Sottotenente Franco Mancini, sconosciuto in Italia, eroe in Polonia

In questi giorni sono stato contattato da una ragazza polacca, nata in una località tra Deblin e Kozienice, dalla quale sono venuto a conoscenza di una storia sicuramente sconosciuta in Italia.

Un ringraziamento sincero va a Katarzyna Ożerska per le informazioni e le fotografie inviate.

Franco Mancini, era nato a La Spezia il 26 maggio 1918. Sottotenente del 5° Reggimento Alpini, era stato catturato dai tedeschi l’8 settembre 1943 ed internato in Polonia presso lo Stalag 307 (poi Offlag 77) di Deblin Irena.

Il 13 marzo 1944, nel corso di un trasferimento, riuscì a fuggire con altri due ufficiali (i sottotenenti Boletti e Micheli). Inoltratisi nella Foresta di Kozienice, furono nascosti da un guardaboschi polacco (Boleslaw Rozborski) che li mise in contatto con i partigiani locali (il contatto era il partigiano Józefa Abramczyka detto “Tomasza”).

Da quel momento i tre ufficiali parteciparono a tutte le azioni contro i tedeschi e la gendarmeria. Boletti con il nome di battaglia “Czarny” (nero) – (sulle vicende relative a Boletti si veda «Enzo Boletti. Dall’inferno sovietico al miracolo economico»), Micheli con quello di “Lotnik” (aviatore) e Mancini con quello di “Franek”.

Durante una di queste azioni, Franco Mancini rimase gravemente ferito al petto dalla scheggia di una granata.

Era il 29 marzo 1944 e i partigiani polacchi decisero di trasportare Franco all’ospedale perché venisse curato clandestinamente.

Purtroppo a Kozienice s’imbatterono nella gendarmeria tedesca e ne nacque uno scontro a fuoco. Franco Mancini rimase ucciso assieme ad altri due partigiani, Jòzef Lasek detto “Zajakala” e Jan Nagadowski detto “Woznica”. I contadini del posto li seppellirono l’uno accanto all’altro nel Cimitero di Oleksow.

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Da sinistra: Sottotenente Franco Mancini detto Franek, Jòzef Lasek detto Zająkała e Jan Nagadowski detto Woźnica

Medaglia d'onore polacca

Caduto per la Guerra di Liberazione, fu decorato con la Croce dell’Ordine Militare Polacco “Virtuti Militari” (la più alta onorificenza polacca).

“Questa terra è bagnata con il sangue italiano” riporta la lapide che lo ricorda posta all’interno di una chiesa dedicata a padre Massimiliano Kolbe (martire di Auschwitz).

Franco Mancini è citato nei testi di storia come l’eroe italiano della Resistenza polacca.

Le sue Spoglie furono riesumate dal Cimitero di Oleksow e traslate nel Cimitero militare italiano di Bielany/Varsavia dal Ministero della Difesa (mausoleo destro – tomba n° 857).

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La tomba di Franco Mancini a Bielany

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