Michelino Spanedda

Anche Michelino Spanedda ora ha un volto.

C’eravamo sentiti diversi anni fa con la famiglia Spanedda. E dopo tanti anni e l’apertura di nuovi archivi, con l’aiuto della nipote Giada abbiamo potuto dare un volto anche a Michelino e a rintracciare nuovi documenti.


Sassari, 27 gennaio 2012

Caro Roberto, soltanto oggi siamo venuti a conoscenza dell’enorme, minuziosa e nobile ricerca sui caduti in guerra e mai ritornati in Italia e solo così siamo venuti a conoscenza del luogo di sepoltura di mio papà / nonno Michelino Spanedda nel cimitero di Amburgo.

Attraverso la tua ricerca siamo venuti a conoscenza di vicende che fino ad oggi avevamo ignorato. Ti ringraziamo molto profondamente per quanto hai fatto e così potremo andare a visitare, finalmente, la tomba del nostro congiunto.

Purtroppo papà non ha ricordi che affiorano: suo padre partì, febbricitante (ma il dovere e l’onore prima di tutto, una volta era così) quand’era piccolo, e le notizie successive, riferite da mia nonna, sono state molto frammentarie e incerte (prigioniero in Albania, tradotto in Germania, campo di concentramento, malattia, sembra appendicite acuta, morte).

Anche successivamente mia nonna non è riuscita a sapere molto di più. Anche per questo le notizie che abbiamo raccolto successivamente, grazie alle tue ricerche, hanno aperto un orizzonte che non pensavamo esistesse: infatti, per quanto ne sappiamo noi, nessuno (Ministeri, Guardia di Finanza) comunicò alcunché a mia nonna, per cui pensavamo che il nonno fosse disperso in qualche sconosciuta fossa comune.

Adesso sappiamo che riposa in uno splendido giardino, anche se straniero, assieme a migliaia di altri soldati di molte nazionalità, anch’egli vittima di una guerra non voluta ma a cui ha partecipato per senso del dovere.

Grazie di cuore, Giada e Romedio Spanedda


Foto Michelino SpaneddaSPANEDDA Michelino, nasce il 2 settembre 1906 ad Ardara (Sassari). Risiede a Villafontana (Verona). Maresciallo ordinario della Guardia di Finanza (VII° Battaglione Mobilitato), viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania come IMI (Internato Militare Italiano) nello Stalag VI C di Bathorn. Matricola 44353. Viene successivamente trasferito allo Stalag XII D di Treviri (Trier). Viene ricoverato all’Ospedale per prigionieri di Guerra di Lingen. Muore per malattia a Lingen (Ems – Bassa Sassonia) il 20 ottobre 1943 e viene inumato in prima sepoltura nel Cimitero nuovo di Lingen alla posizione tombale campo 10, tomba n° 21. nella seconda metà degli anni ’50 le sue Spoglie vengono esumate su disposizione del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra e traslate nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo alla posizione tombale: riquadro 4, fila F, tomba. Fonti: Archivio Zamboni, Archivio ANRP, Arolsen Archives, Giada Spanedda (nipote) e Romedio Spanedda (figlio).

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ospedale per prigionieri
Ospedale per prigionieri di guerra di Lingen (fonte Arolsen Archives)
dichiarazione di morte
Dichiarazione di morte di Michelino Spanedda (fonte Arolsen Archives)
001
Certificazione della morte presso l’Ospedale per prigionieri di guerra di Lingen
Registro decessi lingen
Registro decessi a Lingen
001 (1)
Certificato di morte di Michelino Spanedda

2 pensieri su “Michelino Spanedda

  1. Caro Zamboni, ulteriore dimostrazione che i nostri governanti e burocrati MAI si sono preoccupati di informare le famiglie dei tanti “DIMENTICATI DI STATO” come ben li hai definiti tu.
    Ti saluto cordialmente.
    Oscar Staffoni

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