigi Carotti è sepolto a Bielany-Varsavia


Articolo di Laura Vacchelli – Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Pescarolo ed Uniti (Cremona)


𝗖𝗔𝗥𝗢𝗧𝗧𝗜 𝗟𝗨𝗜𝗚𝗜 – 𝗕𝗲𝗿𝘀𝗮𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝗲𝘃𝗲 𝗧𝗲𝗿𝘇𝗮𝗴𝗻𝗶 (𝗣𝗲𝘀𝗰𝗮𝗿𝗼𝗹𝗼 𝗲𝗱 𝗨𝗻𝗶𝘁𝗶) 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗶𝗹 𝟮𝟳 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟭𝟵𝟰𝟱

L’emozione di poter parlare di questo nostro Caduto ha per me un sapore un po’ più amaro…è difficile e doloroso parlare in generale del sacrificio dei nostri Caduti, se poi uno di loro è un familiare lo è ancora di più!

Eh sì, 𝗖𝗔𝗥𝗢𝗧𝗧𝗜 𝗟𝗨𝗜𝗚𝗜 era il fratello della mia nonna materna, Maria, e da quella maledetta guerra non è mai tornato e nemmeno le sue spoglie mortali potranno mai essere riportate in Patria.

Ho fatto molte ricerche per trovare il maggior numero di informazioni, ho avuto notizie ovviamente tramite i miei familiari. Grazie poi a Roberto Zamboni, curatore del sito “dimenticati di stato”, ho ricostruito parte della prigionia. Dai registri dell’Archivio di Stato di Cremona ho reperito i dati anagrafici, la carriera militare, le chiamate in guerra e altri dettagli sulla cattura.

Cercando poi ulteriori notizie circa la notte della morte, mi sono imbattuta in un libro, intitolato “Il lager di Hindenburg. La strage del 27 gennaio 1945”, che mi ha spezzato ancor di più il cuore. Un prigioniero dello stesso campo, sopravvissuto agli orrori dello sterminio, ha raccontato con dettagli particolareggiati e agghiaccianti quanto accaduto in quella maledetta notte del 27 gennaio 1945 e proprio in quel libro compariva anche il nome di Luigi. Grazie a quella testimonianza, sono riuscita finalmente a capire quello che realmente è successo al povero zio e ai tanti internati come lui.

𝙈𝙖 𝙘𝙝𝙞 𝙚𝙧𝙖 𝘾𝙖𝙧𝙤𝙩𝙩𝙞 𝙇𝙪𝙞𝙜𝙞?

𝗖𝗔𝗥𝗢𝗧𝗧𝗜 𝗟𝗨𝗜𝗚𝗜, nasce a Gadesco Pieve Delmona (CR), il 7 aprile 1910 (atto di nascita n. 12 del 1910 del già Comune di Pieve Delmona) da C͟A͟R͟O͟T͟T͟I͟ ͟E͟R͟N͟E͟S͟T͟O͟ (1878-1943) e D͟O͟N͟D͟I͟ ͟P͟A͟L͟M͟I͟R͟A͟ (1885-1966).

Vive dapprima a Pieve Delmona e si trasferisce poi a Pieve Terzagni, frazione di Pescarolo ed Uniti, con i genitori e i fratelli Erminia, Mario, Albino, Maria, Elena ed Anna.

Svolge il servizio di leva come Bersagliere nel 4° Reggimento dal 18 gennaio 1930 al 7 aprile 1931 (matricola n. 18649 del Distretto Militare di Cremona).

Si sposa a Pescarolo ed Uniti il 29 dicembre 1937 con 𝗠𝗔𝗥𝗜𝗔 𝗔𝗭𝗭𝗢𝗟𝗜𝗡𝗜, nata a Pescarolo ed Uniti il 29 dicembre 1913 (atto di nascita n. 37 del 1913 del Comune di Pescarolo ed Uniti), come risulta dall’atto di matrimonio n. 24 parte 2° serie A anno 1937 del Comune di Pescarolo ed Uniti.

Vive con la moglie a Pieve Terzagni, frazione di Pescarolo ed Uniti, in già Via C. Cavour n. 7, oggi Via Dante Alighieri, e dalla loro unione nascono le figlie 𝗔𝗺𝗲𝗹𝗶𝗮, 𝗖𝗲𝘀𝗮𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗲𝗱 𝗘𝗿𝗻𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮.

Richiamato alle armi il 23 agosto 1939, viene inviato prima all’8° Reggimento Bersaglieri, a seguire, dopo un periodo di congedo, il 1° marzo 1941 viene mandato al 7° Reggimento Bersaglieri a Bolzano e mobilitato con il 97° Nucleo A.P. Vipiteno-Bolzano.

Proprio a Vipiteno viene catturato dai tedeschi e fatto prigioniero l’8 settembre 1943 e internato come Militare Italiano nel campo di prigionia tedesco M. Stammlager II A 84 VII di Neubrandenburg, nel nord della Germania (Matricola n. 100522), da qui poi il passaggio in uno dei 45 sottocampi di Auschwitz, e precisamente all’Hermannschachtlager di Hindenburg (oggi Zabrze) città dell’Alta Slesia, nel campo Stalag VIII B Teschen in Oberschlesien.

La città di Hindenburg viene occupata dall’Armata Rossa il 26 gennaio 1945 e nella notte fra il 27 e il 28 gennaio avviene la strage di numerosi prigionieri, che tentando la fuga vengono colpiti a morte, alle spalle, dalla furia tedesca, che sopraffatta dall’avanzata sovietica, scaricò su degli inermi, l’ultimo conato di furore, e che in ritirata non lasciava al nemico né deportati né prigionieri, o li trasferiva o li sterminava.

In quella strage del 27 gennaio 1945 alle ore 24 anche Luigi rimane ucciso per l’esplosione di una granata nei pressi del campo Lt 22 a Hindenburg (Voivodato della Slesia).

I cadaveri restano nelle strade parecchi giorni e il freddo, intensissimo, ne impedisce l’immediato disfacimento. I cadaveri vengono trasferiti poi sul sagrato della chiesa di S. Francesco di Hindenburg all’ingresso del cimitero in attesa che il governo della città autorizzi la sepoltura. Sepoltura che sarà decisa il 7 febbraio, cioè una diecina di giorni dopo l’occupazione della città.

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Laura Vacchelli – Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Sezione “M.O.V.M. S.Ten. R. Ruggeri” di Pescarolo ed Uniti (CR)

Tra i cadaveri c’è anche il corpo di Luigi, che affiancato agli altri italiani, viene poi sepolto in una fossa comune nel cimitero di Hindenburg presso la Chiesa di S. Francesco, per essere trasferito in seguito nell’Ossario destro del Cimitero Militare Italiano d’Onore di Bielany-Varsavia in Polonia. La sua sepoltura è in trincea, pertanto non esumabile, e le sue spoglie mortali non potranno mai essere riportate a casa.

Un destino crudele, che lo ha visto morire proprio quel 𝟮𝟳 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟭𝟵𝟰𝟱 mentre si abbattevano i cancelli dell’orrore di Auschwitz e si aprivano gli occhi e le coscienze di fronte agli orrori dello sterminio.

Il Presidente

Laura Vacchelli


Cimitero Militare Italiano di Bielany/Varsavia

Lastra di copertura dell’Ossario sinistro di Bielany
Particolare dove viene riportato il nome di Luigi Carotti
Sepolcreto in trincea – Ossario sinistro (interno)

Omaggio a Francesco Grasselli, Internato Militare Italiano di Albinea (Reggio Emilia)


Il 22 Aprile scorso, il sindaco di Albinea Nico Giberti e l’Ing. Corrado Ferrari (Presidente della Pro Loco), in rappresentanza di ANPI Albinea, hanno deposto un mazzo di fiori sulla tomba di Francesco Grasselli nel cimitero militare di Zehlendorf.

Anche i rappresentanti dell’amministrazione del distretto di Treptow-Kopenick, gemellato con il comune di Albinea, hanno deposto alcuni fiori sulla tomba.

Albinea è infatti gemellata con il quartiere berlinese di Treptow-Kopenick.

Il gemellaggio è nato dal fatto che ad Albinea, nell’agosto del 44, furono uccisi, dopo sommario processo da parte delle SS, 5 militari tedeschi che si erano ribellati dopo l’attentato a Hitler del 20 luglio e avevano cercato di disertare. Il più anziano di questi , Hans Schmidt di 32 anni, era di Treptow.


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Il sindaco di Albinea Nico Giberti e l’Ing. Corrado Ferrari (Presidente della Pro Loco)
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Tomba di Francesco Grasselli nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Berlino
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Il Sindaco di Albinea Nico Giberti con l’Ing. Corrado Ferrari e un rappresentante dell’amministrazione del distretto di Treptow-Kopenick

Francesco-GrasselliGrasselli Francesco, figlio di Giacomo, nasce il 1° settembre 1910 Montericco (frazione di Albinea – Reggio Emilia). Soldato del 260° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 15 settembre 1943 a Fiume (fronte croato) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola 14198. Viene poi trasferito allo Stalag III D di Berlino. Muore a Neukölln (quartiere di Berlino) il 6 gennaio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz – Brandeburgo). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila 19, numero 5, tomba 1032.


Registro matricole Grasselli
Registro matricole dove compare il nome del Grasselli – Notare la croce sulla sinistra che indica la morte di tutti e dodici gli italiani registrati (fonte Archivi di Arolsen)

Alla ricerca di Francesco Pascariello


Ricevo e pubblico.


24.04.2023

foto Francesco PascarielloQuesta è la storia di mio prozio Francesco Pascariello, nato a San Michele Salentino, fratello di mia nonna Maria Antonia, e figlio di Tommaso e Francesca.
È il 1942 quando Francesco, a soli 19 anni, viene chiamato alla Armi.
La nonna mi raccontava a volte di questo fratello, partito per la guerra quando lei aveva solo 6 anni, e mai tornato.
Nel 1963 la nonna lascia San Michele con il marito Pietro per trasferirsi a Rimini, senza mai dimenticare la sua città natale.
In occasione del 100° anniversario della nascita di Francesco, decido di provare a cercare informazioni su di lui.
Le uniche informazioni che ho sono nome e cognome. Nessuno oggi in vita si ricorda la sua data di nascita.
Inizio le ricerche dal Comune di San Michele, grazie al quale apprendo che è nato il 03/01/1923.
Scrivo al Ministero della difesa e all’archivio di stato di Taranto, il quale mi procura il fascicolo matricolare di Francesco.
Scopro così che fu arruolato nel 309º fanteria, e si imbarcó per Rodi. Dopo l’8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e tenuto in prigionia.
All’interno del fascicolo, trovo con grande sorpresa due lettere (che allego) da lui spedite alla famiglia, e probabilmente mai giunte a destinazione. La prima è datata 26 agosto 1943, qualche giorno prima della cattura, mentre la seconda è datata 23/01/1944, ultima data in cui si hanno notizie di lui, dove dice di trovarsi internato nel 5º campo di raccolta di Rodi.
Ho scritto ad Arolsen, al Bundes Archiv, agli archivi dei memoriali russi, a Varsavia, all’Archivio Vaticano… non ho lasciato nulla al caso per cercare di ricostruire la sua storia.
Ad oggi per tutti risulta disperso a Rodi nel gennaio 1944, ma pur essendo passati 81 anni dal giorno della sua partenza, nessuno lo ha dimenticato.
Pochi giorni fa ho fatto personalmente richiesta per l’assegnazione della medaglia d’onore.
Se qualcuno avesse qualche notizia, o conosce la storia di altri militari arruolati nel 309° fanteria che potrebbe avere avuto una storia ed un percorso simile a quella di Francesco, mi può contattare (gabriele.andreozzi.rimini@gmail.com).
Grazie

Gabriele Andreozzi

FASCICOLO MATRICOLARE

PRIMA LETTERA SCRITTA DA FRANCESCO

SECONDA LETTERA SCRITTA DA FRANCESCO

Lettera della nipote di Plinio Sollai, morto nell’affondamento del Cacciatorpediniere “Ascari”

Ricevo e pubblico


21 aprile 2023

Buongiorno sono Mariagrazia Sollai, volevo ringraziare per le vs ricerche.
Ho letto la lettera della Sig.ra Maria Serio che riporta il nome di mio nonno Plinio Sollai imbarcato sull’Ascari e sepolto nell’ossario di Cefalù . La famiglia era a conoscenza del luogo di sepoltura.
Mia zia, la figlia di mio nonno, negli anni 60 aveva attraversato l’Italia con la sua 500 per andare nel cimitero ma il frate della portineria non aveva trovato il nome sul registro.
Solo alcuni anni fa, grazie a internet, avevo deciso di fare ricerche e abbiamo scoperto che era veramente sepolto a Cefalù e che il nome scritto a mano nel registro era stato letto male.
Eravamo felici e speravamo di poter far rientrare la salma quando Onorcaduti ci avvisò che , a causa di lavori, le tombe erano state rimosse e le salme spostate nell’ossario comune. Purtroppo siamo arrivati tardi, anche se è stata una grande emozione avere notizie di una persona della quale avevo sempre sentito raccontare.
Cordiali saluti
Mariagrazia Sollai

Affondamento dei Cacciatorpediniere Ascari e Malocello – Tornano alla luce i nomi e le sepolture di alcuni marinai italiani

Grazie alla segnalazione e alle ricerche fatte da Maria Serio di Cefalù, sono tornati alla luce i nomi di alcuni ragazzi morti nell’affondamento dei Cacciatorpediniere Ascari e Malocello.

Dopo l’affondamento dei due cacciatorpediniere, lungo le spiagge nei pressi di Cefalù vennero rinvenuti i corpi senza vita di molti dei naufraghi delle due navi da guerra (italiani e tedeschi) che furono composti e portati nel Cimitero di Cefalù.

Le Spoglie mortali di questi ragazzi si trovano tuttora nell’ossario del piccolo cimitero siciliano.
Per questo abbiamo pensato di pubblicare i loro nomi, nel caso le famiglie non fossero a conoscenza che i loro cari non sono dei “Dispersi”.
Un ringraziamento particolare va a Maria Serio che ha portato a termine questa nobile ricerca e a Pancrazio (Ezio) Vinciguerra, curatore del sito La Voce del Marinaio, che da anni tiene viva la Memoria dei Marinai italiani.


Salve, mi chiamo Maria Serio ed abito a Cefalù.
Mi sono imbattuta casualmente durante una ricerca genealogica, nei nominativi e matricole di alcuni militari caduti durante la seconda guerra mondiale (aprile/ maggio 1943) sepolti in un anonimo ossario del cimitero di Cefalù.
Grazie alla consultazione dell’archivio dell’ufficio del cimitero, ritengo con una certa probabilità che i dati personali relativi ai suddetti Caduti, non siano mai pervenuti ai familiari né siano stati comunicati al Commissariato del Ministero della Difesa.
Potreste aiutarmi, come associazione ad identificare ed individuare soprattutto i soldati che possiedono il solo numero di matricola?
Grazie per l’attenzione,
Maria Serio.


Salve Signor Roberto,
grazie al suo aiuto e alla consultazione di alcuni siti, ho potuto completare le informazioni sui marinai dispersi dei Cacciatorpediniere Ascari e Maloncello affondati al largo di Capo Bon il 24 marzo 1943.

Maria Serio


Il Regio Cacciatorpediniere Ascari
Il Regio Cacciatorpediniere Ascari (foto tratta da “La Voce del Marinaio” di Ezio Pancrazio Vinciguerra)

I caduti tra l’equipaggio Ascari:

Marino Balzarini, marinaio fuochista, deceduto. Nato il 17 giugno 1923 a Sumirago (Varese). Fuochista. Matricola militare: 148878. Dato per disperso dal Ministero della Difesa (morte presunta) dal 24 marzo 1943. È stato rinvenuto morto lungo la spiaggia Santa Lucia-Finale il 9 aprile 1943. Sepolto nel Cimitero di Cefalù il 10 aprile 1943.

Plinio Sollai, capo radiotelegrafista di prima classe, deceduto. Nato a Suelli il 5 giugno 1907 è morto il 24 marzo 1943 nell’affondamento del CT Ascari a circa 28 miglia a Nord di Capo Bon (Tunisia). Corpo recuperato e tumulato nel cimitero di Cefalù. È stato rinvenuto morto lungo sulla spiaggia località Gangiotto (Cefalù), 11 aprile 1943. Sepolto nel Cimitero di Cefalù 12 aprile 1943.

I caduti tra l’equipaggio del Malocello:

Salvatore Del Tufo, nato il 15 ottobre 1923 a Palermo. Fuochista. Matricola: 122370. Dato per disperso dal Ministero della Difesa (morte presunta) dal 24 marzo 1943. È stato rinvenuto morto lungo la spiaggia Santa Lucia-Finale il 9 aprile 1943. Sepolto a Cefalù il 10 aprile 1943.

Francesco Antonio Nicoteresa, nato 1920 circa, 23 anni marinaio. Sepolto nel cimitero di Cefalù il 10 maggio 1943.

Parrini Dante, figlio di Natale, nato il 27 aprile 1911 a Rivarolo Ligure (Genova). Macchinista. Residente a Milano in Via Plinio, 20. Matricola militare: 23177. Dato per disperso dal Ministero della Difesa (morte presunta) dal 24 marzo 1943. È stato rinvenuto morto lungo la spiaggia Santa Lucia-Finale il 9 aprile 1943. Sepolto nel cimitero di Cefalù il 10 aprile 1943.

Nazario Sauro Cardarelli, nato a Ficulle (Terni) il 23 febbraio 1921. Maresciallo della Regia Marina. Matricola militare: 46439. Imbarcato sul Regio Cacciatorpediniere “Malocello”. Dato per disperso dal Ministero della Difesa (morte presunta) dal 24 marzo 1943. È stato rinvenuto morto lungo sulla spiaggia località Gangiotto (Cefalù), 11 aprile 1943. Sepolto nel cimitero di Cefalù 12 aprile 1943.

Inoltre nell’archivio del cimitero di Cefalù, esiste il seguente elenco:

Raccolti dalla spiaggia di Cefalù dal 10 aprile 1943 al 10 giugno 1943:

11 cadaveri ignudi che non fu possibile riconoscere se della Regia Marina o del Regio Esercito.

65 cadaveri di militari tedeschi raccolti dalla spiaggia o in combattimento.

Sergente di marina sconosciuto, è stato rinvenuto morto lungo la spiaggia di Cefalù. Sepolto nel cimitero di Cefalù il 10 maggio 1943.

Cadavere italiano di circa 25-30 anni d’età, marinaio, trovato morto lungo la spiaggia località Gangiotto (Cefalù), 11 aprile 1943.

Cadavere italiano sconosciuto, trovato morto lungo la spiaggia San Lucia-Finale il 9 aprile 1943. Sepolto nel cimitero di Cefalù il 10 aprile 1943.

Quindi i corpi che sono stati trovati spiaggiati da aprile a giugno del 1943 a Cefalù sono circa 20, e probabilmente potrebbero appartenere quasi tutti ai marinai della Regia Marina.

Umili Adelmo Lidio

Buongiorno,
nel ringraziarla vivamente per il lavoro dai Lei svolto, volevo segnalarle che, grazie all’elenco recuperato in internet, mia suocera ha ritrovato il fratello deceduto in guerra e sepolto nel cimitero di Francoforte.
Dopo un viaggio in Germania e la visita al luogo di sepoltura, abbiamo deciso per il rimpatrio delle ceneri e oggi si trova tumulato nel cimitero di Alseno (luogo di nascita).
Il nome è Umili Lidio e risulta il numero 4422 ,(nato ad Alseno il 2 luglio 1921).
Le scrivo questa email per aggiornare la lista e segnalare il suo rientro in Italia che, grazie al Consolato di Francoforte e del Ministero della Difesa, è avvenuto con tutti gli onori.
Grazie mille e approfitto per porgerle i migliori auguri di buona Pasqua.
Francesco Beone


Umili Adelmo Lidio, nasce il 2 luglio 1921 ad Alseno (Piacenza). Soldato del 3° Reggimento Genio, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore per malattia a Bochum il 19 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale. Le Spoglie saranno poi fatte esumare dal Ministero della Difesa e traslate nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Friedhof Westhausen) alla posizione tombale: riquadro N, fila 4, tomba 33.


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La tomba di Lidio Umili a Francoforte sul Meno

PODCAST DI ELISA MALACALZA


Pontiere piacentino muore prigioniero in Germania, dopo quasi 80 anni i suoi resti tornano a casa

Sulla tomba di nonno Pasquale

Ieri, 19 marzo 2023, sono stato contattato da Maria Del Papa, nipote di Pasquale Lemme che nel 1942 si trovava come minatore in Germania. Dopo una breve ricerca, sono riuscito a rintracciare i dati del nonno di Maria e ad inviarle la foto della tomba a Francoforte. Il fratello di Maria (Bruno), che vive in Germania, ha potuto così far visita alla tomba del nonno dopo tanti anni dalla sua morte. Unica amarezza, dopo tanti anni i figli di Pasquale non ci sono più e questa gioia è stato posssibile condividerla solamente tra i sei nipoti.

Roberto Zamboni


Lemme Pasquale in divisa

Lemme Pasquale, figlio di Feliciantonio, nasce il 16 aprile 1906 ad Agnone (Isernia). Lavoratore civile in Germania. Impiegato come minatore nella miniera di carbone “Pluto” di Wanne-Eickel, Herne, Arnsberg, Nord Reno-Westfalia. Viene ricoverato presso l’Ospedale Bergmannsheil di Bochum per frattura vertebrale con paralisi. Muore nello stesso ospedale (Bochum) il 2 maggio 1942 e viene inumato nel cimitero della stessa località (Registro sepolture n° 1180/1942. Nella seconda metà degli anni ’50, su disposizione del Ministero della Difesa, le sue Spoglie vengono esumate e traslate nel Cimitero militare italiano d’onoreS di Francoforte sul Meno (Friedhof Westhausen) ed inumate alla posizione tombale riquadro P, fila 5, tomba 39. Fonti: Ministero della Difesa, Archivio Zamboni, Archivi di Arolsen.


Certificato della morte di Pasquale Lemme a Bochum
Certificato della morte di Pasquale Lemme a Bochum (fonte Archivi di Arolsen)

Lavoratore civile Lemme Pasquale

Registro delle sepolture a Francoforte sul Meno
Registro delle sepolture a Francoforte sul Meno (fonte Archivi di Arolsen)

Il nipote di Pasquale sulla tomba del nonno

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Sulla tomba di nonno Battista

Nonno Battista BorlottiBuongiorno Sig. Zamboni.
Ho scoperto con grande interesse il sito “dimenticatidistato” ed anche “combattentibergamaschi”.
Sto cercando informazioni sul percorso militare di mio nonno, Borlotti Battista Andrea, nato a Calcinate (BG), il 18 ottobre 1896.
So, dai racconti di mio padre, che mio nonno combatté nella Prima Guerra Mondiale, sul Piave, ma non trovo informazioni su internet e non so a chi rivolgermi.
Mio nonno morì in Germania ad Hannover il 2 settembre 1942. Quando morì in Germania aveva 46 anni e non era militare, ma “lavorava” presso la ditta Hanomag. E’ stato sepolto ad Hannover.
Con la sua famiglia, sua moglie (mia nonna) e i suoi figli erano residenti a Varese dal 1928.
Ho avuto il piacere di comunicare via email col Sig. Rinaldo Monella che mi sta aiutando per quanto riguarda il percorso di mio nonno nella Prima Guerra Mondiale e mi ha consigliato di rivolgermi a lei per quanto riguarda la sepoltura di mio nonno.
Sul vostro interessantissimo sito è presente Borlotti Andrea, nato a Calcinate lo stesso giorno di mio nonno, deceduto in Germania lo stesso giorno di mio nonno e sepolto ad Amburgo, nel Cimitero Militare d’Onore.
Di primo acchito, ho pensato che ci fosse un errore da qualche parte, e che forse i dati di mio nonno e quelli di un altro Borlotti fossero stati mescolati. Quello che è certo è che a Calcinate il solo Borlotti che è nato il 18 ottobre 1986 è mio nonno, Borlotti Battista Andrea. Secondo le (poche) informazioni in possesso della mia famiglia, il nonno è stato sepolto ad Hannover dopo il decesso.
Riassumo qui i dati di mio nonno:
Borlotti Battista Andrea
Nato a: Calcinate (BG) il 18 ottobre 1896
Padre: Borlotti Luigi
Madre: Bianchezzi Maria Giovanna (su certi documenti: Bianchessi/Bianchetti/Bianchi Maria o Giovanna )
Morì in Germania ad Hannover il 2 settembre 1942
In famiglia, abbiamo sempre pensato che la tomba di mio nonno non esistesse più.
Secondo il Sig. Rinaldo Monella, è possibile che le spoglie di mio nonno siano state trasferite da Hannover ad Amburgo, e che il Borlotti Andrea del vostro sito sia proprio mio nonno. Lei cosa ne pensa?
La ringrazio per la cortese attenzione.

[…]

Colgo l’occasione per inviarle cordiali saluti e tanti auguri di buone feste.

Camilla Borlotti in Filipowicz
Chaumont FRANCIA


Cara Camilla,
come da te riportato, tuo nonno, Borlotti Battista Andrea di Luigi e Bianchi Maria, sposato con Giacoma Luigia Partoglio, morì di polmonite ad Hannover il 2 settembre 1942 alle ore 16.10 e venne sepolto nel Cimitero Seelhorst di Hannover il 7 settembre 1942, alla posizione tombale 21/C, tomba 98 (Registro decessi IV – n° 1338/42).
Nella seconda metà degli anni ’50 le sue spoglie sono state fatte esumare dal Ministero della Difesa e traslate nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Amburgo ed inumate alla posizione tombale riquadro 1, fila N, tomba 18, dove si trova tutt’ora.

Ti allego il certificato di morte stilato nel 1950.

Un caro saluto.

Roberto Zamboni

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Certificato di morte di Battista Andrea Bortolotti

Caro Roberto, grazie, grazie, grazie!
Mio papà avrebbe voluto far rimpatriare il nonno, ma c’era la guerra ed era impossibile. Dopo la guerra, si era nuovamente interessato, ma gli hanno detto che il cimitero dove era sepolto probabilmente non esisteva più. Era un argomento molto doloroso per mia nonna e per i figli.
La mia famiglia è di origini modeste ed il problema di fare delle ricerche per una sepoltura all’estero, la prospettiva di dover affrontare ingenti costi per un rimpatrio di salma, sono state insormontabili ed hanno reso la cosa impossibile. Adesso, le cose sono cambiate. Per prima cosa, andrò ad Amburgo al cimitero.
Parallelamente, vorrei provare a vedere se fosse possibile far rimpatriare le spoglie del nonno, seguendo le indicazioni del tuo prezioso sito.
Ti ringrazio di cuore per il tuo impegno, per la tua risposta rapidissima e per la tua efficacia. E’ incredibile che in Italia le cose vadano avanti solo grazie alle iniziative e all’impegno di singoli cittadini e che gli organismi pubblici siano immobili.
Grazie di cuore. Ti faro’ sapere e ti inviero’ una foto della tomba di mio nonno.
Tanti auguri di buon Natale e felice anno nuovo.
Camilla


Caro Roberto, mio marito ed io siamo rientrati ieri dalla Germania. Siamo stati ad Hannover e abbiamo cercato gli indirizzi menzionati sui documenti riguardanti la presenza di mio nonno in quella città, ma non abbiamo trovato esattamente i luoghi che cercavamo. Penso che la città sia molto cambiata dal 1942. Siamo anche andati al cimitero di Hannover, dove mio nonno fu sepolto prima della traslazione ad Amburgo. In seguito siamo andati ad Amburgo sulla tomba del nonno. E’ stato un viaggio , o meglio , un pellegrinaggio ricco di emozioni contrastanti. Un grande sollievo per avercela fatta a ritrovare la tomba del nonno. E allo stesso tempo è stato doloroso, perché so tutta la sofferenza di mia nonna Lucia, mio papà, suo fratello e sua sorella per la perdita del loro marito e padre e per non aver mai potuto portare un fiore sulla tomba del nonno Battista. Anche molta incomprensione, perché gli organismi ufficiali italiani non hanno mai informato i familiari del trasferimento della salma.
E’ grazie a Lei e al sig. Monella che questo miracoloso ritrovamento è potuto avvenire. Ancora grazie.
Non so se sarà possibile far rimpatriare la salma. Non sono la sola a poter decidere. Senza contare che non abito più in Italia dal 1991. Abito in Francia.
[…]
Le invio le foto della mia visita al cimitero di Amburgo.
Le auguro tante buone cose.
Cordialmente,
Camilla Borlotti

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Amburgo – Cimitero militare italiano d’onore
1677404438877 - Copia
Camilla sulla tomba del nonno

L’Alpino Gino Ballini

Alle volte il caso…

Verona, 11.02.2023 – Da Roberto Zamboni


Ho un collega argentino che da qualche mese abita in Italia con la famiglia.

Luciano (questo il suo nome) si è trasferito proprio a Verona perché le sue origini sono venete, anzi veronesi al 100%.

Infatti i nonni, nativi di Grezzana, si trasferirono e si stabilirono in Argentina dopo la Seconda Guerra mondiale.

Tra colleghi si parla del più e del meno. Facendo notare che lui ha lo stesso nome di mio zio (zio che nella seconda guerra mondiale era finito in un campo di concentramento in Germania, dov’era morto a soli 22 anni), vengo a sapere che anche suo nonno era stato fatto prigioniero dai tedeschi, internato e che in qualche maniera era riuscito a tornare a casa vivo.

E dopo una piccola ricerca …

Ballini GinoBallini Gino, nasce il 15 giugno 1916 a Grezzana (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini (matricola militare 7288), viene fatto prigioniero dai tedeschi il 10 settembre 1943 a Merano (Bolzano) e internato in Germania come IMI (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein, dove gli viene assegnato il numero di matricola 3243. Viene poi trasferito allo Stalag IV B di Königstein e allo Stalag IV A di Hohnsteìn (Prussia Orientale). Viene infine decentrato presso il Comando di lavoro di Freital Döhlen (Circondario di Dippoldiswalde – Sassonia). Viene liberato dai sovietici nell’aprile del 1945. Nel maggio del 1945 si trovava in territorio controllato dall’Armata Rossa (zona sovietica).

Gino poi riuscirà ad allontanarsi e a raggiungere l’Italia e Verona.


(Fonte foto ANRP)


scheda gino ballini - associazione nazionale reduci dalla prigionia
Scheda di Gino Ballini – Fonte Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento

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Zona Sovietica – Elenchi di nomi relativi a stranieri iscritti rispettivamente impiegati nell’ex territorio del Reich – Fonte Archivi di Arolsen

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Informazioni sugli stranieri che si sono trasferiti durante la guerra nel distretto di Dippoldiswalde – Fonte Archivi di Arolsen

Storia di mio padre, l’intervista

MONALDI GiuseppeMONALDI Giuseppe, nasce il 13 marzo 1913 a Città di Castello – Frazione Ronti (Perugia). Soldato del 94° Reggimento di Fanteria, Divisione Messina. Viene fatto prigioniero dai tedeschi il 12 settembre 1943 a Ragusa (fronte croato), detenuto a Zenica (Bosnia Erzegovina) e poi internato in Germania come IMI (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Gli viene assegnato il numero di matricola 77651 e viene successivamente decentrato presso il Comando di lavoro n° 1811. Ammalatosi di pleurite, viene ricoverato presso il St. Joseph Hospital di Oberhausen. Muore a Oberhausen il 1° maggio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero parrocchiale St. Clemens di Oberhausen (Distretto Sterkrade). Registro dei decessi n° 541/1945. Nella seconda metà degli anni ’50, su disposizione del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, viene fatto esumare e viene traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Hauptfriedhof Öjendorf) e sepolto alla posizione tombale: riquadro 3,  fila Z , tomba 33.

Fonti: Ministero della Difesa, Archivio di Stato di Bolzano (Venturini Antonio – commilitone superstite), Albo IMI Caduti, Archivi di Arolsen, Pierino Monaldi (figlio).


Tratto da ttv.it

Una storia di vita e memoria. Abbiamo incontrato Pierino Monaldi, orfano di guerra, figlio di Giuseppe Monaldi del quale in questi anni ha cercato di ricostruire la drammatica vicenda. Pierino non ha mai conosciuto il padre Giuseppe, internato in un lager di lavoro in Germania dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Giuseppe morì in terra tedesca il 1° maggio del 1945 quando il figlio aveva solo un anno. Nonostante una figura materna amorevole e determinata, le condizioni di povertà del Dopoguerra hanno costretto Pierino a vivere in un collegio-orfanotrofio (a Preggio, Umbertide) per poi dedicarsi al lavoro e infine allo studio. Dopo anni di attesa, solo nel 1997, Pierino insieme al fratello e alla sorella, ha fatto visita alla tomba del padre, sepolto nel Cimitero Militare d’Onore Italiano di Ojendorf (Amburgo, Germania) con altri 5849 Caduti italiani.

In segno di rispetto verso la memoria di Giuseppe e degli altri connazionali sepolti ad Amburgo, la famiglia Monaldi ha deciso di non trasferire in Italia il corpo del padre.

Questo è il suo racconto.

Pierino Monaldi è nato a Città di Castello il 17 maggio 1944, vive nella frazione San Secondo. E’ presidente della Sezione di Città di Castello dell’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra. In occasione del 60° Anniversario della Liberazione di Città di Castello e della fucilazione di Venanzio Gabriotti, Pierino Monaldi ha curato la redazione del libro “Il sangue versato. Caduti miliari e civili dell’Alta Valle del Tevere nella Seconda guerra mondiale”.

Storia di mio padre – L’intervista

12 febbraio 1944 – Il naufragio dell’Oria

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La tomba dimenticata di 4200 soldati italiani

Pochi sanno del naufragio del piroscafo norvegese Oria e degli oltre 4000 militari italiani che vi hanno perso la vita.
La nave di 2000 tonnellate, varata nel 1920, requisita dai tedeschi, salpò l’11 febbraio 1944 da Rodi alle 17,40 per il Pireo. A bordo più di 4000 prigionieri italiani che si erano rifiutati di aderire al nazismo o alla RSI dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, 90 tedeschi di guardia o di passaggio e l’equipaggio norvegese.

L’indomani, 12 febbraio, colto da una tempesta, il piroscafo affondò presso Capo Sounion, a 25 miglia dalla destinazione finale, dopo essersi incagliato nei bassi fondali prospicienti l’isola di Patroklos (in Italia erroneamente nota col nome di isola di Goidano).

I soccorsi, ostacolati dalle pessime condizioni meteo, consentirono di salvare solo 37 italiani, 6 tedeschi, un greco, 5 uomini dell’equipaggio, incluso il comandante Bearne Rasmussen e il primo ufficiale di macchina.

L’Oria era stipata all’inverosimile, aveva anche un carico di bidoni di olio minerale e gomme da camion oltre ai nostri soldati che dovevano essere trasferiti come forza lavoro nei lager del Terzo Reich.

Su quella carretta del mare, che all’inizio della guerra faceva rotta col Nord Africa, gli italiani in divisa che dissero no a Hitler e Mussolini vennero trattati peggio degli ignavi danteschi nella palude dello Stige: non erano prigionieri di guerra, di conseguenza senza i benefici della Convenzione di Ginevra e dell’assistenza della Croce Rossa. Allo stesso tempo, poi, il loro sacrificio fu ignorato per decenni anche in patria.

Nel 1955 il relitto fu smembrato dai palombari greci per recuperare il ferro, mentre i cadaveri di circa 250 naufraghi, trascinati sulla costa dal fortunale e sepolti in fosse comuni, furono traslati, in seguito, nei piccoli cimiteri dei paesi della costa pugliese e, successivamente, nel Sacrario dei caduti d’Oltremare di Bari. I resti di tutti gli altri sono ancora là sotto.

La tragedia si consumò in pochi minuti ed è stata ignorata per decenni. Eppure si sapeva per filo e per segno come fossero andate le cose. Ci sono le testimonianze dei sopravvissuti, come quella del sergente di artiglieria Giuseppe Guarisco, che il 27 ottobre 1946 ha redatto di proprio pugno per la Direzione generale del ministero un resoconto lucido del naufragio:

Dopo l’urto della nave contro lo scoglio” scrive Guarisco, “venni gettato per terra e quando potei rialzarmi un’ondata fortissima mi spinse in un localetto situato a prua della nave, sullo stesso piano della coperta, la cui porta si chiuse. In detto locale c’era ancora la luce accesa e vidi che vi erano altri sei militari. Dopo poco la luce si spense e l’acqua iniziò ad entrare con maggior violenza. Salimmo in una specie di armadio per restare all’asciutto, di tanto in tanto mettevo un piede in basso per vedere il livello dell’acqua. Passammo la notte pregando col terrore che tutto si inabissasse in fondo al mare.
All’indomani, nel silenzio spettrale della tragedia, i sette riuscirono a smontare il vetro dell’oblò, ma non ad uscire da quell’anfratto, perché il buco era troppo stretto.

Le ore passavano ma nessuno veniva in nostro soccorso (…). Uno di noi, sfruttando il momento che la porta rimaneva aperta, si gettò oltre essa per trovare qualche via d’uscita e dopo un’attesa che ci parve eterna lo vedemmo chiamarci al di sopra del finestrino. Ci disse allora che era passato attraverso uno squarcio appena sott’acqua. Un altro compagno, pur essendo stato da me dissuaso, volle tentare l’uscita ma non lo rivedemmo più.
I naufraghi rimasero due giorni e mezzo rinchiusi là dentro prima dell’arrivo dei soccorsi dal Pireo.

Quello che era riuscito ad uscire ci disse che dove eravamo noi, all’estremità della prua, era l’unica parte della nave rimasta fuori dall’acqua e che intorno non si vedeva nessuno all’infuori degli aerei che continuavano a incrociarsi nel cielo e ai quali faceva segnali. Poco dopo si accostò una barca con due marinai; essi dissero che erano italiani, dell’equipaggio di un rimorchiatore requisito dai tedeschi. Ci dissero di stare calmi che presto ci avrebbero liberati. Ma sopraggiunse l’oscurità e dovemmo passare un’altra nottata più tremenda forse della prima.

Articolo di Lorenzo Sani – Il Resto del Carlino


Su segnalazione dell’amica Renza Martini, aggiungo alla lista degli imbarcati e naufraghi del piroscafo Oria il nominativo non menzionato di SACCUCCI Antonio, nato a Piglio (Frosinone) il 7 gennaio 1919.


Lista degli imbarcati

Alle volte, è questione di buonsenso

Alessano, mette al cimitero manifesto in memoria del padre morto nel lager, il Comune lo rimuove

Ricevo e pubblico la lettera dell’amico Elio Imperato, reputando personalmente l’operato del primo cittadino di Alesanno (probabilmente) legalmente “ineccepibile” ma totalmente inadeguato, in quanto non esiste alcun regolamento cimiteriali che regola appunto l’apposizione di lettere e ornamenti vari purché secondo il buon senso non offendono nessuno e non invadono i loculi altrui.

Un forte abbraccio ad Antonia


Sono Elio Imperato genero di Antonia ALEMANNO figlia dellI.M.I. Donato ALEMANNO che in occasione della Giornata della Memoria per ricordare la tragedia che lo ha colpito e insieme a lui la sua famiglia ha voluto dedicargli un pensiero sotto forma di lettera concretizzata in un cartellone esposto accanto alla tomba situata in un spazio dedicato ai caduti all’entrata principale del cimitero di Alessano dove per altro riposa uno dei vescovi inneggianti la Pace Don Tonino Bello già Presidente di Pax Crhisti e fin qui tutto bene. Il 29 gennaio due giorni dopo mia suocera é stata chiamata dal custode che gli riferiva che il cartello andava rimosso su decisione del Sindaco di Alessano in quanto mancante di autorizzazione da parte sua o degli uffici preposti e che sarebbe bastato riferire a lui o agli uffici e non ci sarebbero stati problemi e di richiamarlo, lunedì 30 dopo aver riferito al custode che la lettera non andava rimossa e di non toccare il cartellone e di riferire al Sindaco che se c’erano dei problemi doveva essere lui a chiamarla visto che lui aveva dato l’ordine di rimuoverlo, mia suocera si è recata al cimitero e la sua povera lettera stava buttata per terra capovolta, al ché ha rimesso il cartellone accanto alla tomba dell’amato papà e andata via. Circa un paio di ore dopo é stata richiamata da parte del custode che aveva il vigile accanto e gli veniva comunicato la definitiva rimozione della sua lettera rinchiudendo il cartellone nella stanza del custode, adducendo sia motivi di autorizzazione ma anche di problemi sul contenuto in quanto venivano menzionati mussolini, hitler, fascisti e nazisti. A quel punto indignata ha fatto affiggere la sua lettera di ricordo in tutto il paese, ha portato a conoscenza della stampa GdM, Corriere del Mezzogiorno e Repubblica Bari tale meschinità ripeto perpetrata dal primo cittadino di Alessano, interessato l’Anpi provinciale e Nazionale che si stanno interessando del caso, interessato l’opposizione consigliare che prontamente ha fatto una nota per richiedere chiarimenti al Sindaco, il tutto compare sui social in particolare FB scatenando l’indignazione di moltissimi cittadini, dove il Sindaco in queste ore ha risposto di fatto con due post uno dove dice basta la legge é uguale per tutti il manifesto era abusivo e andava rimosso ( anche se a casa della figlia ad oggi non é arrivato alcun provvedimento sanzionatorio “MULTA” con relativo articolo di legge violato) e un’altro molti grave dove mette una foto dove é raffigurata la scritta con il suo nome uguale mafia a cui segue un suo commento a difesa della sua onorabilità rivolgendosi ancora una volta ai cittadini che lo stanno inondano di like e msg di solidarietà, anche mia suocera è solidale quando un istituzione viene attaccata paragonandola alla mafia, ma il fatto è, che è la terza volta che compaiono scritte nel paese di tal genere, a lei sembra sinceramente che ci sia in atto la volontà di oscurare l’immensa boiata commessa ossia di aver ancora una volta ammazzato il proprio padre con la rimozione della lettera dove voleva ricordare in silenzio accanto la tomba la tragedia del padre. Questi i fatti e la situazione nella quale mai mia suocera si sarebbe voluta trovare, visto che questo Sindaco nel 2011 ancora una volta la mise alla berlina in pubblica piazza e poi anche allora scoppiò il caso sui giornali sulla copertura delle spese per il rientro dei resti mortali dell’I.M.I. Donato ALEMANNO che il Sindaco aveva promesso di sostenere, spese che in realtà sostenne la famiglia. […]
Giungano a tutti voi i saluti di Tetta ALEMANNO e di tutta la sua famiglia.

Elio Imperato


Per le vicende accadute a Donato Alemanno si veda

Storie – Donato Alemanno


Articoli relativi alla rimozione

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

CORRIERE DELLA SERA – CORRIERE DEL MEZZOGIORNO


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Articolo pubblicato sulla gazzetta del Mezzogiorno

Rocco De Rosa è tornato a casa

Roma, 10 Gennaio 2023

Gent.mo Sig. Zamboni,
sono Caterina Lancellotti nipote del Caporal Maggior De Rosa Rocco Michele inserito nel suo libro “Dimenticati Di Stato” a pagina 305.
Le spoglie dello zio, come già ha saputo, sono state rimpatriate con tutti gli onori militari e religiosi al suo paese il 10 Novembre 2022. Noi nipoti e pronipoti siamo riusciti così a portare le spoglie dello zio a Oppido Lucano (PZ).
Già nel mese di luglio 2013 io e mio marito Giuseppe La Fauce siamo stati in Germania prima a Groβweismannsdorf dove lo zio venne inumato in prima istanza nel cimitero
comunale e poi a Francoforte sul Meno nel Cimitero Italiano d’onore dove fu traslato.
Vedere la tomba dello zio e deporre i primi fiori fu un’emozione indescrivibile. E ancora più grande fu l’emozione nel guardare e pensare contemporaneamente ai 4999 giovani Italiani lì sepolti, morti per la nostra libertà.
Dopo settantasette anni di cui tre in guerra e
diciannove mesi di prigionia nei campi di internamenti tedeschi lo zio ha avuto il funerale al suo paese e ora riposa nella tomba di famiglia!
A Oppido Lucano di fronte al monumento del Milite Ignoto si è svolta la cerimonia alla presenza del Sindaco Dott. Mirco Evangelista, e di molti concittadini e vari
rappresentanti dell’esercito, dei carabinieri, della Marina Militare, della Croce Rossa, del Corpo delle Guardie Carcerarie, della partecipazione di alcuni alunni del
Comprensorio Scolastico Locale e della Banda Musicale che ha suonato il silenzio e l’inno di Mameli. A questo si è aggiunto un servizio fotografico e la presenza della Rai con un servizio della Tv sui notiziari della Basilicata del 9 e 10 Novembre 2022.
Attualmente con il Sig. Giuseppe De Felice siamo in contatto con la biblioteca del Comune di Oppido Lucano per creare un dossier con tutte le informazioni che
riguardano lo zio da inserire prossimamente in un fascicolo in biblioteca per il consulto.
Invio un opuscolo relativo alla vita dello zio con le foto stampate da mio marito e altri allegati tra cui una pagina di un centenario nato nel 1921 molto amico dello zio Rocco.
E’ una persona lucidissima e senza tanti problemi di salute; non ha potuto essere presente alla cerimonia perché influenzato.
Lei potrà farne uso di queste notizie quando scriverà altri argomenti inerenti ai nostri eroi.

Cordiali saluti.
Caterina Lancellotti
[…]
Giuseppe La Fauce
[…]


Articolo Giornale Gazzetta Basilicata
Articolo Giornale Gazzetta Basilicata


Testo di Caterina Lancellotti

Caterina Lancellotti – SENZA RITORNO


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Passaggio Di Consegna (1)


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Manifesto Di Affissione



Lettera Di Un Soldato Amico Di Rocco Michele De Rosa
Lettera di un soldato amico di Rocco Michele De Rosa


Ricordo Della Piastrina


Preghiera Del Soldato (1)

Tornano in Puglia i Resti di un altro soldato dato per disperso

aaaL’11 di novembre scorso (solo ora ne abbiamo avuto notizia) sono finalmente tornate nella sua terra natale le Spoglie mortali di un altro pugliese.
Si tratta di Oronzo De Gesuè. Figlio di Pantaleo, nasce a Lizzanello (Lecce) l’11 giugno del 1923 e risiede al numero quattro di Via Trento, a Lizzanello. Si arruola nella Guardia di Finanza appena diciottenne, dove acquisisce il grado di Brigadiere. Inviato sul fronte montenegrino, dopo l’8 settembre 1943 viene catturato dai tedeschi ed internato come I.M.I. nello Stalag VI C di Bathorn con il numero di matricola 96600. Successivamente è trasferito allo Stalag VI J di Fichtenhain e decentrato presso il Comando di lavoro n° 1231 di Essen. Ammalatosi, viene ricoverato presso l’Ospedale per prigionieri di guerra dello Stalag VI J (Gerresheim-Düsseldorf), dove purtroppo morirà il 19 novembre 1944. Viene sepolto nel Cimitero d’onore di Düsseldorf alla posizione tombale F.III-C, tomba n° 648. Sarà poi esumato e traslato, su disposizione del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra (Ministero della Difesa), nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Francoforte sul Meno (Cimitero Westhausen) ed inumato al riquadro L, fila 5, tomba 30. Il Ministero della Difesa non diede mai notizia della traslazione e così i parenti non vennero mai a sapere dov’era stato inumato il loro caro. Anche Oronzo, come migliaia di suoi commilitoni, venne ritenuto dai famigliari uno dei tantissimi dispersi per cause di guerra.
Solo grazie alla Rete è stato possibile risalire al luogo di sepoltura e a farne rimpatriare le Spoglie.
Lo scorso 11 novembre, i Resti mortali del finanziere sono giunte a Lizzanello e portate presso il municipio dov’era stata allestita la camera ardente. Dopo la cerimonia funebre nella Chiesa “Maria Santissima Addolorata”, i Resti sono stati tumulati nel cimitero locale.

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Certificato di morte stilato nel marzo del 1950 (fonte Archivi di Arolsen)

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La tomba di Oronzo nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Francoforte sul Meno

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Rimpatriate le Spoglie di Ottorino Munerato

ottorino muneratoDa bambino, a casa dei nonni, guardavo sempre questa foto in un quadro appeso al muro: era lo zio che tutti chiamavano Angelo, anche se il suo vero nome era Ottorino.

Primo di nove tra fratelli e sorelle di mio padre, era partito per la guerra a soli 19 anni e non era più tornato…
Il suo viso buono sembrava parlarmi, mi era familiare anche se di lui conoscevo solo queste scarne notizie. Così, col passare del tempo, divenuto adulto, mi è venuta l’idea di cercarlo.

Il web è stato uno strumento potente: inserendo i suoi dati, ho scoperto che era morto nel febbraio 1944 (quando non aveva ancora 21 anni!) ed era stato sepolto nel Cimitero Militare Italiano d’Onore ad Amburgo. Ho proseguito, allora, la mia ricerca nella speranza di riportare in patria i suoi resti: la speranza è diventata certezza e il 14 settembre 2022 il Ministero della Difesa ha comunicato ai miei parenti e a me l’accoglimento della nostra domanda.

Il 27 ottobre 2022, presso la Caserma Minghetti di Bologna, si è svolta una breve, ma toccante Cerimonia: la piccola cassa, ricoperta dal Tricolore, è stata benedetta dal Cappellano militare, don Sergio, ed ha ricevuto gli onori militari del Comandante che l’ha affidata a noi familiari per una degna sepoltura. Crediamo sia cosa giusta l’aver riportato in Patria i resti dello zio Ottorino anche se la guerra, sempre ingiusta, gli ha rubato la vita in così giovane età.

Angelo Munerato


Muneraro Ottorino, figlio di Benedetto, nasce il 10 settembre 1923 a Lusia (Rovigo). Contadino, risiede a Villanova del Ghebbo (Rovigo). Soldato del 72° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco albanese dopo l’8 settembre 1943 ed internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Muore per malattia presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Fallingbostel e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero dello stalag alla tomba n° 271 (certificato di morte n° 111/1944). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila N, tomba 21.

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Certificato di morte stilato nel 1950 (fonte Arolsen)

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Bologna, 27 ottobre 2022

Torna da Francoforte anche il Caporal Maggiore Rocco De Rosa

Giovedì 10 novembre 2022 sono finalmente tornate in Patria le Spoglie del Caporal Maggiore Rocco Michele De Rosa.

I famigliari avevano avuto notizie sul luogo di sepoltura del loro congiunto grazie alle ricerche di Dimenticati di Stato già qualche anno fa e il nome di Rocco era tra quelli inseriti nella pubblicazione della prima edizione (2016) del libro “Dimenticati di Stato – Memoria condivisa”.

rocco de rosaRocco Michele De Rosa, figlio di fu Antonio, era nato il 9 ottobre 1919 a Oppido Lucano (Potenza) e di mestiere era contadino. Caporal Maggiore del 157° Reggimento di Artiglieria, era stato fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’armistizio e internato in Germania come Internato Militare Italiano nello Stalag IV G di Oschatz. Il 21 settembre 1943 era stato mandato a lavorare nella Fabbrica Erla Maschinenwerk nel distretto di Heiterblick (Lipsia) ed impiegato nella costruzione di aerei da combattimento Messerschmitt Bf 109. Il 24 luglio 1944 era stato trasferito allo Stalag IV B di Mühlberg, dove gli era stato assegnato il numero di matricola 230252. Da quanto riportato nei documenti tedeschi, sembra che il 4 aprile 1945, mentre si trovava su una strada di campagna in località Großweismannsdorf (Circondario di Fürth – Baviera) assieme ad altri commilitoni, sia stato investito e che sia morto a causa delle ferite riportate. Era stato sepolto nel Cimitero di Großweismannsdorf alla tomba n° 10 e nella seconda metà degli anni ’50 esumato e traslato a cura del Ministero della Difesa nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen), alla posizione tombale: riquadro H, fila 4, tomba 16.

Ora le Spoglie di Rocco riposano finalmente nella sua amata terra.

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La tomba di Rocco De Rosa nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno
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Pagina del libro “Dimenticati di Stato – Memoria condivisa” dove compare il nome di Rocco De Rosa

RAI NEWS – TGR Basilicata – Le spoglie del Caporale De Rosa a Oppido Lucano

 

Rimpatri da Francoforte sul Meno

Come anticipato nell’articolo del 6 novembre, in questi giorni sono state rimpatriate le Spoglie di alcuni soldati della provincia di Alessandria dal Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo.

Oltre ai Resti mortali dei 5 soldati sepolti in questo cimitero d’onore, sono state rimpatriate le Spoglie di altri due militari alessandrini dal Cimitero militare italiano di Francoforte sul Meno.

In occasione del rientro collettivo, sabato 19 novembre 2022 sarà inaugurato il Famedio dedicato agli IMI, Internati Militari Italiani della seconda Guerra Mondiale, di origine monferrina (si veda l’articolo https://www.casalenews.it/attualita/sinaugura-il-famedio-degli-imi-internati-militari-italiani-originari-del-monferrato-46788.html).

Questi i nomi dei soldati rientrati da Francoforte sul Meno:

Chialone Francesco, figlio di Angelo, nasce il 15 maggio 1922 a Odalengo Grande (Alessandria). Contadino. Soldato del 2° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Cremona il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag CI C di Bathorn. Viene poi trasferito allo Stalag VI A di Hemer e decentrato presso il Comando di lavoro di Bochum. Muore a causa di un incidente a Bochum e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Bochum alla posizione tombale campo 28, fila F, tomba n°53. Registro sepolture n° 2593/49. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro P, fila 3, tomba 14.

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Tomba nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno

De Vecchi Flavio, figlio di Luigi, nasce il 12 novembre 1908 a Ticineto (Alessandria). Sergente Maggiore (1° Capo Squadra dell’11° Battaglione della Milizia Volontari per la Sicurezza Nazionale), viene fatto prigioniero dai tedeschi a Patrasso (Grecia) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII D di Trier (Treviri). Matricola 47491. Muore per malattia (tubercolosi renale) presso l’Infermeria di Trier il 5 settembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero comunale locale alla tomba K 1 / 171 il 7 settembre 1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro G, fila 2, tomba 22.

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Tomba nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno

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Rimpatriate le Spoglie di cinque alessandrini


Oggi, 6 novembre 2022 alle 14.00, sono partite per il Piemonte le Spoglie mortali di cinque soldati alessandrini che, dopo quasi 80 anni, torneranno nella loro amata terra accanto ai loro cari.


Un ringraziamento particolare all’amico Pierino Monaldi che ci ha fornito le foto.

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Questi i loro nomi.

Ferrando Mario, figlio di Primo e Monteverde (?), nasce il 22 novembre 1924 a Rosignano Monferraro. Contadino, risiede a Camagna Monferrato in Via Casale, 2. Soldato del 38° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Tortona (Alessandria) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI G di Bonn-Duisdorf. Viene poi trasferito allo Stalag VI C/Z di Fullen. Matricola 58746. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) presso l’Infermeria di Groß Fullen (Meppen) il 17 ottobre 1944. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Fullen alla posizione tombale campo B, fila 3, croce n° 149 (registro sepolture n° 86/49), viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila E, tomba 15.

Frascarolo Alessandro, figlio di Pasquale e Amisano (?), nasce il 12 febbraio 1920 a San Salvatore Monferrato (Alessandria). Celibe, di mestiere contadino, risiede nella frazione di Valdolenga. Caporal Maggiore del 363° Gruppo Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Tolone (Francia) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII A di Limburg. Matricola 54506. Viene poi trasferito allo Stalag VI A di Hemer. Muore in seguito ad un trauma cranico presso l’Infermeria di Gelsenkirchen Buer (Nord Reno Vestfalia) l’11 luglio 1944. Il 15 luglio 1944, viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Gelsenkirchen (registro sepolture n° 94/49). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila U, tomba 54.

Patrucco Giuseppe, figlio di Leone e Minazzi (?), nasce il 19 marzo 1923 a Occimiano (Alessandria). Celibe, di mestiere panettiere, risiede a Occimiano in Via Castello Cavalla. Soldato del 3° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Cattaro (fronte montenegrino) il 18 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 92943. Viene poi decentrato presso il Comando ni lavoro n° 1231/J di Essen. Muore per malattia (coma diabetico) presso l’Infermeria di Essen (Nord Reno Vestfalia) il 25 gennaio 1944 (registro sepolture n° 193/44) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero sud-ovest di Essen alla posizione tombale campo 25, tomba 196. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila T, tomba 30.

Peretti Giuseppe, nasce il 12 luglio 1923 a Mombello Monferrato (Alessandria). Contadino. Soldato del 3° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte croato il 16 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II B di Hammerstein. Matricola 53116. Viene poi trasferito allo Stalag VI J di Fichtenhain e allo Stalag VI F di Bocholt, per poi essere decentrato al Comando di lavoro n° 1328 di Gelsenkirchen. Muore per malattia presso l’Ospedale di Oberhausen (Nord Reno Vestfalia) il 27 aprile 1944. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Oberhausen-Lirich alla posizione tombale n° 52/44, viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila Z, tomba 48.

Zanasso Placido, figlio di Alfredo e Valentina Ullio, nasce il 24 maggio 1922 a Mombello Monferrato (Alessandria). Celibe, di mestiere contadino. Soldato del 3° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II B di Hammerstein. Matricola 55259. Viene poi decentrato presso il Comando di lavoro n° 1819 J dell’Organizzazione Todt. Muore per malattia a Oberhausen (Nord Reno Vestfalia) il 24 febbraio 1944. Il 27 febbraio 1944 viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Oberhausen-Lirich alla posizione tombale n° 52/21 – campo 58, tomba 4. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila Z, tomba 40.

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Francesco Fortunato Palumbo – Un altro salentino torna a casa


Il passato vive sempre, purché anche uno solo lo ricordi


Tutto è iniziato ben 11 anni fa, quando inviai alla “Gazzetta del Mezzogiorno” (uno dei più importanti quotidiani dell’Italia meridionale) gli elenchi dei Caduti pugliesi sepolti nei cimiteri militari italiani in Austria, Germania e Polonia, chiedendo che venissero pubblicati, dando così la possibilità ai parenti di questi sventurati di venir a sapere che i loro cari non erano dei “dispersi”.


Lettera alla Redazione della Gazzetta del Sud


L’articolo e gli elenchi vennero pubblicati e poi riportati nelle edizioni locali della Gazzetta del Mezzogiorno e da riviste o periodici di tutto il Salento.


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Articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 6 novembre 2011


Mesagne (Brindisi)

Egregio Signor Zamboni, tramite un periodico locale sono venuto a conoscenza della Sua ricerca in merito alla possibilità di rimpatrio delle salme dei deportati durante l’ultima guerra. Sono il nipote di uno di questi sfortunati ragazzi che hanno dedicato la vita alla Patria in cambio della quale, questa Patria ha solo dato un attestato cartaceo alle famiglie e una medaglia di bronzo.

Alla famiglia di mia madre (la sorella del disperso) resta solo questo, e un misero vitalizio di circa 50 euro al mese, né una spiegazione, né un dettaglio su quello che è successo e tantomeno una salma sulla quale piangere.[…]

Ho visitato il suo sito, non sono riuscito però a reperire materiale riguardo principalmente mio zio, ma anche riguardo agli altri tre soldati che sembrerebbe appartenessero al mio stesso comune di residenza.

Prima di informare mia madre di questa possibilità vorrei raccogliere tutte le informazioni possibili per dare a lei qualcosa di tangibile. Inoltre se, col suo prezioso aiuto potrò raccogliere materiale che interessi l’amministrazione comunale del mio paese, è mia intenzione coinvolgere le autorità per tributare magari tardivamente gli onori dovuti a chi ha sacrificato la propria vita per il bene comune.

Nell’attesa di sue notizie, nel ringraziarla per la disponibilità che potrà accordare alla presente, Le fornisco i dati relativi a mio zio e le allego una sua foto dell’epoca, chissà che magari possa aiutarmi anche a capire dove può essere stata scattata: PALUMBO FRANCESCO (FORTUNATO), nato a Mesagne (BR) il 17 maggio 1920 deceduto il 06 settembre 1944.

Cordiali saluti.    Angelo Mitrugno


Questi i dati e i documenti che rintracciai su Francesco:


Francesco-Fortunato-Palumbo-scaledPALUMBO Francesco Fortunato, figlio di Ciro e Margherita Facecchia, nasce il 17 maggio 1920 (nei documenti tedeschi per un probabile errore di trascrizione la data di nascita riportata è 5 maggio 1920) a Mesagne (Brindisi). Risiede a Mesagne in Via Luigi di Savoia, 14. Soldato del 226° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte greco-albanese e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel, dove gli viene assegnato il numero di matricola 168734. Ammalatosi di tubercolosi polmonare, viene ricoverato presso il Campo ospedale per prigionieri di guerra di Bergen (Reserve Lazarett Bergen – Circondario di Celle – Bassa Sassonia). Muore presso lo stesso ospedale il 6 settembre 1944 alle ore 8.05 e sepolto nel Cimitero di Bergen (Waldfriedhof Bergen) il 9 settembre 1944 alla posizione tombale croce n° 99 (Registro sepolture n° 11/1945). Nella seconda metà degli anni ’50 il Ministero della Difesa riesce a rintracciare le Spoglie, le fa esumare e traslare nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf) alla posizione tombale: riquadro 1, fila E, tomba 15.

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Notifica di morte del Campo ospedale di Bergen (fonte Arolsen Archives)

Grazie ad un’amica e collaboratrice tedesca (M. W.), riuscii a far avere alla famiglia anche la foto della lapide nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo


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Da quel momento, il nipote Angelo Mitrugno e tutti i famigliari, iniziarono una lunga campagna di sensibilizzazione per coninvolgere l’Amministrazione locale ad impegnarsi per riportare a casa le Spoglie del loro caro e dei Caduti mesagnesi.


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IL RIMPATRIO

Venerdì 21 ottobre 2022

Buongiorno signor Roberto.

Finalmente dopo tanti anni abbiamo completato l’iter per il rientro dei resti mortali di mio zio Francesco fortunato Palumbo. Come comunicatomi sia dal Consolato di Hannover che dal comando regione Puglia di Bari il 24 prossimo avverrà la esumazione Presso il cimitero di Amburgo e il 27 successivo avverrà la consegna dei resti alla famiglia presso il comando regione di Bari per il successivo trasferimento a Mesagne”.

Insieme al comune e alla sezione locale dell’associazione combattenti e reduci stiamo organizzando le celebrazioni per il 4 novembre che quest’anno avranno come protagonista i resti mortali di mio zio e la sua storia. A proposito di questo stiamo organizzando anche una mostra documentale che ripercorre la storia di questo caduto. Questi documenti resteranno a corredo poi del patrimonio dell’associazione. […]

La saluto cordialmente felice di aver portato a termine questa vicenda che ha origine dalle sue ricerche e classificazioni dei caduti. Senza queste notizie niente di tutto ciò si sarebbe mai potuto immaginare.

Un abbraccio – Angelo Mitrugno


Video di Antenna Sud – canale 14


A Bari, presso la Caserma Picca, cerimonia di consegna delle spoglie del soldato mesagnese Francesco Fortunato Palumbo


Video di “Qui Mesagne” – Immagini di Ivano Rolli


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Metello Mazzei torna a casa

Lunedì 24 ottobre 2022,

dal Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf), saranno esumate le Spoglie mortali di 9 soldati italiani che verranno portate ai Comandi Militari Regionali di Bologna, Padova, Bari, Firenze e Torino, per poi essere consegnate ai famigliari che le porteranno nella loro terra natia.

Tra i Caduti che verranno rimpatriati, anche il Brigadiere dei Carabinieri Reali Metello Mazzei.

Mazzei Metello, figlio di Pietro e Lilia Barni, era nato il 9 luglio 1920 a Montemurlo (Firenze – ora Prato). Celibe e di mestiere contadino, risiedeva a Montemurlo. Brigadiere dei Carabinieri Reali della Legione Genova, venne fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Tirana (fronte albanese) e internato come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI D di Dortmund, dove gli venne assegnato il numero di matricola 54273. Fu poi trasferito allo Stalag VI F di Bocholt e poi, il 21 febbraio 1944, decentrato presso il Comando di lavoro n° 722. Infine venne trasferito allo Stalag VI J/Z di Dorsten dove si ammalò di tubercolosi. Fu così ricoverato presso il Campo ospedale per prigionieri di guerra di Dorsten, dove morì il 3 marzo 1944. Inumato in prima sepoltura nel riquadro italiano del Cimitero comunale St. Pauli di Hervest (Dorsten), nella seconda metà degli anni ’50 il Ministero della Difesa riesce a rintracciarne le Spoglie, le fa esumare e traslare nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Verrà inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila W, tomba 45.


Martedì 19 dicembre 2017, ore 17:56

Buongiorno, perdoni il disturbo.

Mi chiamo Messineo Gianluca, sono Consigliere dei Carabinieri in congedo per la sezione di Montemurlo (Prato).
A seguito di alcune ricerche storiche nel mio territorio, mi sono imbattuto in un nominativo “Mazzei Metello” che risulta essere sepolto presso il cimitero di Amburgo.
Facendo un pò di ricerche ho individuato la pagina internet da lei gestita.Dall’elenco sul sito internet appaiono i seguenti dati:

Nr 3446 MAZZEI METELLO, nato il 9 LUGLIO 1920 a MONTEMURLO, deceduto in data 3 MARZO 1944

Le informazioni presso gli archivi comunali danno anche numero di tomba e fila. Saranno credibili?

Purtroppo i parenti sembrano ormai scomparsi tutti, ma nella volontà di ripristinare il ricordo di questo giovane Carabiniere, sono a chiederle cosa è possibile sapere, oltre a quanto scritto nel prezioso elenco?

La saluto cordialmente e attendo informazioni.

Gianluca Messineo


Martedì 19 dicembre 2017, ore 19:03

Caro Gianluca buonasera e… nessun disturbo!

Probabilmente negli archivi comunali avrai rintracciato la posizione tombale della prima sepoltura. Infatti, nella seconda metà degli anni ’50, tutti i nostri militari e civili sepolti in cimiteri secondari in Germania, Austria e Polonia vennero identificati, esumati e traslati dal Ministero della Difesa (Onorcaduti) in sei grandi cimiteri militari italiani (Amburgo, Berlino, Francoforte sul Meno in Germania, Mauthausen in Austria e Bielany/Varsavia in Polonia).

Ho controllato tra i miei documenti e questi sono i dati che sono riuscito a rintracciare sul Brigadiere dei Carabinieri in questione:
Mazzei Metello di Pietro, nato il 9 luglio 1920 a Montemurlo (Firenze – ora Prato). Brigadiere dei Carabinieri della 687a Sezione Carabinieri Reali Motorizzati. Fatto prigioniero dopo l’8 settembre 1943 ed internato in Germania nello Stalag VI D di Dortmund. Trasferito allo Stalag VI F di Münster. Trasferito allo Stalag VI J/Z di Dorsten. Morto per malattia presso l’Ospedale di Dorsten (Nord Reno Vestfalia) il 3 marzo 1944. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Dorstern (Cimitero Hervest). Esumato e traslato ad Amburgo / Hauptfriedhof Öjendorf / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 2 / fila W / tomba 45 (dove si trova tutt’ora).

Spero che questi dati possano esserti utili.

Un abbraccio e un augurio di un sereno Natale a te e a tutti gli uomini della Benemerita.

Roberto Zamboni


Martedì 19 dicembre 2017, ore 19:18

Buonasera e grazie della risposta…preziosissima!
Gli archivi comunali conservano la stessa posizione tombale, molto probabilmente qualche bravo operatore deve averli aggiornati.
Molto preziosi i dati relativi ai vari trasferimenti. Adesso non mi rimane che approfondire la storia della 687a sezione mobilitata.
Insieme all’Amministrazione comunale, vorremmo organizzare una piccola delegazione e poterlo onorare nel luogo di sepoltura.
Non so come ringraziarti! Informazioni utilissime.
Ringrazio e ricambio gli auguri, anche a nome dei miei colleghi della Benemerita.
A presto
Gianluca Messineo


La Nazione di Prato del 25 settembre 2022
La Nazione di Prato del 25 settembre 2022

 


Notifica di morte (fonte Arolsen Archives)
Notifica di morte (fonte Arolsen Archives)

 


Elenco sepolture Comitero di Dorsten
Elenco sepolture Comitero di Dorsten

 


Certificato di morte (fonte Arolsen Archives)
Certificato di morte (fonte Arolsen Archives)

Il brigadiere Metello Mazzei, dato per disperso, ritorna nella sua Montemurlo dopo 78 anni. Calamai:« Morì per i valori di libertà, giustizia e pace, fondamento della nostra democrazia»

Dato per disperso, il carabiniere Metello Mazzei torna a casa dopo 78 anni

Coo (Kos) – L’altra Resistenza

L’eccidio di Coo

La battaglia

L’eccidio di Coo, o eccidio di Kos, fu un crimine di guerra perpetrato dall’esercito tedesco al comando del generale Friedrich-Wilhelm Müller ai danni dell’esercito italiano nell’ottobre 1943 sull’isola di Coo, che a quel tempo era territorio italiano, essendo parte del Dodecaneso. Circa un centinaio di ufficiali italiani vennero fucilati come rappresaglia per la resistenza opposta all’invasione tedesca dell’isola (la cosiddetta battaglia di Coo, parte della campagna del Dodecaneso). Una documentazione sull’eccidio è stata ritrovata nel 1994 all’interno del cosiddetto armadio della vergogna.

L’eccidio

Tra il 4 e il 6 ottobre i 148 ufficiali italiani catturati (che facevano parte del 10º Reggimento fanteria “Regina”, comandato dal colonnello Felice Leggio) subirono un processo sommario sotto la direzione di Müller, a conclusione del quale si decise che tutti gli ufficiali che avevano partecipato alla battaglia del 3 e 4 ottobre sarebbero stati fucilati (tale criterio peraltro non fu applicato molto rigorosamente, per esempio tra i condannati vi fu anche il veterinario dell’esercito, che non aveva avuto alcun ruolo nella difesa dell’isola). Alla fine, dei 148 ufficiali, sette passarono con i tedeschi, 28 riuscirono a fuggire in Turchia, dieci furono ricoverati in ospedale per poi essere trasferiti prigionieri in Germania, mentre gli altri 103 furono fucilati dai militari della Wehrmacht a partire dalla sera del 4 ottobre fino al 7. Secondo un’altra fonte invece i fucilati sarebbero stati 96.

Il ritrovamento e il processo

Solo circa un anno e mezzo dopo, nel febbraio 1945, i corpi di 66 ufficiali vennero ritrovati in otto fosse comuni a Ciflicà, località nei pressi di Linopoti, grazie a un collaborazionista, il tenente Aiello. Il generale Müller, che nel frattempo era stato catturato, a causa di tale ritrovamento (e di ulteriori atrocità commesse a Creta pochi mesi prima di sbarcare a Coo) fu accusato di crimini di guerra da un tribunale militare greco. Condannato a morte, venne fucilato ad Atene nel maggio del 1947.

Le salme

Le 66 salme recuperate (di cui 62 identificate) furono traslate dapprima nel cimitero cattolico della città e, nel 1954, al Sacrario dei caduti d’oltremare di Bari. Nel 1958 il presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi concesse alle vittime e ai dispersi dell’eccidio la Croce al merito di guerra.

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Dopo il ritrovamento del 1945, restavano ancora oltre trenta salme da recuperare. Tuttavia, nonostante fosse noto il luogo in cui i corpi presumibilmente giacevano, non fu organizzata alcuna campagna di ricerca fino al 2015. Nel luglio di quell’anno un gruppo di una ventina ricercatori volontari greci e italiani sotto la guida del colonnello Pietro Giovanni Liuzzi ha identificato il luogo dove gli ufficiali furono fucilati e seppelliti, rinvenendo effetti personali e alcune ossa, identificate poi come umane e coeve alla data della strage dall’Università di Trieste. Tali resti umani sono stati inseriti all’interno di un’urna marmorea presso l’ossario del cimitero cattolico dell’isola di Coo.

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Il 31 luglio 2018, per la prima volta, a 75 anni dal tragico evento, i resti dei 103 ufficiali italiani hanno ricevuto gli onori militari, alla presenza di una rappresentanza della Nave Palinuro nonché delle autorità civili e militari dell’isola.

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(Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Eccidio_di_Coo)

Foto: Amedeo Longo

Sulla tomba di nonno Gelindo

491828B90637489FAF45D45C3595478527 giugno 2022

Buongiorno. Vorrei sapere cortesemente dove sono stati collocati i resti mortali di mio nonno Bertoni Gelindo soldato e fatto prigioniero e morto il 24.03.1944.
Ho programmato un viaggio ad agosto per venire a portare un fiore a mio nonno che non ho mai potuto conoscere.
La ringrazio anticipatamente

Cordiali saluti

Antonella Salaro


Cara Antonella,
questi sono i dati che ho archiviato su tuo nonno Gelindo:

Bertoni Gelindo, figlio di Marcellino e Rachilde Casco, nato il 18 ottobre 1911 a Campoformido (Udine). Contadino, coniugato con Adele Barbarotto, risiede a Littoria (ora Latina) in Borgo Piave n° 227. Camicia nera della 115a Legione Milizia Volontari per la Sicurezza Nazionale. Matricola del Distretto Militare di Trieste: 27556. Viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte albanese ed internato come IMI (Internato Militare Italiano) in Germania. Muore per malattia presso l’infermeria di Wolfenbüttel il 24 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero della stessa località alla posizione tombale riquadro IX, fila 2, tomba n° 48 (registro sepolture n° 44/1945). Nella seconda metà degli anni ’50 il Ministero della Difesa riesce a rintracciare le Spoglie e le fa esumare e traslare nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Hauptfriedhof Öjendorf) alla posizione tombale: riquadro 2, fila G, tomba 5.
Ti allego il certificato di morte stilato dai tedeschi il 15 gennaio 1945, un elenco di soldati italiani inumati in prima sepoltura in cimiteri comunali (tra questi tuo nonno) e alcune schede dell’Archivio Segreto Vaticano riferite al tuo parente.
[…]
Ci sentiamo. Un abbraccio.
Roberto Zamboni

Certificato di morte Bertoni
Certificato di morte di Bertoni Gelindo (fonte Archivi di Arolsen)

Sepolture di italiani
Elenco sepolture (fonte Archivi di Arolsen)


Buonasera
La ringrazio infinitamente per la sua veloce e gentile risposta ed inoltre molto esaustiva.
Ho chiesto a mia madre (che nemmeno lei ha mai visto suo padre: era troppo piccola, aveva solo sei mesi quando mia nonno l’ha vista per una sola volta essendo nata il 24.09.1941 e lui già era un militare).
Non potrò portare mia madre li perché benché stia in salute non se la sente di affrontare il viaggio.
Mia nonna, mia madre e i miei zii (sono tre fratelli) non sono mai venuti a visitare il Cimitero dove è sepolto mio nonno e riteniamo doveroso io e mia sorella farlo per loro e per noi.
[…]
Nuovamente la ringrazio per tutto, le auguro buon lavoro.
Ricambio l’abbraccio


5 settembre 2022

Buongiorno Sig. Roberto
Come le avevo anticipato io e mia sorella siamo venute in Germania ad Amburgo ed il giorno 30 agosto siamo andate a visitare il Sacrario militare italiano.
E’ stata una vera emozione, un colpo al cuore vedere la lapide con scritto il nome di mio nonno Gelindo Bertoni.
Poco importa se, come si legge dalle lettere ricevute da mia nonna, Adele Barbarotto in Bertoni, che i resti li inumati possono non essere quelli del nonno. Loro, i nostri ragazzi del ‘900 sono tutti li insieme nel loro ultimo viaggio.
Gli uomini, i ragazzi che hanno combattuto e sono morti “anche” per noi (in quella guerra e in tutte le guerre del mondo inutili ed atroci) meritano di essere ricordati e rispettati al di la di tutte le ideologie e posizioni politiche.
Loro sono morti per noi.

E’ stata un’esperienza che non ci aspettavamo in concreto e ci ha fatto pensare a nostra nonna rimasta vedova con tre figli troppo presto, che andava a fare la carità per sfamarli, a nostra madre Giuseppina Bertoni (che ogni tanto ci parla di quando era piccola e della fatica per procurarsi qualcosa da mangiare).
[…]
La ringrazio per tutta la sua cortesia e gentilezza, le auguro ogni bene.
Buon lavoro
Antonella Salaro


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Un fiore sulla tomba di Aldo

Dolo (Venezia), 15 maggio 2018

Buongiorno volevo ringraziarla dal profondo del mio cuore perché col suo meraviglioso contributo (l’elenco dei nomi) mio marito e i suoi fratelli sono riusciti a scoprire finalmente dove uno dei loro zii riposa. In tutti questi anni nessuno sapeva niente tranne che fosse partito per la seconda guerra mondiale a 19 anni e non fosse più tornato a casa. Dalle poche notizie tramandate a voce sembrava fosse morto in Germania, però non si sapeva né quando né come né tantomeno in quale luogo fosse stato sepolto. Ora grazie alla sua lista abbiamo scoperto dove si trova.

Grazie di cuore.

Ade Zago


Luglio 2022

Amburgo cimitero militare italiano. Un’emozione immensa visitare il posto dove riposi da quasi 80 anni…

Tomba ad Amburgo
Tomba nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo


FINOTTO ALDOFinotto Aldo, nasce il 3 maggio 1923 a Sant’Anna di Chioggia (Venezia). Contadino. Soldato del 9° Reggimento Bersaglieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Rovereto (Trento) e internato in Germania come IMI (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn, dove gli viene assegnato il numero di matricola 60329. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund (matricola 95257). Muore per malattia il 18 dicembre 1944 presso lo Stalag VI C/Z di Fullen (Meppen) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Gross Fullen (registro sepolture n° 219/51), alla posizione tombale fila 5 (Campo “C”), croce n° 267. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila H, tomba 11.


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Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo

I famigliari

CMI Amburgo

Scheda di registrazione allo Stalag VI C
Scheda di registrazione allo Stalag VI C (fonte Archivi di Arolsen)

Certificato di morte
Certificato di morte (fonte Archivi di Arolsen)

Comune di Meppen - Registro decessi
Comune di Meppen – Registro decessi (fonte Archivi di Arolsen) 

Posizioni tombali del Cimitero di Fullen (Meppen)
Posizioni tombali del Cimitero di Fullen (Meppen) – (fonte Archivi di Arolsen)

Medaglia d’Onore a Lorenzo Santoni

10 giugno 2022

Gentile signor Roberto Zamboni le avevo già scritto tempo fa per ringraziarla del lavoro svolto e per quanto stava facendo per ritrovare i nostri parenti caduti in guerra. Io stavo cercando mio zio Lorenzo Santoni e finalmente nel 2011 ho trovato le notizie relative al luogo di sepoltura. Le comunico che il 2 giugno festa della Repubblica mi hanno concesso la medaglia d’onore, lo abbiamo ricordato in una messa solenne e siamo andati con gli altri parenti a depositare dei fiori al monumento ai caduti. La ringrazio ancora per averci dato la possibilità di ricordare il nostro caro zio Lorenzo mai dimenticato.
L’unico rammarico è che mia nonna è morta senza saperlo.

La nipote Caterina Tugulu


santoni-lorenzo-nato-il-29-settembre-1921-a-castelsardo-sassariSantoni Lorenzo, figlio di Antonio, nasce il 29 settembre 1921 a Castelsardo (Sassari). Contadino, risiede a Castelsardo in Via Manganella, 4. Soldato del 59° Reggimento Artiglieria. Viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 ed internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI A di Altengrabow, dove gli viene assegnato il numero di matricola 119757. Muore per malattia (tubercolosi) a Lübars (Möckern) l’8 aprile 1944 presso l’infermeria di Altengrabow e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero ovest di Altengrabow (Möckern) alla tomba n° 15. Nella seconda metà degli anni ’50 le sue spoglie vengono individuate dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra (Ministero della Difesa) e fatte esumare e traslare nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Friedhof Zehlendorf). Inumate alla posizione tombale: riquadro 2, fila 14, numero 17, tomba 576.


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Consegna della Medaglia d’Onore alla Memoria di Lorenzo Santoni

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Scheda individuale di Lorenzo Santoni relativa allo Stalag XI A (documento gentilmente concesso per la pubblicazione da Arolsen Archives)
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Scheda individuale 2 (Arolsen Archives)
scheda individuale 3
Scheda individuale 3 (Arolsen Archives)
scheda individuale 4
Scheda individuale 4 (Arolsen Archives)
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Sepolture ad Altengrabow (Arolsen Archives)

Abbiamo dato un volto anche a Giuseppe Zulian

Grazie al nipote Claudio, abbiamo potuto ricostruire gli ultimi mesi di vita di Giuseppe Zulian (nonno di Claudio) e a dare un volto ad un altro di quei poveri ragazzi.


Giuseppe Zulian - CopiaZulian Giuseppe, nasce l’11 dicembre 1912 (in alcuni documenti è riportata erroneamente 12 dicembre 1912) a Teolo (Padova). Di mestiere contadino, sposa Agnese Busato il 6 settembre 1939. Nel 1940 nasce il primo figlio Silvano e nel 1942 nasce il secondo figlio Eugenio. Viene richiamato alle armi nel mese di dicembre del 1941, nel 151° Reggimento di Fanteria di San Giorgio di Nogaro (Udine). Viene poi trasferito nel mese di gennaio del 1942 a Belgrado e fatto prigioniero dalle truppe tedesche in Jugoslavia l’8 settembre del 1943.
Il 10 settembre del 1943 viene internato come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn (matricola 94978) e nello Stalag 326 (VI K) di Senne per poi essere impiegato presso il comando di lavoro n° 658 (Arbeitskommando 658 di Hemer – Westfalia), dov’ è costretto ai lavori forzati.
Viene ricoverato nel mese di luglio 1944 nell’ospedale dello Stalag VI A di Hemer per curare una grave forma di pleurite tubercolare. E’ in questo ospedale che si spegne il 10 agosto del 1944. Viene inumato in prima sepoltura nel Nuovo Cimitero d’Onore di di Stuckenbrock nel Distretto di Paderborn (Campo 1 – fossa 20 – in base a quanto comunicato alla famiglia dal sacerdote che gli ha impartito l’estrema unzione). Nella seconda metà degli anni ’50 i suoi resti vengono esumati e traslati ad Amburgo nel cimitero militare italiano d’onore di Ojendorf, dove tuttora riposa alla posizione tombale riquadro 5, fila T, tomba 15.


 
lettera parroco
Lettera al parroco che comunica la morte di Giuseppe

 


Comunicazione info alla famiglia dal vaticano
Informazioni del Vaticano sul Caduto (documento dell’Ufficio Informazioni Vaticano per i Prigionieri di Guerra)

 


Comunicazione decesso
Comunicazione del decesso di Zulian Giuseppe (documento fornito da Arolsen Archives)

 


sepolture
Elenco sepolture nel Cimitero di Stuckenbrock (documento fornito da Arolsen Archives)

 


certificato di morte
Certificato di morte di Zulian (documento fornito da Arolsen Archives)

 


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Tomba nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo

 

“Caduti senza croce”. Giuseppe Lanza

In tutte le guerre ci sono genitori che perdono figli e figli che perdono padri, ma la cosa che più tormenta è quella di non sapere che fine abbia fatto un figlio o un padre.

“Disperso”.

Al suono di questa parola il pensiero va subito ai Caduti in Russia, a quei poveri giovani inghiottiti dal ghiaccio e dalla neve durante la tragica ritirata.

Ma nel secondo conflitto mondiale ci furono dispersi, su altri fronti. Dalla guerra nei deserti del Nord Africa, alla Jugoslavia, all’Albania, fino alla Grecia. Dispersi in battaglia.

Nel dopoguerra, si aggiunsero a questo lungo stuolo di “Caduti senza croce” anche i dispersi in prigionia: internati militari e deportati civili dei quali si era persa ogni traccia.


Scheda preparata con la collaborazione del Professor Paparella del Liceo di Cerea.


lanza giuseppe
Lanza Giuseppe (foto Flavia De Paoli)

Lanza Giuseppe nato a Cerea il 23 luglio 1916, figlio di Ettore e di Ferrarini Maria, residenza Stradella Pila (Asparetto) coltivatore.

Siamo venuti in possesso, grazie alla nipote Flavia De Paoli, che ringraziamo, di alcune lettere scritte dal nostro soldato alla famiglia. Una di queste riveste, a nostro parere, una grande importanza storica. E’ inviata da Cefalonia il 1 settembre 1943 e nulla lascia presagire la bufera che solo pochissimi giorni dopo avrebbe travolto i nostri soldati [1].



Carissimi tutti di Famiglia

Ancora da ieri mi trovo già alla Vecchia Batt [eria] il viaggio ho pasato abbastanza bene e ancora mi trovo in ottima salute come al solito

come giunto qua mi sono interesato subito se cera posta cioè notizie vostre ma nessuna l’ettera ancora e arrivata io sperò di poter aver presto vostre notizie esendo 20 giorni che non so più niente – o chiesto qua per quelle famose carte per l’avicinamento qua non sanno dirmi niente perciò se volete fatelo pur presente al Raggioniere (parola incomprensibile)

qua e la solita vita, ora sono

in batteria e faccio come fanno tutti gli altri non ci sono tanti lavori da fare, e nonsi stare tanto male, non aver pensieri per lavenire che sappiamo aprendere le cose come che vengono qua non sie più al corente come prima quando ero acasa che si ascoltava il giornale radio, qua nonce neanche quello, ma tutti qui isperiamo che termini presto.

Spero che la stagione proceda bene e tutto posiate raccogliere senzache le pioggie vi interompono i vostri lavori. Come va con luva? Ditemi se ricevete dispesso posta da mè, e quanti giorni cimpiega.

Ancora come il solito tanti e tanti salutoni e speriamo in un presto arivederci. Ciao tutti

Vostro figlio e fratello Giuseppe Lanza

[(seconda pagina) con grafia capovolta rispetto al resto della lettera Lanza scrive una breve nota alla madre]: Cara Mammina le foto che miai mandato ancora prima della licenza leo viste ora. Ciao“.

La triste e complessa storia di questo nostro sfortunato concittadino, viene puntualmente ricostruita da un documento sottoscritto da sua madre e inviato il 29 agosto 1949, tramite il Comune di Cerea, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Commissione Interministeriale per gli atti di morte presso il Ministero della Difesa-Esercito R o m a:

” … chiamato alle armi il giorno 4 settembre 1939 dal Distretto Militare di Verona e dislocato sul fronte francese nel giugno 1940. Nel dicembre dello stesso anno venne dislocato sul fronte greco – albanese e, successivamente, nelle isole di Corfù e Cefalonia. Ha prestato servizio sempre presso il 33° Reggimento Artiglieria = 1° gruppo = 2^ batteria. In seguito ai noti avvenimenti dell’8 settembre 1943 ( a quell’epoca egli si trovava nell’isola di Cefalonia) venne deportato dai tedeschi a Pinsi (Germania) il 1° dicembre 1943, presso il campo prigionieri n° 84. Scrisse può o meno frequentemente (suo indirizzo internato n. 17228 Feldpost nr.03603) fino al 20 agosto 1944. Da allora non ebbi più alcuna notizia, finché nel maggio 1947 il reduce dalla Germania e Russia PREGNOLATO PALMIRO fu Giovanni, residente a Porto Tolle (Rovigo) Via Boccasette n. 44 venne fino a casa mia a comunicarmi che mio figlio era deceduto alle ore 23 circa del giorno 25 marzo 1945, in un fossato nei pressi di Danzica in seguito a ferita alla fronte causatagli da scheggia di proiettile. Mio figlio morì quasi istantaneamente e venne sepolto a cura del suddetto Sig. Pregnolato nel luogo stesso del decesso. La salma si trova a Danzica in Via “Langhe Fuher” senza numero”.

 

Il 19 ottobre 1950 (prot. n. I24337) la Presidenza del Consiglio dei Ministri a firma del Colonnello Mario Barbi Cinti, invia al Distretto Militare di Verona una comunicazione nella quale si riconosce la qualifica di partigiano combattente: << In armonia a quanto disposto alla Circolare 1526/O.p.a. del 20/11/47 del Ministero della Diesa – Esercito per la conferma dei riconoscimenti effettuati da questa Commissione si comunica che al sottonotato Partigiano è stata riconosciuta la qualifica segnata a margine:

G.8500/1151 = P. 30127

LANZA GIUSEPPE di Ettore cl. 1916

Domiciliato  Cerea (Verona)

DIVISIONE ACQUI = GRECIA

Partigiano 9.9.43 = 22.9.43

Prig. causa Partig. 22.9.43 = 25.3.45

Caduto in prigionia il 25.3.45 = DANZICA


[1] La strage di Cefalonia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, l’esercito italiano si dissolve e i reparti militari all’estero non sanno come agire. Il generale Antonio Gandin, che a Cefalonia comanda i 12.000 uomini della Divisione Acqui, riceve ordini contraddittori, mentre i tedeschi, con un ultimatum, intimano agli italiani di cedere le armi. Soli e senza rinforzi, Gandin e i suoi uomini respingono l’ultimatum e scelgono di resistere ad oltranza, malgrado la disparità delle forze in campo. La battaglia di Cefalonia dura una settimana, al termine della quale gli italiani sono costretti alla resa. I tedeschi giustiziano brutalmente migliaia di soldati e ufficiali, provocando la più sanguinosa strage di militari italiani della Seconda guerra mondiale. Dopo anni di tentativi per rendere giustizia alle vittime di Cefalonia, il primo e unico processo sulla strage si è concluso il 18 ottobre 2013, con la condanna all’ergastolo dell’allora caporale Alfred Stork.


Riportiamo di seguito anche l’atto di morte:

MUNICIPIO di CEREA

UFFICIO DELLO STATO CIVILE

ESTRATTO dal Registro ATTI DI MORTE Parte II  – Serie C

Lanza Giuseppe scheda

Il 31 gennaio 2011 dal Ministero della Difesa – Commissariato Generale Onoranze caduti in guerra, alla incessante richiesta dei famigliari per individuare il luogo della sepoltura del nostro soldato, risponde che: ” … negli anni 50′ una Delegazione di questo Ente, con la collaborazione della Croce Rossa Polacca, effettuò delle ricerche dell’art. Giuseppe Lanza, purtroppo, però, con esito negativo…“.

Il 23 febbraio 2012 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Segretario Generale – Dipartimento per i Coordinamento Amministrativo, il Presidente del Comitato Colonnello Pier Luigi Felli, invia alla sig.ra Flavia De Paoli, nipote di Lanza, una lettera nella quale si comunica che : ” l’istanza presentata dalla S.V. è stata accolta dal Comitato da me presieduto nella seduta del 10 gennaio 2012. E’ stato così disposto il conferimento a nome di Giuseppe Lanza della medaglia d’onore prevista dalla normativa in oggetto… “.

Gli IMI veronesi sepolti nei cimiteri militari italiani in Austria, Germania e Polonia


I soldati italiani internati nei territori del Terzo Reich dopo l’8 settembre 1943 furono in tutto 730.000 (710.000 classificati come Internati Militari Italiani e 20.000 come prigionieri di guerra). Di questi ne morirono oltre 40.000.

Ancora oggi non conosciamo il numero esatto dei veronesi che furono imprigionati come IMI.

Al momento abbiamo potuto stabilire solo che almeno 262 Internati Militari Italiani veronesi (1) persero la vita nei campi di prigionia tedeschi (Stalag / Oflag).

Ovviamente il numero degli IMI veronesi imprigionati nei campi del Terzo Reich (deceduti e superstiti) è enormemente più alto.

Grazie all’accessibilità a nuovi archivi, è stato possibile integrare i dati da noi archiviati sugli IMI veronesi.


(1) Si tratta dei veronesi che vennero inumati in prima sepoltura nei cimiteri degli stalag (o in cimiteri comunali) e successivamente esumati e traslati (su disposizione del Commissariato Generale per le Onoranze ai caduti in Guerra – Ministero della Difesa) nei Cimiteri militari italiani d’onore di Amburgo, Berlino, Francoforte sul Meno e Monaco di Baviera (Germania), Mauthausen (Austria) e Bielany-Varsavia (Polonia). Archivio Zamboni.


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Cimitero Militare Italiano di Monaco di Baviera


INTERNATI MILITARI ITALIANI


Alberti Fausto, figlio di Albino, nasce il 13 agosto 1909 a Parona di Valpolicella (frazione di Verona). Caporal Maggiore del 46° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Trento il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII D di Treviri. Matricola: 4828. Viene poi trasferito allo Stalag XII C di Wiebelsheim e infine allo Stalag XIII C di Hammelburg. Viene decentrato ed impiegato presso il Comando di lavoro di Schweinfurt. Muore a causa di un bombardament aereo a Schweinfurt il 24 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero comunale locale alla posizione tombale: 22 R 62. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro J, fila 8, tomba 13. Fonti: Archivio Zamboni, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen. Note: il padre risiedeva a Caselle di Isola della Scala.

Aldegheri Mario, nasce l’8 dicembre 1921 a Illasi (Verona). Soldato del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Bolzano il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 151311. Viene decentrato al Comando di lavoro n° 6068 di Peine. Muore per malattia (infezione polmonare bilaterale) a Peine (Bassa Sassonia) il 13 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Klein-Bülten/Peine (Bassa Sassonia). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila R, tomba 54. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Aldegheri Vittorio, figlio di fu Eugenio, nasce il 20 luglio 1911 a Colognola ai Colli (Verona). Risiede in Via Paolo Caliari, 28 – Borgo Venezia (Verona). Soldato dl 29° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Bologna il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 62408. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund e decentrato al Comando di lavoro di Wesuwe (Haren – Bassa Sassonia). Muore per malattia (tubercolosi polmonare) a Dortmund il 21 ottobre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro M, fila 6, tomba 8. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Altichieri Guido, figlio di Giuseppe, nasce il 28 marzo 1919 a Verona. Sergente de 56° Reggimento Artiglieria Casale, 1° Battaglione, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore a causa di un bombardamento aereo il 6 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Neumünster (Schleswig-Holstein). Certificato di morte n° 1212/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila M, tomba 23. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Ambrosi Enrico, nasce il 10 luglio 1912 a Peschiera del Garda (Verona). Coniugato con Lina Ambrosi, risiede a Peschiera del Garda. Soldato del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Durazzo (Albania) l’11 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 54948. Viene trasferito allo Stalag 326 di Senne, poi allo Stalag VI D di Dortmund ed infine rientra allo Stalag VI K (326) di Senne. Muore il 22 dicembre 1944 presso l’infermeria di Forelkrug Ueber Paderborn (Nord Reno-Vestfalia). Viene sepolto nel Cimitero di Stukenbrock (Cimitero d’onore per prigionieri di guerra est) e inumato alla posizione tombale: campo II, tomba 143. Certificato di morte n° 55/1950. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila T, tomba 26. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Ambrosi Ottavio, figlio di Angelo, nasce il 7 maggio 1917 a Ronco all’Adige (Verona). Soldato del 27° Settore e Sottosettore G.a.f. (Guardia alla frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte croato l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 82001. Viene poi trasferito allo Stalag VI J di Fichtenhain ed infine viene trasferito allo Stalag VI C/Z di Fullen. Muore per malattia presso l’Infermeria di Groß Fullen (Meppen) il 28 marzo 1944. Certificato di morte n° 18/1944. Inumato in prima sepoltura a Fullen, viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila R, tomba 46. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Amerio Giuseppe, nasce il 26 settembre 1895 a Verona. Sergente dell’8° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Udine il 12 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XX A di Toruń (voivodato di Cuiavia-Pomerania). Viene poi trasferito allo Stalag VIII A di Görlitz. Muore per malattia a Görlitz (in polacco Zgorzelec – voivodato della Bassa Slesia) il 28 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del campo in Seindenbergstraße. Certificato di morte n° 2229/1944. Posizione tombale: reparto 10, tomba 17. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Anderloni Bruno, figlio di Domenico e Sabaini (?), nasce il 21 settembre 1922 a Mezzane di Sotto (Verona). Contadino. Soldato del 55° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Ragusa (fronte croato) il 12 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI A di Hemer. Matricola: 95826. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund ed infine allo Stalag VI C di Bathorn. Muore per malattia presso l’Ospedale di Lünen (St. Marien Hospital / Lünen / Nord Reno-Vestfalia) il 24 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Evangelico di Lünen Sud alla posizione tombale: tomba n° 36. Certificato di morte n° 25/1945. Viene poi esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro N, fila 8, tomba 33. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: in alcuni documenti risulta come luogo di nascita Castagné (Verona).

Andreetto Umberto, nasce il 21 dicembre 1922 a Legnago (Verona). Contadino. Soldato del 317° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi in Grecia dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Ultima residenza nota: Mittenwald (Baviera). Muore per malattia (tifo) a Monaco di Baviera (Kölner Platz, 1) il 3 ottobre 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Nord di Monaco di Baviera (Nordfriedhof München) alla posizione tombale: tomba n° 150/2/4. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila 7, tomba 17. Note: in  Archivi di Arolsen il nome è registrato al contrario e storpiato: cognome Umberto e nome Andretto. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Antolini Silvio, nasce il 31 ottobre 1910 a Marano di Valpolicella (Verona). Caporal Maggiore dell’8° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi ad Atene (Grecia) il 15 settembre 1943 e internato in Polonia nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 25956. Viene poi trasferito allo Stalag VI B di Versen e infine allo Stalag XX A di Toruń (Polonia). Muore per malattia a Katowice (voivodato di Slesia) il 19 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Katowice. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Baietta Luigi, nasce il 1° settembre 1911 a Bardolino (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore a Berlino-Hoenschönhausen il 14 settembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero St. Pius e St. Hedwigs di Berlino alla posizione tombale: 20/11/1. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila 6, numero 6, tomba 96. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Baldo Narciso, nasce il 17 giugno 1914 a Badia Calavena (Verona). Celibe, di mestiere veterinario, risiede a Verona. Soldato dell’8° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania nello Stalag X A di Schleswig. Viene trasferiton al Comando di lavoro di Bahrenfelderstraße, 304. Muore a causa di un bombardamento aereo presso la ditta A. Twiesselmann di Amburgo-Altona il 22 ottobre 1944 e viene inumato in prima sepoltura ad Amburgo nel Cimitero Ohlsdorf il 31 ottobre 194, alla posizione tombale: campo 13, blocco 69, tomba n° 549. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila M, tomba 18. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano, Archivi di Arolsen.

Banali Lodovico, figlio di Guglielmo, nasce il 25 maggio 1916 a Castelcerino (frazione di Soave – Verona). Di mestiere panettiere, è coniugato con Menini Prassede. Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Vipiteno l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 9188. Viene poi trasferito allo Stalag VI A di Hemer. Muore per malattia (paralisi cardiaca) presso l’Ospedale per prigionieri di Guerra di Hemer/Hiserlon (Nord Reno-Vestfalia) l’8 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero di guerra franco/polacco il 10 marzo 1944. Posizione tombale: tomba n° 150. Certificato di morte n° 104/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro P, fila 7, tomba 18. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio di Stato di Bolzano, Archivio Segreto Vaticano.

Barbieri Italo, figlio di fu Angelo e Isolani Erminia, nasce il 14 agosto 1921 a Veronella (Verona). Di mestiere contadino, è celibe e risiede a Coriano Veronese (frazione di Albaredo d’Adige – Verona). Soldato del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Durazzo (fronte albanese) il 25 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 54270. Viene poi trasferito allo Stalag VI J/Z di Dorsten. Il 29 aprile 1944, viene trasferito al Comando di lavoro n° 181. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) presso l’Infermeria di Dorsten il 15 luglio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale St. Pauli di Hervest (Dorsten). Posizione tombale: tomba n° 46, fila 4. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila V, tomba 64. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Basioli Remo, figlio di Benvenuto, nasce il 17 marzo 1921 a Isola della Scala (Verona), viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI D di Dortmund. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 240 di Menden (Nord Reno-Vestfalia). Muore per malattia (angina) a Menden il 4 luglio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero cattolico della stessa località. Certificato di morte n° 227/1948. Posizione tombale: settore 13°, fila 3, tomba n° 17. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 5, tomba 16. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: in Archivi di Arolsen il cognome riportato è Basilio.

Begnini Virgilio, nasce il 1° ottobre 1911 a San Michele Extra (Verona). Risiede a San Michele Extra in Via Bosco, 6. Soldato del 79° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II B di Hammerstein. Matricola: 49801. Viene poi trasferito allo Stalag VI C/Z di Fullen. Muore per malattia (tubercolosi) a Groß Fullen l’8 maggio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Groß Fullen. Posizione tombale: fila 10, campo E, tomba n° 654. Certificato di morte n° 90/1951. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila P, tomba 40. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano. Note: in Archivi di Arolsen il cognome riportato è anche Benigni.

Bellettato Emilio, figlio di Pietro e Tommaselli (?), nasce il 26 ottobre 1923 a Castagnaro (Verona). Celibe e di mestiere contadino. Aviere, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn il 27 giugno 1944. Matricola: 68807. Viene poi trasferito allo Stalag VI C/Z di Fullen. Il 6 marzo 1944, dal Lazzaretto di Dorsten viene ricoverato presso l’infermeria di Fullen. Muore per malattia (infiammazione renale e intestinale) presso la stessa infermeria il 5 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale locale l’8 aprile 1944, alla posizione tombale: campo 6, fila 18, tomba di sinistra. Certificato di morte n° 27/44. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila R, tomba 48. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: la famiglia (e presumibilmente anche lui) risiedeva a Castelnuovo Scrivia (Alessandria) o Tortona (Alessandria).

Bellinazzo Massimiliano, nasce il 12 marzo 1913 a Vigasio (Verona). Caporal Maggiore del 79° Reggimento di Fanteria. Muore il 7 marzo 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Detteln (Nord Reno-Vestfalia). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila Y, tomba 42. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Bellorio Angelo, nasce il 12 aprile 1916 a Sommacampagna (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B di Sandbostel. Matricola: 11651. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’infermeria dello stalag il 18 luglio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Sandbostel (Bassa Sassonia) il 20 luglio 1944. Certificato di morte n° 118/46. Posizione tombale: tomba n° 266. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila N, tomba 19. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Bellorio Maurizio, figlio di Giobatta o Giovanni Battista e Galeazzi Elvira, nasce il 23 marzo 1906 a Villafranca (Verona), in Via Rizza di Alpo, 13. Agricoltore, risiede a Nogarole Rocca (Verona). Soldato del 4° Centro Automobilisti, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Bolzano e internato in Austria come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XVII B di Gneixendorf. Matricola: 91041. Muore, ucciso mentre tentava la fuga, nelle vicinanze di Sankt Georgen am Ybbsfelde (Bassa Austria) il 12 agosto 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Waidhofen an der Ybbs il 15 agosto 1944, alla posizione tombale: campo H 24. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Mauthausen. Inumato alla posizione tombale: fila 2, croce 56, tomba 186. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio di Stato di Bolzano, Comune di Villafranca. Note: in Archivi di Arolsen il cognome riportato è Belloris.

Benali Zefferino o Zeffirino, figlio di Benvenuto e Valbusa (?), nasce il 9 dicembre 1918 a Sona (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina. Matricola militare: 5694. Viene fatto prigioniero dai tedeschi il 10 settembre 1943 a Merano e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B/Z di Bergen Belsen. Matricola: 152570. Viene poi decentrato presso il comando di lavoro n° 6002. Muore per malattia all’infermeria di Bergen Belsen il 9 gennaio 1945 (causa della morte: tubercolosi). Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Bergen Belsen alla posizione tombale: blocco I°, riga 3, tomba 141. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila H, tomba 11. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Berardo Bruno, figlio di Giuseppe, nasce l’8 marzo 1908 a Gazzo Veronese (Verona). Soldato del 18° Reggimento di Fanteria, 24° Battaglione, 1a Compagnia, viene fatto prigioniero dai tedeschi in Jugoslavia dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia nello Stalag VIII B di Teschen (in polacco Cieszyn – voivodato della Slesia). Matricola: 42842. Viene poi trasferito allo Stalag VIII A di Görlitz. Muore a Görlitz (in polacco Zgorzelec – voivodato della Bassa Slesia) il 27 marzo 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del campo in Seindenbergstraße. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Bergamasco Romeo Federico, figlio di Giuseppe (risulta anche Arturo), nasce il 9 novembre 1922 a Veronella / Contrada Oppi (Verona). Soldato del 46° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XIII D di Norimberga. Matricola: 2972. Muore per malattia (causa della morte: tubercolosi) il 10 dicembre 1944 presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Nurnberg-Langwasser (quartiere di Norimberga – Baviera). Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Sud di Norimberga alla posizione tombale: 83 qu 2. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro G, fila 7, tomba 20. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Bergamini Guido, nasce il 19 febbraio 1923 a Castelnuovo del Garda (Verona). Aviere del Reparto Servizi in Aeroporto. In Germania viene impiegato come minatore a Gladbeck-Zweckel. Muore il 7 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero cattolico di Lüdinghausen (Nord Reno-Vestfalia). Posizione tombale: parte nuova (destra), campo 9, tomba 36. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila X, tomba 15. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: in alcuni documenti in Arolsen risulta come data di nascita anche 2 febbraio 1923.

Bernardelli o Bernadelli Ermelindo, nasce il 5 aprile 1921 a Oppeano (Verona). Brigadiere dei Carabinieri. Muore il 23 luglio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Siegen-Fludersbach (Nord Reno-Vestfalia). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 4, tomba 16. Note: sulla tomba è riportato “soldato” e non Brigadiere dei Carabinieri. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Bernardello Armando, figlio di fu Gaetano e Zandonà Ermelinda, nasce il 25 ottobre 1915 a Villa Bartolomea (Verona). Soldato del 17° Reggimento di Fanteria, 3a Compagnia, Distaccamento Resia all’Adige (Bolzano), viene fatto prigioniero dai tedeschi l’8 settembre 1943 a Resia (frazione di Curon Venosta – Bolzano) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II D di Stargard. Matricola: 97349. Viene poi trasferito allo Stalag XII A di Altengrabow e decentrato al comando di lavoro n° 1521 di Mannheim. Successivamente trasferito allo Stalag VI C di Bathorn ed infine allo Stalag VI G di Bonn-Duisdorf. Impiegato nel comando di lavoro n° 204 di Bonn. Muore per malattia (meningite) a Duisdorf-Hardthöhe il 24 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero nuovo di Duisdorf. Certificato di morte n° 132/48. Posizione tombale: campo P, tomba 23. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila Y, tomba 46. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano, Archivio di Stato di Bolzano. Note: in alcuni documenti in Arolsen risulta come cognome Bernardella e Bernadello. In Archivio di Stato di Bolzano il cognome riportato è Berardello.

Bertaiola Severino, nasce il 25 settembre 1912 a Verona. Risiede a Verona (Santa Lucia) in Via Golosine, 70. Soldato dell’8° Reggimento Artiglieria Contraerea, viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein (ora Olsztynek – Polonia). Matricola: 26004. Il 7 giugno 1944 viene trasferito allo Stalag VIII B di di Teschen (in polacco Cieszyn). Muore a Nowy Bytom (quartiere di Ruda Slaska – voivodato della Slesia) il 26 gennaio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in trincea (ossario destro). Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Berti Angelo, nasce il 21 novembre 1912 a Pressana (Verona). Operaio. Soldato del 18° Reggimento di Fanteria. Muore presso l’Ospedale di Obersdorf il 10 maggio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Obersdorf (Baviera) alla posizione tombale: fila 1, tomba 40. Causa della morte: ferite da schegge alla coscia destra e amputazione della coscia sinistra. Viene sepolto nel Cimitero di Obertsdorf (Baviera). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila 15, tomba 14. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Bertolaso Ermenegildo, nasce il 21 dicembre 1923 a Povegliano Veronese (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini. Muore il 4 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Gelsenkirchen (quartiere di Buer / Nord Reno-Vestfalia). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila U, tomba 28. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Bertoldi Luigi, nasce il 7 dicembre 1922 a Lazise (Verona). Soldato del 1° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Cannes (Francia) il 9 settembre 1943, internato in Germania nello Stalag V C di Offenburg e impiegato presso il comando di lavoro 10200 di Kolmar Gambsheim, (Società Gaggenau). Matricola: 78105. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) all’ospedale per prigionieri di guerra di Rastatt il 9 agosto 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero comunale locale (cimitero vecchio). Posizione tombale: fila 6, tomba 11. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila 21, tomba 23. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Biasioli Aristide, figlio di Enrico o Emilio, nasce il 13 luglio 1910 a Montecchia di Crosara (Verona). Coniugato con Margherita (?), risiede in Via Cesari a Montecchia di Crosara. Soldato del 6° Reggimento Alpini, Battaglione Vestone, 53a Compagnia, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Trento il 9 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein il 17 settembre 1943. Matricola: 7411. Muore il 19 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Groß Fullen (Meppen). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila O, tomba 39. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano. Note: in alcuni documenti in Arolsen risulta come cognome Biosiolo.

Bissoli Genesio, nasce il 24 maggio 1916 a Legnago (Verona). Coniugato con Lidia Ciocchetta. Sergente del 28° Settore e Sottosettore G.a.f. (Guardia alla frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia (Pomerania Occidentale) come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II D di Stargard. Matricola: 98291. Viene poi trasferito allo Stalag VI C di Bathorn (Germania). Muore il 23 ottobre 1944 per malattia (tubercolosi pomonare) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Groß Fullen (Meppen). Posizione tombale: campo B, fila 4, croce 159. Certificato di morte n° 619/51. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila E, tomba 24. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Boldrini Rino, nasce il 23 gennaio 1922 a Minerbe (Verona). Soldato del 4° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 79404. Muore a Thuine (Bassa Sassonia) il 10 agosto 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero nuovo di Lingen. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila E, tomba 23. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Benesoli o Bonesoli Marino, nasce il 21 luglio 1920 a Povegliano Veronese (Verona). Soldato del 231° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte greco-albanese e internato in Germania. Muore ad Hameln (Bassa Sassonia) il 15 maggio (o giugno) 1945 (causa della morte: annegato nello stagno della Ohsener Lanstraße) e viene inumato in prima sepoltura il 18 maggio 1945 nel Cimitero cittadino Am Wehl di Hameln. Inumato come prigioniero di guerra. Posizione tombale: A n° 240. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila K, tomba 8. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio di Stato di Bolzano, Archivio Segreto Vaticano. Note: in alcuni documenti in Arolsen risulta come cognome Benesoli. Come data di nascita risulta anche 21 febbraio 1920. In Archivio di Stato di Bolzano risulta: “Annegato ad Hameln il 15 giugno 1945”.

Bonfadini Obizio Costanzo, figlio di Giuseppe e Eugenia De Bortoli, nasce il 27 ottobre 1922 a San Giovanni Lupatoto (Verona). Celibe e di mestiere contadino, risiede a San Giovanni Lupatoto in Vicolo Ospedale n° 4. Soldato del 2° Reggimento Artiglieri Alpina, 2a Compagnia Vicenza, Reclute Merano, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel il 21 settembre 1944. Matricola: 152466. Muore per malattia (debolezza cardiaca e circolatoria) presso l’infermeria di Fallingbostel l’11 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del leger (Cimitero Örbke). Certificato di morte n° 145/1944. Posizione tombale: tomba n° 246. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila H, tomba 21. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Bonfante o Bonfanti Vittorino, nasce l’8 giugno 1921 a Castagnaro (Verona). Risiede a Mirandola (Modena) in Via Sabbioni. Soldato del 2° Reggimento Piemonte Cavalleria. Muore il 13 maggio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Groß Fullen (Meppen) alla posizione tombale: campo E, fila 1, tomba n° 667. Certificato di morte n° 93/51. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila P, tomba 51. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Bonomi Mario, figlio di Andrea e Magagna (?), nasce il 16 ottobre 1909 a Soave (Verona). Contadino. Soldato del 2° Reggimento Artiglieri Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Muore per debolezza cardiaca presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Fallingbostel il 29 luglio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del campo (Cimitero Örbke). Certificato di morte n° 60/45. Posizione tombale: tomba n° 577. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila a, tomba 4. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano, Archivi di Arolsen. Note: in Archivio di Stato di Bolzano risulta: “deceduto il 29 luglio 1944”.

Bonomi Vittorio, figlio di Quirino, nasce il 6 gennaio 1921 a Pescantina (Verona). Soldato del 46° Reggimento Artiglieria. Muore a Norimberga il 18 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Sud di Norimberga. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro J, fila 4, tomba 28. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano, Archivi di Arolsen.

Bonomi Vivaldi Paolo, nasce il 7 luglio 1915 a Verona. Risiede a Mori (Trento). Soldato del 17° Reggimento di Fanteria. Muore a Groß Fullen il 20 febbraio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Groß Fullen (Meppen). Certificato di morte n° 64/51. Posizione tombale: campo E, fila 2, tomba 415. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila L, tomba 17. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Bordon Giuseppe, figlio di Antonio, nasce il 31 marzo 1922 a San Giovanni Ilarione (Verona). Soldato dell’11° Reggimento Alpini, Battaglione Bolzano, 12a Compagnia A. A. Internato in Germania. Matricola: 03523. Muore a Baumholder (Renania-Palatinato) il 12 marzo 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del lager di Aulenbach. Posizione tombale: tomba n° 11. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro A, fila 1, tomba 1. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Bosco Giovanni, nasce il 6 giugno 1909 a Legnago (Verona). Soldato del 18° Reggimento di Fanteria. Viene impiegato presso la Hardfabrik Imperial GMBH di Bünde (Nord Reno-Vestfalia). Muore a Bünde il 25 gennaio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Oberhausen (Nord Reno-Vestfalia). Certificato di morte n° 36/45. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila V, tomba 14. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Braga Giuseppe, di Celestino e De Bassi Maria, nasce il 6 marzo 1922 a Villafranca di Verona (Verona) in Via Alpo-Rizza, 8. Soldato di Artiglieria della 132° Divisione Corazzata, viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato nello Stalag XI B. Matricola: 151872. Muore per malattia (tubercolosi) il 20 dicembre 1944 presso l’Ospedale di Bergen Belsen (Bassa Sassonia). Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero russo di Bergen Belsen alla posizione tombale: blocco I, tomba n° 132 (croce n° 11). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila H, tomba 2. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Brentaro Felice, figlio di Ernesto, nasce il 14 maggio 1922 a Gazzo Veronese – frazione San Pietro in Valle (Verona). Celibe, di mestiere contadino, risiede a Sorgà, in Via Torre di Masino. Soldato del 6° Reggimento Alpini (risulta anche 331° Reggimento di Fanteria), viene fatto prigioniero dai tedeschi l’8 settembre 1943 e internato nello Stalag VI D di Dortmund. Matricola: 51501. Viene poi trasferito allo Stalag VI K (326) di Senne. Muore per malattia (pleurite) il 22 settembre 1944 presso l’infermeria di Forelkrug Ueber Paderborn (Nord Reno-Vestfalia). Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Stukenbrock (Nord Reno-Vestfalia). Inumato alla posizione tombale: campo III, tomba 68. Certificato di morte n° 73/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila U, tomba 17. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Brisighella Guido, figlio di Giuseppe, nasce il 5 marzo 1920 a Sanguinetto (Verona). Soldato del 4° Centro Automobilisti. Impiegato a Oberhausen. Muore a Philippsburg il 15 luglio 1945. Causa della morte: annegato nel Reno. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Philippsburg (Cimitero Oberhausen). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro H, fila 5, tomba 30. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio di Stato di Bolzano. Note: in Archivio di Stato di Bolzano risulta: “annegato nel luglio 1945”.

Brunetto Romano, figlio di Pietro e Valentini Maria, nasce il 26 agosto 1921 a Villafranca di Verona (Verona) in Via Nino Bixio. Soldato del 2° Settore e Sottosettore G.a.f. (Guardia alla frontiera), 2° Battaglione, Compagnia Comando. Posta Militare 110 (Yugoslavia), viene fatto prigioniero dai tedeschi (presumibilmente in Yugoslavia) dopo l’8 settembre 1943 e viene internato in Polonia. Muore a Toruń (voivodato di Cuiavia – Pomerania) il 14 agosto 1944. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Buro Gaetano, nasce il 3 gennaio 1907 a Verona. Soldato del 2° Reggimento Genio Pontieri. Muore il 5 febbraio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Dortmund (Cimitero di Gottesacker). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro L, fila 1, tomba 23. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Buzzi Romeo, nasce il 9 ottobre 1912 a Verona. Soldato del 260° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte croato dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania nello Stalag III A di Luckenwalde. Matricola: 120744. Viene poi trasferito allo Stalag III D di Berlino. Muore per malattia (infezione polmonare) a Berlino il 25 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz – Brandeburgo) l’8 aprile 1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila 16, numero 3, tomba 966. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Cacciatori Bruno, nasce il 6 gennaio 1914 a Ca’ di David (Verona). Risiede a Verona (quartiere Tombetta). Soldato del 4° Reggimento Genio e Chimici. Impiegato presso il lager di Laagberg (quartiere di Wolfsburg). Muore per incidente (frattura del cranio) presso l’Ospedale cittadino di Wolfsburg (Bassa Sassonia) il 21 giugno 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale alla posizione tombale: tomba n° 32. Certificato di morte n° 314/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila R, tomba 56. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio di Stato di Bolzano, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Cagnon Lino Vincenzo, figlio di Carlo, nasce il 28 novembre 1924 a Bevilacqua (Verona). Risiede a Boschi Sant’Anna (Verona). Soldato del 32° Reggimento di Artiglieria. Muore il 24 maggio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Garnison di Rendsburg (Schleswig-Holstein) il 18 maggio 1945 nella sezione cimiteriale n° VII (documenti della Parrocchia St. Martin di Rendsburg). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila O, tomba 49. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Caldana Enrico o Ricchetto, nasce il 29 dicembre 1921 a Castel d’Azzano (Verona). Soldato del 23° Settore e Sottosettore G.a.f. (Guardia alla frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi il 22 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VIII B di Weiden. Viene poi trasferito in Polonia allo Stalag XX A Thorn (in polacco Toruń) e infine allo Stalag VIII A di Görlitz (in polacco Zgorzelec). Muore per malattia a Görlitz (voivodato della Bassa Slesia) il 1° aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys alla posizione tombale: tomba n° 25, campo X. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Calearo Amedeo, nasce il 27 agosto 1922 a San Vito di Legnago (Verona). Soldato del 33° Reggimento di Artiglieria. Viene impiegato a Fürth (Media Franconia). Muore per malattia (tifo) il 9 luglio 1945 a Fürth e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare di Nurnberg-Langwasser (quartiere di Norimberga – Baviera) alla posizione tombale: D, 1, 16. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Posizione tombale: non riportata. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: in Archivi di Arolsen il cognome riportato in alcuni documenti e Calcaro.

Cappelletti Egidio, nasce il 5 settembre 1924 a Velo Veronese (Verona). Celibe e di mestiere contadino. Soldato del 25° Settore di copertura G.a.f. (Guardia alla frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Trieste e viene internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stala XX B di Marienburg (in polacco Malbork). Matricola: 58548. Si ammala e viene ricoverato il 23 novembre 1943. Muore per malattia (tifo addominale) presso l’infermeria (baracca epidemie) del campo di Danzica-Bischofsberg (voivodato di Pomerania) il 14 dicembre 1943 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Danzica alla posizione tombale: tomba n° 4340. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Caprara Angelo, nasce il 4 febbraio 1908 a Isola della Scala (Verona). Soldato del 547° Battaglione Costiero di Fanteria. Muore il 20 febbraio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Sud di Norimberga. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro B, fila 8, tomba 18. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Carli Edoardo Pietro, figlio di Pietro e Assunta Bellinato, nasce il 29 giugno 1922 a Legnago (Verona). Risiede a Porto di Legnago in Via Ugo Foscolo n° 3. Soldato del 158° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 27 settembre 1943 a Spalato (fronte croato) e viene internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C/Z. Viene poi trasferito allo Stalag VI C di Bathorn (matricola: 68964) e infine allo Stalag VI A di Hemer. Muore il 29 luglio 1944 per malattia (tubercolosi polmonare) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Fullen e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Groß Fullen (Meppen) alla posizione tombale: fila 4, tomba 58. Certificato di morte n° 4092/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila B, tomba 23. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Casanova Albino, nasce il 25 novembre 1924 a Colognola ai Colli (Verona). Risiede a San Vittore (frazione di Colognola ai Colli – Verona). Soldato del 18° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stala II B di Hammerstein. Muore il 4 gennaio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Groß Fullen (Meppen). Posizione tombale: campo D, fila 1, tomba n° 304. Certificato di morte n° 160/1951. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila J, tomba 9. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Casella Carlo, figlio di Ermenegildo e Sorio Alvira, nasce il 4 novembre 1923 a Villafranca di Verona (Verona) in Via Dossobuono, 54. Soldato del 291° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte croato e viene internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XX A di Toruń. Matricola: 50085. Muore per malattia a Jelenia Góra (voivodato della Bassa Slesia) l’11 agosto 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Jelenia Góra (in tedesco Hirschberg – Schmiedebergstraße, 44) alla posizione tombale: reparto 29, tomba n° 13. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato nella sepoltura in trincea (ossario destro). Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Castagnini Ottavio, figlio di Angelo e Andrioli Maria, nasce il 2 giugno 1912 a Belfiore (Verona). Contadino. Risiede a Belfiore in Via Argine. Soldato del 6° Reggimento Alpini (risulta anche 11° Reggimento Alpini, Battaglione Bolzano, Compagnia Comando, Divisione Pusteria). Matricola: militare 3243. Viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 in Grecia (come luogo dell’arresto risulta anche Palmanova – Udine) e internato in Germania nello Stalag X B di Sandbostel. Matricola: 193031. Viene decentrato presso il Comando di lavoro n° 6063 di Hallendorf (Baviera). Viene poi trasferito allo Stalag XI B di Fallingbostel. Muore per malattia (tubercolosi) a Bergen il 6 dicembre 1944. Viene sepolto nel Cimitero di Bergen Bergen (Bassa Sassonia). Inumato alla posizione tombale: blocco 1, riga III, tomba n° 120. Viene poi esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila F, tomba 24. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano, Gazzetta Ufficiale.

Castellani Lino, nasce il 3 giugno 1918 a San Gregorio (frazione di Veronella – Verona). Celibe. Soldato del 9° Battaglione G.a.f. (Guardia alla frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore presso l’ospedale civile per stranieri a Elverdissen (Nord Reno-Vestfalia) il 5 giugno 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Herford l’11 giugno 1945. Posizione tombale: B 670. Certificato di morte n° 126/1945. Viene poi esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila V, tomba 62. Note: nel certificato di morte in Archivi di Arolsen la data di nascita riportata è 20 agosto 1918. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Castiglioni Aldo, figlio di Anselmo, nasce il 25 ottobre 1919 a Bonavigo (Verona). Soldato del 231° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte greco-albanese e internato in Germania. Viene alloggiato a Dortmund presso il lager Dietrich Eckar-t-Schule di Aldinghofer Straße, 19. Muore nello stesso campo il 17 gennaio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Dortmund (Distretto urbano di Hörde – Cimitero centrale di Gottesacker). Posizione tombale: campo 12, tomba n° 128. Certificato di morte n° 65/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro L, fila 1, tomba 40. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Caurla Giuseppe, nasce il 31 luglio 1912 a Caprino Veronese (Verona). Caporal maggiore del 9° Reggimento Alpini. Viene alloggiato presso il lager di Berlino / Wartenberg. Muore a causa di un attacco aereo a Berlino/Hohenschönhausen il 14 settembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di St. Hedwig e St. Pius (Berlino) alla posizione tombale: tomba 20/11/19. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila 6, numero 16, tomba 106. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: nei documenti in Archivi Arolsen risulta come data di nascita 29 luglio 1912.

Cecchini Luigi, figlio di Agostino e Filomena Benedetti, nasce il 26 gennaio 1909 a Verona. Risiede a Tiolo (frazione di Grosio – Sondrio). Soldato del 33° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Merano e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II B di Hammerstein. Viene poi trasferito allo Stalag VI J/Z di Dorsten (matricola: 50982) e decentrato al Comando di lavoro n° 1231. Viene ricoverato presso l’ospedale di Dorsten (proveniente dal lazzaretto di Essen) il giorno 18 marzo 1944. Muore per malattia (infiammazione cardiaca) il 26 marzo 1944 all’Ospedale per prigionieri di guerra di Dorsten. Certificato di morte n° 288/1944. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila W, tomba 26. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano, Archivi di Arolsen.

Checchini Tullio, figlio di Gaetano, nasce il 14 aprile 1911 a San Massimo all’Adige (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato in Germania. Muore a Norimberga a causa di un bombardamento aereo (ferita da scheggia) il 2 gennaio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Sud di Norimberga. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro G, fila 7, tomba 16. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio di Stato di Bolzano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Chesini Mario, figlio di Angelo e Valeria Teresina Dalla (o Dalla Teresina), nasce il 17 marzo 1923 (come data di nascita risulta anche 12 marzo 1923) a Gargagnago (frazione di San’Ambrogio di Valpolicella – Verona). Contadino. Soldato del 228° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Parma il 9 settembre 1943 e internato nello Stalag VIII C di Sagan. Matricola: 80613. Viene poi trasferito allo Stalag VIII A di Görlitz e decentrato al Comando di lavoro di Hirschberg (in polacco Jelenia Góra). Muore per malattia a Görlitz (in polacco Zgorzelec – voivodato della Bassa Slesia) il 6 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys alla posizione tombale: n° 10/94. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Chiavenato Ruggero, figlio di Giovanni e Maria Sandrini, nasce il 30 settembre 1924 a Cerea (Verona). Soldato del 38° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato in Germania. Muore per infortuno (in un documento in Arolsen risulta fucilato) il 20 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Gladbeck-Mitte (Nord Reno-Vestfalia) alla posizione tombale: campo Fe, fila 3, tomba n° 5. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila R, tomba 50. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Archivio di Stato di Bolzano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: nei documenti in Archivio di Stato di Bolzano risulta: “morto il 20 marzo 1944 per malattia”.

Clementi Guerrino, nasce il 20 maggio 1915 a Bovolone (Verona). Soldato del 1° Reggimento Genio Pionieri. Muore a Brünen-Wesel (Nord Reno-Vestfalia) il 14 ottobre 1944 per un bombardamento aereo e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero evangelico di Duisburg-Beeck (Nord Reno-Vestfalia). Posizione tombale: campo VI. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila X, tomba 28. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano, Archivio Segreto Vaticano. Note: nei documenti in Archivio di Stato di Bolzano risulta “Morto a Dinsburg per bombardamento il 14 ottobre 1944”. Nei documenti in Archivio Segreto Vaticano risulta: “deceduto a Brünen-Wesel (Nord Reno-Vestfalia).

Comerlati Guerrino, nasce il 30 ottobre 1918 a Velo Veronese (Verona). Soldato dell’8° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato nello Stalag VI C di Bathorn. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) il 27 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Groß Fullen (Meppen) alla posizione tombale: fila 3, campo C, croce n° 218. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila G, tomba 7. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Corbellari Lino, figlio di Antonio e Maria Bellorio, nasce il 25 ottobre 1920 a Boscochiesanuova (Verona). Contadino. Coniugato con Antonia (?). Caporal Maggiore dell’11° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte francese il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II B di Hammerstein. Matricola: 51100. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Viene infine trasferito allo Stalag VI J/Z di Dorsten. Muore per malattia presso il lazzaretto per prigionieri di Guerra di Dorsten (Nord Reno-Vestfalia) il 25 luglio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale St. Pauli di Hervest (Dorsten) alla tomba n° 75. Certificato di morte n° 80/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila V, tomba 44. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Costanzi Gino Fortunato, figlio di Elinio e Dalle Pezze Teresa, nasce il 10 giugno 1922 a San Pietro in Cariano (Verona). Soldato del 58° Artiglieria. Muore il 15 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero ovest di Münster (Bassa Sassonia). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila X, tomba 63. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Cressotti Bortolo, figlio di fu Angelo, nasce il 21 luglio 1913 a Brenzone (Verona). Brigadiere dei Carabinieri. Muore a Gießen (Assia) il 27 agosto 1944. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro D, fila 5, tomba 29. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Creston Guido, nasce il 28 settembre 1915 a Pressana (Verona). Caporal Maggiore del 23° Reggimento di Fanteria. Muore a Vienna il 15 gennaio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Vienna (riquadro internazionale). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Mauthausen. Inumato alla posizione tombale: fila 4, croce 76, tomba 466. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

 

Da Villa Angelo, figlio di Probo, nasce il 9 settembre 1909 a Legnago (Verona). Soldato di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 4616. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Muore per malattia a Dortmund il 2 settembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale della stessa località. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro M, fila 5, tomba 4. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Dal Bosco Giuseppe Battista, nasce il 2 febbraio 1916 a Tregnago (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 10 settembre 1943 a Merano (Bolzano) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag III A di Luckenwalde. Matricola: 104913. Viene poi trasferito allo Stalag III D di Berlino e decentrato presso il Comando di lavoro n° 180. Muore a causa di un bombardamento aereo su Berlino Weißensee il 7 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz – Brandeburgo). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila 10, numero 22, tomba 846. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Dal Chiele Guido, figlio di Pietro e Zuffo (?), nasce il 30 dicembre 1909 a Minerbe (Verona). Contadino, risiede a San Pietro di Legnago, è coniugato e padre di due figli. Soldato del XXII° Battaglione Bersaglieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Sesana (fronte sloveno) il 9 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I A di Stablack. Matricola: 8770. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 6013 di Gorken. Muore per un incidente a Olsztyn (voivodato di Varma-Masuria) il 20 dicembre 1944. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano. Note: nei documenti in Archivio di Stato di Bolzano risulta “Daichielle (?), deceduto in Polonia il 21 dicembre 1944”.

Dal Corso Erminio, figlio di Antonio e Veronesi Anna, nasce il 10 dicembre 1921 a Lugo di Grezzana (Verona). Contadino. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, 19° Battaglione, Gruppo Vicenza, viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 152700. Viene poi ricoverato nel lazzaretto dello Stalag di Fallingbostel il 5 aprile 1944. Muore per malattia (tubercolosi) il 20 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del lager (Cimitero Örbke) alla tomba n° 411. Certificato di morte n° 311/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila L, tomba 38. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: Resti rimpatriati.

Dal Cortivo Mario, figlio di Giosuè, nasce il 15 dicembre 1919 a Montecchia di Crosara (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini, Battaglione Verona, 113a Compagnia. Muore a Oleśnica (voivodato della Bassa Slesia) il 24 agosto 1945. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano. Note: Resti rimpatriati.

Dal Forno Bruno, figlio di Alfonso, nasce il 2 maggio 1921 a Verona. Risiede a Verona in Via Salgari, 10. Sergente del III° Battaglione Genio, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag III A di Luckenwalde. Viene poi trasferito allo Stalag III D di Berlino. Muore per malattia a Neukölln (quartiere di Berlino) il 29 gennaio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund – Parte nuova (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz – Brandeburgo) alla posizione tombale: campo 1, fila 18, tomba n° 12. Certificato di morte n° 937/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila 1, numero 13, tomba 1060. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Danieli Ferruccio, figlio di Antonio, nasce il 5 ottobre 1921 a Verona. Soldato del 3° Reggimento Artiglieria Celere (nei documenti del Ministero della Difesa risulta Vice Brigadiere della Guardia di Finanza). Muore a Hemer (Nord Reno-Vestfalia) il 21 ottobre 1944. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Hemer/Hiserlon. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro P, fila 8, tomba 19. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

De Rossi Danilo, nasce il 12 settembre 1913 a Salizzole (Verona). Soldato del 27° Settore e Sottosettore (Guardia alla frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi a Fiume (fronte croato) e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I A di Stablack. Viene poi trasferito allo Stalag VIII A di Görlitz (in polacco Zgorzelec – voivodato della Bassa Slesia). Viene ricoverato presso l’Ospedale militare di Görlitz il 19 febbraio 1944, dove muore per malattia il 22 febbraio 1944. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys (cimitero dello stalag in Seindenbergstraße). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

De Santi o Desanti Silvano, nasce il 6 giugno 1915 a San Martino Buon Albergo (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Viene ricoverato presso l’Ospedale per i prigionieri di guerra di Fallingbostel e poi trasferito all’Ospedale di Bergen Belsen il 1° agosto 1944. Muore per malattia il 28 agosto 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero russo. Posizione tombale: tomba n° 104. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila E, tomba 11. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Dolci Gaetano, figlio di Giuseppe e Maria Ambrosi, nasce il 7 giugno 1920 a Castelnuovo del Garda (Verona). Celibe e di mestiere contadino, risiede a Cavalcaselle (frazione di Castelnuovo del Garda – Verona). Soldato del 53° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Trieste il 9 settembre 1943 e internato nello Stalag XX A di Toruń. Viene poi trasferito allo Stalag VIII C di Sagan (in polacco Żagań – voivodato di Zielona Góra). Viene infine trasferito allo Stalag VIII A di Görlitz. Muore per malattia presso il lazzaretto di Görlitz (in polacco – Zgorzelec voivodato della Bassa Slesia) il 15 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys (cimitero dello stalag in Seindenbergstraße). Posizione tombale: 3/130. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Donà Gino, figlio di Augusto, nasce il 30 ottobre 1922 a Castelnuovo del Garda (Verona). Aviere del Reparto Servizi in Aeroporto, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte albanese il 10 settembre 1943 e internato in Germania. Matricola: 17654. Muore a Limburg an der Lahn (Assia) il 12 aprile 1945 per malattia (appendicite perforata) e viene inumato in prima sepolture nel cimitero locale. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro D, fila 5, tomba 26. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano. Note: Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento riporta come luogo di morte Bützbach e di sepoltura Nieder-Weisel.

Donadello Silvio, nasce il 18 ottobre 1915 a Bonavigo (Verona). Celibe, di mestiere contadino, risiede a Bonavigo. Soldato del 18° Reggimento di Fanteria. Muore a causa di un bombardamento aereo a Gelsenkirchen (quartiere di Buer / Nord Reno-Vestfalia) il 4 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Gelsenkirchen alla posizione tombale: 116/1/14. Certificato di morte n° 980/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila V, tomba 62. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Donatoni Vittorio, figlio di Narciso, nasce il 12 dicembre 1914 a Sant’ambrogio di Valpolicella (Verona). Soldato del Quartier Generale, Divisione Murge, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte croato il 18 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B di Sandbostel. Matricola: 195691. Viene poi trasferito allo Stalag XI A di Altengrabow. Muore a Groß Lübars (Sassonia-Anhalt) il 4 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero italiano di Altengrabow (cimitero ovest) alla tomba n° 10. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila 14, numero 12, tomba 571. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano. Note: nei documenti in Archivio di Stato di Bolzano risulta “Donatori Vittorio – Verona S. Ambrogio Valpolice – Deceduto il 6 aprile 1944. Sepolto nel cimitero di Altengrabor, tomba 10”.

Emendini Angelo, figlio di Maria (?), nasce il 22 settembre 1913 a Bonavigo (Verona). Autista. Risiede a Roverchiara, in Via Minello, 49. Soldato dell’8a Compagnia Mitraglieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VIII A di Görlitz. Muore a Görlitz (in polacco Zgorzelec – voivodato della Bassa Slesia) il 23 marzo 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys (cimitero dello stalag in Seindenbergstraße). Posizione tombale: 2/99. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Erbogasto Marcello, nasce il 19 luglio 1921 a Grezzana (Verona). Soldato del 4° Reggimento Genio, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Bolzano e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 5396. Muore per malattia presso l’Ospedale di Pisz/Johannisburg (voivodato di Varmia-Masuria) il 16 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Johannisburg (cimitero est). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Facchinetti Giuseppe, nasce il 27 febbraio 1913 a Gazzo Veronese (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini. Muore per malattia a Berlino il 2 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz – Brandeburgo). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila B, tomba 10. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: ANRP riporta come data di morte 13 dicembre 1943.

Faccio Giuseppe, figlio di N. N. e Angela Faccio, nasce il 18 giugno 1923 a Verona. Risiede a Isola della Scala (Verona). Soldato del 291° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 10 settembre 1943 a Zara (fronte croato) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI D di Dortmund. Muore per malattia a Dortmund il 20 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Dortmund (cimitero ovest). Certificato di morte n° 844/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro M, fila 2, tomba 2. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Faccioli Angelo, figlio di Francesco e Cordioli Giuseppina, nasce il 25 marzo 1920 a Villafranca di Verona (Verona). Contadino. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Merano (Bolzano) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 15285. Viene poi decentrato presso il Comando di lavoro n° 6002 di Clausthal-Zellerfeld (Bassa Sassonia). Muore per malattia (debolezza cardiaca) a Clausthal-Zellerfeld il 12 gennaio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero evangelico di Clausthal alla posizione tombale: reparto A, campo 5, fila 4, tomba n°11. Certificato di morte n° 287/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila S, tomba 41. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Faccioli Luigi, figlio di Francesco e Filippi Palma, nasce il 16 maggio 1913 a Villafranca di Verona (Verona). Contadino. Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Colle Isarco (Brennero – Bolzano) l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Muore a Swietajno/Hohenstein (voivodato di Varmia-Masuria) l’11 ottobre 1943. Viene inumato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato nelle sepolture in trincea (ossario sinistro). Note: in Archivi di Arolsen la data di nascita riportata è 16 marzo 1913. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Falavigna Ennio Ruggero, nasce il 22 settembre 1920 a Casaleone (Verona). Agricoltore. Soldato del 43° Settore e Sottosettore (Guardia alla frontiera). Si trova nel campo per prigionieri di guerra n° 1269 di Hamburg Groß Borstel. Muore per malattia presso l’Ospedale di Amburgo-Altona il 6 novembre 1943 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Ohlsdorf (Distretto di Altona) alla posizione tombale: BP 73, fila 13, tomba n° 37. Certificato di morte n° 1969/43. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila E, tomba 28. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Fante Igino, figlio di Angelo e Diomira Belluzzo, nasce il 19 dicembre 1907 a Bevilacqua (Verona). Risiede a Goito (Mantova). Soldato di Artiglieria. Muore ad Halemba (voivodato di Slesia) il 28 gennaio 1945. Viene inumato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Note: in Archivi di Arolsen la data di nascita riportata è 10 dicembre 1907. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

 

Fazion Bruno, nasce il 28 dicembre 1913 a Cerea (Verona). Soldato del 101° Fanteria. In Germania (a Kassel nel 1939 e a Steinfurt – Assia, dal 1940) come lavoratore civile (lavoratore agrigolo). Poi impiegato presso la Fabbrica “Ringer” o “Rinker” di Menden (Nord Reno-Vestfalia). Muore a Hönnetal (Nord Reno-Vestfalia) il 17 febbraio 1945. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 5, tomba 17. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen. Note: sulla tomba è riportata la dicitura “Soldato”.

Fenzi Tullio, figlio di Edoardo e Virginia Avesani, nasce il 2 febbraio 1912 a Poiano di Valpantena (Verona). Di mestiere: postino. Risiede a Poiano di Valpantena. Soldato, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 a Tirana (Albania) e internato in Germania. Muore presso l’ospedale per prigionieri di guerra di Dortmund il 24 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Dortmund (Cimitero ovest). Certificato di morte n° 1203/44. Posizione tombale: campo 10, tomba n° 52. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 7, tomba 8. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Ferrari Aurelio, nasce il 6 dicembre 1910 a Tregnago (Verona). Soldato del 2° Reggimento Granatieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi l’11 settembre 1943 sul fronte albanese e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B di Sandbostel. Matricola: 174925. Impiegato nei comandi di lavoro di Salzwedel e Halberstadt. Muore a causa di un bombardamento aereo ad Halberstadt (Sassonia-Anhalt) il 30 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Halberstadt. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila 1, numero 12, tomba 12. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Ferrarini Generello, figlio di Sisto e Simonelli (?), nasce il 27 giugno 1923 a Correzzo – frazione di Gazzo Veronese (Verona). Celibe e di mestiere agricoltore. Soldato del 3° Reggimento Bersaglieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Milano dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag IX A di Ziegenhain. Matricola: 79091. Il 28 settembre 1943 viene trasferito al Comando di lavoro n° 3006 di Kassel. Muore a causa di un bombardamento aereo presso la Fabbrica Fieseler di Kassel-Wandau (Assia Settentrionale) il 19 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Kassel-Bettenhausen il 25 aprile 1944. Inumato alla posizione tombale: tomba 133. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro L, fila 3, tomba 31. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Ferroni Corrado, nasce il 9 giugno 1915 a Gazzo Veronese (Verona). Soldato del 231° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte albanese e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI J di Fichtenhain. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 181. Viene successivamente trasferito allo Stalag VI C di Bathorn. Muore a Dorsten per malattia il 10 dicembre 1943 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Rheinhausen-Friemersheim (Duisburg / Nord Reno-Vestfalia). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila Y, tomba 25. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Filatondi Sergio, nasce il 23 settembre 1924 a Trevenzuolo (Verona). Emigrato nel Comune di Isola Della Scala (Verona) il 16 dicembre 1932. Soldato del 32° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Treviso e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XX A di Toruń. Viene poi decentrato nel comando di lavoro Kopernikus. Muore per malattia a Toruń (voivodato di Cuiavia-Pomerania) l’11 settembre 1944. Viene inumato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Comune di Trevenzuolo.

Filippini Gino, figlio di fu Giovanni, nasce il 22 novembre 1910 a Dolcè (Verona). Caporale. Muore per malattia (tubercolosi) il 5 gennaio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Darmstadt (Assia). Posizione tombale: R 9 b29 (Darmstadt Walfriedhof). Certificato di morte n° 27/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro D, fila 5, tomba 28. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Finetto Giovanni, figlio di Antonio, nasce il 2 dicembre 1908 a Tregnago (Verona). Contadino. Coniugato con Adele o Adelia (?). Risiede a Verona, in Via Fontana del Ferro, 26. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Viene decentrato al Comando di lavoro di Salzgitter-Engerode (Lager 3). Muore per malattia presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Fallingbostel il 4 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero per stranieri di Fallingbostel. Certificato di morte n° 145/44. Tomba n° 476. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila a, tomba 17. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Finetto Giuseppe, figlio di Luigi e Beccherle (?), nasce il 13 luglio 1914 a Tregnago (Verona). Muratore. Risiede a Tregnago in Via Dietro le Scuole ed è celibe. Caporal Maggiore del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi l’8 settembre 1943 a Vipiteno (Bolzano) e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 11372. Il 23 gennaio 1944 viene trasferito allo Stalag VII B di Memmingen. Il 31 gennaio 1944 al Comando di lavoro n° 632/B di Augsburg. Il 4 maggio 1944 viene spostato al Comando di lavoro 16077 di Norimberga. Il 5 maggio 1944 viene trasferito allo Stalag XIII D di Norimberga. Il 20 luglio 1944 viene ricoverato presso l’infermeria del campo. Il 27 luglio 1944 viene trasferito all’Ospedale per prigionieri di guerra di Nurnberg-Langwasser (quartiere di Norimberga). Muore per malattia (tubercolosi) il 22 settembre 1944 a Nurnberg-Langwasser e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero sud alla posizione tombale: 83 / o / 2. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro H, fila 7, tomba 12. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Forigo Bruno, nasce l’8 luglio 1908 a Cerea (Verona). Caporale del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco-albanese dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore per avvelenamento a Preetz (Schleswig-Holstein) il 12 maggio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale il 15 maggio 1945 alla posizione tombale: fila 16, tomba n° 15. Certificato di morte n° 112/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila O, tomba 11. Note: nei documenti in Archivi di Arolsen la data di nascita riportata è 5 luglio 1908. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Franchi Mario, figlio di Angelo, nasce il 7 ottobre 1923 a Colognola ai Colli (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 8729. Muore per malattia (tubercolosi) a Menden (Nord Reno-Vestfalia) il 25 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero cattolico di Menden. Posizione tombale: F 13A – R5 – n° 18. Certificato di morte n° 283/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 5, tomba 14. Fonti: Archivio Zamboni, Archivi di Arolsen, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Frattini Albino, figlio di Catullo e Paganotto Maria, nasce il 6 novembre 1923 a Castagnaro (Verona). Contadino. Soldato del 4° Reggimento Artiglieria Contraerea, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Bolzano il 9 settembre 1943 e internato in Austria come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XVII A di Kaisersteinbruch. Matricola: 137002. Muore per malattia a Neunkirchen (Bassa Austria) il 1° maggio 1944 e inumato in prima sepoltura nella stessa località. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Mauthausen. Inumato alla posizione tombale: fila 2, croce 92, tomba 222. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Gallina Renato, nasce l’11 febbraio 1915 a Mozzecane (Verona). Soldato del 18° Reggimento di Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi l’11 settembre 1943 a Domokos (Grecia) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B di Sandbostel. Viene poi trasferito allo Stalag XI B di Fallingbostel. Muore a Fallingbostel il 14 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Unterluss. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila J, tomba 31. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: in ANRP risulta come data di nascita anche 1° luglio 1915.

Garbuio Francesco, figlio di Ignazio e di Camin (?), nasce il 2 aprile 1904 a Ca’ di David (Verona). Celibe, risiede a Ca’ di David, in Via Ca’ di Aprili, 104. Soldato, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI J di Fichtenhain. Matricola: 7042. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 1166 di Mettmann. Muore per malattia presso l’Ospedale per prigionieri di Guerra di Düsseldorf-Gerresheim il 29 gennaio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero nord della città (Düsseldorf-Gerresheim). Certificato di morte n° 800/1944. F 111- C, tomba n° 325. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro L, fila 5, tomba 12. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: il nome riportato sulla lapide nel CMI di Francoforte sul Meno è Garbusio Francesco. In un documento in Arolse risulta essere nato a Maser di Treviso e residente a Ca’ di David (Verona).

Garmilli Mario, nasce il 25 gennaio 1922 a Ca’ di David (Verona). Soldato dell’8° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII D di Trier. A dicembre del 1943 viene decentrato al campo secondario n. 902 di Trier. Matricola: 35248. Viene infine impiegato a Neuwied (Renania-Palatinato) presso il Comando di lavoro K 149 (Fa. Hobraeck – Neuwied – segheria/falegnameria). Muore il 31 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero d’onore di Neuwied. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro C, fila 3, tomba 26. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Gasparello Gino, nasce il 30 ottobre 1916 a Cologna Veneta (Verona). Soldato del 55° Reggimento Artiglieria. Muore il 26 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale St. Pauli di Hervest (Dorsten). Certificato di morte n° 169/1946. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila V, tomba 9. Note: in Archivi di Arolsen il cognome riportato è Gasperello. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Gasparini Luciano, nasce il 29 ottobre 1921 a Nogarole Rocca (Verona). Soldato del 40° Battaglione Guardia alla Frontiera. Viene impiegato presso il Lager Willich di Krefeld (Nord Reno-Vestfalia). Muore il 9 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Krefeld. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila Y, tomba 57. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Gecchele Severino, figlio di Benvenuto e Lovato Adelaide, nasce il 10 giugno 1912 a San Giovanni Ilarione (Verona). Contadino, è coniugato e risiede a San Giovanni Ilarione in Via Salgari di Sopra. Soldato del 44° Reggimento di Fanteria, Compagnia Comando, 2° Battaglione, viene fatto prigioniero dai tedeschi in Grecia il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II B di Hammerstein. Viene poi trasferito allo Stalag XII D di Trier e decentrato presso il Comando di lavoro n° 59. Matricola: 56393 (nei documenti viene riportato anche 56398). Muore per malattia (sepsi generale e insufficenza cardiaca) presso l’Ospedale per prigionieri di Trier (Treviri / Renania-Palatinato) il 24 febbraio 1944. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Trier il 26 febbraio 1944 alla posizione tombale: campo K 1, tomba n° 143. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro H, fila 4, tomba 3. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Gelsomini Giuseppe, nasce il 17 novembre 1923 a Oppeano (Verona). Soldato del 73° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore a Essen (Nord Reno-Vestfalia) il 31 agosto 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Sud Ovest di Essen alla posizione tombale: campo 25, tomba n° 266. Certificato di morte n° 264/50/II. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila T, tomba 48. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano. Note: in Archivio di Stato di Bolzano risulta: “Deceduto a Mumerz (?) per fame il 31 agosto 1944”.

Giardini Luigi, figlio di Angelo e Vesentini Elisabetta, nasce il 26 aprile 1923 a Villafranca di Verona (Verona), in Via Coronini, 80. Risiede a Villafranca in Via Cappello. Soldato del 6° Reggimento Alpini. Viene ricoverato al St. Laurentius Hospital di Steele (sobborgo di Essen – Nord Reno-Vestfalia). Muore per l’esplosione di una bomba il 4 agosto 1945 (risulta anche per ferite d’arma da fuoco) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Essen. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila W, tomba 26. Note: in Archivi di Arolsen viene riportata come data di nascita anche 12 aprile 1923. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano. Note: resti rimpatriati.

Giari Gelindo, figlio di Ernesto, nasce il 4 maggio 1912 a Costermano (Verona). Risiede a Castion Veronese (frazione di Costermano – Verona). Soldato del 4° Battaglione Mitraglieri, 285a Compagnia. Matricola militare: 23191, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 22 settembre 1943 a Podgorica (Montenegro) e internato in Germania. Matricola: 4147. Muore per malattia (deperimento organico) presso l’Ospedale del RAD Lager di Künzing (Baviera) il 24 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Nord di Künzing alla posizione tombale: tomba n° 77. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila 16, tomba 16. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Girelli Igino o Gino, figlio di Andrea, nasce il 26 gennaio 1923 a Bussolengo (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina. Viene fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 33. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro D, fila 8, tomba 1. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Gironi Aldo, figlio di Paolo e Malfanino (?), nasce il 3 aprile 1907 a Montorio Veronese (Verona). Contadino, risiede a Ponte Florio (frazione di Verona) ed è coniugato con Stella (?). Si trasferisce poi a San Felice Extra (Verona) in Via Belvedere n° 19. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI J di Fichtenhain (Krefeld – Nord Reno-Vestfalia). Viene poi trasferito allo Stalag VI J/Z di Dorsten ed impiegato nel Comando di lavoro n° 1917/J. Viene ricoverato presso l’infermeria dello Stalag VI J/Z di Dorsten a causa di una miocardite acuta. Muore a Dorsten il 7 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Dorsten alla posizione tombale: campo H, fila 3, tomba n° 9. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila V, tomba 24. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Gonzi Marcellino, nasce il 16 agosto 1924 a Cerro Veronese (Verona). Soldato del 38° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 30 agosto 1943 a Tortona (Alessandria) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 58718. Viene poi trasferito allo Stalag VI G di Bonn-Duisdorf. Muore per malattia (tubercolosi) a Rösrath (Nord Reno-Vestfalia) il 3 agosto 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale alla posizione tombale: XV / 8. Certificato di morte n° 89/1949. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila Y, tomba 63. Note: in Archivi di Arolsen la data di nascita riportata è 18 agosto 1924. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

Grigoli Lionello, figlio di fu Leone e Besego Rosa, nasce il 31 ottobre 1916 a Sant’anna d’Alfaedo (Verona). Risiede a Verona in Via Roveggia, 107. Caporal Maggiore del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II A di Neubrandenburg. Matricola: 100222. Muore per debolezza cardiaca il 22 agosto 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero St. Paul di Hervest-Dorsten (Nord Reno-Vestfalia) – Reparto italiano. Certificato di morte n° 173/1946. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila W, tomba 55. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Guglielmoni Luigi, figlio di Ferdinando, nasce il 29 settembre 1914 a Torri del Benaco (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, 2° Reparto Istruzione Anziani / Merano (Bolzano), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore a Braunschweig (Bassa Sassonia) il 29 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale (Cimitero cattolico di Helmstedter Straße, 55) alla posizione tombale: fila 59, tomba n° 48. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila L, tomba 23. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Guzzo Adelio, nasce il 23 maggio 1918 a Oppeano (Verona). Soldato della 32a Compagnia Genio, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Assegnato alla contraerea (Reparto Flak / Flak-Ersatz-Abteilung 45) a Rottweil/Neckar (Baden-Württemberg). Muore per malattia (peritonite) a Donaueschingen (Baden-Würtemberg) il 22 giugno 1944. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Donaueschingen alla posizione tombale: campo C, fila 1, tomba n° 11. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 6, fila 6, tomba 33. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: il nome riportato nei documenti degli Archivi di Arolsen è Adelo.

Leoni Natale Giuseppe o Natale Giovanni, figlio di Costante, nasce il 25 dicembre 1909 a Pastrengo (Verona). Residente a Bredazzane di Montichiari (Brescia). Coniugato. Sergente del 27° Settore e Sottosettore (Guardia alla frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI A di Hemer. Matricola: 83012. Viene poi trasferito allo Stalag VI C di Bathorn. Viene infine trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Muore presso il Sankt Josefshospital di Dortmund il 4 marzo 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero della stessa località (Distretto urbano di Hörde – Cimitero di Gottesacker). Tomba n° 305. Certificato di morte n° 236/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro K, fila 2, tomba 7. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Ligabò Bruno, nasce il 1° gennaio 1916 a Gazzo Veronese (Verona). Aviere scelto del Reparto Servizi in Aeroporto, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato il Polonia nello Stalag VIII A di Görlitz (in polacco Zgorzelec). Matricola: 40399. Muore a Görlitz il 18 febbraio 1945 a causa di un attacco aereo su Reichenbacherstraße e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys (cimitero dello stalag in Seindenbergstraße) alla posizione tombale: reparto 3, tomba n° 114. Certificato di morte n° 625/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila 3, numero 1, tomba 37. Note: in Archivi di Arolsen la data di nascita riportata è 1° gennaio 1917. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Lorenzoni Marcello, figlio di Pietro Pasquale, nasce il 7 aprile 1917 a Isola Rizza (Verona). Risiede a Isola Rizza in Via Casotti, 28. Caporale del 19 Reggimmento di Cavalleria (Cavalleggeri Guide), viene fatto prigioniero dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania (nei documenti della Croce Rossa Italiana risulta Lager 1000 B, 16a Compagnia) come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Matricola: 4050, viene impiegato presso la I.G. Farbenindustrie di Ludwigshafen am Rhein dall’8 dicembre 1944 al 2 febbraio 1945. Muore presso l’Ospedale civile di Öhringen (Baden-Württemberg) per malattia (tubercolosi) il 22 luglio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero comunale locale il 26 luglio 1945. Posizione tombale: tomba n° 138 G / parte nuova (risulta anche 183 G). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro H, fila 5, tomba 32. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Loro Primo, figlio di Luigi e Facci (?), nasce il 16 maggio 1923 (risulta anche 16 aprile 1923) a Dolcè (Verona). Contadino, risiede a Dolcè in Via Colombarolla. Soldato di Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Vipiteno (Bolzano) il 9 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein il 18 settembre 1943. Matricola: 10642. Muore a Walim (voivodato della Bassa Sassonia) il 28 aprile 1942 (errore nella data di morte da parte del Ministero della Difesa, visto che nei documenti degli Archivi di Arolsen risulta internato in data successiva). Viene sepolto a Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in trincea (ossario destro). Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen.

Lovato Angelo, figlio di Augusto e Bologna Giuseppina, nasce il 27 agosto 1915 a San Pietro di Legnago (Verona). Celibe di mestiere contadino. Caporale del 4° Reggimento Artiglieria Corpo d’Armata. Viene fatto prigionioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Bolzano e internato nello Stalag XI B di Fallingbostel come I.M.I. (Internato Militare Italiano) il 13 settembre 1943. Matricola: 150242. Il 6 ottobre 1943 viene trasferito allo Stalag X C di Nienburg e decentrato presso il Comando di lavoro Eibia GmbH di Nienburg. Il 9 ottobre 1943 viene trasferito al Comando di lavoro n° 5799 di Steyerberg (Bassa Sassonia). Viene poi trasferito allo Stalag X B di Sandbostel e viene ricoverato presso l’Infermeria di Sandbostel (Lager Lazarett) il 13 dicembre 1943. Il 12 maggio 1944 viene inviato a Nenburg-Weser ed infine, il 15 giugno 1944, torna allo Stalag X B di Sandbostel per poi essere ricoverato presso l’infermeria il 20 giugno 1944. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Infermeria di Sandbostel l’8 gennaio 1945. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Sandbostel (Bassa Sassonia) alla posizione tombale: tomba n° 353. Certificato di morte n° 164/1946. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila O, tomba 45. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano, Archivio Segreto Vaticano.

Lucchese Giuseppe, figlio di Felice, nasce il 7 settembre 1914 a Caldiero (Verona). Soldato del 36° Reggimento Artiglieria, 404a Batteria. Matricola militare: 51697, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Rodi (Grecia) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII A di Limburg. Muore a Diez (Renania-Palatinato) il 1° dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nella stessa località. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro G, fila 2, tomba 11. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, documentazione famigliare.

Lucchini Luigi, nasce il 1° gennaio 1896 a Legnago (Verona). Coniugato. Brigadiere dei Carabinieri. Viene impiegato a Kandern (Bassa Sassonia). Muore a Schopfheim (Baden-Württemberg) l’11 dicembre 1944 a causa di un bombardamento aereo e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Schopfheim alla posizione tombale: campo X, tomba n° 88. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila 14, tomba 6. Note: nei documenti di Archivi di Arolsen viene riportata come data di nascita 10 giugno 1896. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Magagnin o Magagnini Francesco, figlio di Luigi, nasce il 2 giugno 1923 a San Bonifacio (Verona). Risiede a Cascina del Sole (frazione di Bollate – Milano). Soldato del 50° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero sul fronte greco-albanese e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 82227. Muore per tubercolosi polmonare a Groß Fullen il 6 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Militare Italiano di Groß Fullen alla posizione tombale: campo C, fila 1, tomba n° 179. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila F, tomba 11. Note: nei documenti di Archivi di Arolsen viene riportata come data di nascita 7 giugno 1923. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Magagnotti Angelo, figlio di fu Giovanni e Santina (?), nasce il 31 ottobre 1924 a Sant’ambrogio di Valpolicella (Verona). Risiede a Domegliara (frazione di Sant’ambrogio di Valpolicella – Verona) in Via Casetta, 19. Di mestiere muratore, è celibe. Soldato del 38° Reggimento di Fanteria, 3a Compagnia Reclute – Tortona (Alessandria), viene fatto prigioniero dai tedeschi a Tortona (Alessandria) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag III A di Luckenwalde. Matricola: 106004. Viene poi trasferito allo Stalag III D di Berlino e decentrato presso il Comando di lavoro n° 884 di Berlino-Wittenau. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra n° 119 (Reserve-Lazaret) di Berlino-Neukölln il 25 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz / Brandeburgo). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila 8, numero 1, tomba 777. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Magnavacca Arturo, nasce il 10 giugno 1908 a Castagnaro (Verona). Soldato dell’8° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco il 14 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 25345. Viene poi trasferito allo Stalag VIII A di Görlitz. Muore per malattia a Görlitz (in polacco Zgorzelec – voivodato della Bassa Slesia) il 15 agosto 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys (cimitero dello stalag in Seindenbergstraße). Posizione tombale: 3/14. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Magon Silvio, figlio di Antonio e Lanza (?), nasce il 12 febbraio 1912 a Ronco all’Adige (Verona). Soldato del 4° Centro Automobilisti, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 150197. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra (Lazarett) di Fallingbostel (Bassa Sassonia) il 24 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del leger (Cimitero Örbke). Certificato di morte n° 237/1944. Posizione tombale: tomba n° 523. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila P, tomba 43. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Malesani Gaetano, figlio di Andrea e Arcosti (?), nasce il 30 novembre 1910 a Cazzano di Tramigna (Verona). Caporale del 15° Reggimento Artiglieria G.A.F. (Guardia alla frontiera) 233 – Posta Militare 60 (Albania), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B di Sandbostel. Viene poi trasferito allo Stalag X A di Schleswig per poi essere decentrato al Comando di lavoro n° 1594 di Lübeck- Kücknitz/Herrenwyk. Muore per un incidente sul lavoro il 17 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Lübeck/Vorwerk alla posizione tombale: XXI – 2 – F. 7. Certificato di morte n° 65/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila N, tomba 31. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano, Archivio di Stato di Bolzano.

Manarin Ermenegildo, nasce il 5 febbraio 1909 a Villa Bartolomea (Verona). Soldato dell’83° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VIII A di Görlitz. Muore per malattia a Görlitz (in polacco Zgorzelec – voivodato della Bassa Slesia) il 18 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys (cimitero dello stalag in Seindenbergstraße) alla posizione tombale: n° 10/12. Certificato di morte n° 1726/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Mantovanelli Guido, figlio di Giuseppe e Sargenti (?), nasce il 22 marzo 1908 a Gazzo Veronese (Verona). Contadino, è coniugato con Taietti Gina e risiede a Sanguinetto (Verona) in Via Trifoglio. Brigadiere del XII Battaglione mobilitato della Guardia di Finanza, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 10 settembre 1943 a Calamata (fronte greco) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 104120. Viene poi trasferito allo Stalag VI J/Z di Dorsten e decentrato presso il Comando di lavoro n° 184 il 14 dicembre 1943. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Infermeria di Dorsten (Lager Lazarett) il 7 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale St. Paul di Hervest-Dorsten (Nord Reno-Vestfalia) alla posizione tombale: tomba n° 155. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila W, tomba 40. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

Manzati Giovanni, figlio di Marcello e Ronca (?), nasce il 29 dicembre 1924 a Pastrengo (Verona). Celibe, di mestiere contadino, risiede a Pastrengo in Località Osteria Nuova. Soldato del 231° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Bolzano il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X A di Schleswig il 29 settembre 1943. Viene poi trasferito allo Stalag X B di Sandbostel (matricola: 156134) e decentrato presso il Comando di lavoro n° 1577 di Amburgo. Muore presso l’Infermeria di Amburgo/Wandsbek (Lager Lazarett) il 2 agosto 1944 a causa di un incidente sul lavoro. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Amburgo/Ohlsdorf alla posizione tombale: campo 13, riquadro BP 73, fila 16, tomba n° 32. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila C, tomba 9. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

Marastoni Tranquillo, nasce il 15 novembre 1909 a Verona. Risiede a Verona in Via Scuderlando, 6. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina. Muore per malattia (tifo) a Września (voivodato della Grande Polonia) il 21 luglio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero cattolico di Września alla posizione tombale: III B, 30 10 32. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Martinelli Silvio, figlio di fu Alessandro, nasce il 7 febbraio 1912 a Monteforte d’Alpone (Verona). Soldato dell’11° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII F di Forbach. Muore per malattia a Heppenheim (Assia) il 24 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Heppenheim alla posizione tombale: riquadro 2, fila 2, tomba n° 3. Certificato di morte n° 143/1947. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro B, fila 12, tomba 6. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Massella Giacinto, figlio di Vittorio e Angelina Zullo, nasce il 24 luglio 1923 a Verona. Celibe, di mestiere contadino, risiede a Ca’ di David (Verona) in Via Stazione, 4. Soldato del 18° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 15 settembre 1943 a Larissa (fronte greco) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI D di Dortmund. Matricola: 50829. Muore per malattia (pleurite) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra (Reserve Lazarett) di Buer (quartiere di Gelsenkirchen / Nord Reno-Vestfalia) il 27 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Gelsenkirchen (Cimitero Est) alla posizione tombale: tomba n° 45 K, fila 15. Certificato di morte n° 93/1949. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila T, tomba 3. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Mazzo Mario, nasce il 18 agosto 1915 a Minerbe (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini. Muore a Bromberg (in polacco Bydgoszcz – voivodato di Cuiavia-Pomerania) il 5 settembre 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Bydgoszcz. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Note: nei documenti di Archivi di Arolsen viene riportata come data di nascita 18 marzo 1915. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Mazzoni Dario, nasce il 7 giugno 1924 a Sanguinetto (Verona). Soldato del 4° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B di Nienburg. Matricola: 152451. Viene poi decentrato presso il Comando di lavoro n° 329 (Harburg Schützenaprk) e successivamente trasferito allo Stalag X A di Schleswig. Muore per malattia (polmonite) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Amburgo il 12 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Ohlsdorf di Amburgo alla posizione tombale: campo 73, fila 14, tomba n° 32. Certificato di morte n° 1676/1944. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila D, tomba 28. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano, Archivio Segreto Vaticano.

Mazzucchi Mario, figlio di Gino, nasce il 1° maggio 1924 a Sant’ambrogio di Valpolicella (Verona). Celibe, di mestiere contadino, risiede a Pastrengo (Verona) in Località Pol. Soldato del Genio (Depositi e Magazzini), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Austria come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XVII B di Gneixendorf. Matricola: 91950. Viene trasferito allo Stalag 398 di Pupping. Muore per malattia (tifo) a Linz-Ansfelden (Alta Austria) il 20 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Linz/Donau alla posizione tombale: settore 36, fila 2, tomba n° 18. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Mauthausen. Inumato alla posizione tombale: fila 8, croce 117, tomba 947. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano. Note: il Ministero della Difesa riporta come luogo di prima inumazione Ansfelden.

Mazzurana Giovanni, figlio di Domenico e di Esterzi (?), nasce il 13 settembre 1916 a Pastrengo (Verona). Risiede a Pastrengo. Soldato della 4a Compagnia Sanità. Matricola militare: 7886.Viene fatto prigioniero dai tedeschi a Tirana (Albania) il 15 settembre 1943, internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) e inserito nel 60° Gruppo della Flak (antiaerea). Matricola: 4134. Muore per deperimento organico a Künzing (Baviera) il 23 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Künzing (Parte Nord, tomba n° 78). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila 16, tomba 17. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano. Note: fratello di Mazzurana Narciso o Tarcisio (sepolto a Mauthausen).

Mazzurana Narciso o Tarcisio, figlio di Domenico e di Esterzi (?), nasce il 19 luglio 1911 a Cavaion Veronese (Verona). Soldato del 548° Battaglione Costiero di Fanteria, 16° Gruppo A. A. Matricola militare: 8848, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Ragusa (Croazia) il 12 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Trasferito il 21 aprile 1944 al Comando di lavoro n° 110. Muore per malattia (tubercolosi) a Saxen (Alta Austria) l’11 maggio 1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Mauthausen. Inumato alla posizione tombale: fila 3, tomba 294. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano. Note: fratello di Mazzurana Giovanni (sepolto a Monaco di Baviera).

Meche o Mechi Enrico, figlio di Romano, nasce il 24 agosto 1922 a Ronco all’Adige (Verona). Brigadiere dei Carabinieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Matricola: 19347. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Lambsheim (Renania-Palatinato) il 21 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura Cimitero comunale di Lambsheim alla posizione tombale: parte sinistra, tomba n° 19. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro G, fila 5, tomba 39. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Merlugo Giovanni, nasce il 27 gennaio 1921 a Zevio (Verona). Risiede a Zevio. Soldato della 167a Compagnia Guardia alla Frontiera, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XIII D di Norimberga. Matricola: 15614. Muore per malattia (tubercolosi) il 13 febbraio 1945 presso l’Ospedale di Nurnberg-Langwasser (quartiere di Norimberga – Baviera) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Sud di Norimberga alla posizione tombale: tomba n° 83 u 15. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro C, fila 9, tomba 7. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Mettifogo Domenico, figlio di fu Giuseppe e Maria Rigodanzo, nasce il 7 settembre 1924 a Zimella (Verona). Contadino, risiede a Zimella in Via Moraron. Soldato del 57° Reggimento di Artiglieria, D. F. Lombardia, 1° Reparto Istruzioni (Pola), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II B di Hammerstein. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Muore per malattia presso l’Ospedale militare di Dortmund il 9 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Dortmund (Distretto urbano di Hörde – Cimitero centrale di Gottesacker). Certificato di morte n° 2851/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 1, tomba 12. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Mezzani Sante, figlio di Antonio e Fornari (?), nasce il 22 settembre 1924 a Valeggio sul Mincio (Verona). Celibe e di mestiere contadino, risiede a Foroni (frazione di Valeggio sul Mincio). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina. Matricola militare: 43547, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Merano (Bolzano) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 152798. Muore per malattia (broncopolmonite) presso l’Infermeria di Fallingbostel (Lager Lazarett) il 22 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del leger (Cimitero Örbke) alla tomba n° 260, settore II. Certificato di morte n° 45/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila O, tomba 43. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: il cognome riportato in Archivi di Arolsen è Messani.

Milani Angelo, figlio di Federico e Amabile Balboni, nasce il 14 novembre 1916 a Sommacampagna (Verona). Di mestiere contadino, è coniugato con Alda (?) e risiede a Sorgà (Verona). Sergente del 18° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Merano (Bolzano) e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 3063. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Muore per malattia presso l’infermeria dello stalag (Lager Lazarett) di Dortmund il 9 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Ovest di Dortmund alla posizione tombale: campo 10, tomba n° 224. Certificato di morte n° 44/1948. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro M, fila 10, tomba 26. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Misturini Luigi, figlio di Vittorio e fu Bariano Teresa, nasce il 23 maggio 1907 a Bovolone (Verona). Di mestiere contadino, coniugato con Benardelli Pasqua (?) e padre di tre figli, risiede a Verona. Soldato di Cavalleria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nel Lager 782 C di Treuenbrietzen. Muore a Treuenbrietzen il 23 aprile 1945. Esumato e traslato nel Cimitero di Nichel (Cimitero italiano). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila 8, numero 2, tomba 134. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: il Misturini è tra i fucilati della strage di Treuenbrietzen.

Modenese Battista o Giobatta o Giovanni Battista, figlio di fu Pasquale, nasce il 20 giugno 1911 a Villa Bartolomea (Verona). Risiede a Carpi di Villa Bartolomea. Soldato del 18° Reggimento di Fanteria / Mensa Ufficiali / Merano (Bolzano), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 6798. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra (Lager Lazarett) di Weingarten (Baden-Württemberg) il 14 maggio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Weingarten il 16 maggio 1945 alla posizione tombale: settore XV, fila IV, tomba n° 69. Certificato di morte n° 249/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila 2, tomba 71. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano. Note: il cognome riportato nei documenti in Archivi di Arolsen è Modenesse. Come data di morte viene riportato anche 13 maggio 1945.

Molinarolo Augusto, nasce il 19 dicembre 1914 a Soave (Verona). Contadino, risiede a Soave. Soldato. Muore per lo scoppio di una mina il 28 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Hude (Bassa Sassonia). Posizione tombale: riquadro militare 2, posizione est. Certificato di morte n° 121/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila a, tomba 16. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

Mondini Ottavio, figlio di Serafino e Massaron (?), nasce il 28 agosto 1920 a Bevilacqua (Verona). Contadino, risiede a Boschi Sant’Anna (Verona). Caporal Maggiore del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco-albanese dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Viene poi trasferito allo Stalag VI J di Fichtenhain e decentrato presso il Comando di lavoro n° 1434 J. Muore per malattia all’Ospedale “Elizabeth” di Essen (Nord Reno-Vestfalia) il 16 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero d’onore Sud-Ovest di Essen alla posizione tombale: fila 25, tomba n° 271. Certificato di morte n° 1597/44/I. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila T, tomba 52. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

Morandini Cesare, figlio di fu Giuseppe e Benedetti Teresa, nasce il 14 maggio 1913 a Sant’anna d’Alfaedo (Verona). Celibe, di mestiere contadino. Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi l’11 settembre 1943 a Missolungi (fronte greco) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 77067. Viene poi trasferito allo Stalag VI J di Fichtenhain e decentrato presso il Comando di lavoro n° 1811 di Osterfeld Sud. Muore a Oberhausen-Osterfeld (Nord Reno-Vestfalia) il 12 settembre 1944 a causa di un incidente ferroviario presso la stazione di Osterfeld Sud e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Oberhausen-Osterfeld (Cimitero cattolico della Chiesa parrocchiale di San Pancrazio) alla posizione tombale: campo 4, tomba n° 98. Certificato di morte n° 189/1948. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila Z, tomba 27. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano. Note: in alcuni documenti tedeschi l’anno di nascita riportato del Morandini è 1919.

Morosato Mario, figlio di Giuseppe, nasce il 1° gennaio 1924 a Legnago (frazione San Pietro – Verona). Soldato del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte greco-albanese e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B/Z di Wietzendorf. Matricola: 150259. Muore in seguito ad un incidente sul lavoro a Wietzendorf (Bassa Sassonia) il 6 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Wietzendorf alla posizione tombale: angolo sinistro estremo. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila K, tomba 32. Note: in Archivi di Arolsen il cognome riportato è Morozato. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Morosato Pietro, figlio di Lino, nasce il 15 aprile 1911 a Legnago (Verona). Soldato del 232° Reggimento di Fanteria / 5a Compagnia / 2° Battaglione. Contadino, coniugato con Augusta De Fanti, risiede a Vangadizza di Legnago (Verona), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte greco-albanese e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 54472. Viene poi trasferito allo Stalag VI J/Z di Dorsten per poi essere decentrato al Comando di lavoro n° 1434 il 13 gennaio 1944. Muore presso l’Infermeria (Lager Lazarett) del campo di Dorsten per malattia il 6 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Dorsten (Nord Reno-Vestfalia) alla posizione tombale: campo H, fila 2, tomba n° 17. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila V, tomba 21. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Nicoli Giuseppe, nasce il 19 marzo 1909 a Veronella (Verona). Coniugato. Soldato. Alloggiato a Francoforte sul Meno. Muore per malattia (paralisi progressiva) a Weilmünster (Assia) il 28 marzo 1944 e viene inumato nel cimitero locale alla posizione tombale: tomba 2438. Certificato di morte n° 310/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro H, fila 4, tomba 32. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Olivieri Agide, nasce il 1° agosto 1924 a Bovolone (Verona). Soldato del 57° Reggimento Artiglieria. Muore il 3 marzo 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero “Haus Spital” di Nienberge/Münster (Nord Reno-Westfalia) alla posizione tombale: fila 7, tomba n° 1 (cimitero russo). Certificato di morte n° 255/1950. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila X, tomba 2. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: nei documenti di Arolsen il nominativo riportato è Oliver Agide.

Ongaro Romeo, figlio di Pasquale e di Vasari (?), nasce il 7 giugno 1915 a Bovolone (Verona). Di mestiere contadino, è coniugaro con Leda (?) e risiede a Bovolone in Via San Pierino. Soldato del 4° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 12 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nel Distretto militare n° VIII. Viene poi trasferito allo Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 80521. Muore per malattia a Volmarstein (Nord Reno-Vestfalia) il 17 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero evangelico di Wengern (Nord Reno-Westfalia) alla posizione tombale: tomba 726. Certificato di morte n° 135/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro N, fila 5, tomba 12. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: in alcuni documenti in Archivi di Arolsen risulta essere deceduto il 4 aprile 1944 e poi inumato il 7 aprile 1944.

Ortombina Giuseppe, nasce il 10 marzo 1924 a Caprino Veronese (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini. Muore a causa di un bombardamento aereo il 4 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Gelsenkirchen (quartiere di Buer / Nord Reno-Vestfalia). Certificato di morte n° 1937/1947. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila U, tomba 61. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: in alcuni documenti in Archivi di Arolsen risulta come cognome Ortobina.

Osti Egidio, figlio di Erminio, nasce il 20 aprile 1913 a Zevio (Verona). Soldato del 231° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 a Durazzo (Albania) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 72694. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 147 J e infine trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Muore per malattia a Hörde (Distretto urbano Dortmund) il 10 gennaio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Ennepetal alla posizione tombale: 726-G-4. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro E, fila 3, tomba 15. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Ottaviani Egidio, figlio di Attilio, nasce il 28 dicembre 1918 ad Angiari (Verona). Risiede ad Angiari in Via Guasti, 5. Soldato del 2° Reggimento Genio Pionieri (matricola militare: 66193 o 66913), viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Piacenza e internato in Germania come IMI (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn (Bassa Sassonia). Matricola: 55913. Viene poi trasferito allo Stalag Stalag VI J/Z di Dorsten (Nord Reno-Vestfalia). Ultime sue notizie date nell’aprile del 1944. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) il 15 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero St. Paul di Hervest-Dorsten (certificato di morte n° 205/1946) – Reparto italiano. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila W, tomba 21. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Panato Serafino, nasce il 12 febbraio 1917 a Vestenanova (Verona). Soldato appartenente alla G.A.F. (Guardia alla Frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Muore a causa di un bombardamento aereo a Gelsenkirchen (quartiere di Buer / Nord Reno-Vestfalia) il 4 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Gelsenkirchen. Certificato di morte n° 1362/1947. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila U, tomba 62. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Pasi Giovanni Battista, figlio di Emilio, nasce il 27 luglio 1922 a Cologna Veneta (Verona). Risiede a Cologna Veneta in Via Tiro a Segno, 16. Soldato del 4° Reggimento Genio, viene fatto prigioniero dai tedeschi l’8 settembre 1943 a Bolzano e internato in Austria come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XVII A di Kaisersteinbruch. Matricola: 155408. Viene poi trasferito allo Stalag XI B di Fallingbostel. Muore a Peine (Bassa Sassonia) per bombardamento aereo il 22 febbraio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Peine alla posizione tombale: campo VI, tomba n° 16. Certificato di morte n° 161/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila C, tomba 22. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

Pasquato Francesco, figlio di Palmiro, nasce il 5 luglio 1923 a Bonaldo di Zimella (Verona). Celibe e di mestiere fabbro, risiede a Bonaldo in Via San Martino, 3. Soldato del 4° Reggimento Bersaglieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 57347. Viene poi trasferito allo Stalag VI J di Fichtenhain e infine allo Stalag VI C/Z di Fullen il 17 aprile 1944. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) presso l’Infermeria di Groß Fullen (Meppen) il 17 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Groß Fullen (Meppen) alla posizione tombale: campo A, fila 1, croce n° 3. Certificato di morte n° 14/1948. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila a, tomba 3. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Pasquato Gino, nasce il 23 giugno 1908 a Zimella (Verona). Muore a Watenstedt Salzgitter (Bassa Sassonia) il 12 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepolture nel Cimitero di Drütte (Bassa Sassonia) alla posizione tombale: campo V, fila 10, tomba I. Certificato di morte n° 128/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila P, tomba 33. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Pedrollo Antonio, nasce il 5 marzo 1918 a Cologna Veneta (Verona). Soldato del 132° Reggimento Artiglieria / Divisione Corazzata, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Muore a Bromberg (in polacco Bydgoszcz / voivodato di Cuiavia-Pomerania) il 2 novembre 1943 e viene inumato in prima sepoltura nella stessa località. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Note: in Archivi di Arolsen il nome riportato è Pedrollo Antonia. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Perazzolo Giuseppe, figlio di Domenico e Tosi (?), nasce il 3 febbraio 1909 a Illasi (Verona). Celibe e di mestiere contadino, risiede a Verona. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 153123. Muore per malattia (tubercolosi) a Fallingbostel il 22 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del leger (Cimitero Örbke) alla tomba n° 132. Certificato di morte n° 101/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila N, tomba 4. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Perina Giuseppe, figlio di fu Celestino, nasce il 25 novembre 1923 a Verona. Soldato del 3° Reggimento Bersaglieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag IX A di Ziegenhain. Matricola: 79134. Impiegato presso il Comando di lavoro n° 3046 (fabbrica di motori per aerei Benschel). Muore il 5 dicembre 1943 ad Altenbauna Kassel (Assia) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Rengershausen l’8 dicembre 1943. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro D, fila 4, tomba 29. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Perlini Lino, nasce il 14 novembre 1919 a Verona. Macellaio. Risiede in Borgo Roma (Verona). Soldato del 6° Reggimento Bersaglieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 9201. Viene poi trasferito allo Stalag X A di Schleswig e poi impiegato presso il Comando di lavoro n° 250 ad Amburgo (Stillhorner Damm). Muore ad Amburgo (quartiere Wilhelmsburg) a causa di un bombardamento aereo il 20 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Ohlsdorf di Amburgo. Posizione tombale: reparto 73, fila 17, tomba n° 29. Certificato di morte n° 750/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila F, tomba 23. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Peroni Luigi, figlio di Giuseppe e Paolini (?), nasce il 17 giugno 1914 a Cerea (Verona). Contadino, risiede a Cerea in Via San Zeno, 77. Soldato del 548° Battaglione Costiero di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI G di Bonn-Duisdorf. Matricola: 83324. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 406 di Palenberg. Muore per malattia presso l’Ospedale (Reserve Lazarett) di Kornelimünster (Aquisgrana – Nord Reno-Vestfalia) il 18 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero vecchio di Kornelimünster alla posizione tombale: corridoio 1, tomba n° 2. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila W, tomba 15. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

Peroni Valentino, figlio di Domenico, nasce il 21 ottobre 1922 a Torri del Benaco (Verona). Marinaio, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Viene impiegato presso la I.G. Farben di Ludwigshafen am Rhein. Muore a Ludwigshafen-Oppau a causa di un bombardamento aereo il 15 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Mundenheim di Ludwigshafen am Rhein (Renania-Palatinato) alla posizione tombale: riquadro R, fila 2, tomba n° 76. Certificato di morte n° 119/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Germania). Inumato alla posizione tombale: riquadro A, fila 7, tomba 23. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Pesenti Beppino o Peppino o Giuseppe, figlio di Marcello e Vesentini Emma, nasce il 25 agosto 1919 a Belfiore (Verona). Risiede a Grumolo delle Abbadesse (Vicenza). Soldato o Caporale del 15° Reggimento Artiglieria / 164° Gruppo, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII A di Limburg. Matricola: 54169. Muore per malattia (difterite) presso l’Infermeria (Lager Lazarett) del campo di Sandbostel il 2 luglio 1944 e viene inumato nel cimitero della stessa località alla posizione tombale: tomba n° 260. Certificato di morte n° 1/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila O, tomba 21. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano, Archivio di Stato di Bolzano.

Piatto Arrigo, figlio di Pietro, nasce il 12 giugno 1923 a Castagnaro (Verona). Caporale del 663° Reggimento di Fanteria /Compagnia Comando / 1° Battaglione, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 in Grecia e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag V B di Villingen. Matricola: 47779. Muore per malattia (tubercolosi) a Friburgo (Baden-Württemberg) il 2 luglio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Friburgo alla posizione tombale: campo 31, fila 7, tomba n° 32. Certificato di morte n° 1853. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 6, fila 3, tomba 14. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Piazza Ferdinando, nasce il 21 giugno 1919 a Casaleone (Verona). Contadino, risiede a Casaleone. Soldato del 1° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X A di Schleswig. Matricola: 202781. Viene poi trasferito allo Stalag X B di Sandbostel e decentrato al Comando di lavoro n° 957. Muore a causa di un attacco aereo ad Amburgo-Wilhelmsburg il 18 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura ad Amburgo nel Cimitero Ohlsdorf (Distretto di Altona). Certificato di morte n° 454/1945. Campo 73, fila 17, tomba n° 14. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila C, tomba 21. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Piccoli Giovanni, nasce il 16 gennaio 1919 a Tregnago (Verona). Risiede a Tregnago in Via Scuola. Alpino della 335a Compagnia, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C/Z di Fullen. Matricola: 103638. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) a Groß Fullen il 16 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Groß Fullen (Meppen) alla posizione tombale: campo C, fila 5, tomba n° 262. Certificato di morte n° 406/51. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila H, tomba 6. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

 

Piccoli Mario, nasce il 17 maggio 1914 ad Arcole (Verona). Camicia Nera della 112a Legione della Milizia Volontari per la Sicurezza Nazionale – Compagnia mitraglieri / Gruppo “Aquileia”, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Muore a causa di un bombardamento a Duisburg (Nord Reno-Vestfalia) il 14 ottobre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Evangelico di Duisburg-Beeck alla posizione tombale: campo IV. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila X, tomba 47. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Polato Ernesto, figlio di Giuseppe e Piona Cornelia, nasce il 6 giugno 1915 a Custoza di Sommacampagna (Verona). Celibe e di mestiere contadino, risiede a Custoza in Via Ossario, 2. Soldato del 32° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Treviso l’11 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XX A di Toruń. Matricola 28890. Il 10 marzo 1944 viene ricoverato presso l’Infermeria del Lager Kopernikus. Muore a Toruń (Kopernikus Lazarett) il 17 luglio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del campo alla posizione tombale: tomba n° 13. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Note: ANRP riporta: “Soldato del 4° Reggimento Artiglieria”, mentre nei documenti originali di registrazione nello Stalag XX A viene riportato: “Soldato del 32° Reggimento Artiglieria”. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Poli Giovan Battista, figlio di Francesco e Teresa Brunelli, nasce il 2 maggio 1917 a Lugo di Valpantena o Grezzana (Verona). Contadino. Caporal Maggiore del 313° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI D di Dortmund. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 40. Muore per malattia a Gevelsberg (Nord Reno-Vestfalia) il 15 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero cattolico di Gevelsberg il 17 aprile 1944, alla posizione tombale: campo 3, fila 6, tomba n° 10. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro E, fila 2, tomba 23. Note: fratello di Poli Pietro, sepolto anche lui a Francoforte sul Meno. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Poli Pietro, figlio di Francesco e Teresa Brunelli, nasce il 26 gennaio 1920 a Lugo di Valpantena o Grezzana (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II A di Neubrandenburg. Matricola: 100988. Viene decentrato nel Lager di Weddinghofen. Minatore. Muore a causa di un incidente a Kamen (Nord Reno-Vestfalia) l’11 settembre 1944 e viene inumato nel cimitero per stranieri della stessa località alla posizione tombale: tomba n° 14. Certificato di morte n° 202/1949. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro E, fila 1, tomba 18. Note: fratello di Poli Giovan Battista, sepolto anche lui a Francoforte sul Meno. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Pret Pietro, figlio di Benvenuto, nasce il 8 novembre 1924 a Costermano (Verona). Contadino. Celibe, risiede a Costermano. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 153086. Muore per malattia (miocardite e broncopolmonite) presso l’Infermeria di Fallingbostel (Lager Lazarett) il 27 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero dello stalag alla posizione tombale: tomba n° 323. Certificato di morte n° 49/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila N, tomba 14. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Ragazzini Paolo, figlio di Silvio e Bolognesi (?), nasce il 5 dicembre 1924 a Villa Bartolomea (Verona). Agricoltore. Risiede a Villa Bartolomea in Via Vallestrema, 8 (risulta anche Località Marola, 8). Soldato del 46° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Trento il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XIII D il 23 settembre 1943. Matricola: 2848. Il 27 settembre 1943 viene trasferito al Comando di lavoro n° 16003 di Norimberga. Il 2 maggio 1944 viene ricoverato presso l’Infermeria di Neumarkt in der Oberpfalz (registro dei ricoveri n° 247). Muore per malattia (tubercolosi) a Neumarkt il 1° ottobre 1944 e il 2 ottobre 1944 viene inumato in prima sepoltura nel cimitero comunale locale alla posizione tombale: tomba n° 66/66. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila 11, tomba 64. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Ragno Sante Bartolomeo, figlio di Giuseppe e Veronese Silvia, nasce il 16 aprile 1924 a San Pietro in Cariano (Verona). Contadino. Soldato del 2° Reggimento Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 58228. Viene poi decentrato presso il Comando di lavoro n° 640. Muore per malattia a Lippstadt (Nord Reno-Vestfalia) il 23 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero comunale della stessa località alla posizione tombale: tomba 56/44/J6/1/3. Certificato di morte n° 182/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro Q, fila 7, tomba 19. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Recchia Mario, nasce il 1° novembre 1924 a Palazzolo di Sona (Verona). Soldato. Viene impiegato presso l’Acciaieria Mannesmannröhren-Werke AG – Dipartimento Grillo Funke di Gelsenkirchen dal 27 maggio 1944 e alloggiato nel Lager di Kaubstraße. Muore a causa di un bombardamento aereo il 4 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Gelsenkirchen-Schalke (Nord Reno-Vestfalia). Certificato di morte n° 1339/47. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila T, tomba 4. Note: nei documenti in Archivi di Arolsen il cognome riportato è anche Reccia. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen.

Remelli Albino, figlio di Emilio, nasce il 26 giugno 1920 a Valeggio sul Mincio (Verona). Brigadiere dei Carabinieri. Muore a Bensheim (Assia) il 12 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare di Bensheim. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro D, fila 8, tomba 19. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Repele Giacomo, figlio di Giovanni Battista e Tagliapietra (?), nasce il 16 gennaio 1921 a Montecchia di Crosara (Verona). Celibe, di mestiere contadino, risiede a Montecchia di Crosare in Via Meggiano, n° 2. Soldato del 42° Reggimento Artiglieria. Matricola militare: 28885, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Bolzano e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag III B di Fürstenberg. Matricola: 300065. Viene poi trasferito allo Stalag IX A di Spangenberg. Muore per malattia presso l’Ospedale (Lager Lazarett) di Siegen (Nord Reno-Vestfalia) il 26 aprile 1944. Viene inumato in prima sepoltura il 29 aprile 1944 nel Cimitero di Hermelsbacher (Siegen) alla posizione tombale: 514 A, fila 11, tomba n° 11. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 4, tomba 3. Note: foto immatricolazione. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Resentera Guerrino, figlio di Vittorio, nasce il 15 marzo 1916 a Rivoli Veronese (Verona). Risiede a Fumane (Verona). Caporal Maggiore del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 9116. Muore per malattia (tubercolosi) il 26 ottobre 1944 a Weingarten (Baden-Württemberg) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Weingarten il 28 ottobre 1944, alla posizione tombale: reparto 12, fila 1, tomba n° 2. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila 2, tomba 101. Note: il nome di battesimo riportato nei documenti in Archivi di Arolsen è Querrino o Querino. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Ridolfi Antonio, figlio di Luigi e Corradini Palma, nasce il 31 gennaio 1923 a Tregnago (Verona). Contadino, risiede a Illasi (Verona) in Via Rimenbranza, 1. Soldato del 6° Reggimento Alpini. Matricola militare: 22222. Viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Merano (Bolzano) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag III A di Luckenwalde. Matricola: 117802. Muore a causa di un incidente (frattura del cranio per il crollo di un muro) a Berlino il 3 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz – Brandeburgo). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila 5, numero 7, tomba 1134. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Righetti Angelo, nasce il 6 giugno 1922 a Verona. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 103331. Viene poi trasferito allo Stalag VI J di Fichtenhain. Viene infine trasferito allo Stalag VI C/Z di Neu Versen. Muore a Versen il 23 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Wesuwe. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila S, tomba 31. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Righetti Primo Angelo, figlio di Sante, nasce il 16 aprile 1913 a Nogarole Rocca (Verona). Soldato del 25° Reggimento di Artiglieria. Impiegato come cuoco presso il Lager di Hermann Wegnerstraße, 73. Muore a causa di un bombardamento aereo a Castrop-Rauxel (Nord Reno-Vestfalia) il 3 gennaio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Bladenhorst l’11 gennaio 1945 alla posizione tombale: D P 15. Certificato di morte n° 117/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro N, fila 6, tomba 16. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

 

Rinaldi Giuseppe, figlio di Giuseppe, nasce il 6 ottobre 1910 a Verona. Nel 1939 si trova in Germania come lavoratore civile. Dal 13 al 20 luglio 1939 viene ricoverato all’Ospedale di Kassel (Assia). Dal 22 gennaio 1941 vieni impiegato come tornitore a Kassel (acciaieria – acciaio per molle). Muore a Battenhausen (ora quartiere di Kassel) il 23 ottobre 1943 (a seguito del bombardamento americano del 22 ottobre 1943) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Battenhausen alla posizione tombale: riquadro 6, fila 134, tomba n° V. Certificato di morte n° 1201/1946. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro D, fila 10, tomba 31. Note: sulla lapide è riportato: “Soldato Rinaldi Guiseppe”. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Rivato Agostino, figlio di Albino e Lovato (?), nasce il 7 marzo 1923 a San Giovanni Ilarione (Verona). Contadino, risiede a San Giovanni Ilarione. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Prizren (Kosovo) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B di Sandbostel il 24 settembre 1943. Matricola: 161607. Viene poi trasferito allo Stalag X A di Schleswig e decentrato presso il Comando di lavoro n° 1269 il 4 ottobre 1943. Il 14 marzo 1944, viene trasferito al Comando di lavoro n° 1490 di Amburgo-Jenfeld (lager per prigionieri di guerra Holstenhof). Muore a causa di un bombardamento aereo ad Amburgo (quartiere Jenfeld) il 6 settembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Ohlsdorf il 13 settembre 1944, alla posizione tombale: campo 74, fila 28, tomba n° 14. Certificato di morte n° 1649/1946. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila B, tomba 10. Note: foto immatricolazione. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Rizzi Alessandro, nasce il 23 ottobre 1916 a Bardolino (Verona). Risiede a Bardolino. Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 9247. Viene poi trasferito allo Stalag VI C/Z di Fullen. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) a Groß Fullen il 15 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Groß Fullen alla posizione tombale: campo E, fila 8, tomba n° 585. Viene poi esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila O, tomba 31. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Rodegher Germano, nasce il 27 febbraio 1915 a Cerea (Verona). Risiede a Sustinenza di Casaleone (Verona). Sergente del 32° Reggimento di Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XX A di Toruń (voivodato di Cuiavia-Pomerania). Matricola: 29012. Viene successivamente inviato al “Lager Kopernicus”, nel Distretto di Podgórz (Toruń) e poi ricoverato presso l’infermeria dello stesso lager (“Kopernicus Lazarett”). Muore a Toruń il 23 luglio 1945. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Note: nei documenti in Archivi di Arolsen il cognome riportato è Rodeghar. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Romboni Alessio, figlio di Giuseppe e Adami Giuditta, nasce il 26 settembre 1907 a Villafranca di Verona (Verona) in Via Dossobuono, 17. Sergente, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) – presumibilmente nello Stalag IX B di Bad Orb (visto il luogo dell’assegnazione del numero di matricola). Matricola 50200 di Darmstadt. Viene ricoverato presso l’Ospedale per prigionieri di guerra (Reserve Lazarett) di Montabaur (Renania-Palatinato). Muore per malattia (carcinoma) a Montabaur (Renania-Palatinato) il 12 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale (Friedhof Caritasvereinigung) alla posizione tombale: blocco IV, riquadro 1, tomba n° 14. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro A, fila 5, tomba 6. Note: Spoglie rimpatriate. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Comune di Villafranca.

Rosa Marino, figlio di Antinori o Antenore o N. N. e Rosa Olinada, nasce l’11 gennaio 1924 ad Arcole (Verona). Soldato del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Bolzano l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Matricola: 155204. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) il 26 settembre 1944 presso il VDM Lager di Hildesheim (Bassa Sassonia). Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Hildesheim il 29 settembre 1944, alla posizione tombale: quadro VI.B, fossa 14/2, sinistra. Certificato di morte n° 1534/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila R, tomba 12. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Rudari Giuseppe, figlio di Eugenio e Montresor (?), nasce il 14 marzo 1911 a San Massimo all’Adige (Verona). Coniugato con Maria (?), di mestiere è contadino e risiede a San Massimo (Verona) in Contrada Gabbia, 6. Soldato del 20° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Patrasso (fronte greco) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 80088. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 1381 J. Muore per malattia a Wiesdorf (Distretto di Leverkusen – Nord Reno-Vestfalia) il 12 o 15 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura a Leverkusen nel Cimitero di Manforterstraße il 18 febbraio 1944, alla posizione tombale: campo 3/10, tomba n° 108. Certificato di morte n° 379. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila T, tomba 44. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: secondo una testimonianza riportata in Archivio Segreto Vaticano il Rudari venne impiegato presso l’azienda chimica tedesca I.G. Farben.

Ruffo Gaetano, figlio di Carlo e Bonizzato Sofia, nasce il 23 dicembre 1922 a Verona (Santa Lucia). Aviere del Reparto Servizi in aeroporto. Viene alloggiato presso il Lager di Eschershausen. Muore per malattia (tubercolosi intestinale) il 2 maggio 1945 all’Ospedale di Holzminden (Bassa Sassonia) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero “Allersheimer Straße” di Holzminden alla posizione tombale: C, quadro II, fossa 89. Certificato di morte n° 301/45. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila M, tomba 16. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Santi Angelo, figlio di Nicodemo e Dalla Verde Angela, nasce il 25 gennaio 1924 a Vestenanova (Verona). Celibe e di mestiere contadino, risiede a Vestenavecchia (frazione di Vestenanova – Verona). Soldato del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco-albanese dopo l’8 settembre 1943 e internato in Austria come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XVII A di Kaisersteinbruch. Matricola: 139163. Viene poi decentrato presso il Comando di lavoro n° A/165/L di Ebreichsdorf (Bassa Austria). Muore a causa di un bombardamento aereo a Baden bei Wien il 23 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero est di Ebreichsdorf. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Mauthausen. Inumato alla posizione tombale: fila 2, croce 52, tomba 182. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Sartori Guerino, figlio di Carlo, nasce l’8 settembre 1917 a Verona. Soldato del 57° Reggimento di Fanteria. Muore a Baumholder (Renania-Palatinato) il 7 marzo 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Aulenbach. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro C, fila 7, tomba 4. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Sartori Marino, figlio di Sante, nasce l’11 ottobre 1911 a Fumane (Verona). Soldato del 4° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund e decentrato presso il Comando di lavoro 1146 (Compagnia mineraria Hörder Verein – Dortmund). Alloggiato presso il Lager Zeche Krone (?) di Dortmund-Wellinghofen. Muore per incidente (frattura del cranio) il 3 dicembre 1943 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Dortmund (Cimitero di Gottesacker) alla posizione tombale: campo 5, tomba n° 130. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro E, fila 9, tomba 5. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: su un documento tedesco in Archivi di Arolsen come luogo di nascita risulta anche Bussolengo (Verona).

Sartori Valentino, nasce il 28 giugno 1920 a Chievo (Verona). Risiede a San Massimo all’Adige (Verona). Soldato dell’11° Reggimento Genio, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 27 settembre 1943 a Spalato (fronte croato) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI F di Bocholt. Matricola: 86178. Impiegato come meccanico. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 955 di Münster (Nord Reno-Vestfalia). Muore per malattia (blocco renale) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Münster (al n° 101 di Dahlweg) il 31 gennaio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale (Cimitero “Haus Spital” – Münster) alla posizione tombale: fila 2, tomba n° 1. Certificato di morte n° 1414/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila X, tomba 39. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Sbizzera Bruno, figlio di fu Oreste e Bellini Amelia, nasce il 3 dicembre 1921 a Gazzo Veronese (Verona). Agricoltore, risiede a Roncanova (frazione di Gazzo Veronese – Verona). Soldato del 4° Reggimento Genio. Matricola militare 28828. Viene fatto prigioniero dai tedeschi il 27 settembre 1943 a Spalato (fronte croato) e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VIII A di Görlitz (in polacco Zgorzelec). Matricola 90343. Viene poi trasferito allo Stalag Stalag VIII C Sagan. Muore per malattia a Sagan (in polacco Żagań – voivodato di Lebusz) l’11 luglio 1944. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in trincea (ossario destro). Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Scandola Pietro, figlio di fu Antonio Giovanni e Luigia Tinazzi, nasce il 4 luglio 1915 a Erbezzo (Verona). Contadino, risiede a Erbezzo / Contrada Pontare (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Muore per un incidente a Lippstadt (Nord Reno-Westfalia) il 26 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Lippstadt il 2 marzo 1944 alla posizione tombale: 61/44, J6, 1, 4. Certificato di morte n° 384/1944.Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro Q, fila 7, tomba 16. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano. Note: resti rimpatriati.

Scappini Giovanni, nasce il 22 giugno 1922 a Isola della Scala (Verona). Soldato del 131° Reggimento di Fanteria, viene assegnato al 231° Reggimento Fanteria “Avellino” e inserito nella 11ª Divisione “Brennero”, 4ª Compagnia. Viene fatto prigioniero dai tedeschi a Durazzo (fronte albanese) l’11 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) a Münster (Nord Reno-Vestfalia) il 26 febbraio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale (Cimitero “Haus Spital”) alla posizione tombale: fila 6, tomba n° 6. Certificato di morte n° 253/50. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila X, tomba 68. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Scarabello Arduino, nasce il 18 novembre 1922 a Bevilacqua (Verona). Risiede a Montagnana (Padova) in Via Rosa, 10. Soldato del 13° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI D di Dortmund. Matricola: 50152. Viene poi trasferito allo Stalag VI C/Z di Fullen. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) a Groß Fullen (Meppen) il 31 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Groß Fullen. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila J, tomba 2. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Scarpolini Danilo, figlio di Giuseppe, nasce il 27 luglio 1924 a Oppeano (Verona). Soldato del 132° Reggimento Artiglieria Corazzata “Ariete”, 4a Batteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Rovereto (Trento) dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore a causa di un bombardamento aereo ad Hannover (Bassa Sassonia) il 22 ottobre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Seelhorst Dohren (Hannover). Posizione tombale: quadro 21c, tomba n° 37. Certificato di morte IV/1581.Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila N, tomba 39. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Soletti Pietro, figlio di Francesco e Metinzione o Mestinzione (?) Rosa, nasce il 29 novembre 1921 a San Giorgio in Salici (frazione di Sona – Verona). Caporale del 68° Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XIII D di Norimberga. Matricola: 1735. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 16006. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Nurnberg-Langwasser (quartiere di Norimberga – Baviera) il 3 luglio 1944. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Sud di Norimberga alla posizione tombale: tomba 83 L 15. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro G, fila 7, tomba 14. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: nei documenti in Archivi di Arolsen viene riportata come data di nascita anche 29 giugno 1921 e 13 agosto 1919. Anche l’Archivio Segreto Vaticano riporta come data di nascita 29 giugno 1921 e 13 agosto 1919.

Spadi Albino, nasce il 14 aprile 1919 a Verona. Soldato della 37a Compagnia Genio. Muore a Oleśnica (voivodato della Bassa Slesia) il 30 agosto 1945. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Specchierla Mario, figlio di Giuseppe, nasce il 28 agosto 1912 a Rivoli Veronese (Verona). Risiede a Pessina per Corodella (?) – Verona. Soldato del 9° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Giannina (fronte greco) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XIII D di Norimberga. Matricola: 9374. Muore per malattia (carcinoma retro peritoneale) il 12 gennaio 1944 presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Nurnberg-Langwasser (quartiere di Norimberga – Baviera) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Sud di Norimberga alla posizione tombale: tomba 83 H 14. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro H, fila 7, tomba 36. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Squarzoni Oreste, figlio di Benvenuto e Beghini (?), nasce il 16 settembre 1923 a Caprino Veronese (Verona). Celibe, di mestiere contadino, risiede a Caprino Veronese in Via Ruina, 28. Soldato del 291° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Zara (fronte croato) il 10 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI D di Dortmund. Viene poi decentrato presso il Comando di lavoro n° 1045 (Dortmund). Muore a causa di un bombardamento aereo su Dortmund il 23 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 12, tomba 5. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Stevanoni Giuseppe, figlio di Luigi e Gasperato (?), nasce il 24 novembre 1923 a San Massimo all’Adige (Verona). Risiede a San Massimo in Via San Francesco d’Assisi e di mestiere è contadino. Soldato del 5° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Cettigne (fronte montenegrino) il 19 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 100193. Viene poi trasferito allo Stalag X B di Sandbostel e decentrato al Comando di lavoro 1070 di Neuenkirchen. Il 10 giugno 1944 viene trasferito al Comando di lavoro n° 7 di Schwanewede. Muore per avvelenamento presso l’Ospedale (Resereve Lazarett) di Aumund-Brema (Bassa Sassonia) il 14 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Aumund alla posizione tombale: tomba n° 14. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila J, tomba 16. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Stoppele Arnaldo, nasce il 19 gennaio 1913 a Badia Calavena (Verona). Soldato del 30° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) a Laupheim (zona di occupazione francese) il 23 giugno 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Laupheim (Baden-Württemberg) alla posizione tombale: campo 6, tomba 42. Registrazione di sepoltura n° 156/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila 14, tomba 63. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: in Arolsen il cognome riportato è Steppele e Stoppelle.

Tacconi Carlo, nasce il 25 dicembre 1912 a Nogarole Rocca (Verona). Soldato del 260° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte croato dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia. Muore a Oleśnica (voivodato della Bassa Slesia) il 24 agosto 1945. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Tebon Giuseppe, figlio di Pietro e Amabile Zanotto, nasce il 13 novembre 1908 a Vigo di Legnago (Verona). Contadino. Soldato del 3° Reggimento Granatieri, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B di Sandbostel. Viene poi trasferito allo Stalag XI B di Fallingbostel. Muore per malattia presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Fallingbostel (Kriegsgefangenenlazarett) il 7 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero dello stalag alla posizione tombale: tomba n° 433. Certificato di morte n° 273/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila L, tomba 30. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Termine Dario, nasce il 20 ottobre 1923 a Brenzone (Verona). Risiede a Porto Castello (frazione di Brenzone). Marinaio, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Muore per malattia il 6 aprile 1944 presso l’Ospedale militare di Dortmund e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero ovest di Dortmund (Cimitero di Gottesacker). Certificato di morte n° 2892/1944.Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro M, fila 10, tomba 16. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Tezza Mario, figlio di Giovanni, nasce il 22 gennaio 1923 a Rosaro (frazione di Grezzana – Verona). Risiede a Rosaro. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II B di Hammerstein. Matricola: 30569. Viene poi trasferito allo Stalag VI C/Z di Fullen. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) presso l’Infermeria di Groß Fullen (Meppen) il 18 febbraio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Groß Fullen alla posizione tombale: campo E, fila 1, croce n° 406. Certificato di morte n° 546/1951. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila L, tomba 9. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Tombolani Nello, figlio di Massimo, nasce il 15 giugno 1924 a San Pietro di Legnago (Verona). Risiede ad Angiari (Verona). Soldato del 46° Reggimento di Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XIII D di Norimberga. Matricola: 2807. Muore per malattia (tubercolosi) il 20 dicembre 1944 presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Nurnberg-Langwasser (quartiere di Norimberga – Baviera) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Sud di Norimberga alla posizione tombale: tomba 83 QU 10. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro H, fila 5, tomba 18. Fonti: Archivio Zamboni, Archivi di Arolsen, Ministero della Difesa Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Tomio Saulle o Saulo, figlio di Agostino e Novelli (?), nasce il 26 ottobre 1910 a Nogara (Verona). Risiede a Sanguinetto (Verona). Soldato della 1a Squadriglia di Cavalleria. Matricola militare: 4718. Viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII D di Treviri. Matricola: 34800. Muore per malattia a Saarbrücken (Saarland) il 13 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Burbach di Saarbrücken (Waldfriedhof) alla posizione tombale: campo 46, tomba n° 84. Certificato di morte n° 777/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro Q, fila 5, tomba 17. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: nel registro matricola dello Stalag XII D di Treviri (in Archivi di Arolsen) il nome di battesimo riportato è Sante.

Tommasi Giovanni Battista, nasce il 5 dicembre 1922 a Romagnano (frazione di Grezzana – Verona). Viene impiegato presso l’Acciaieria Mannesmannröhren-Werke AG – Dipartimento Grillo Funke di Gelsenkirchen dall’8 agosto 1944 e alloggiato nel Lager di Kaubstraße. Muore il 4 novembre 1944. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila T, tomba 9. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen. Note: nei documenti in Archivi di Arolsen il cognome riportato è Tomasi.

Torresani Alfio o Toresani Alfeo, nasce il 4 novembre 1923 a Bovolone (Verona). Aviere del Reparto Servizi in Aeroporto. Internato nel Campo “William 1” di Brünen (Nord Reno-Vestfalia). Muore a causa di un bombardamento aereo Duisburg il 14 ottobre 1944. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila X, tomba 54. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Archivio di Stato di Bolzano, Archivio Segreto Vaticano.

Tortella Giovanni, nasce il 27 marzo 1922 a Lazise o Pastrengo (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina. Alloggiato a Hildesheim (Bassa Sassonia). Muore per malattia (tubercolosi) il 12 marzo 1945 presso l’infermeria della Metallwerke di Hildesheim. Matricola: 152153. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Hildesheim il 17 marzo 1945. Inumato alla posizione tombale: quadro VI B sinistro, fossa V/51. Certificato di morte n° 1250/49. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila L, tomba 5. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Tosato Arturo, figlio di Giuseppe, nasce il 13 ottobre 1920 a Casaleone (Verona). Celibe. Soldato del 231° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte greco-albanese e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Dal 1° settembre 1944 viene impiegato presso le acciaierie Friedrich-Krupp Hüttenwerk di Rheinhausen Muore per lo scoppio di una granata a Walsum (Distretto di Duisburg) il 25 marzo 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Walsum-Aldenrade alla posizione tombale: tomba n° 30 b. Certificato di morte n° 226/45. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila X, tomba 64. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: nei documenti in Archivi di Arolsen la data di nascita riportata è 20 ottobre 1920.

Tosato Ettore, figlio di Ettore e Colomba Bertagna, nasce il 18 agosto 1923 a Cerea (Verona). Risiede a Cerea. Soldato del 120° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II A di Neubrandenburg. Matricola: 112249. Viene poi trasferito allo Stalag VI C/Z di Fullen. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) presso l’Infermeria di Groß Fullen (Meppen) il 13 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Groß Fullen. Certificato di morte n° 37/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila R, tomba 21. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: in alcuni documenti in Archivi di Arolsen il nome di battesimo riportato è Ellore.

Tosato Ottorino, figlio di Giovanni, nasce il 29 ottobre 1924 a San Pietro di Legnago (Verona). Risiede a San Pietro di Legnago in Via Casoni. Soldato del 46° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XIII D di Norimberga. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) presso l’Ospedale di Neumarkt An Der Oberpfalz (Baviera) il 5 settembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero cittadino di Neumarkt (cimitero per stranieri) alla posizione tombale: tomba n° 63. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila 11, tomba 50. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: in alcuni documenti la data di nascita riportata è 28 ottobre 1924 e 20 ottobre 1924.

Tramarin Armando, nasce il 31 maggio 1903 a Cologna Veneta (Verona). Finanziere della Legione Trento, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Bolzano l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XX A di Toruń (voivodato di Cuiavia-Pomerania). Matricola: 36440. Viene poi trasferito allo Stalag VIII A di Görlitz (in polacco Zgorzelec). Muore per malattia a Görlitz (voivodato della Bassa Slesia) il 31 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys (cimitero dello stalag in Seindenbergstraße). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento. Note: in alcuni documenti tedeschi la data di nascita riportata è 6 febbraio 1903.

Trambaioli Ennio, figlio di Gaetano e Contin (?), nasce il 16 luglio 1924 a Castagnaro (Verona). Risiede a Villa Bartolomea in Via Vallestrema, n° 8. Soldato (Guardia alla frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 155607. Alloggiato presso il Lager 8 di Hallendorf. Muore per malattia a Watenstedt-Salzgitter (quartiere Hallendorf – Bassa Sassonia) l’8 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero per stranieri di Hallendorf alla posizione tombale: fila 5, tomba n° 2 G. Certificato di morte n° 78/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila P, tomba 2. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio di Stato di Bolzano, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Trevisan o Trevisani Mario Giuseppe, figlio di Vittorio e Samboni o Zamboni (?), nasce il 19 maggio 1915 a Oppeano (Verona). Risiede a Pradelle (frazione di Gazzo Veronese – Verona). Soldato del 18° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Austria come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XVIII A di Wolfsberg. Matricola 37895. Muore a seguito di un bombardamento aereo presso l’ospedale dello stalag a Wolfsberg (Carinzia) il 18 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero San Giovanni di Wolfsberg alla posizione tombale: tomba n° 29. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Mauthausen. Inumato alla posizione tombale: fila 9, croce n° 16, tomba 968. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Trevisan o Trevisani Mario o Marino, nasce il 20 giugno 1913 a Oppeano (Verona). Caporale del 32° Reggimento Carristi. Viene alloggiato ad Hannover nel Lager di Erythropelstraße e viene impiegato presso la Ditta MNH Maschinenfabrik Niedersachsen GmbH di Eichelkampstraße. Muore a causa di un bombardamento aereo su Hannover il 14 marzo 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero cittadino di Hannover (Stadtfriedhof Hannover Seelhorst). Certificato di morte n° 799/1945. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila Q, tomba 50. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Turrini Erminio, nasce il 24 novembre 1918 a Valeggio sul Mincio (Verona). Soldato. Muore per un incidente a Kamen (Nord Reno-Vestfalia) l’11 settembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Kamen. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro E, fila 1, tomba 19. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Valbusa Giuseppe, nasce il 14 febbraio 1923 a Verona. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag II B di Hammerstein. Viene alloggiato presso il Lager di Humboldtstraße di Essen (Nord reno-Vestfalia). Muore per un bombardamento aereo a Essen il 13 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero sud-ovest di Essen alla posizione tombale: campo 25, tomba n° 49. Certificato di morte n° 541 / 48 / II. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 2, fila T, tomba 4. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Valentini Giuseppe, figlio di fu Angelo, nasce il 16 giugno 1920 a Bardolino (Verona). Risiede a Bardolino in Via Calmasino, 49. Soldato del 46° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XIII D di Norimberga. Matricola: 2542. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Nurnberg-Langwasser (quartiere di Norimberga – Baviera) il 12 febbraio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero sud di Norimberga. Posizione tombale: 83, U, 12. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro J, fila 7, tomba 15. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Valtellina Ferruccio, figlio di Oreste, nasce il 9 aprile 1912 a Verona. Soldato, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI A di Hemer. Viene poi trasferito allo Stalag VI D di Dortmund. Muore per deperimento organico presso l’Ospedale di Dortmund il 2 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Dortmund (Cimitero di Gottesacker) alla posizione tombale: campo 11, tomba n° 75. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 13, tomba 7. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Vantini Vittorio, nasce il 28 settembre 1919 a Sommacampagna (Verona). Risiede a Sona (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Merano (Bolzano) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 152921. Viene alloggiato nel Lager di Göttinger Chaussee 158 e impiegato ad Hannover presso la Schmidding-Werke, dove muore a causa di un bombardamento aereo l’11 settembre 1944. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Seelhorst Dohren (Hannover) alla posizione tombale: quadro 21/C, tomba n° 33. Certificato di morte n° 1189/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila a, tomba 14. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano, Archivio di Stato di Bolzano.

Vanzini Federico o Enrico, figlio di Giuseppe, nasce il 1° marzo 1921 a Zimella (Verona). Soldato del 55° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Ragusa (Dubrovnik – fronte croato) il 12 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Viene poi trasferito allo Stalag VI G di Bonn-Duisdorf (matricola 99807) ed impiegato come minatore presso il Comando di lavoro 637 – 638 di Alsdorf (Nord Reno-Vestfalia. Muore a causa di un mitragliamento su Alsdorf il 9 settembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale (Cimitero Nord). Certificato di morte n° 197/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro L, fila 6, tomba 19. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano, Archivi di Arolsen. Note: in alcuni documenti tedeschi in Archivi di Arolsen e in Archivio di Stato di Bolzano il nome di battesimo riportato è Enrico.

Veneri Arnaldo, figlio di Battista e Maria De Angeli, nasce il 23 settembre 1912 a Nogarole Rocca (Verona). Coniugato, di mestiere contadino e ciabattino, risiede a Bagnolo (frazione di Nogarole Rocca). Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein il 17 settembre 1943. Matricola: 9622. Viene impiegato presso il Comando di lavoro n° M 762 R di Leveringhausen. Muore a causa di un’azione nemica a Waltrop (Nord Reno-Vestfalia) il 19 febbraio 1944 e viene sepolto nel cimitero locale. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila Y, tomba 49. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Venturini Fidenzio, figlio di Ugo e Chiavegatti Maria, nasce il 25 giugno 1917 a Legnago (Verona). Celibe e di mestiere panettiere, risiede a Legnago in Via Depretis, 16. Soldato del 205° Autoreparto (Automobilisti), viene fatto prigioniero dai tedeschi in Croazia dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X B di Sandbostel (Bassa Sassonia). Matricola: 184505. Viene poi trasferito allo Stalag XI B di Fallingbostel. Muore per malattia presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Fallingbostel (Kriegsgefangenen Lazarett) il 23 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del lager alla posizione tombale: tomba n° 316. Certificato di morte n° 103/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila N, tomba 7. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: foto immatricolazione.

Verità Guglielmo, figlio di Massimiliano, nasce l’8 maggio 1922 a Peschiera del Garda (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi in Croazia dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Matricola: 3877. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Ospedale di Hildesheim (Bassa Sassonia) il 26 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero principale di Hildesheim alla posizione tombale VI B sinistra, II, 21. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila R, tomba 17. Fonti: Archivio Zamboni, Archivi di Arolsen, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano. Note: il Ministero della Difesa riporta come data di morte il 1° dicembre 1944.

Verzin Luigi, figlio di Guglielmo e Rizzi Emma, nasce il 29 maggio 1924 a San Michele Extra (Verona). Celibe, risiede a San Michele Extra in Via Madonna di Campagna, 46. Soldato del 132° Reggimento Artiglieria, Divisione Corazzata “Ariete”, 4° Battaglione Addestramento (Rovereto – Trento), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 152343. Muore per malattia presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Fallingbostel (Kriegsgefangenen Lazarett) il 21 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del lager (Cimitero Örbke) alla posizione tombale: tomba n° 259. Certificato di morte n° 50/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila O, tomba 42. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano, Archivi di Arolsen.

Vesentini o Visentini Remigio Stefano, nasce il 26 dicembre 1921 a Colognola ai Colli (Verona). Soldato del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco-albanese dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Dal 7 ottobre 1943 viene impiegato presso la ditta Vereinigten Aluminium-Werke AG di Hannover e alloggiato nel lager della Konrad-Hänisch-Straße. Muore per annegamento ad Hannover il 14 luglio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero cittadino di Hannover (Stadtfriedhof Hannover Seelhorst) alla posizione tombale 21c / 147. Certificato di morte n° 1633/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila O, tomba 13. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

Vicentini Gino, nasce il 25 agosto 1919 a Verona. Coniugato con Evelina (?), risiede a Verona in Via Dietro Filippini, 4. Di mestiere mercante. Sergente del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco-albanese dopo l’8 settembre 1943 e internato in Austria come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XVII A di Kaisersteinbruch (Burgenland). Matricola: 141485. Muore per malattia (tubercolosi polmonare) a Kaisersteinbruch il 23 aprile 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero per prigionieri di guerra di Kaisersteinbruch alla posizione tombale: tomba n° XXVII. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Mauthausen. Inumato alla posizione tombale: fila 8, croce 78, tomba 908. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Gazzetta Ufficiale.

Vinco Antonio, figlio di Serafino, nasce il 3 aprile 1924 a Boscochiesanuova (Verona). Soldato del 4° Reggimento Genio. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Ospedale di Göttingen (Bassa Sassonia) il 4 maggio 1945. Viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero cittadino di Göttingen il 7 maggio 1945 alla posizione tombale: reparto 105 (“campo nuovo” per stranieri), tomba n° 204. Certificato di morte n° 1052/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila Q, tomba 12. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Archivio di Stato di Bolzano, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Vinco Leone, nasce il 27 dicembre 1917 a Boscochiesanuova (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Merano (Bolzano) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 6005 di Mascherode (quartiere di Braunschweig) e infine trasferito allo Stalag XI B/Z di Bergen Belsen. Muore per malattia a Bergen Belsen (Bassa Sassonia) il 26 settembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero dello stalag alla posizione tombale: blocco 1, fila 2, tomba n° 62. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila E, tomba 27. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento.

Vinco Luigi, figlio di Pietro e Tomellini (?), nasce il 30 aprile 1919 a Negrar (Verona). Soldato dell’8° Reggimento Artiglieria (Guardia alla frontiera), viene fatto prigioniero dai tedeschi a Nauplia (fronte greco) il 9 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag III A di Luckenwalde. Matricola 124789. Il 10 ottobre 1943 viene trasferito allo Stalag III D di Berlino. Il 10 dicembre 1943 viene decentrato al Battaglione di lavoro n° 195. L’11 novembre 1943 al Battaglione di lavoro n° 184 e il 12 dicembre 1943 torna al Battaglione di lavoro n° 195. Muore a causa di un bombardamento il 21 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz – Brandeburgo). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila 6, numero 1, tomba 727. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio di Stato di Bolzano.

Visentin Amos, nasce il 31 agosto 1917 a Terrazzo (Verona). Soldato dell’8° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte romeno dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore a Neuss (Nord Reno-Vestfalia) il 21 gennaio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero cattolico della parrocchia di St. Joseph di Neuss-Weissenberg il 24 gennaio 1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila W, tomba 31. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Volpato Guerrino, nasce il 19 febbraio 1916 a Palù (Verona). Muore a Helmstedt (Bassa sassonia) il 13 aprile 1945. Viene sepolto nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila J, tomba 21. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Zamboni Attilio, figlio di fu Angelo e fu Bergamaschi (?), nasce il 25 luglio 1910 ad Avesa (frazione di Verona). Di mestiere contadino, è coniugato con Gioconda (?) e risiede ad Avesa in Via Podgora, 27. Soldato, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel (Bassa Sassonia). Matricola: 153126. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’infermeria di Fallingbostel il 14 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del leger (Cimitero Örbke) alla posizione tombale: tomba n° 251. Certificato di morte n° 40/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila O, tomba 29. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio di Stato di Bolzano.

Zamboni Luigi, figlio di Angelo, nasce il 20 marzo 1914 ad Avesa (frazione di Verona). Coniugato con Maria (?), risiede ad Avesa in Via Benedetto Zampieri, 4. Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Colle Isarco (Brennero – Bolzano) il 9 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 8491. Viene poi trasferito allo Stalag VI A di Hemer e impiegato come falegname. Muore per malattia (tubercolosi) presso l’Infermeria (treno ospedale) di Hof-Saale (Baviera) il 3 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero urbano locale il 7 giugno 1944 alla posizione tombale: campo VII G, tomba n° 5. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro J, fila 3, tomba 23. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Zamo Daniele Giuseppe, nasce il 18 agosto 1923 a Santa Maria di Zevio (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag III A di Luckenwalde. Matricola: 114598. Viene poi trasferito allo Stalag III D di Berlino e decentrato al Comando di lavoro n° 192. Muore a causa di un attacco aereo su Berlino l’8 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz – Brandeburgo) il 13 maggio 1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 3, fila 10, numero 1, tomba 825. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Zampieri Mario, figlio di Giuseppe, nasce il 2 ottobre 1922 a Verona. Soldato del 55° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte jugoslavo dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Muore a Dortmund il 7 marzo 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Dortmund (Cimitero di Gottesacker). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro M, fila 2, tomba 11. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Zanini Giuseppe, figlio di fu Sante, nasce l’11 febbraio 1908 a Grezzana (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII F di Forbach. Muore per malattia a Zweibrücken (Renania-Palatinato) il 6 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale alla posizione tombale: reparto D, fila 5, tomba n° 5. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro B, fila 9, tomba 10. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Zanini Livio, figlio di Gaudenzio e Zuanetti Augusta, nasce il 10 novembre 1914 a Buttapietra (Verona). Contadino, risiede a Vigasio ed è coniugato con Bruna (?). Soldato del 231° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco-albanese dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag X A di Schleswig. Viene poi trasferito allo Stalag I B di Hohenstein. Muore per malattia (emorragia polmonare) presso l’Ospedale di Amburgo (Distretto di Altona) il 21 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero Ohlsdorf il 24 febbraio 1944 alla posizione tombale: reparto 73, fila 14, tomba 21. Certificato di morte n° 731/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila D, tomba 18. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Zanon Giovan Battista, figlio di Giuseppe, nasce il 7 novembre 1919 a Povegliano Veronese (Verona). Soldato del 18° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Austria come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XVIII A di Wolfsberg. Matricola: 30504. Viene ricoverato nel Lazzareto dello Stalag. Muore per malattia (tubercolosi) a Wolfsberg (Carinzia) il 28 novembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero urbano della stessa località alla posizione tombale: reparto III, tomba n° 79. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Mauthausen. Inumato alla posizione tombale: fila 9, tomba 930. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano.

Zanoni Cesare, nasce il 7 aprile 1908 a San Bonifacio (Verona). Soldato del 37° Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Ponte Gardena (Bolzano) l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Viene impiegato presso l’officina di riparazioni ferroviarie di Monaco dal 16 settembre 1944 al 28 aprile 1945. Muore il 19 maggio 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero nord di Monaco di Baviera. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano di Monaco di Baviera (Waldfriedhof). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila 8, tomba 14. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivio Segreto Vaticano, Archivi di Arolsen.

Zanotto Bruno, figlio di Marcello e Tacon (?), nasce l’8 settembre 1923 a Povegliano Veronese (Verona). Celibe, risiede a Povegliano Veronese in Via Pompei, 14. Soldato del 291° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI D di Dortmund. Matricola: 52931. Mestiere (o mestiere assegnato nel campo) ciabattino. Muore per malattia (enterocolite) il 5 febbraio 1944 presso l’Ospedale per prigionieri di guerra (Kriegsgefangenen-Lazarett) di Dortmund e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero della stessa località (Cimitero centrale – Reparto prigionieri di guerra) l’11 febbraio 1944, alla posizione tombale: campo 10, tomba n° 15. Certificato di morte n° 259/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro O, fila 1, tomba 2. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: nei documenti tedeschi in Archivi di Arolsen la data di nascita riportata è 30 agosto 1923.

Zantedeschi Pietro, figlio di Fortunato e Zandaval (?), nasce il 22 novembre 1919 a San Pietro in Cariano / Frazione Negarine (Verona). Risiede a San Pietro in Cariano. Soldato della 4a Compagnia Sanità, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Vipiteno (Bolzano) il 9 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein il 17 settembre 1943. Matricola n° 7527. Viene poi trasferito allo Stalag VIII A di Görlitz. Muore per malattia (tubercolosi) a Görlitz (in polacco Zgorzelec – voivodato della Bassa Slesia) il 15 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Görlitz Moys (cimitero dello stalag in Seindenbergstraße). Certificato di morte n° 1086/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: nei documenti tedeschi in Archivi di Arolsen la data di nascita riportata è 23 novembre 1919.

Zaramella Luigi, nasce il 18 settembre 1921 a Ronco all’Adige (Verona). Soldato dell’80° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 13. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro F, fila 2, tomba 27. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Archivi di Arolsen, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano. Note: nei documenti tedeschi in Archivi di Arolsen il cognome riportato è Zaronelli.

Zardini Mirko Giovanni Antonio, figlio di Francesco e Campagnola (?), nasce il 9 maggio 1913 a Fumane (Verona). Celibe, di mestiere contadino, risiede a Marano di Valpolicella (frazione Valgatara). Caporale del 4° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag XI B di Fallingbostel. Matricola: 155353. Muore per malattia (debolezza cardiaca) presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Fallingbostel (Bassa Sassonia) il 1° febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel cimitero del leger (Cimitero Örbke) alla posizione tombale: tomba n° 243. Certificato di morte n° 54/1944. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 5, fila H, tomba 19. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen. Note: nei documenti tedeschi in Archivi di Arolsen il cognome riportato è anche Zarfini o Zadini.

Zaviani o Ziviani Augusto, figlio di Dionisio, nasce il 28 agosto 1912 a Villa Bartolomea (Verona). Celibe, di mestiere contadino. Soldato, viene fatto prigioniero dai tedeschi in Albania dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola: 54527. Viene poi decentrato al Comando di lavoro n° 1434 di Mülheim an der Ruhr (Nord Reno-Vestfalia). Viene infine trasferito allo Stalag VI J di Fichtenhain. Muore per malattia (ulcera sanguinante) a Dusseldorf presso l’Ospedale per prigionieri di guerra nel quartiere Gerresheim il 26 maggio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero nord di Dusseldorf il 27 maggio 1944 alla posizione tombale: F 111-C, tomba n° 483. Certificato di morte n° 187/1950. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro L, fila 5, tomba 33. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano. Note: nei documenti tedeschi in Archivi di Arolsen il cognome riportato è anche Ziviani.

Zecchini Giovanni, nasce il 30 gennaio 1920 a San Massimo all’Adige (Verona). Contadino, risiede a San Massimo. Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Vipiteno (Bolzano) il 9 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein il 19 settembre 1943. Matricola: 10647. Muore per affogamento a Johannisburg (in polacco Pisz – voivodato di Varmia-Masuria) il 21 giugno 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Johannisburg. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Bielany/Varsavia (Polonia). Inumato in uno dei due mausolei. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Zigiotto Antonio, nasce il 6 marzo 1923 a Vestenanova (Verona). Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Polonia come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag I B di Hohenstein. Matricola: 9610. Muore il 27 dicembre 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Hemer (Nord Reno-Vestfalia). Certificato di morte n° 44/1951. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Westhausen). Inumato alla posizione tombale: riquadro N, fila 2, tomba 19. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Zocca Giacomo, nasce il 2 ottobre 1919 a Verona. Soldato del 232° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco-albanese dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano). Muore a Mülheim an der Ruhr (Nord Reno-Vestfalia) il 9 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero centrale di Mülheim. Certificato di morte n° 1445/1945. Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Öjendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 1, fila V, tomba 15. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen.

Zocca Tullio, figlio di Giuseppe e Dall’Ora (?), nasce il 28 gennaio 1924 a Quinzano (Verona). Di mestiere scalpellino, risiede a Domegliara per Ponton, in Via Ponte, 22. Soldato del 6° Reggimento Alpini, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Brunico (Bolzano) il 13 settembre 1943 e internato in Germania come I.M.I. (Internato Militare Italiano) nello Stalag III A di Luckenwalde. Matricola: 114533. Viene poi trasferito allo Stalag III D di Berlino e decentrato al Comando di lavoro di Berlino-Kaulsdorf. Viene ricoverato presso l’ospedale per prigionieri di guerra n° 128 di Berlino-Biesdorf dal 14 al 19 febbraio 1944. Muore per malattia (flebite – embolia) a Berlino il 20 febbraio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Döberitz-Elsgrund (ora localizzabile come Dallgow-Döberitz – Brandeburgo). Viene successivamente esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Berlino (Zehlendorf). Inumato alla posizione tombale: riquadro 4, fila 4, numero 3, tomba 1110. Fonti: Archivio Zamboni, Ministero della Difesa, Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento, Archivi di Arolsen, Archivio Segreto Vaticano.

Marco non è stato dimenticato e riposa a Monaco di Baviera


Ricevo da Claudia Avogadro il bell’articolo su Marco Tessitore, pubblicato su quilianonline e da lei firmato.


Buona sera, le comunico che finalmente ho potuto realizzare un breve articolo su Marco Tessitore. Grazie alle Sue informazioni e alla bella  foto della sepoltura inviatami da Giuseppe Malascalza. 

Nell’articolo pubblicato su quilianoline    https://www.quilianonline.it/storia/la-pieta-e-il-ricordo/


Alcune ricerche bussano prepotentemente alla porta. Con una frase scritta in fondo alla pagina di un manoscritto: “Marco Tessitore, deportato, deceduto si ignora la sorte”, inizia una ricerca durata un paio d’anni. Marco Tessitore nasce a Cadibona, la vita per lui non è facile ha già perso il padre e due fratelli, e si ritrova […]

La comunità di Cadibona le è grata per la premura accordatami, e l’impegno che svolge nel ridare dignità a questi nostri fratelli.

Come scrivo nell’articolo la mia speranza è che Marco non sia più Dimenticato.
Le rinnovo i miei ringraziamenti e le porgo i miei più sinceri auguri di buon proseguimento. 
Saluti dal Colle di Cadibona
 
Claudia Avogadro


(nda) – Per completare l’articolo di Claudia, allego la documentazione relativa a Marco Tessitore depositata presso gli Archivi di Arolsen e il NARA (National Archives) di Washington.


Marco era stato arrestato a San Giuseppe di Cairo (Savona), trasferito nel Campo di concentramento e transito di Bolzano per poi essere deportato nel Campo di concentramento di Dachau dove gli era stato assegnato il numero di matricola 113567.
Liberato dagli americani il 29 aprile del 1945, le sue condizioni fisiche erano lentamente peggiorate fino a portarlo alla morte il 30 maggio 1945. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Dachau il 1° giugno 1945 alla posizione tombale: campo F, fila 3, tomba 931, nella seconda metà degli anni ’50 le sue Spoglie erano state esumate e traslate dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra (Ministero della Difesa) nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof) alla posizione tombale: riquadro 4, fila 9, tomba 72.


Documento di registrazione di Marco tessitore a Dachau
Documento di registrazione di Marco tessitore a Dachau – in Arolsen Archives 10336585 – MARCO TESSITORE 


Registro matricole KL Dachau - Marco Tessitore 113567
National Archives Washington – Volume IA/4 13: October 1944 (First Date: 9-October-1944) – Marco Tessitore 113567

Scheda personale firmata da Marco all'atto della registrazione a Dachau
Scheda personale firmata da Marco all’atto della registrazione a Dachau – in Arolsen Archives 10336585 – MARCO TESSITORE

Cartellino con sunto di tutti i dati di Marco
Cartellino con sunto di tutti i dati di Marco – in Arolsen Archives 10336585 – MARCO TESSITORE 

Documento con data decesso
Documento con data decesso – in Arolsen Archives 10336585 – MARCO TESSITORE 

Scheda di sepoltura nel Cimitero di Dachau
Scheda di sepoltura nel Cimitero di Dachau – in Arolsen Archives 10336585 – MARCO TESSITORE 


Oreste Ghidelli – Teniamo viva la Memoria

francesca fontana

Francesca Fontana

Francesca Fontana, pronipote di Oreste.
Le notizie riguardo a Oreste Ghidelli sono frutto di un lungo e complicato lavoro svolto da Francesca Fontana in anni di ricerche tra documenti e collaborazioni con varie associazioni. Ella ha materialmente ricevuto dal Capo dello Stato la Medaglia d’Onore conferita a Oreste Ghidelli quale vittima di deportazione e di internamento nel corso del secondo conflitto mondiale (foto e commento di Emanuele Formosa).


Brescia, 8 marzo 2022

Al giardino dei Giusti del Parco Tarello sono state installate tre nuove targhe. Tante quanti i Giusti che si sono aggiunti a quelli già commemorati nello stesso spazio, all’ombra dei palazzoni di Brescia Due, quasi un ponte fra futuro e valori senza tempo. Una cerimonia, quella che ha accompagnato la scopertura delle targhe nella X Giornata europea dei Giusti voluta dall’associazione Filosofi lungo l’Oglio e celebrata alla presenza di parenti, esponenti delle istituzioni civili e religiose, oltre che di decine di studenti.


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Targa nel Giardino dei Giusti

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Targa dedicata a Oreste Ghidelli


All’esempio dei molti, da ieri si aggiunge ora quello di Oreste Ghidelli, che nel 1945 trovò la morte nel campo di Zwickau dopo aver fatto scappare lungo il confine svizzero i prigionieri di guerra. Il suo corpo non venne mai trovato. Per 77 anni i familiari non hanno avuto un luogo in cui pregare il proprio caro: ora, assicura la pronipote, i familiari avranno un luogo dove poterlo ricordare.

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Scopertura della targa


La seconda targa è intitolata a suor Angela Dusi, madre economa del Convento delle Orsoline di Brescia, che nella primavera 1944 nascose nelle mura ecclesiastiche le quattro sorelline Silbermann, e Paolo De Benedetti, instancabile protagonista del dialogo ebraico-cristiano, emerito biblista, teologo e autore di innumerevoli opere. (Tratto dal “Giornale di Brescia” del 8 marzo 2022 – Articolo de “la Redazione web”.

Si veda l’articolo e il video del GDB on line  a questo link: https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/tre-nuove-targhe-al-giardino-dei-giusti-di-parco-tarello-1.3681267.

Ma chi era Oreste Ghidelli…

“Sicuramente erano sullo stesso treno che li portò da Bolzano a Flossenburg, e può anche essere che si siano conosciuti, visto che hanno dovuto condividere un mese della loro tragica esperienza nello stesso campo di concentramento”. Questo è il pensiero che mi è passato per la mente quando Francesca Fontana mi ha contattato chiedendomi informazione del suo prozio Oreste. Infatti, il parente di Francesca era tra i 359 prigionieri partiti dal Campo di smistamento di Bolzano/Gries il 19 gennaio 1945 con destinazione il Lager di Flossenburg. E su quello stesso convoglio c’era anche mio zio Luciano.

IMG_20220305_164926Oreste Ghidelli, figlio di Giacomo e fu Viglioli Teresa, era nato a Brescia il 27 maggio 1913, dove risiedeva con la famiglia al numero 38 di Via Corsica. Arrestato come “politico”, venne rinchiuso nel Carcere di San Vittore. Il 17 gennaio 1945, Oreste venne inserito in un gruppo di 300 prigionieri che sarebbero stati trasferiti nel Campo di concentramento e transito di Bolzano/Gries. Durante il tragitto, in una breve sosta a Bardolino (VR), Oreste riuscì a scrivere un biglietto che sarebbe poi stato recapitato ai famigliari.


17/01/1945

Caro papà approfitto di una breve sosta qui a Bardolino per inviarti due righe. Ti saluto perché sto per partire per Bolzano, campo di concentramento. Purtroppo a Milano non mi hanno voluto rilasciare. Se Adalberto crede poter fare qualche cosa può far ricerche a Gries o Bolzano dove sono i campi di concentramento. Colà credo di fermarmi 15 giorni poi vedrò se mi manderanno in Germania. Pregate Adalberto di interessarsi per Angela, in carcere detenuta a Milano. Carissimi non addoloratevi se rimarrò lontano da voi e solamente per breve tempo ritorneremo ad abbracciarvi, finalmente libero. Abbracciatemi la Bruna ed i bambini, Alfredo, papà, Italia, Giancarlo e l’ultimo, Claudio, Valter e tutti.

Vi abbraccio tutti.

Oreste


lettera ghidelli 2lettera ghidelli 1

Soltanto due giorni dopo dal suo arrivo a Bolzano, Oreste sarebbe stato inviato a Flossenburg, dove avrebbe condiviso con il mio parente una parte del suo tragico destino. “La mattina del 19 gennaio, Luciano e altri 358 prigionieri furono caricati su camion e portati alla stazione ferroviaria di Bolzano dove li attendeva un treno merci, scortato da militi SS e polizia altoatesina, che aveva come destinazione finale il Campo di concentramento di Flossenbürg. Era il pomeriggio del 23 gennaio 1945 e dai vagoni oltre ai vivi furono scaricati anche una decina di morti. Mio zio, con gli altri prigionieri, fu fatto scendere e avviato a piedi verso il campo di concentramento che si trovava a qualche chilometro più in alto rispetto alla stazione ferroviaria.  All’arrivo nel lager, dovette subire la procedura standard prevista per ogni deportato. Fu spogliato di ogni avere, dei vestiti e della dignità, rapato, rasato e lavato. Gli venne fornito il vestiario e, trasferito al blocco 20, immatricolato. (Tratto da “Dimenticati di Stato”)

KL Flossenburg
Campo di concentramento di Flossenburg


Oreste ebbe il numero di matricola 43652 e il triangolo rosso con la «I» nera che lo classificava come prigioniero politico italiano.


Scheda registazione di Flossenburg Effetti personali
Scheda registazione di Flossenburg – Effetti personali


Flossenbürg era un campo di concentramento «principale», dal quale i deportati erano smistati in sottocampi, detti «Kommandos», per essere impiegati nei lavori più svariati. Dopo il periodo di «quarantena», vale a dire l’intervallo che precedeva il decentramento, che era di alcune settimane, generalmente i prigionieri venivano inviati ai sottocampi, […].


Il 21 febbraio 1945, Oreste venne trasferito con altri deportati al sottocampo di Zwickau.

A fine marzo, vista l’avanzata delle truppe alleate, il lager venne evacuato ed i prigionieri incolonnati ed avviati verso il confine cecoslovacco. Il primo di aprile (testimonianza di Armando Corsi), durante la marcia di evacuazione (marcia della morte) dell’Aussenkommando di Zwickau, lo zio di Francesca venne ucciso con una raffica di mitra (si veda ricostruzione sotto). Sua unica colpa era quella di aver aiutato un compagno in difficoltà. Il corpo di Oreste non venne più ritrovato.

ministero interno


Ricostruzione fatta dal fratello Adalberto grazie alla testimonianza di un ex deportato di Flossenburg

ricostruzione 1

ricostruzione 2

Trascrizione dattiloscritta di un ex deportato a Zwickau sull’evacuazione del campo

ricostruzione ex deportato

27 gennaio 2018

20180126_09390820180127_114807Caro Roberto,
questa mattina assieme a tutta la mia famiglia ed ai vari nipoti e pronipoti siamo andati a ricevere la medaglia d’onore a nome di Oreste.
Ti ringrazio di cuore per le dritte che mi hai dato che mi hanno permesso di ottenere questa onorificenza che gli rende onore.
[…]

Francesca Fontana

medaglia d'onore


Brescia, Via Corsica, 88

Domenica 27 gennaio 2019

“Giorno della Memoria”

Alla presenza del Sindaco Emilio Del Bono, dei famigliari di Oreste Ghidelli, degli studenti del Liceo delle Scienze Umane “Veronica Gambara”, classe III C, coordinati dalla professoressa Monica Rovetta, dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale ex Deportati, di Associazione Nazionale ex Internati, della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, l’artista berlinese Gunter Demnig, ideatore della iniziativa ”Stolpersteine” – Pietre d’inciampo, ha posato una di queste pietre davanti a quella che fu l’abitazione di una vittima di deportazione, Oreste Ghidelli. (foto di Emanuele Formosa).

oreste ghidelli

Oreste Ghidelli, nato a Brescia il 27 maggio 1913, morto nei pressi di Zwickau l’1.4.1945. Aderì al CLN, fu deportato come politico.

Brescia. 1943-44. L’impegno antifascista nella città si intensifica. La resistenza bresciana deve tuttavia far fronte a una grave difficoltà di carattere geopolitico. Brescia e provincia si trovano al centro della Repubblica Sociale Italiana. In città e in particolare sul lago di Garda hanno sede i ministeri repubblicani e i comandi nazisti e fascisti delle diverse formazioni militari, che praticano assidui controlli sul territorio e impediscono al movimento partigiano di emergere. Nonostante ciò, fra il ’43 e il ’44 i partigiani sono 5074, divisi in cinque gruppi: le Fiamme Verdi, le Brigate Garibaldi, le Formazioni “Giustizia e Libertà”, la Brigata “Matteotti” ed elementi isolati.

Dopo l’8 settembre si trovano dispersi numerosi prigionieri di guerra alleati, scappati dai campi di concentramento. Perciò l’Organizzazione Militare clandestina presente a Milano decide di mobilitarsi per metterli in salvo. L’incarico viene affidato all’ingegnere Giuseppe Bacciagaluppi, che lo svolgerà all’interno delle attività politiche e militari del CLN, da poco costituitosi. Anche sul territorio tra la Val Trompia e la Val Camonica si nascondono centinaia di prigionieri, soprattutto britannici. I membri del CLN locale iniziano l’organizzazione dell’assistenza per il loro salvataggio in collaborazione con due ufficiali britannici, che si offrono di tenere il collegamento.

oreste i borgheseQui si inserisce la storia di Oreste Ghidelli. Collabora alle operazioni di assistenza e accompagnamento da Brescia a Milano fino alla frontiera svizzera assieme ai compagni Titti Pasolini, Mario Giuberti e agli ufficiali britannici. Una trentina di prigionieri riesce a essere trasferita in svizzere grazie al loro lavoro.

Che tipo di attività aveva svolto fino a quel momento Oreste? Perché non fu arruolato allo scoppio della guerra? Non si hanno infatti sue notizie dopo il 1936, anno del suo congedo dalla Marina militare di Venezia, dove aveva trascorso 28 mesi di ferma, come risulta dal documento del Distretto militare di Brescia datato 27 ottobre 1953. Secondo questo documento, inoltre, il soldato Ghidelli Oreste risulta ancora in vita e di professione artista. Nemmeno la famiglia è ancora riuscita a ricostruire questo lungo arco di tempo.

Nel novembre del ’43 un rastrellamento disperde l’organizzazione clandestina che si trova a Brescia. Oreste si trasferisce a Milano (1). Qui viene arrestato come prigioniero politico e rinchiuso nel carcere di San Vittore. il 17 gennaio 1945, durante il trasferimento al campo di concentramento e di transito di Bolzano-Gries, scrive una lettera ai famigliari (2), nella quale chiede al fratello Adalberto di interessarsi della fidanzata Angela rinchiusa a sua volta nel carcere di San Vittore. In quella missiva comunica anche il suo probabile trasferimento  nel campo di Bolzano, che avviene il 18 gennaio.

Cinque giorni dopo però giunge nel Lager di Flossenbürg, in Baviera, dove viene immatricolato col numero 43652 I e classificato con il triangolo rosso, simbolo dei deportati politici.

Il 21 febbraio 1945 viene trasferito al sotto-campo di Zwickau, dove i prigionieri sono destinati al lavoro forzato nella fabbrica di autoveicoli di proprietà della Auto Union. data la sua fisicità robusta, nonostante l’età, viene sfruttato come meccanico. A fine marzo le truppe alleate avanzano e il lager viene evacuato. A un passo dalla libertà, l’1 aprile 1945, durante la “marcia della morte” verso il confine cecoslovacco viene ucciso dagli uomini della scorta con una raffica di mitra. Ritardava la marcia per prestare aiuto a un compagno debilitato. Pochi minuti dopo gli stessi assassini della scorta si danno alla fuga. Nessuno seppe più niente della sorte del prigioniero.

La famiglia cercò senza tregua di recuperare notizie del proprio congiunto, senza mai scoprire nulla. Fino a quando, verso la fine del 1945, fu informata dal vescovado di Brescia che un compagno di prigionia di Oreste si era rivolto alla sede episcopale bresciana sostenendo di avere informazioni da trasmettere ai familiari. Tuttavia né questa né altre piste permisero di avere una conferma certa della morte.

Unico testimone era Armando Corsi, compagno di prigionia di Oreste.

Fu necessario aspettare il 18 ottobre 1976 perché Croce Rossa italiana certificasse la morte del prigioniero. Ricevuto il documento ufficiale, la sorella maggiore Bruna rifiutò di credere alla notizia, mentre gli altri cinque fratelli di Oreste, soprattutto Adalberto, si attivarono per trovare più notizie. Nonostante le numerose ricerche, non riuscirono mai a scoprire cosa fosse veramente accaduto a Oreste nei suoi ultimi anni di vita.


Croce Rossa Italiana – Informazioni sulla deportazione del Ghidelli
Croce Rossa Italiana – Informazioni sulla deportazione del Ghidelli

Desiderando rendere omaggio al prozio, Francesca Fontana aderisce all’iniziativa Pietre d’Inciampo”. La piccola targa d’ottone della dimensione di un sanpietrino viene posta il 27 gennaio 2019, davanti alla porta della casa in cui abitò Oreste, vittima del nazismo.

A cura degli studenti del Liceo delle Scienze umane “Veronica Gambara”, classe III C, coordinati dalla professoressa Monica Rovetta.

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Every Name Counts – Ogni nome è importante


EVERY NAME COUNTS – OGNI NOME È IMPORTANTE

Il progetto degli Archivi di Arolsen “Every Name Counts” – Il più grande archivio digitale sulle vittime del nazismo

Dietro ad ogni nome c’è un volto e dietro ad ogni volto una vita


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Ogni nome conta, ogni nome è importante

Ogni informazione relativa alle milioni di persone che vennero deportate nei campi di concentramento e di sterminio durante la seconda guerra mondiale deve essere resa accessibile, per preservarne la memoria, per affermarne l’identità, per permettere ai familiari di ricercare e conoscere le storie, i volti, le vite dei loro cari.

E’ con questo obiettivo che Arolsen Archives, il centro internazionale che possiede il più completo archivio a livello mondiale riguardante le vittime e i sopravvissuti della persecuzione nazista, presente nella lista UNESCO’s Memory of the World, ha lanciato la campagna di crowdsourcing Every Name Counts. Il progetto, che inizialmente ha coinvolto mille studenti e studentesse di 26 scuole superiori tedesche, è aperto alla partecipazione volontaria di qualsiasi cittadino o cittadina di ogni parte del mondo e non richiede alcuna competenza specifica, basta avere un computer e una connessione internet.


Per saperne di più:

Every Name Counts

Rivogliamo il ruolo di “custodi morali” di Zonderwater “


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COS’ERA “ZONDERWATER”
Dal 1941 al 1947 il campo di Zonderwater Repubblica Sudafricana , ospitò più di centomila Prigionieri di Guerra italiani e fu di fatto la struttura di nella struttura per militari italiani più grande del mondo. Grazie alla visione illuminata del comandante sudafricano i prigionieri furono coinvolti in attività didattiche, sportive e culturali che ne fecero una realtà unica nel panorama concentrazionario mondiale, meriti questi sanciti da onorificenze ONU e della Repubblica Italiana.

COME È NATO IL SITO
Durante la compagnia i compagni provvidero piesamente a comporre le salme dei Prigionieri deceduti per malattia e altri eventi accidentali in un piccolo cimitero ove furono anche costruite le prime opere commemorative come i “Tre Archi”. Dopo la guerra i sepolti a Zonderwater non furono dimenticati ; gli ex prigionieri che avevano scelto di rimanere in Sudafrica, costituiti nell’associazione “Zonderwater Block ex Pow” , provvidero, con la forza delle loro braccia a tenere le tombe, erigere opere, piantare alberi ea tagliare l’erba. La gestione esclusiva e la salvaguardia del complesso cimiteriale da parte dell’Associazione è continuata sino al 1986; solo dopo tale data è subentrato il Consolato Generale di Johannesburg (sotto la tutela di Onorcaduti) che però ha continuato ad avvalersi dell’appassionato, professionale e insostituibile operato dell’Associazione. Per tale valido operato, l’Associazione ha ricevuto ampi riconoscimenti da diverse massime autorità italiane.

COS’È IL SITO PER I DISCENDENTI DEI POW
Noi figli, e ultimamente anche nipoti, di quei Pow, sparsi per il mondo, siamo cresciuti con i racconti di Zonderwater ed è un vero luogo del cuore. Per alcuni di noi è il cimitero dove è sepolto papà! Ogni pietra, ogni monumento eretto, ogni albero piantato rappresenta le mani e lo spirito di chi ha creato quello spazio per onorare la memoria di quei 277 fratelli rimasti la. La cosa veramente singolare è che il luogo, sino a poco assoluto tempo fa mantenuto in uno stato di livello internazionale, è anche importante per la storia del Sudafrica ed è un simbolo della collaborazione instaurata nel tempo fra i due paesi.

I FATTI RECENTI
Con l’arrivo della nuova Console Generale la situazione è stata sconvolta: per motivi a noi sconosciuti l’Associazione è stata estromessa da qualsiasi attività riguardante il cimitero. Il nostro Presidente che curava personalmente una miriade di attività critiche fra cui visite ordinarie e caratteristiche è stato privato delle chiavi. La struttura è chiusa e le visite di cittadini locali e di persone provenienti dall’Italia sospese.

LE RICHIESTE DELL’ASSOCIAZIONE
È fermamente dell’ Associazione , nelle sue declinazionina e Italiana, che essa si trova di particolare suddette la CUSTODE MORALE del luogo, chiede in modo accorato alle autorità della nostra riattribuirle un ruolo consono, in:

  • nel coordinamento della cura e arricchimento del sito;
  • nella guida delle visite ordinarie e straordinarie;
  • nella custodia e gestione del Museo il cui contenuto è di proprietà inalienabile dell’Associazione “ZONDERWATER BLOCK EX POW ASSOCIATION”;
  • nell’organizzazione della cerimonia commemorativa annuale;
  • nella gestione delle offerte dei soci.

In conclusione, ribadendo le enormi valenze affettive e storiche della nostra istanza, auspichiamo l’aiuto da parte del Ministro della Difesa Onorevole Lorenzo Guerini nel trovare una via d’uscita.

https://secure.avaaz.org/community_petitions/en/ministro_della_difesa_lorenzo_guerini_commissariat_rivogliamo_il_ruolo_di_custodi_morali_di_zonderwater/?txwlVfb

Il Generale Alberto Trionfi

Caro Roberto,  probabilmente il 29 gennaio prossimo ci sarà la traslazione delle ceneri di mio padre dal riquadro dei Caduti della Prima Guerra mondiale a quello della Seconda Guerra mondiale dove è giusto che stia. […]

Mi sembra giusto che tu sappia di questa storia. Ti invio in allegato anche le foto sia di dove si trova attualmente la cassetta e sia di dove andrà a stare.

Scusa se mi sono sentita in dovere di raccontarti questa storia che è un po’ a latere del tuo grande lavoro, ma mi sembrava giusto che lo sapessi.

Ti abbraccio forte e ti invio i miei migliori auguri per le prossime feste.

Cordialmente Maria Trionfi


Papà unica foto da generale 1943GENERALE ALBERTO TRIONFI

Nasce a Jesi (Ancona) il 2 luglio 1892 da antica e nobile famiglia.

Inizia la carriera delle armi il 7 novembre 1911 quale allievo volontario alla Scuola Militare di Modena da dove uscì sottotenente dei Granatieri il febbraio 1913.

Dall’aprile 1914 al marzo 1916 fu in Libia ove conseguì la promozione a Tenente (luglio 1915).

Durante la Prima Guerra mondiale fu ferito tre volte ricevendo una medaglia di bronzo al Valor Militare.

Dal 1924 al 1926 frequentò con successo i corsi della Scuola di Guerra a Torino.

Promosso maggiore nel gennaio 1927, venne destinato al Corpo di Stato Maggiore e successivamente al Comando della Divisione di Napoli nel gennaio 1931.

Tenente colonnello nel maggio 1932 e nel 1935 capo della Delegazione Trasporti di Napoli.

Nel 1936 viene trasferito al Corpo di Armata di Napoli come sottocapo di Stato Maggiore.

Promosso colonnello nel 1937 assunse il Comando del Terzo Reggimento Granatieri con il quale nel luglio 1939 partecipò all’occupazione dell’Albania.

Nel 1939 fu Capo di Stato Maggiore della Divisione “Siena” a Napoli e nel 1940 fece ritorno in Albania.

Nel dicembre dello stesso anno raggiunse la Divisione “Lombardia” quale Capo di Stato Maggiore.

Nel 1941 fu trasferito allo Stato Maggiore, poi al Comando della Difesa Territoriale di Roma e nel settembre al Comando del XVII° Corpo d’Armata.

Nell’ottobre del 1941 ebbe il comando della Scuola Militare di Roma.

Promosso generale di Brigata nell’ottobre 1942, venne destinato al Comando della Divisione “Cagliari” quale comandante della fanteria divisionale in Grecia a Navarino nel distretto di Pylos.

matricola
Scheda di entrata dell’Oflag 64 Z del Generale Alberto Trionfi

L’8 settembre 1943, al ritorno da una breve licenza in Italia (partì da Roma il 7 settembre mattina, quando l’armistizio era già stato firmato e non si sapeva e i suoi colleghi al Ministero gli consigliarono di non partire, ma lui rispose: “Devo partire, i miei soldati sono laggiù”) fu preso prigioniero dai tedeschi e portato in vagone piombato in polonia, nel lager 64Z (Oflag 64/Z) situato a Schokken (attuale Skoki).

La prigionia durò dal 30 settembre 1943 al 28 gennaio 1945, quando, in una marcia di trasferimento, in località Kusnica Zelichowaska fu trucidato insieme ai generali Carlo Spatocco, Emanuele Balbo Bertone, Alessandro Vaccaneo, Giuseppe Andreoli ed Ugo Ferrero.

I polacchi del posto interrarono le salme dei generali e le posero nel cimitero locale.

Tombe
Cimitero di prima inumazione del Generale Trionfi

A liberazione avvenuta, due generali sopravvissuti con un medico russo tornarono sul luogo dell’eccidio, recuperarono degli oggetti di ciascuno dei generali e li fecero pervenire alle rispettive famiglie.

Così mia madre ricevette l’agendina sulla quale mio padre esprimeva tutto quello che non poteva scrivere per lettera per via della censura.

Tutto è stato pubblicato sul libro: “IL GENERALE ALBERTO TRIONFI – scritti e memorie dalla Grecia al Lager – Un delitto delle SS” – Edito dall’ANEI (Associzzione Nazionale Ex Internati) nel 2004.

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Documento relativo alla sepoltura del Generale Alberto Trionfi nel Cimitero di Kusnica Zelichowaska – (cliccare sul documento per ingrandire) Documento depositato presso gli Archivi di Arolsen (Germania)

occhiali
Tra gli oggetti recuperati dopo l’eccidio vennero trovati gli occhiali del Generale Trionfi

Negli anni ’50 mia madre riuscì a mettersi in contatto con il generale Giuseppe Mancinelli capo di Stato Maggiore, che, avendo conosciuto a suo tempo mio padre, riuscì a fare in modo che la cassetta con i resti di mio padre fosse esumata, caricata su una nave mercantile russa, l’Argun, e trasportata in Italia.

Noi seguimmo con l’ambasciata russa a Roma il percorso della nave che sbarcò ad Ancona (a noi sembrò un segno del destino, perché mio padre era di Jesi ma aveva sempre vissuto ad Ancona).

Il 7 gennaio 1956 la nave sbarcò ad Ancona. C’era tutto l’equipaggio schierato sull’attenti sulla tolda e la cassetta con fiori freschi (la nave aveva fatto scalo a Bari) nel mezzo. Ad attendere, non c’era che una camionetta con due soldati che presero la cassetta e la portarono nella camera funeraria del cimitero delle Tavernelle ad Ancona. Non c’era un rappresentante militare né tantomeno diplomatico, tanto che mamma decise che, per dimostrare un minimo di ringraziamento, bisognava quantomeno portare dei fiori freschi alla moglie del comandante che viaggiava con lui.

Dopo tre mesi, in marzo, ci giunse l’avviso che sarebbero stati celebrati i funerali di stato. Così ripartimmo per Ancona e partecipammo ai funerali.

Generali trucidati a Kuznica Zelichowska
Cimitero militare italiano d’onore di Bielany (Varsavia) – Stele posta in ricordo dell’eccidio dei generali

Al cimitero non c’era ancora un riquadro per i Caduti della Seconda Guerra mondiale e perciò la cassetta venne posta in una tomba di un parente, Trionfi Honorati, Caduto nella Prima Guerra mondiale mentre una lapide sulla colonna vicina attestava la presenza delle ceneri di mio padre. Ora, dato che esiste un riquadro con i Caduti della Seconda Guerra mondiale, sarebbe mio desiderio che la cassetta venga situata in questo riquadro che è anche molto più facilmente raggiungibile.

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Attuole luogo di sepolture del Generale Alberto Trionfi

cimitero seconda guerra mondiale
Cimitero di Ancona – Reparto Caduti della Seconda Guerra mondiale

Ho avuto l’autorizzazione dal Ministero della Difesa e il cimitero di Ancona mi ha inviato la spesa che questa traslazione comporterebbe. Dato che né io né mio fratello potremmo assumercene il peso, il vice presidente dell’ANEI, Prof. Gastone Gal se ne è assunto personalmente l’onere. Vorrei che tale traslazione avvenga il 29 gennaio (sabato) perché il 28 gennaio è l’anniversario dell’eccidio.

E’ inutile dirti quanto la proibizione del funerale abbia inciso sui nostri cuori.

Maria Trionfi


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Pietra d’inciampo posata nel gennaio 2019 in memoria del Generale Alberto Trionfi

Ora ha un volto anche Gavino Piras


Grazie all’interessamento di Frederic Erminio Todde, siamo riusciti a rintracciare i parenti e a dare un volto a un altro sardo fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania.


20211121_105338Gavino Piras , figlio di fu Biagio e Murgia Mariangela, era nato a Urzulei (Nuoro – ora Ogliastra) il 25 ottobre 1899. Di mestiere contadino era stato arruolato nella Guardia di Finanza (Legione Udine) e aveva il grado di appuntato con il numero di matricola militare 18716.

Dopo l’armistizio, il 9 settembre 1943, era stato fatto prigioniero dai tedeschi e internato in Germania nello Stalag IX A di Ziegenhain, nella Renania-Palatinato, dove gli era stato assegnato il numero di matricola 77808.

Era poi stato assegnato al Comando di lavoro (Arbeitskommando) n° 3006 che si trovava nella città di Kassel (quartiere Bettenhausen).


Scheda di registrazione dello Stalag IX A
Scheda di registrazione dello Stalag IX A (fonte Archivi di Arolsen)


Il 21 marzo 1945, la parte orientale della città di Kassel (Battenhausen) venne pesantemente bombardata con bombe altamente esplosive e incendiarie. Circa 18.000 tonnellate di bombe vennero sganciate sulla città (si stima che siano morte 12.000 persone).

Tra le vittime del bombardamento del 21 marzo c’era anche Gavino che muore a Kassel / Bettennhausen il 19 aprile 1944 alle ore 10.00 a causa delle ferite riportate.

Viene inumato in prima sepoltura nel cimitero locale (registro sepolture n° 1690/47 – posizione tombale 6a / Bo / n° 147 / tomba n° VI).


Certificato di morte stilato nel 1947
Certificato di morte di Gavino Piras stilato dal Comune di Kassel nel 1947 (fonte Archivi di Arolsen)


Nella seconda metà degli anni ’50 le sue Spoglie vengono esumate e, su disposizione del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, traslate nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Friedhof Westhausen) e inumate alla posizione tombale: riquadro D, fila 10, tomba 1.


Registro sepolture Francoforte sul Meno
Pagina del registro delle sepolture del Cimitero militare italiano di Francoforte sul Meno (fonte Archivi di Arolsen)


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Tomba di Gavino Piras nel CMI di Francoforte sul Meno (riquadro D, fila 10, tomba 1 – Archivio Zamboni)


La mamma Mariangela, da subito inizia una difficile ricerca per sapere che fine abbia fatto il figlio dopo l’armistizio.

Interpella l’Ufficio Informazioni Vaticano per i Prigionieri di Guerra e probabilmente anche l’Ufficio Prigionieri della Croce Rossa Italiana.

Il 3 maggio del 1944 verrà a sapere che Gavino è prigioniero dei tedeschi e si trova internato in Germania.

Soltanto a guerra finita, il 13 marzo 1946, le arriverà la triste notizia che suo figlio è morto sotto un bombardamento aereo e che è stato sepolto a Kassel.

prigioniero dei tedeschi
Richiesta informazioni fatta dalla mamma di Gavino al Vaticano (fonte Archivio Segreto Vaticano – documento coperto da diritti di riproduzione – riproduzione vietata)

morto sotto bombaradamento
Informazioni inviate dall’Ufficio Informazioni Vaticano per i Prigionieri di Guerra alla mamma di Gavino nel 1946 (fonte Archivio Segreto Vaticano – documento coperto da diritti di riproduzione – riproduzione vietata)

Nonno Gennaro torna a casa


Buongiorno sono Gennaro Guarro e grazie al vostro sito e al gran lavoro contenuto al suo interno sono riuscito a riportare a casa mio nonno che era sepolto ad Amburgo.

Grazie ancora.


Guarro* Gennaro di Pasquale e Carolina, nasce il 16 novembre 1894 a Torre Annunziata (Napoli). Coniugato con Anna Marotta e residente a Torre Annunziata (Napoli). Muore a Rotemburg (Wümme – Bassa Sassonia) il 20 luglio 1944 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero comunale di Rotemburg (Zona Britannica) alla posizione tombale n° 10, campo 1. Registro delle sepolture n° 624 / 1944. Viene successivamnte esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Hauptfriedhof Öjendorf) alla posizione tombale: riquadro 2, fila S, tomba 5.

* Nei documenti originali tedeschi sotto riportati, per un errore di trascrizione, il cognome riportato è Guarra.


Guarro Gennaro rimp.

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Lista decessi del Comune di Rotemburg (Archivi di Arolsen)
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Lista degli italiani sepolti a Rotemburg (Archivi di Arolsen)
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Certificato di morte

Visita al Cimitero di Amburgo

Natale Nigro, nipote del Soldato Domenico Nigro, sarebbe desideroso di andare a far visita alla tomba dello zio ad Amburgo.
A questo proposito vuole fare un appello a tutti coloro che intendessero recarsi sulla tomba dei loro cari ad Amburgo per organizzare un viaggio collettivo.
Chi fosse interessato, può contattare Natale all’indirizzo mail nigro.natale@tiscali.it

Questi i dati dello zio di Natale:

Nigro Domenico, fu Vincenzo, nato il 1° luglio 1911 a Grotteria (Reggio Calabria). Risiede a Grotteria in Via Bon Baccani (?). Soldato. Viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 ed internato in germania come IMI (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C/Z di Fullen. Matricola: 87675 o 87645. Morto a Gross Fullen / Meppen (Bassa Sassonia) il 5 febbraio 1945. Causa della morte: tubercolosi polmonare. Inumato in prima sepoltura nel Cimitero militare italiano di Gross Fullen alla posizione tombale fila 4, campo D, tomba 373 (n° registro 385/51). Nella seconda metà degli anni ’50, su ordine del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, le sue spoglie vengono esumate e traslate nel Cimitero militare italiano d’onoreS di Amburgo (Hauptfriedhof Öjendorf). Inumate alla posizione tombale: riquadro 3, fila K, tomba 26. Nel 1945 richieste info all’Ufficio Informazioni Vaticano per i Prigionieri di Guerra da tale Mazzoni Maria di Grotteria (Reggio Calabria).

Tarò Secondo Giovanni, nato il 18 ottobre 1924 a Tetti Lesegno (Cuneo)

Lesegno (CN)
[…] Non so come mia figlia abbia recuperato i dati da Voi pubblicati e che non conoscevamo. Mi ha fatto uno strano effetto vedere dove era morto mio zio. La ringrazio per la sua pubblicazione ed invio anche una foto. […]
La ringrazio.
Tarò  Fiorenzina
[…]

tarò secondo giovanni

Tarò Secondo Giovanni, nasce il 18 ottobre 1924 a Tetti Lesegno (Cuneo). Soldato del 43° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniro dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 ed internato in Germania nello Stalag VI C/Z di Fullen. Matricola 64066. Muore a Gross Fullen il 29 aprile 1945 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Gross Fullen alla posizione tombale campo E, fila 9, tomba 629. Nelle seconda metà degli anni ’50 le sue spoglie vengono fatte esumare dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra e vengono traslate e sepolte nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo (Hauptfriedhof Öjendorf) alla posizione tombale: riquadro 3, fila P, tomba 21.


Sepolture a Fullen (Meppen)
Elenco delle sepolture a Fullen (Meppen) – (fonte Archivi di Arolsen)

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Certificato di morte di Tarò Secondo (fonte Archivi di Arolsen)

L’eccidio del sabato di Pasqua


Era il 31 marzo 1945 ed era la vigilia di Pasqua. Alla stazione ferroviaria di Kassel-Wilhelmshöhe erano arrivati molti lavoratori provenienti da vari campi di concentramento. Tra questi anche dei militari italiani che appartenevano ad una squadra di costruzione che avrebbe dovuto riparare i danni ai binari della ferrovia di Naumburg.

Su un binario morto della stessa stazione era stato abbandonato un treno merci con generi alimentari destinati all’esercito tedesco. Il treno era già stato saccheggiato dai civili del luogo che avevano invitato gli italiani a fare altrettanto (testimonianza di un superstite italiano) dicendo loro che la guerra era ormai finita e che i soldati dell’esercito americano sarebbero arrivati nel giro di un paio d’ore.

Verso mezzogiorno la notizia dei saccheggi giunse al comandante della polizia di sicurezza cittadina, l’SS-Sturmbannführer Consigliere di governo Franz Marmon, che decise di intervenire contro i responsabili. Un reparto, armato di mitragliatrici, pistole e moschetti, si diresse verso la stazione.

“Il Comandante del reparto W. ordinò all’inizio agli operai addetti ai binari di tornare nel loro treno di servizio, treno che venne poi accuratamente perquisito. Un interprete non molto pratico della lingua italiana chiese a ciascun lavoratore dove fosse stata presa la merce trovata in possesso e, al termine di questa indagine, W. fece richiudere in due vagoni vuoti 78 italiani, ai quali gli uomini di Marmon trovarono generi sottratti al convoglio della Wermacht.”. (tratto da Gerhard Schreiber, I militari italiani internati nei campi di concentramento del Terzo Reich 1943-1945, Roma, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico, 1997, p. 768).

Fu dunque deciso di condurre gli internati in gruppi di circa 6-8 in una zona nei pressi della ferrovia dove vennero via via sistemati sull’orlo di cinque crateri scavati da bombe e fucilati alle spalle. Nella prima fossa furono fucilati 19 prigionieri, nella seconda 38, nella terza 12, nella quarta 9 e nella quinta 1, per un totale di 79 salme. 78 di questi erano italiani, uno era di nazionalità russa.

Ai primi di aprile le truppe dell’esercito americano entrarono a Kassel.

Il 10 maggio 1945 venne ordinata dagli americani l’apertura delle fosse comuni e le salme riconosciute vennero sepolte nel Cimitero Wehlheiden (Kassel).


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Scheda di ricerca di uno dei militari uccisi a Kassel (tratta da Ufficio Informazioni Vaticano per i Prigionieri di Guerra)

 

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L’esumazione dei militari italiani a Kassel – Kassel Exhumierung italienischer Kriegsgefangener am Bahnhof Wilhelmshöhe (tratto da Stadt Kassel; Foto Stadtarchiv, Signatur E1P_ExhumierungC)
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L’esumazione dei militari italiani a Kassel – Kassel Exhumierung italienischer Kriegsgefangener am Bahnhof Wilhelmshöhe (tratto da Stadt Kassel; Foto Stadtarchiv, Signatur E1P_ExhumierungC)

Nel 1955, le vittime furono nuovamente esumate su ordine del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra e traslate nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno.

Per molto tempo questo terribile eccidio venne sottaciuto e poco alla volta dimenticato. Solo negli anni ’80, grazie ad una ricerca dell’Università di Kassel, la vicenda venne riportata definitivamente alla luce.

Dei 79 assassinati le autorità locali tedesche sapevano ben poco, se non che si trattasse di militari italiani.

Oggi, dietro la stazione ferroviaria di Wilhelmshöhe, all’angolo di Wilhelm-Schmidt-Straße / Backmeisterweg, una targa commemorativa ricorda l’eccidio con un breve testo e i nomi (molti dei quali storpiati) degli assassinati.


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Una targa commemorativa ricorda l’eccidio di Kassel

 


I 78 italiani uccisi a Kassel

Solo negli ultimi anni, grazie all’apertura di molti archivi, è stato possibile dare con certezza un nome a molti di questi ragazzi.

L’elenco sottostante riporta i dati di 84 Caduti (6 nominativi in più di quelli riportati sulla lapide) che, dalla documentazione tedesca, da documenti dell’Archivio Segreto vaticano e dai dati del Ministero della Difesa, risulterebbero essere morti alla stazione di Kassel il 31 marzo 1945. Si tratta di 3 lavoratori civili, 71 militari e 10 italiani non identificati.

Tutto ciò per ricordare chi erano e non dimenticare.

Roberto Zamboni

P.S.: tutti i documenti inseriti in questo articolo provengone dagli Archivi di Arolsen.


Alagna Giuseppe fu Francesco, nasce il 1° agosto 1921 a Trabia (Palermo). Celibe. Marinaio (Marò), viene fatto prigioniero dai tedeschi sull’Isola di Lero (Grecia) il 16 novembre 1943 e internato in Germania nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola 106852. Lavoratore ausiliario dal 1° settembre 1944. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 78. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 26.

alagna giuseppe tomba

Antoniotti Giovanni di Santo, nasce il 22 gennaio 1913 a Mulazzano (Lodi). Soldato di fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania nello Stalag VI J di Fichtenhain. Matricola 69233. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 37. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 11, tomba 15.

antoniotti giovanni tomba

Babetto Oreste di Emilio, nasce il 25 agosto 1921 a Abano Terme (Padova). Aviere del Reparto Servizi in Aeroporto. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 55. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 13, tomba 17.

babetto oreste tomba

Balossi Fiorentino di Pietro, nasce il 18 dicembre 1924 a Cisano Bergamasco (Bergamo). Soldato del 9° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 40. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro F, fila 2, tomba 25.

balossi fiorentino tomba

Baracchetti Battista di Antonio, nasce il 6 maggio 1922 a Brivio (Lecco). Soldato del 5° Reggimento Alpini. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa IV). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 2. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 30.

baracchetti battista tomba

Barattini Giovanni, nasce il 2 marzo 1924 ad Arzignano (Vicenza). Soldato dell’80° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero a Mantova l’8 settembre 1943 e internato in Germania nello Stalag VI J di Fichtenhain. Matricola 68915. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 64. RIMPATRIATO. Attualmente sepolto nel Cimitero comunale di Recoaro Terme (Vicenza).

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Certificato di morte (fonte Archivi Arolsen)

Barattini Pietro, nasce il 18 ottobre 1922 a Recoaro Terme (Vicenza). Soldato dell’80° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero a Mantova l’8 settembre 1943 e internato in Germania nello Stalag VI J di Fichtenhain. Matricola 70014. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 9. RIMPATRIATO. Attualmente sepolto nel Cimitero comunale di Recoaro Terme (Vicenza).


Barcherini Mario fu Pericle, nasce il 18 febbraio 1912 ad Amelia (Terni). Soldato d’Artiglieria del 26° Reggimento Corpo d’Armata. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 14. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 11, tomba 10.

barcherini mario tomba

Boin Italo Lorenzo fu Sante, nasce il 20 aprile 1915 a Cinto Euganeo (Padova). Soldato del 58° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 20. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 9, tomba 3.

boin italo lorenzo tomba

Bonella Michele di Giovanni, nasce il 5 marzo 1921 a Potenza. Aviere. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 34. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 11, tomba 7.

bonella michele tomba

Borgioli Giuseppe di Adolfo, nasce il 5 agosto 1913 a Vaiano (Prato). Soldato del 7° Centro automobilisti. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 65. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 2, tomba 13.

borgioli giuseppe tomba

Borsetti Giuseppe fu Santo, nasce il 2 febbraio 1916 a Brescia. Caporal Maggiore di sanità del 524° Ospedale da Campo. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 42. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 13, tomba 23.

borsetti giuseppe tomba

Bossi Gino di Ernesto, nasce il 8 novembre 1922 a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). Aviere del Reparto Servizi in Aeroporto. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 24. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 4, tomba 24.

bossi gino tomba

Bresciani Mario Eusebio fu Pietro, nasce il 7 giugno 1911 a Agnosine (Brescia). Soldato del 6° Reggimento Alpini. Viene fatto prigioniero dai tedeschi al Brennero il 17 settembre 1943 e internato in Germania. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 38. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 11, tomba 29. Nota: sulla lapide di Kassel è riportato come Bocciani.

bresciani mario tomba

Cappellari Ferruccio Giovan Battista di Carlo, nasce il 18 agosto 1908 a Grancona (Vicenza). Soldato dell’86° Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 8. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 29.

cappellari ferruccio tomba

Caroppo Luigi di Cosimo, nasce il 23 agosto 1915 a Muro Leccese (Lecce). Sergente Maggiore del 51° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune. Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro F, fila 5, tomba 21.

caroppo luigi tomba

Carappo o Caroppo Salvatore, nasce il 19 maggio 1917 a (?). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 37.

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Carsetti o Corsetti Mario, nasce il 11 giugno 1916 a Esanatoglia (Macerata). Caporal Maggiore del 185° Artiglieria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 6. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro F, fila 7, tomba 21.

corsetti o carsetti mario tomba

Cassola Eugenio, nasce il 14 dicembre 1924 a Ferriere (Piacenza). Soldato del 27° Settore e Sottosettore (Guardia alla Frontiera). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 56. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 12, tomba 1.

cassola eugenio tomba

Cavasin Giovanni Luigi fu Primo, nasce il 6 giugno 1924 a Montebelluna (Treviso). Soldato del 65° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 52. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 8, tomba 8.

cavasin giovanni tomba

Ciceri Luigi fu Enrico , nasce il 20 agosto 1918 a Milano. Soldato del 1° Reggimento Genio Minatori. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune. Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro F, fila 8, tomba 27.

ciceri luigi tomba

Cimador o Cimadori Arrigo, nasce il 6 giugno 1922 a Buie d’Istria (Pola). Aviere. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 69. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 18.

cimadori arrigo tomba

Cinquegrana Anacleto o Cinquegrani Antonio, nasce il 25 novembre 1923 a Mignano Montelungo (Caserta). Soldato del 5° Autoreparto Automobilisti, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Ragusa (fronte croato) l’8 settembre 1943 e internato in Germania nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola 101163. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 12. RIMPATRIATO. Attualmente sepolto nel Cimitero militare di Mignano Montelungo.

certificato di morte cinquegrani

Convertito o Convertino Vito di Francesco, nasce il 23 dicembre 1920 a Crispiano (Taranto). Soldato di Sanità del 348° Ospedale da campo. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 10. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 8, tomba 31.

convertito o convertino vito tomba

Corvasce Antonio fu Abele, nasce il 28 agosto 1915 a Barletta (Barletta Andria Trani). Soldato della 9a Compagnia Sanità. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 57. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro L, fila 3, tomba 25.

cavasce antonio tomba

Corzani Italo di Pasquale, nasce l’11 settembre 1920 a Santa Sofia (Forlì-Cesena). Soldato della 107a Compagnia Presidio Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 7. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 10, tomba 34.

corzani italo tomba

Cremaschi Luigi di Secondo, nasce il 28 marzo 1920 a Livraga (Lodi). Soldato di Artiglieria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 66. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 2, tomba 7.

cremaschi luigi tomba

Dal Monte Giannetto, nasce il 1° dicembre 1914 a Imola (Bologna). Soldato del 119° Gruppo di Artiglieria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 22. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 9, tomba 24.

dal monte giannetto tomba

Davolio Ivo di Francesco, nasce il 24 ottobre 1915 a Novellara (Reggio Emilia). Soldato del 51° Reggimento di Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi a Calamata (fronte greco) il 9 settembre 1943 e internato in Germania nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola 80011.  Viene poi trasferito allo Stalag VI J di Fichtenhain. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 43. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 12, tomba 3.

davolio ivo tomba

De Cico Alessandro, nasce il 28 settembre 1909 a Baranello (Campobasso). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 41.

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De Gaetano Pasquale, nasce il 26 marzo 1912 a Ercolano o Torre del Greco (Napoli). Marinaio (Marò). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il . Sepolto in fossa comune. Fossa ?. Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 44.

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De Mitri Francesco fu Domenico, nasce il 3 dicembre 1914 a Serrano (frazione di Carpignano Salentino – Lecce). Soldato del 383° reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte balcanico l’8 settembre 1943 e internato in Germania nello Stalag VI J di Fichtenhain.  Matricola 73941. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 35. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 10, tomba 5.

de mitri francesco tomba

Di Battista Gennaro di Sabatino, nasce il 31 maggio 1923 a Morro d’Oro (Teramo). Soldato dell’89° Reggimento di Fanteria, viene fatto prigioniero dai tedeschi l’8 settembre 1943. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 53. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 2, tomba 12.

di battista gennaro tomba

Farulli Nicola, nasce il 17 novembre 1909 ad Anversa – Belgio (o Aversa – Caserta). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 29.

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Feudo Giuseppe di Bernardino, nasce il 29 agosto 1910 a Vallecorsa (Frosinone). Maresciallo Maggiore dell’Aeronautica. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 70. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 12.

feudo giuseppe tomba

Frascini o Fraschini Gino di N. N., nasce il 24 marzo 1916 a Bologna. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 27. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 4, tomba 4.

fraschini gino tomba

Ghione Italo fu Felice, nasce il 26 febbraio 1920 a Pezzolo Valle Uzzone (Cuneo). Soldato del 51° Reggimento di Artiglieria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 5. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 11, tomba 34.

ghione italo tomba

Girelli Igino o Gino di Andrea, nasce il 26 gennaio 1923 a Bussolengo (Verona). Soldato del 2° Reggimento Artiglieria Alpina. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 33. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 8, tomba 1.

girelli igino tomba

Gubiani Giacomo fu Giuseppe, nasce il 23 novembre 1911 a Gemona del Friuli (Udine). Soldato del 23° Reggimento Artiglieria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 15. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 11, tomba 2.

gubiani giacomo tomba

Guidi Luigi, nasce il 7 novembre 1915 a Ferrara. Soldato del 12° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 4. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 3.

guidi luigi tomba

Hlaga o Blaga Antonio, nasce nel 1928 a Sussek (? Susak – Istria). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune. Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 8, tomba 21.

hlaga o blaga antonio tomba


Ignoto italiano di anni 28-30. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.

 

Ignoto italiano di anni 25-30. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.

 

Ignoto italiano di anni 25-30. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.

 

Ignoto italiano di anni 25-30. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.

 

Ignoto italiano di anni 20-24. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.

 

Ignoto italiano. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.

 

Ignoto italiano. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.

 

Ignoto italiano. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.

 

Ignoto italiano di anni 30. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.

 

Ignoto italiano di anni 22-24. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune.


 La Rosa Santi o Santino di Salvatore, nasce il 29 marzo 1913 a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 16. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 11, tomba 14.

la rosa santino tomba

La Torre Gustavo di Luigi, nasce il 14 agosto 1906 a San Vincenzo la Costa (Cosenza). Sergente Maggiore dell’Aeronautica. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 3. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro F, fila 6, tomba 10.

la torre gustavo tomba

Lanzafame Letterio di Vincenzo, nasce il 10 settembre 1916 a Messina. Sergente maggiore del 3° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 38 o 39. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 11, tomba 1.

lanzafame letterio tomba

Luzzara Marco Dino di Sincero, nasce il 22 aprile 1907 a San Daniele Po (Cremona). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa I). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 11. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 8, tomba 22.

luzzara o lazzara marco tomba

Marocchi Giuseppe, nasce il 30 maggio 1923 . Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 48. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 13, tomba 9.

marocchi giuseppe tomba

Mazzoli Lorenzo di Giuseppe, nasce il 25 aprile 1915 a Verghereto (Forlì). Soldato del 4° Reggimento Artiglieria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 18. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 10, tomba 4.

mazzoli lorenzo tomba

Meccia Carmine di Rocco, nasce il 10 febbraio 1916 a Ricigliano (Salerno). Soldato del 29° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 17. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 11, tomba 28. RIMPATRIATO. Attualmente sepolto nel Cimitero comunale di Ricigliano.

meccia carmine tomba

Meronen Antonio, nasce a Vercelli. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 64. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 1.

meronen antonio tomba

Navarra Bernardino fu Silvestro, nasce il 11 febbraio 1921 a Massa d’Albe L’Aquila). Soldato dell’80° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 54. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 9, tomba 6.

navarra bernardino tomba

Olivieri Augusto, nasce il 22 agosto 1912 a Zocca (Modena). Soldato del 43° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 68. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 24.

olivieri augusto tomba

Pagano Alfonso, nasce il 5 agosto 1921 a Pontecagnano (Salerno). Soldato del 69° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 67. RIMPATRIATO. Attualmente sepolto nel Cimitero comunale di Pontecagnano-Faiano.

pagano

Paladini Oronzo di Domenico, nasce il 22 novembre 1913 a Carmiano (Lecce). Soldato del 47° Reggimento di Fanteria. Viene fatto prigioniero dai tedeschi in Montenegro. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 25. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 4, tomba 25.

paladini oronzo tomba

Ragusa Tommaso, nasce il 28 giugno 1921 a Piandimeleto (Pesaro e Urbino). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 51.

ragusa

Ravelli Pietro, nasce il 17 ottobre 1912 a Morbegno. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 79. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 2, tomba 25.

ravelli pietro tomba

Rotondo Saverio di Pasquale, nasce il 26 febbraio 1906 a Campana (Cosenza). Brigadiere dei Carabinieri. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 43. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 2, tomba 26.

rotondo saverio tomba

Ruggeri Todaro (Todaro Ruggero), nasce il 27 novembre 1908 a Motta d’Affermo (Messina). Soldato. Viene fatto prigioniero dai tedeschi in Grecia il 10 settembre 1943 ed internato in Germania come IMI (Internato Militare Italiano) nello Stalag V B di Villingen (Baden-Württemberg). All’arrivo gli viene assegnato il numero di matricola 52386. Viene poi trasferito al comando di lavoro di Hassel (Weser) in Bassa Sassonia. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune. Fossa ?. Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 76. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 19.

ruggeri todaro - todaro ruggeri tomba

Saccomandi Francesco fu Pio, nasce l’11 aprile 1914 a Notaresco (Teramo). Soldato del 74° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 72. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 4.

saccomandi francesco tomba

Salerno Mario, nasce il 5 gennaio 1922 a Torano Castello (Cosenza). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune. . Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° . Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro F, fila 1, tomba 10.

salerno mario tomba

Santucci Santino fu Guglielmo, nasce il 30 ottobre 1916 a Novafeltria (Rimini). Caporale del 50° Reggimento di Artiglieria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 60. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 13, tomba 11.

santucci santino tomba

Spaccasassi Ottone fu Patrizio, nasce il 13 giugno 1911 a Colonnella (Teramo). Caporal Maggiore del 6° Reggimento Genio. Viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 ed internato nello Stalag VI J di Fichtenhain. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 75. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 6, tomba 10.

spaccasassi ottone tomba


Sperlonga Vincenzo, nasce il 21 marzo 1913 a Priverno (Latina). Soldato del 31° reggimento Fanteria Carristi. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 28.


Stecco Francesco fu Amabile, nasce il 27 marzo 1924 a Chiampo (Vicenza). Soldato dell’80 Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 62. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 13, tomba 15.

stecco francesco tomba

Stellacci Bartolomeo di Antonio, nasce il 3 ottobre 1908 a Bitonto (Bari). Soldato di Sanità del 485° Ospedale da campo. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 34. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 10, tomba 33.

stellacci bartolomeo tomba

Susi Vito fu Francesco, nasce l’11 febbraio 1909 a Sulmona (L’Aquila). Soldato del 9° Reggimento Alpini. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune. . Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° . Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 2, tomba 23.

susi vito tomba

Tarulli Nicola, nasce il 19 febbraio 1909 a Anversa degli Abruzzi (L’Aquila). Sergente del 40° Battaglione Alpini. Viene fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte francese l’8 settembre 1943 e internato in Germania. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 29. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 4, tomba 5.

tarulli nicola tomba

Tonin Giovanni di Giuseppe, nasce il 24 marzo 1924 a Sarego (Vicenza). Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 30. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 4, tomba 6.

tonin giovanni tomba

Trabalzi o Trabalsi Antonio di Pasquale, nasce il 12 febbraio 1921 a Pescina (L’Aquila). Spldato dell’8° Reparto Specialisti Artiglieria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 59. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 13, tomba 4.

trabalsi antonio tomba


Venco Bortolo, nasce il 15 dicembre 1919 a Valdagno (Vicenza). Soldato di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 26. RIMPATRIATO. Attualmente sepolto nel Cimitero comunale di Valdagno.


Venegoni Luigi di Enrico, nasce il 18 maggio 1921 a Ossona (Milano. Soldato del 41° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 50. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro D, fila 3, tomba 1.

venegoni luigi tomba

Versaci Cosimo fu Giuseppe, nasce il 21 marzo 1923 a Messina. Marinaio (Marò), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte greco. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 47. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 13, tomba 8.

versaci cosimo tomba

Vito Luigi, Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa III). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 63.

vito luigi

Zaramella Luigi, nasce il 18 settembre 1921 a Ronco all’Adige (Verona). Soldato dell’80° Reggimento di Fanteria. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 13. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro F, fila 2, tomba 27.

zaramella luigi

Zorzi Antonio di Luigi, nasce il 21 dicembre 1893 a San Pietro in Cariano (Verona). Lavoratore civile. Fucilato alla stazione ferroviaria di Kassel il 31 marzo 1945 e sepolto in fossa comune (fossa II). Esumato e traslato nel Cimitero di Wehlheiden (Kassel). Tomba n° 46. Esumato e traslato nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno, alla posizione tombale: riquadro B, fila 13, tomba 1.

zorzi antonio tomba


 

Gregorio Proietti adesso ha un volto


08.11.2021

Grazie, grazie, grazie…
Sig. Roberto, tra migliaia di nomi c’è anche quello di mio zio Gregorio.
Grazie a nome di tutta la mia famiglia.

Paolo Proietti


FB_IMG_1636224750675Proietti Gregorio fu Paolo, nasce il 13 marzo 1914 a San Gregorio da Sassola (Roma). Soldato del 151° Reggimento Artiglieria, viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come IMI (Internato Militare Italiano) nello Stalag XII A di Limburg. Matricola 10665. Il 16 ottobre 1944 viene decentrato al Comando di lavoro (Arbeits Kommando) n° 1616. Muore a Darmstadt il 17 dicembre 1944 (causa della morte: incidente sul lavoro) e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Darmstadt (Waldfriedhof) in Assia. Nella seconda metà degli anni ’50, su disposizione del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, le spoglie vengono fatte esumare e vengono traslate e sepolte definitivamente nel Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno (Friedhof Westhausen) alla posizione tombale riquadro D, fila 8, tomba 17.

Comunicazione decessi
Comune di Darmstadt – Comunicazione decessi (fonte Arolsen Archivi)

Registro sepolture di Francoforte sul Meno
Registro sepolture del CMI di Francoforte sul Meno (fonte Arolsen Archivi)

Proietti Gregorio Francoforte
Tomba a Francoforte sul Meno – Posizione tombale riquadro D, fila 8, tomba 17

Cerimonia di commemorazione ad Amburgo


Ricevo dal Consolato di Hannover e pubblico .


Momenti della cerimonia di commemorazione dei Soldati e Civili Italiani caduti, svoltasi il 7 novembre 2021 presso il Cimitero Militare d’Onore di Amburgo Öjendorf.

Alla cerimonia, organizzata dal Consolato Generale, hanno partecipato le Autorità militari italiane e tedesche e rappresentanti della comunità italiana e tedesca di Amburgo, Lubecca, Wolfsburg, Hannover, che hanno deposto corone in onore dei Caduti. 
Il Console Generale Michelut e il Presidente del COMITES Scigliano hanno pronunciato parole in onore ai caduti e contro la guerra.
 
Comunico tutto questo per confortare tutti gli orfani di guerra e i loro parenti rassicurandoli che non dimentichiamo i loro cari.

Cordiali saluti
Luisa Bergamaschi