MOROTTI Giuseppe, nato il 12 aprile 1923 a Cenate Sotto (Bergamo) 1a, 10 – Deceduto a Zgorzelec/Görlitz (Voivodato della Bassa Slesia) il 25 dicembre 1944 1a – Sepolto nel Cimitero militare italiano di Bielany / Varsavia (Polonia) 1a . Fonti: 1a, 10 – Oliva Doria Barcella (nipote).
Tratto da «L’Eco di Bergamo» del 28 luglio 2011 – Articolo di Elena Catalfamo.
Dopo 65 anni non pensavano più di poter avere notizie di loro fratello. Dal fronte tedesco non era più tornato, neppure dopo la Liberazione. Per le autorità era catalogato tra i dispersi della seconda guerra mondiale.
Alle sorelle Amalia e Giovanna Morotti, 82 e 85 anni, di Cenate Sotto, son tremati i polsi quando hanno ritrovato il nome di Giovanni Giuseppe nel lungo elenco dei 298 dispersi e deportati bergamaschi pubblicato un anno fa sul nostro giornale (il 22 giugno 2010) grazie al lavoro di ricerca di un artigiano veronese, Roberto Zamboni.
Una ricostruzione minuziosa di nomi di militari e civili catturati dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943 e dei luoghi dove erano poi stati sepolti.
«Non possiamo dimenticare quel giorno in cui abbiamo letto sull’Eco – raccontano alcuni parenti stretti, Irene Morotti e Doria Barcella – il nome del nostro caro.
Aveva vent’anni quando è partito. È andato sul fronte come alpino e non è mai più tornato.
Per lunghi anni nessuna notizia, neppure la possibilità di rimpatriare la salma, e poi ecco finalmente che ce l’hanno restituito. Ci hanno restituito la sua memoria. Ora forse avremo una tomba su cui mettere un fiore»
Tratto da http://www.bergamonews.it del 28 settembre 2013 – Articolo firmato da Paolo Ghisleni
Alla base militare del Terzo Reggimento Aves Aquila a Orio al Serio, giovedì 26 settembre, si è svolta la cerimonia di consegna ai familiari dei resti, giunti dal cimitero militare di Amburgo, di 18 militari, 14 dei quali bergamaschi, che hanno perso la vita durante la seconda guerra mondiale.
Nelle cassette di legno avvolte nel Tricolore sono contenuti i resti di: Ismaele Angeloni, di Seriate, Battista Martinelli e Giuseppe Beretta di Romano di Lombardia, Giacomo Offredi di Taleggio, Mario Ripamonti, Luigi e Pietro Medolago di Palazzago, Bonaventura Guerini di Semonte di Vertova, Luigi Magni di Calusco d’Adda, Santo Pezzoli di Leffe e Gaspare Rota nativo di Roncola.
Le salme degli altri tre bergamaschi faranno ritorno in Italia sabato 28 settembre, insieme ad un caduto veneto. Il loro arrivo è atteso all’aeroporto Milano Malpensa alle 10.10: ad accoglierli ci saranno i famigliari, che attendono di ricevere i resti mineralizzati dei propri cari.
I tre bergamaschi sono Giuseppe Morotti e Agostino Bombardieri sono nativi di Cenate Sotto, Luigi Rossi di Casnigo, mentre il quarto defunto, Felice Barbero, di Villata, in provincia di Vicenza.
Giuseppe Morotti è morto, durante la seconda guerra mondiale, all’età di 20 anni. Nato il 13 marzo 1923 a Cenate Sotto, nella frazione di San Rocco, ha abitato nella Cascina Ottavia fino a quando è stato chiamato alle armi come alpino ed è partito il 15 settembre 1943.
Giovanissimo, ha dovuto lasciare il proprio paese e la propria famiglia per combattere sul fronte tedesco nella seconda guerra mondiale. Dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre 1943, venne catturato dai nazisti e internato nel campo di prigionia di Zgorzelec/Goerlitz, collocato sul confine tra Germania e Polonia. Circa un anno dopo l’internamento, il 25 dicembre 1944 morì e venne sepolto nel cimitero militare italiano di Bielany a Varsavia, in Polonia mentre, sei mesi più tardi, arrivò alla famiglia la tragica lettera che comunicava il suo decesso.
Da quel momento, i famigliari non hanno più avuto notizie e non sapevano con precisione dove si trovasse il suo corpo.
A 70 anni di distanza, le sue spoglie fanno ritorno in Italia. Ad attenderlo ci sono le due sorelle attualmente viventi, Giovanna Morotti, di 87 anni, e Amalia Morotti di 84 anni, con 18 nipoti.
Doria Barcella, Elsa Gritti, Irene Morotti e Angelo Morotti, nipoti di Giuseppe Morotti, affermano: «Siamo molto contenti di poter tornare ad avere vicino a noi lo «zio Gianetti» – così lo chiamavano in paese.
È morto giovane e, purtroppo, noi nipoti non lo abbiamo conosciuto di persona, ma le sue sorelle ci hanno parlato spesso di lui.
Essendo trascorso tanto tempo, non speravamo più di riuscire a riportare a casa la sua salma.
Nel 2010, invece, dai giornali, abbiamo appreso la notizia che Roberto Zamboni, un artigiano veronese, era riuscito a rintracciare, tramite internet, i nomi di 298 bergamaschi dispersi e deportati durante la seconda guerra mondiale. Tra di loro c’era anche quello di nostro zio: non possiamo dimenticare come eravamo contenti il giorno in cui abbiamo saputo che l’avevano ritrovato. Abbiamo contattato, così, l’associazione Famiglie Caduti e dispersi per aderire al rimpatrio. Il Ministero della Difesa, infine, ci ha comunicato che sarebbe avvenuto il rientro delle spoglie in Italia.
È una grande gioia: ringraziamo le istituzioni, l’associazione e tutti quanti hanno collaborato per il ritorno del corpo dello zio».
Nelle prossime settimane, a Cenate Sotto verrà organizzata una cerimonia funebre e sarà effettuata la sepoltura nel locale cimitero.
Doria Barcella sottolinea: «Ci hanno restituito la sua memoria, ora lo zio riposerà nel suo paese, insieme ai suoi cari e avremo una tomba su cui poter deporre dei fiori. Potrà riposare in pace, insieme alla sua gente».
Mausoleo sinistro nel cimitero di Bielany
Articolo de «l’Eco di Bergamo» sulle sepolture dei bergamaschi